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Avvocato in Romania: esame di abilitazione, procedura e normativa

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Il turismo legale, se così vogliamo chiamarlo, continua ad essere una moda dura a morire in Italia. L’esame di abilitazione alla professione di avvocato, uno dei più duri (almeno a guardare i numeri dei respinti) continua a stimolare la fantasia di chi va a prendersi l’abilitazione in paesi dell’Unione Europea dove invece questo percorso è decisamente più facile per i laureati in giurisprudenza. È stato il caso, fino a qualche anno fa, della Spagna, paese che però è passato a regolamentare (finalmente, aggiungiamo noi) la professione con una legge del 2006, che ha reso necessario il conseguimento di un Master per essere abilitati alla professione di avvocato. Il turismo “giurisprudenziale” si è allora trasferito dalle parti del Conte Dracula e oggi diventare avvocato in Romania non è più un’idea bizzarra, ma piuttosto il percorso di tanti giovani che, purtroppo, continuano fallire l’esame di abilitazione alla professione.

Avvocato in Romania: due pesi, cento leggi, mille misure

La situazione è ovviamente dovuta alla disomogeneità di leggi all’interno dell’Unione Europea, soprattutto quando si tratta di imporre canoni più restrittivi su questioni di fondamentale importanza, come appunto il regolamento della professione avvocatizia.

Se la Spagna, anche per riconquistare credibilità, si è impegnata e ha prodotto leggi che hanno regolamentato la professione (secondo alcuni ancora in modo troppo blando), paesi come la Romania non hanno ovviamente alcun interesse a perdere quello che un flusso di milioni di euro, creato dai pellegrini del codice civile e penale, che si recano alla nuova Mecca per diventare, dopo anni di studio e migliaia di euro spesi, avvocati.

Ma come si diventa avvocati in Romania? È davvero più facile?

Sì, è più facile. Le prove da sostenere sono decisamente meno impegnative di quelle richieste in Italia e si può finalmente diventare avvocati seguendo una procedura decisamente più rapida di quella alla quale siamo abituati nel nostro paese.

Guida per diventare avvocato in RomaniaAl contrario però di quanto avveniva in Spagna fino a qualche anno fa, in Romania è comunque previsto un esame di abilitazione, che verte su quattro materie, ovvero Diritto Civile, Diritto Penale, Procedura Civile e Procedura Penale. Con il primo esame si diventa Avvocato Junior e dopo due anni di pratica, è prevista la possibilità di diventare, come dicono in Romania, Avocat Definitif. Chi volesse sostenere l’esame di avvocato in Romania, seguendo quanto riportato dalla Direttiva CE 98/5, deve essere necessariamente in possesso dei requisiti che seguono:
  • il processo di omologazione del titolo di laurea italiano in Romania deve essere quantomeno avviato. Va inviata una richiesta al Ministero dell’Istruzione e della Ricerca rumeno, che ha sede a Bucarest. Si può comunque svolgere questa procedura a distanza, contattando l’Ambasciata di Romania a Roma, che vi fornirà i moduli, gli indirizzi ai quali inoltrarli e anche bolli e tasse da pagare. Servirà quasi un anno per ottenere l’approvazione della richiesta. Successivamente vi indicheranno quali sono gli esami integrativi da sostenere per l’equipollenza della laurea.
  • Successivamente si deve effettuare uno stage da un Avocat Definitiv, che abbia almeno 6 anni di abilitazione alle spalle e che sia accreditato presso gli albi preposte dallo stato rumeno.
  • L’esame di abilitazione: deve essere svolto in uno qualunque dei capoluoghi romeni. Deve essere necessariamente sostenuto in Romania. Si tratta di un quiz a crocette con 60 risposte. Materia dell’esame sono diritto penale, diritto civile, procedura penale, procedura civile. L’esame si sostiene in lingua italiana.
  • passato l’esame, si può essere iscritti all’albo romeno degli avvocati.
Una volta che saremo stati riconosciuti come avvocati in Romania, la palla passerà all’Italia, dato che dovremo cominciare ad avere a che fare, appunto, con le strutture dello Stato Italiano al fine di essere riconosciuti come avvocati anche in Italia. A questo punto infatti, muniti del titolo romeno, dobbiamo:
  • o fare richiesta al Ministero di Grazia e Giustizia per far sì che il titolo che abbiamo conseguito in Romania venga immediatamente riconosciuto, chiedendo inoltre di essere iscritti all’albo. Il Ministero, con il parere della Conferenza dei Servizi, stabilità le prove che dovrete sostenere per compensare la diversità nella formazione.
  • in alternativa si può chiedere l’integrazione nell’Albo, nella sezione speciale, con segnalazione di “stabilimento/integrazione”. Dopo tre anni di attività in Italia, in questo caso, possiamo chiedere di essere integrati e dunque iscritti anche nella sezione ordinaria dell’albo. In questo caso la prova attitudinale, che viene richiesta dal Ministero di Grazia e Giustizia, non è assolutamente richiesta.

Quali sono i costi per diventare avvocato in Romania?

Complessivamente il costo di questa operazione è tra i 5000 e i 7000 euro, somme tutto sommato contenute, se comparate con la possibilità di diventare avvocati saltando a piè pari la procedura italiana, che falcidia ogni anno più del 30% dei candidati.

I pacchetti sono offerti da speciali agenzie turistiche, che chiedono, questo è quanto abbiamo rilevato noi nelle nostre indagini, tra i 5.000 e i 10.000, in pacchetti all-inclusive che comprendono lo stage, l’espletamento delle pratiche amministrative, le simulazioni dell’esame e addirittura i corsi di lingua romena. Si tratta dunque di pacchetti che sono in grado di offrire al candidato davvero tutto quello di cui ha bisogno per superare l’esame. Le offerte si sprecano e offrono tutte:
  • una procedura davvero più semplice per diventare avvocato;
  • accesso immediato alla professione;
  • possibilità di impiego anche in Romania;
  • corsi di lingua.
anche se comunque i vantaggi di cui sopra devono essere sicuramente comparati con gli svantaggi, che non sono indifferenti, soprattutto se confrontati con la procedura spagnola, che era quella d’elezione almeno fino a qualche anno fa:
  • si devono spendere almeno 7.000 euro;
  • i tempi, soprattutto per l’omologazione del titolo italiano in Romania, sono piuttosto lunghi e vanno sicuramente considerati prima di avventurarsi in un’impresa del genere;
  • necessità di apprendere una lingua che, per quanto semplice, va comunque imparata a livello settoriale, cosa che non è esattamente una passeggiata;
  • atteggiamento abbastanza stizzito degli Ordini Forensi italiani, che rende pressoché obbligatorio il passaggio dal Ministero di Grazia e Giustizia;
  • il pericolo, e questo purtroppo è avvenuto, di frodi a danno degli studenti, che hanno pagato pacchetti per poi non ricevere davvero nulla in cambio.
Si tratta di una procedura che sicuramente lontana dalla semplicità alla quale ci avevano abituati gli spagnoli. Che forse valga la pena di prepararsi per l’esame di stato italiano oppure dedicarsi ad altro?

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