Ultime notizie pensioni oggi 20 settembre 2015 – Continua senza sosta il dibattito in tema di riforma pensioni. Mentre prosegue la discussione sulla pensione anticipata, ricordiamo la proposta dello scorso maggio del leader della Lega Nord Matteo Salvini che, tramite il suo consigliere economico Armando Siri (promotore, tra l’altro, della Flat Tax), ha lanciato una nuova proposta in tema previdenziale. Salvini propone un assegno universale di 1000 euro a tutti i lavoratori sulla base di un calcolo contributivo orientato all’equità. Con 35 anni di contributi si ottiene una pensione da 800 euro al mese mentre con 40 anni si sale a mille euro: il trattamento è calcolato sulla base di 14 mensilità, come di fatto avviene per lo stipendio.
La proposta della Lega Nord è stata formulata lo scorso marzo ed ha raccolto anche alcuni apprezzamenti nelle ultime settimane, tuttavia, sembra essere passata di moda. Il Carroccio, infatti, ha anche aperto alla quota 100 di Cesare Damiano, presentando una propria variabile che arricchisce il paniere delle proposte di riforma pensioni. Andiamo a scoprire nel dettaglio, dunque, in cosa consiste la soluzione tracciata da Matteo Salvini. Le possibilità che essa venga riprese, alla luce di come si è evoluto il dibattito, ci paiono piuttosto scarse.

Leggi anche: DDL pensione anticipata lavoratori invalidi, proposta di prepensionamento a 57 anni - Opzione donna, quali prospettive per la proroga?
Riforma pensioni 2015, ultime notizie oggi 20 settembre: la ricetta di Salvini
Il calcolo del leader della Lega è molto schematico ed è così riassunto dalla stampa nazionale: mediamente ogni anno un lavoratore dipendente versa 7500 euro (il datore di lavoro paga 5 mila euro fissi, il 10% è a carico del lavoratore). In 40 anni di lavoro la somma è pari a 300 mila e l’erogazione della pensione, in media, dura 20 anni. Pertanto il trattamento ipotetico è di 15 mila euro lordi l’anno, 14 mila netti secondo Libero Quotidiano.
E i lavoratori autonomi? I contributi minimi delle gestioni INPS artigiani e commercianti sono di 3500 euro circa. Versati per 35 anni si ha diritto a 500 euro al mese di pensione, per 40 anni si sale a 1000 euro al mese.
E i lavoratori autonomi? I contributi minimi delle gestioni INPS artigiani e commercianti sono di 3500 euro circa. Versati per 35 anni si ha diritto a 500 euro al mese di pensione, per 40 anni si sale a 1000 euro al mese.
Il progetto di riforma pensioni di Salvini, oggettivamente ancora embrionale, si applicherebbe a tutti i lavoratori che hanno versato per almeno 10 anni mentre chi ha 25 anni di contributi potrebbe scegliere tra vecchio e nuovo regime in favore di quest’ultimo solo se il trattamento risultasse per lui più favorevole. Il datore di lavoro dovrebbe versare fino a 5 mila euro, i versamenti contributivi eccedenti sarebbero restituiti al lavoratore che avrebbe così una busta paga più alta. In pratica lo stato assicurerebbe 1000 euro di pensione a tutti, il resto andrebbe ad arricchire lo stipendio con possibilità per il lavoratore di gestire autonomamente il denaro nel corso della vita lavorativa.