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Rimborso pensioni 2015, a chi spetta bonus? Ultime notizie oggi 26 giugno: 800 euro ad agosto e novità catastrofiche in arrivo?

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Rimborso pensioni 2015, quali speranze per i pensionati italiani? Dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulla Legge Fornerol’attenzione è sulle prossime mosse del governo Renzi. Cosa farà l’esecutivo per restituire i soldi a coloro che hanno subito la sforbiciata voluta dal governo Monti? Le ultime notizie di oggi, 26 giugno 2015 sono tutt'altro che positive. Nei giorni scorsi abbiamo parlato dell'intervento del sottosegretario all'Economia Zanetti che ha fatto da prologo alle ultime dichiarazioni del titolare di via XX Settembre Piercarlo Padoan. Il Premier Renzi, quando ha parlato, si è sostanzialmente espresso sulla stessa linea dei membri dell'esecutivo. Ciò che preoccupa è un'analisi economica pubblicata dal quotidiano La Stampa che analizza le parole di Giuseppe Pisauro, presidente dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio.
Intanto ieri l'INPS ha fatto sapere le modalità ed i numeri che riguardano il bonus pensionati erogato a partire da agosto.

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Leggi anche: Opzione donna, ultime novità sulla proroga: cosa deciderà il governo?

Rimborso pensioni 2015: ultime notizie dal governo Renzi, a chi spetta?


Novità rimborso pensioni, a chi spetta?
Il ragionamento che sta prendendo piede è questo: l’incostituzionalità è arrivata perché il Decreto Salva Italianon prevedeva una progressività nel blocco alle indicizzazioni delle pensioni. Il governo Renzi, così, penserebbe a ristabilirla garantendo il rimborso integrale per coloro i quali hanno un reddito più basso mentre l’importo restituito sarà inferiore se non nullo per le pensioni più elevate.
Anche il Sottosegretario all'Economia Enrico Zanettiè intervenuto sul tema, dopo che il Ministro Padoan si era mantenuto sul vago. Zanetti è stato molto perentorio: "Impensabili ed immorali rimborsi a chi prende 3500 euro".

Nei giorni scorsi abbiamo raccontato della presa di posizione del Ministro Piercarlo Padoan in un'intervista a Il Messaggero. Il titolare dell'Economia ha parlato di "rimborso parziale e selettivo" che tenga conto delle fasce di reddito. Arriva dunque una conferma rispetto a quanto si era profilato nei giorni scorsi. Le ragioni, come abbiamo anticipato, sono di carattere economico: se si restituissero i soldi a tutti, il rischio di sfondare il muro del 3% nel rapporto deficit-pil sarebbe molto fondato. In settimana, comunque, dovrebbe arrivare un decreto del Consiglio dei Ministri per bloccare eventuali rimborsi contro l'INPS ed a breve i pensionati con redditi più bassi si vedranno restituiti gli arretrati.

A parlare di rimborso pensioni anche il premier Matteo Renzi: ai microfoni di Repubblica, il Presidente del Consiglio ha ricordato che la sentenza non dice che bisogna dare soldi a tutti ma che il governo può intervenire come meglio ritiene opportuno, fermo restando il criterio della progressività che i giudici hanno valutato assente nella riforma Fornero.

Il capo del governo è intervenuto anche durante la trasmissione di Massimo Giletti L'Arena, su Rai Uno. Renzi ha ribadito che l'esecutivo metterà mano al portafoglio e che entro il primo agosto arriveranno i soldi per i pensionati con assegno inferiore a 3 mila euro.
Leggi anche: Pensione anticipata, come funziona? Requisiti per fare domanda all'INPS

Rebus copertura finanziaria: dove si trovano i soldi per il rimborso pensioni?

Non è un problema di poco conto quello del rimborso pensioni 2015: da Palazzo Chigi, infatti, speravano di avere un “tesoretto” eventualmente da impiegare nei prossimi mesi ma la sentenza della Consulta, invece, ha “rovinato” i piani. Ora occorrono, secondo diverse stime, circa 5 miliardi di euro e l’Unione Europea potrebbe farsi sentire perché, per l’anno 2014, l’Italia rischia di sforare il 3% nel rapporto deficit-pil. Un fulmine a ciel sereno che animerà nelle prossime settimane il dibattito sulla riforma pensioni, già pieno di polemiche e povero di fatti negli ultimi mesi. Non resta che augurarsi, comunque, che a pagare non siano i soliti e che sia in ogni caso assicurata giustizia per i più deboli.

Rimborso pensioni, lo Stato restituisce appena il 12%: tasse in aumento?

In un articolo pubblicato recentemente su La Stampa vengono tracciati i numeri relativi alla restituzione che il governo Renzi ha in programma. Dopo la sentenza, solo coloro che hanno un assegno inferiore ai 3 mila euro lordi percepiranno qualcosa. Appena il 12% la cifra restituita che secondo l'economista Giuseppe Pisauro rappresenta una scelta quasi obbligata per l'esecutivo. Le perplessità sono concentrate sul "tesoretto" che da Palazzo Chigi dicevano di poter spendere nei pochi mesi. Altro che tesoretto! Secondo l'economista il decreto del governo ha ridotto l'impatto di un rimborso integrale da 1,1% sul rapporto deficit-pil (saremmo andati al 3,6%, l'UE impone il 3%) a 0,13%. Nonostante ciò sarà difficile trovare i soldi per bloccare le salvaguardie in Legge di Stabilità che potrebbero portare all'aumento delle tasse (Iva in primis). Dopo l'estate, in pratica, potrebbe scoppiare l'ennesima bomba sulla nostra economia. Per ora i politici tacciono: come al solito, probabilmente, l'avviso arriverà quando non ci sarà più nulla da fare.

Aggiornamenti rimborso pensioni 26 giugno 2015

L'INPS ha pubblicato oggi la circolare attuativa del decreto destinato ai pensionati che hanno subito lo stop all'indicizzazione degli assegni pensionistici. La classe compresa tra 1.500 e 2.000 euro copre oltre la metà della platea dei beneficiari del rimborso pensioni.
Le restituzione ammonta a quasi 800 euro per chi riceve un assegno compreso 1.500 euro lordi mensili. Dal prossimo anno, poi, la maggiorazione sarà di quasi 42 euro al mese (quindi si percepiranno circa 1542 euro). Il nuovo decreto dice, poi, dice che per gli anni 2012 e 2013 la rivalutazione è riconosciuta al 100 per cento per gli assegni che ammontano fino a tre volte il minimo Inps mentre cala al 40 per cento per le pensioni fino a quattro volte il minimo. Ancora, un rimborso del 20 per cento spetta a chi percepisce fino a cinque volte la soglia minima mentre appena il 10% tocca a chi riceve fino a sei volte la soglia minima. Nessun rimborso, invece, per chi prende di più: parliamo di chi riceve più di 3 mila euro lordi al mese.  L'incremento determinato per il primo biennio costituisce quella che sarà la base di calcolo per gli anni successivi, a partire dal 2014. Per i trattamenti tra tre e sei volte il minimo, infatti, è previsto un incremento pari al 20% dell'aumento ottenuto nel 2012-2013 a valere per il 2014 e 2015, e del 50 per cento per il 2016.

Facciamo un esempio. Un pensionato da 1500 euro lordi al mese ad agosto percepirà un importo una tantum di 796 euro. La sua pensione salirà a 1525 euro fino alla fine dell'anno mentre sarà di 1541 a partire dal 1° gennaio 2016.

Cosa succede in caso di decesso? A riscuotere il rimborso pensioni possono essere gli eredi, dietro presentazione di domanda all'INPS.

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