La pensione è un momento atteso da tanti: probabilmente sempre più amara per i giovani, per molti meno giovani può rappresentare un traguardo sicuramente importante e meritato. Quando vado in pensione? E’ la domanda che in tanti si pongono specie alla luce delle ultime riforme previdenziali che hanno fatto allontanare l’età in cui andare in pensione, contribuendo ad un alimentare incertezze e malcontenti. In questo articolo cercheremo di capire tutto ciò che bisogna sapere e proveremo a chiarire come effettuare il calcolo dell’assegno INPSche si andrà a percepire.
Se avete poco tempo da dedicare alla lettura vi consigliamo di salvare questa pagina nei preferiti perché oltre a darvi informazioni di carattere generale vi metterà di fronte ad una serie di riflessioni che, se siete ancora in età da lavoro, dovete assolutamente porre in essere. Da questo spazio troverete tutte le risorse utili per approfondire grazie al grande patrimonio di articoli che Affari Miei, nel tempo, ha cercato di costruire per diffondere il suo messaggio votato all'indipendenza ed alla crescita personale.La difficile situazione della previdenza: quando si può andare in pensione?
La domanda è tutt’altro che illegittima perché, a partire dagli interventi del governo Monti, l’età pensionabile è schizzata in alto in maniera purtroppo molto drammatica. Tra le novità più importanti che la manovra dell’esecutivo dei tecnici ha apportato troviamo la scomparsa della pensione di anzianità, sostituita oggi dalla pensione anticipata su cui tanto si discute. Per chiarire: la pensione anticipata è l’istituto che, in pratica, prevede il pensionamento secondo le regole “ordinarie” (no assegno sociale, no vecchiaia) mentre quando si parla di anticipare la pensione e di flessibilità in uscita si fa riferimento al dibattito che vorrebbe in parte intervenire per cambiare le regole della "nuova" e contestata pensione anticipata. Negli ultimi anni sono sorti problemi che sono ancora ad oggi irrisolti: facciamo riferimento, in particolare, alle vertenze che ineriscono i cosiddetti lavoratori precoci e gli esodati. La riforma delle pensioniè, in questo momento, in standby con le varie proposte che fanno tanto discutere ma che, ad oggi, non hanno visto significative prese di posizione da parte del governo Renzi.
Per capire quando andare in pensione, suggeriamo la lettura di alcune risorse utili di Affari Miei che hanno già trattato l’argomento:
In questi post troverete i requisiti necessari per fare domanda di pensione all’INPS o per accedere all’assegno sociale.Adeguamenti alla speranza di vita
A partire dal 2013 i requisiti anagrafici necessari per andare in pensione vengono adeguati in base all’aumento dell’aspettativa di vita che viene ad essere quantificato dall’ISTAT. Tale incremento interviene ogni tre anni, incrementando l’età per lasciare il lavoro (cosa che accadrà nel 2016). A partire dal 2019 l’adeguamento alla speranza di vita avverrà ogni due anni.
Part Time agevolato per andare in pensione
La Legge di Stabilità 2016 (che sarà approvata entro fine anno) introdurrà il part-time agevolato: si tratta della prima risposta del governo Renzi alle richieste di flessibilità in uscita. In pratica, ai lavoratori che sono a tre anni dal conseguimento dei requisiti per lasciare il proprio impiego sarà garantita la possibilità di ottenere un part-time al 50% senza però perdere i contributi previdenziali che gli verrebbero versati in parte dal datore di lavoro ed in parte considerati figurativi (e dunque pienamente validi) dallo Stato. Il lavoratore, grazie a questa opzione, potrebbe ricevere il 65 per cento dello stipendio iniziando il progressivo ritiro e senza perdere nulla sull’assegno INPS che riceverà. E’ possibile fare domanda a partire da 63 anni e 7 mesi di anzianità.
Simulazione calcolo assegno INPS
In passato c’erano solo dei calcolatori che stimavano, con l’inserimento di alcuni dati, la pensione futura dei lavoratori. Con l’arrivo di Tito Boeri alla presidenza dell’INPSè stato introdotto il servizio “La mia pensione” che simula appunto l’assegno previdenziale futuro. I parametri su cui si basa sono: reddito o retribuzione, età e normativa pensionistica vigente. Il servizio è entrato in funzione nel 2015 e consente a tanti di effettuare la stima. A partire dal 2016 sarà disponibile per tutti i lavoratori pubblici e privati.
Per calcolare la pensione futura basterà accedere all’area riservata dell’INPS inserendo il codice pin ed i propri dati personali. Se non ci si è ancora registrati, si può ottenere il pin online cliccando qui.
Quale pensione percepirò in futuro? Conclusioni e previsioni: verso una società sempre più indebitata?
Possiamo dire chiaramente che, con la trasformazione del sistema da retributivo a contributivo attuata negli anni 90', le pensioni saranno sempre più basse. La pensione erogata dall’INPS sarà a tutti gli effetti una prestazione identica a quelle che si possono determinare privatamente con le assicurazioni e, quindi, è bene pensare seriamente al proprio futuro senza lasciare niente al caso. Affari Mieiha lanciato l’allarme su questo articolo ed ha, inoltre, proposto alcune risorse utili che introducono al tema. In particolare, suggeriamo di leggere:
Sembra brutto dirlo ma gli anni di crisi economica che stiamo vivendo si stanno caratterizzando, oltre che per una riduzione della ricchezza disponibile per le famiglie, anche per una crescita dell’indebitamento privato. Si sta assistendo ad una “americanizzazione” della società anche da un punto di vista economico e gli ultimi interventi della BCE, mascherati dalla meritevole intenzione di rilanciare i consumi con il quantitative easing, sono in realtà un cavallo di troia per far ripartire le erogazioni di mutui e prestiti personali. Indebitarsi in sé non è un fatto sbagliato tout court ma sicuramente rappresenta la strada molte volte più “facile” ed immediata per ottenere qualcosa che non ci si può permettere. Il debitore-consumatore si trova sovente ad avere a che fare con una esposizione molto pericolosa, che lo rende estremamente vulnerabile di fronte ai cambiamenti economici epocali a cui stiamo andando incontro e che, a differenza che in passato, si manifestano con velocità maggiore.