Convienesottoscrivere Formula Posta Valore, il prodotto collocato da Poste Vita, gruppo assicurativo di Poste Italiane? Sono tanti gli utenti alla ricerca di opinionie commenti su questo investimento postale e noi di Affari Miei ci accingiamo ad analizzarlo, come sempre, in una recensione che mette insieme sia le informazioni raccolte sui forum e sui blog di settore sia, soprattutto, i principali aspetti contrattuali che ci accingiamo ad andare a sviscerare.
Sono tanti i risparmiatori alla ricerca di soluzioni per investire i propri soldi e, vista l’incertezza degli ultimi tempi, è bene acquisire quante più nozioni possibili prima di decidere. Formula Posta Valoreè un prodotto che, forte della presenza capillare di Poste Italiane sul territorio, viene proposto a tanti utenti.
Ma conviene davvero aderire ad una simile forma di investimento? In questo articolo cercheremo di capirlo, analizzando i pro ed i contro della scelta.
Ma conviene davvero aderire ad una simile forma di investimento? In questo articolo cercheremo di capirlo, analizzando i pro ed i contro della scelta.
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Recensione Formula Posta Valore: funzionamento e opinioni di Affari Miei
Da un punto di vista tecnico, si tratta di un contratto di assicurazione sulla vita che prevede la distribuzione del premio in parti uguali (50%) sulla gestione separata esterna di Poste Vita e su un fondo interno assicurativo. L’importo minimo dell’investimento è pari a 2500 euro e, dopo sei mesi dall’inizio, è possibile effettuare versamenti unici aggiuntivi dell’importo pari a 500 euro, ripartiti sui due fondi nella medesima misura.
Si tratta di un prodotto sicuro? Poste Vita spiega che esso è garantito solamente per la quota che riguarda la gestione separata, quindi al 50 per cento. Ciò è abbastanza semplice da intuire, dato che per quella quota gli investimenti sono fatti essenzialmente su Titoli di Stato e obbligazioni. Per la gestione separata, poi, non è previsto nessun rendimento minimo garantito corrisposto in ogni caso.
Nessuna garanzia, ovviamente, per il fondo interno sul quale il contraente assume i rischi finanziari derivanti dagli investimenti effettuati e, conseguentemente, l’ammontare delle prestazioni a carico della compagnia alla scadenza del contratto e in caso di decesso dell’assicurato, nonché in caso di riscatto, potrebbe risultare inferiore al premio versato, per la parte che viene ad essere allocata nel fondo medesimo.

Continuando la nostra recensione, dobbiamo aggiungere che non sono permesse operazioni di switch, cosa invece ammessa in altri contratti assicurativi. In pratica, la suddivisione dell’investimento nei due fondi è fissa ed immutabile: da ciò deriva che non possono spostarsi quote da una parte all’altra oppure aumentare o ridurre i rischi rispetto alle condizioni standardizzate.
A chi conviene stipulare il contratto? Poste Vita specifica che Formula Posta Valore risponde ad esigenze di investimento di medio-lungo periodo: in pratica, a differenza di strumenti a breve come possono essere i conti deposito, sostanzialmente in questo caso si godrà dei benefici dopo diversi anni. La durata minima contrattuale è pari a 20 anni anche se il rapporto può sciogliersi in anticipo in una serie di ipotesi quali:
- esercizio del diritto di recesso e richiesta di riscatto totale. Sul riscatto totale o parziale non grava alcun costo;
- decesso dell’assicurato. Il capitale può essere maggiorato se la morte è avvenuta nel primo anno o negli anni successivi del contratto, secondo quote indicate nel contratto stesso.
Costi Formula Posta Valore
Dopo aver visto brevemente come funziona, veniamo ora ad un aspetto di vitale importanza: quello dei costi. Non ci stancheremo mai di scrivere che, oltre ai rendimenti promessi, occorre “pesare” i costi applicati all’investimento. Il premio netto, infatti, è pari al premio lordo (somma versata) meno i costi: è chiaro che, minori sono i costi, maggiore sarà la somma di denaro effettivamente investita.
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Cominciamo con l’indicatore sintetico di costo che, va ricordato, è una stima. Esso è differenziato, come si vede dalla figura che abbiamo estratto dalla nota informativa, per la gestione separata e per il fondo assicurativo interno. Chiaramente è più alto nel secondo caso dove la complessità degli investimenti richiede un maggiore impegno che, di conseguenza, grava poi sul contraente. Il CPMA tende ad abbassarsi nel medio periodo, come in tutti i prodotti assicurativi.
Interessante, poi, è la valutazione dei costi di caricamento. Non ci sono costi di emissione mentre il prelievo sul premio unico va dal 3,25% allo 0,50% a seconda dell’ammontare del versamento. Sui versamenti aggiuntivi segue lo stesso criterio. E’ pari al 3,25 per cento per versamenti fino a 50 mila euro mentre successivamente cala: la tabella che abbiamo estratto dalla nota informativa aiuta a chiarire il concetto, spiegandolo nel dettaglio.
Altri caricamenti, poi, riguardano i prelievi sul rendimento della gestione separata, pari all’1 per cento annuo. Sul fondo interno assicurativo, poi, sono applicati prelievi relativi a commissioni di gestione pari ad una percentuale, espressa su base annua, del valore complessivo netto del fondo stesso. In particolare abbiamo una commissione di gestione annua pari all’1,15% divisa tra il servizio di asset al location (0,40%) e le spese amministrative (0,75%). In caso di overperformance, cioè di rendimento superiore rispetto a quanto indicato dal benchmark di riferimento, il gestore si riserva il 25 per cento di detta quota.
Ultimo costo da tenere in considerazione riguarda la copertura assicurativa prevista dal contratto, relativa alla maggiorazione in caso di decesso dell’assicurato. Esso è pari allo 0,10% annuo ed è compreso nella quota del rendimento della gestione separata trattenuto dalla compagnia e nelle commissioni di gestione applicate dalla compagnia al fondo.
Per leggere altri prodotti simili, vi invitiamo a leggere le sezioni Assicurazioni e Finanza di Affari Miei
Conclusioni: conviene Formula Posta Valore
Non trattandosi di un prodotto sicuro al 100%, è sconsigliato per chi non è disposto a tale tipologia di investimento. Ha dalla sua sicuramente l’accessibilità (si entra con appena 2500 euro) anche se l’orizzonte temporale lungo è sicuramente sconsigliato a chi ha cifre basse che intende monetizzare. Essendo nuovo il fondo interno, non disponiamo di rendimenti degli anni passati. Da un punto di vista della struttura, il prodotto si orienta, un po’ come stanno facendo tutte le compagnie di assicurazioni, verso una diversificazione che consenta di avere una remunerazione maggiore rispetto alla gestione separata. Ovviamente, ogni volta che ci si allontana dalla gestione separata, inevitabilmente crescono i rischi, sebbene il basso indice di volatilità non lasci intravedere potenziali perdite trascendentali. Bisogna valutare, però, gli interessi potenziali (a cui, ricordiamo, bisogna togliere l’1,15%) per capire se il gioco valga la candela, al netto di tutti i costi.
La nostra opinione, assolutamente personale e opinabile, è che se avete somme relativamente basse vi conviene guardare altrove, cercando di farle fruttare o nel breve periodo, mediante i conti deposito (il cui appeal, però, è in caduta libera) oppure, se proprio volete vincolarvi a lungo ma non desiderate incorrere in rischi, optate per i più “sicuri” Bfp. I rimedi della nonna, a volte, risultano essere i migliori.
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