E’ notizia delle ultime ore del tonfo in borsa delle azioni di MPS e banca Carige: in realtà la situazione dei due istituti è nota da tempo e, dopo il disastro del bail-in già attuato una volta, la preoccupazione per i risparmiatori non può che essere alta. C’è anche qui un rischio default? Cosa fare con la azioni delle due banche?
Acquistare azioniè di per sé un’attività rischiosa, ciò vale ancor di più quando la società per la quale si acquista non è in buonissime acque. Le banche storicamente hanno avuto sempre maggiore facilità nel collocare i propri titoli visto il rapporto di fiducia che spesso hanno sui territori con i clienti: le storie recenti ce l’hanno drammaticamente insegnato. Cosa possiamo pensare di fare per le azioni di MPS e Carige?
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Il tonfo in borsa dell'11 gennaio
Lo scorso 11 gennaio MPSha perso l’11,3% ed il valore delle azioni è sceso a 0,9255 euro. Secondo quanto sostiene Il Sole 24 Ore, la banca nei prossimi mesi cercherà di ridurre la quantità di crediti deteriorati che poi sono, nella maggior parte dei casi, il problema principale a cui vanno incontro gli istituti in difficoltà.
Ancora peggio è andata a Banca Carige che è calata del 13,6%, con il valore sceso a 0,8915 euro ad azione. Ciò ha inevitabilmente avuto degli strascichi anche sugli altri istituti che hanno fatto segnare anche loro percentuali al ribasso.
Nei giorni successivi entrambi gli istituti hanno recuperato, rimbalzando dopo il tonfo iniziale: ciò nonostante, comunque, l'attenzione deve restare alta.
Nei giorni successivi entrambi gli istituti hanno recuperato, rimbalzando dopo il tonfo iniziale: ciò nonostante, comunque, l'attenzione deve restare alta.
Ultime notizie MPS: nuovo calo 18 gennaio 2016, occhio alle obbligazioni subordinate
Ancora pesanti perdite per MPS in apertura di settimana. Mentre le azioni della banca senese continuano la loro caduta libera, si registrano, prevedibili, le vendite anche sulle obbligazioni subordinate Mps che sono quotate sui mercati secondari. I bond al 2020, che hanno una cedola del 5,6%, sono arrivati ad avere un rendimento che si attesta sul 13%. Il segnale è piuttosto evidente: c'è poca fiducia nel futuro di una banca che ha fatto molto discutere la politica oltre che gli esperti di economia.Rischio default: cosa devono fare i correntisti di Carige e MPS
Cerchiamo di fare chiarezza, come scritto più volte su questo blog. Coloro che hanno un conto corrente o un conto deposito con meno di 100.000 euro sono tutelati dal fondo Interbancario di Tutela Depositi: sebbene tanti autorevoli esperti sostengano che esso non è in grado di tutelare tutti in caso di crisi sistemica, al momento non possiamo dire il contrario e, pertanto, come accaduto con le banche commissariate recentemente e con quelle oggetto del decreto salvabanche i correntisti non perderanno nulla.
La situazione per il medio periodo è caratterizzata certamente dalla paura: dopo gli ultimi fatti è iniziata anche una campagna mediatica che tende ad informare i risparmiatori sullo stato di salute degli istituti. Le banche con un CET1 Ratio basso (qui abbiamo spiegato come scegliere una banca) avranno difficoltà a raccogliere liquidità. Questo è un problema perché molti istituti hanno difficoltà con i crediti deteriorati e, se non riescono ad apparire credibili per chi vuole investire, hanno poche possibilità di uscire dall’impasse. Scongiurata la possibilità di un intervento pubblico, poi, serviranno davvero sacrifici immani per raddrizzare la baracca.
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