Conviene scegliere il mutuo a tasso fisso o a tasso variabile? In questa guida, che arricchisce la sezione dedicata ai mutui di Affari Miei, cercheremo di rispondere a questo interrogativo che tanti consumatori si pongono, analizzando i pro ed i contro della convenienza eventuale di una scelta piuttosto che di un’altra.
Quale tasso conviene?La domanda è legittima dato che il 2016, probabilmente, seguirà la scia del 2015 quando si è registrato un vero e proprio boom nelle erogazioni di mutui ipotecari: parliamo del +97,1% secondo i dati forniti dall’Associazione Bancaria Italiana. Sia che scegliate il mutuo a tasso fisso o quello a tasso variabile, è bene che prima di sottoscrivere un contratto così impegnativo vi informiate adeguatamente su tutto ciò che caratterizzerà la vostra vita per i prossimi anni. Chi legge il blog conosce il nostro pensiero al riguardo e non ci sforziamo nel riproporlo in questa sede: ci limitiamo a segnalare l’articolo relativo alle compravendite immobiliari in cui stiamo analizzando mese per mese l’andamento dei prezzi e della contrattazione. Entriamo ora nel merito della nostra questione.
Mutuo a tasso fisso o variabile: quale scegliere?
Grazie al quantitative easing della BCE che andrà avanti fino al 2017, i tassi in questa fase stanno toccando i minimi storici. Mediamente, il tasso per un mutuoa tasso fisso a 20 anni si attesta intorno al 2,5% mentre quello per i mutui a tasso variabile ventennali viaggia verso l’1,5%. Ciò sta orientando i consumatori verso l’erogazione di mutui a tasso variabile, segnalati in crescita. I datirelativi all’anno scorso forniti dall’ABI, infatti, vedono il 42,8 per cento delle nuove erogazioni con il tasso variabile. Il tasso fisso, invece, è andato particolarmente bene a dicembre quando i 2/3 delle nuove erogazioni hanno deciso di optare per la maggiore sicurezza che tende a garantire. Sul punto, l’ABI parla senza mezzi termini di ripresa del mercato dei mutui viste le condizioni molto favorevoli:
- prezzi degli immobili bassi rispetto agli anni pre-crisi;
- tassi d’interesse abbordabili.
Consigli per scegliere la tipologia di mutuo nel 2016
Fatte le dovute premesse, proviamo a fornire le nostre opinioni di carattere pratico:
- mutuo a tasso variabile: i tassi resteranno bassi ancora per un po’, forse per qualche anno, anche se non appena finirà l’aiutino della BCE potrebbero riprendere ad alzarsi. Se vi indebitate per poco tempo, quindi, potrebbe essere una soluzione vantaggiosa mentre se vi indebitate a lungo potreste subire inevitabili rialzi. Va detto, però, che quasi tutti gli istituti bancari prevedono la possibilità periodica di rinegoziare il mutuo e, quindi, in un’ottica di medio periodo potreste eventualmente ripiegare sul tasso fisso;
- mutuo a tasso fisso: è sempre più caro perché la “sicurezza” si paga ma questi tassi non si vedevano ormai da anni. Prendendo il ragionamento fatto per il tasso variabile, potrebbe valere la pena il tasso fisso se volete indebitarvi per tanti anni perché, prima o poi, i tassi riprenderanno a salire.
Prima di sottoscrivere il contratto, comparate attentamente le offerte dei vari istituti bancari, facendo ovviamente attenzione a non fare il salto più lungo della gamba!