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Reddito minimo garantito INPS 2015: che cos’è, come funziona e come richiederlo

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Si è discusso tanto negli ultimi anni di reddito minimo garantito (o reddito di cittadinanza, secondo altre formule non sempre usate appropriatamente) soprattutto grazie all'impulso di forze politiche come il Movimento 5 Stelle. Il governo Renzi, negli ultimi tempi, ha sempre chiuso sul tema ma delle aperture, in tal senso, sono arrivate dall’INPS grazie alla presidenza di Tito Boeri. Che cos’è il reddito minimo garantito?Come funziona? Cerchiamo di fare chiarezza e di spiegare, come sempre con parole semplici, questo tipo di sussidio entrato da anni nel dibattito pubblico e noto a chi ama interessarsi di Welfare a livello europeo.

Il reddito minimo garantito esiste quasi in tutti i Paesi europei: manca solo in Italia, in Grecia e in Ungheria. In pratica, per semplificare, lo Stato concede particolari misure di sostegno al reddito dopo che si è percepita la disoccupazione, al fine di favorire il reinserimento nella società degli individui senza che rimangano completamente sprovvisti di risorse economiche.
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Reddito minimo garantito in Italia: a che punto siamo nel 2015?

La proposta, fino a poco fa, veniva bollata come utopia e sostenuta soltanto dal M5S e da altri partiti minori come SEL. A differenza che in Europa, dove questa forma di sostegno è considerata normale, in Italia è sempre stato visto come “assistenzialismo” e soltanto negli anni della crisi economicaè esplosa effettivamente l’esigenza di aiutare chi resta tagliato fuori dal mercato del lavoro, anche a causa, purtroppo, del crescente numero di suicidi per ragioni economiche. L’avvento alla guida dell’INPS dell’economista Tito Boeri ha dato, almeno in parte, un’accelerazione in questo senso anche se il trend sembra poi essersi fermato nelle settimane più recenti.

Reddito minimo garantito INPS 2015: la proposta di Tito Boeri

Nel corso del rapporto annuale dell’8 luglio 2015, Boeri ha formalizzato la sua proposta di riforma pensioni che comprende anche il reddito minimo garantito per gli over 55. Secondo l’idea in esame, che sarà vagliata dal Parlamento e dal governo Renzi, spetterebbe un sussidio a tutti coloro che hanno un’età superiore ai 55 anni ed hanno perso il proprio impiego. Le recenti statistiche, infatti, hanno decretato le difficoltà per i lavoratori in età avanzata, soprattutto se poco qualificati, a ricollocarsi professionalmente. In questo modo lo Stato verrebbe in loro aiuto con un sussidio che, secondo l’INPS, andrebbe però finanziato dalla fiscalità generale e non dai contributi previdenziali versati per la pensione di chi in questo momento sta lavorando.

Reddito minimo BoeriLa proposta di Boeri è rimbalzata nuovamente in autunno quando sono stati resi noti i dettagli del dossier che l'INPS ha inviato a Palazzo Chigi: il tema del taglio alle pensioni d'oro e del reddito garantito sembra quasi andare di pari passo, vista l'inamovibilità dei politici nel tagliarsi gli emolumenti ed i vitalizi ed il mancato adeguamento degli standard del nostro Welfare a quanto accade in altri Paesi.
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M5S e reddito minimo garantito: come funziona?

La proposta di Boeri si differenzia da quella avanzata dal Movimento 5 Stelle che, al contrario, non ha limitazioni di età ma mira a tutelare tutti coloro che si trovano nella medesima situazione, anche se non hanno 55 anni. Un sussidio universale che sarebbe condizionato, però, al reinserimento: rifiutate più offerte di lavoro (si parla di tre), provenienti dal Centro per l’impiego, si perde il diritto. I parlamentari pentastellati parlano di reddito di cittadinanzaanche se tale affermazione è impropria da un punto di vista tecnico: esso, se attuato alla lettera, sarebbe un reddito che spetterebbe a tutti, indistintamente, per il solo fatto di essere cittadini, e non sarebbe condizionato a determinati aspetti come la stessa proposta M5S prevede. In ogni caso, quindi, o si parla di reddito di cittadinanza o reddito minimo garantito, in Italia si fa riferimento alle soluzioni che abbiamo espresso. Nessuna forza politica ha mai propugnato la tesi dell'assegno universale ed è così anche negli altri Paesi europei.

Attualmente il reddito minimo si può richiedere solo in Friuli Venezia Giulia dove recentemente la Regione, guidata dal governatore Debora Serracchiani: con l'appoggio di PD, M5S e SEL, infatti, è stata approvata una legge regionale che lo istituisce in via sperimentale. A partire da novembre 2015 anche la Puglia ha annunciato il varo dell'iniziativa voluta dalla giunta di Michele Emiliano.

Reddito Minimo Garantito in Puglia: come funziona

Possono beneficiare del reddito minimo le famiglie residenti in Puglia con ISEE inferiore a 3 mila euro annui e che, pertanto, si trovano in una situazione di disagio.
Altre variabili da considerare sono l'assenza di un'occupazione e la presenza di figli minori all'interno del nucleo familiare. L'importo del sussidio è quantificato in base alla famiglia e può arrivare fino ad un massimo di 600 euro al mese quando i familiari sono 5.

Quando tocca all'Italia?

Su questa pagina seguiremo tutti gli aggiornamenti periodici sul tema, riportando le proposte che saranno formulate e le dichiarazioni più significative degli esponenti politici. Al momento, comunque, dal governo Renzi sono arrivati segnali ben poco incoraggianti.

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