Conviene crearsi una pensione integrativa? Sono tanti che si pongono questa domanda cercando opinioni e consigli sulla previdenza complementare. Non lo fanno a torto: la crisi del sistema pensionistico italianoè sotto gli occhi di tutti, nei prossimi anni si stima che le pensioni saranno poco superiori al 50% delle retribuzioni.
Per queste ragioni si rende necessario costituirsi una rendita ulteriore, con una pensione privata oppure investendo i risparmi progressivamente, al fine di crearsi un cuscinetto a cui attingere una volta che si sarà smesso di lavorare. Andiamo, dunque, a vedere i vantaggi e gli svantaggi per chi sottoscrive una pensione integrativa, cercando di capire se vale la pena questa forma di investimento, soprattutto alla luce della possibilità di dedurre integralmente dal reddito i versamenti fino a 5164 euro che sembra far gola a tanti.
Per queste ragioni si rende necessario costituirsi una rendita ulteriore, con una pensione privata oppure investendo i risparmi progressivamente, al fine di crearsi un cuscinetto a cui attingere una volta che si sarà smesso di lavorare. Andiamo, dunque, a vedere i vantaggi e gli svantaggi per chi sottoscrive una pensione integrativa, cercando di capire se vale la pena questa forma di investimento, soprattutto alla luce della possibilità di dedurre integralmente dal reddito i versamenti fino a 5164 euro che sembra far gola a tanti.
Letture consigliate per approfondire: Pensione complementare con assicurazione sulla vita: come non farsi fregare dalle polizze miste - Come funziona l'assicurazione sulla vita?
Pensione integrativa: conviene sottoscrivere un piano individuale pensionistico? Tutti i vantaggi
Una delle soluzioni più gettonate è il piano individuale pensionistico (PIP): si tratta di un contratto di assicurazione sulla vita con cui si versa il TFR (scegliendo irreversibilmente di non lasciarlo in azienda) e una quota annua o mensile (il versamento è libero) che viene investito in un fondo gestito generalmente da una società di assicurazioni. E’ sicuro? Dipende dal profilo di rischio: generalmente sono proposte varie soluzioni. Per non rischiare di perdere soldi si consiglia di scegliere profili di investimento che acquistano titoli di stato o obbligazioni: il rendimento è più basso ma non si rischiacome invece potrebbe accadere con le azioni. Se si desidera scegliere questa forma di pensione integrativa, vale la pena iniziare in età relativamente giovane: al termine, raggiunta l’età pensionabile, si otterrà una rendita mensile complementare che si aggiunge a quella erogata dall’INPS. E’ possibile ottenere subito il 50% del capitale versato e riceve il resto sotto forma di rendita vitalizia.
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Partiamo ora ad elencare i vantaggi:
- Deducibilità: come anticipato, è possibile dedurre fino a 5164 euro dal reddito in sede di dichiarazione. Deducendo la somma massima si può ottenere un risparmio fiscale tra 1180 e 2200 euro circa. La somma chiaramente si abbassa se il versamento è inferiore;
- Nessun obbligo di versare un premio fisso: se non si sceglie di destinare il TFR, non è necessario impegnarsi a versare una somma fissa ma il versamento è libero;
- La permanenza per lunghi periodi riduce il carico fiscale: l’aliquota calcolata al momento della liquidazione è del 15%. Se si resta più di 15 anni si ha diritto ad uno sgravio dello 0,3% per ogni anno in più fino a raggiungere il 9%. Sul punto, però, si tenga presente che lo stato italiano è ballerino e cambia spesso le leggi in corso d’opera;
- Accumulo di capitale: molti tendono a sprecare soldi inutilmente, prendere l’impegno di versarli in un piano individuale pensionistico può rappresentare un modo per non fare gli spendaccioni.
- importo non superiore al 75% per spese mediche relative a malattie gravi e interventi straordinari che riguardano l’aderente, il coniuge o i figli;
- dopo otto anni di permanenza, per una cifra non superiore al 75 per cento in caso di acquisto della prima casa per sè o per i figli; stesso importo per fare interventi di ristrutturazione sulla prima casa;
- dopo otto anni si può prelevare fino al 30% per altre spese non gravi;
- riscatto totale con chiusura della posizione in caso di inoccupazione per oltre 48 mesi, sopravvenuta invalidità permanente che riduce la capacità lavorativa a meno di un terzo e in caso di decesso dell’aderente (la prestazione spetta agli eredi o ai beneficiari designati).
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Pensione integrativa, conviene sottoscrivere un piano individuale pensionistico? Elenco degli svantaggi
Andiamo ora ad analizzare gli svantaggi che possono derivare dalla sottoscrizione di un PIP:
- Possibilità di perdere denaro: se si scelgono linee d’investimento aggressive e non garantite, le oscillazioni dei mercati potrebbero danneggiarvi irrimediabilmente. Ve la sentite di destinare il TFR o i soldi della vecchiaia ai mercati? Se proprio volete sottoscrivere una pensione integrativa complementare, scegliete investimenti garantiti;
- Caricamenti: questi prodotti non vanno valutati sulla base del rendimento garantito (tasso tecnico), ipotizzato o passato. Oltre a questo bisogna vedere i costi che dovete sottrarre dal premio che versate. Se destinate 10 euro ed i costi sono del 10%, state investendo 9 euro che andranno a capitalizzare. Per questo motivo potreste avere meno di quanto avete versato. Come controllare? La nota informativa (da leggere assolutamente) presenta una tabella denominata “indicatore sintetico di costo” che contiene tutti i dettagli del costo medio annuo: attenzione, si tratta di un’ipotesi. Per legge tale ipotesi può prevedere un rendimento ipotizzato massimo del 4%. Per stare sicuri è meglio chiedere per iscritto alla compagnia l’elenco dei costi. Altre voci di costo da controllare sono le eventuali spese di frazionamento, i prelievi sui rendimenti della gestione separata, i costi di ingresso o di uscita nel fondo, i costi per lo switch (cambio di fondo). L’insieme di ciò che grava è appunto detto “caricamento”: se il PIP costa troppo, si riducono sensibilmente i vantaggi fiscali e si protegge male il denaro dall’inflazione;
- Poca flessibilità:è vero che nelle ipotesi indicate sopra si possono ottenere prima i soldi ma, vista la precarietà della situazione lavorativa ed economica, è meglio non vincolarsi per tanti anni se non si vive una situazione estremamente solida.
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Conclusioni: conviene fare una pensione integrativa? Valutazioni sulla previdenza complementare
La convenienza è un fatto soggettivo: ogni risparmiatore ha un profilo di rischio, idee determinate, voglia oppure no di rischiare. In questo articolo abbiamo valutato i vantaggi e gli svantaggi della sottoscrizione di una pensione privata. La valutazione conclusiva è solo vostra: assicuratevi di farla nella maniera più corretta possibile, acquisendo una grossa mole di informazioni e, soprattutto, cercando di capire il più possibile quanto andate a fare. In linea di massima, comunque, l'ideale è come sempre diversificare, versando eventualmente solo una piccola quota del vostro risparmio su questo tipo di strumento.
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