Gli amministratori di condominio italiani sono tra coloro che guadagnano meno in tutta Europa. Secondo le ultime ricerche, infatti, un amministratore tedesco riceve in media 25 euro mensili per unità abitativa, uno francese 15 euro mensili per unità e un italiano 8 euro mensili. Sembra una barzelletta ma non lo è assolutamente e chi svolge questa professione lo sa benissimo! D'altronde non esistono tariffari nazionali per le prestazioni dell’amministratore condominiale. Tuttavia esistono comunque precise regole a cui egli si deve attenere e soprattutto precisi doveri da portare a termine. Ma quanto guadagna un amministratore di condominio? Trattandosi di una professione, chiaramente, la forbice può essere molto spesso assai significativa tra chi ha un reddito elevato e chi, invece, si arrangia e vivacchia.
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Diventare amministratore condominiale sembra essere, nell’ultimo periodo, poco conveniente. Un buon amministratore deve essere costantemente aggiornato e deve prestare tempo ed attenzione al condominio di cui si è preso carico; di conseguenza non sempre il gioco ne vale la candela. Tendenzialmente un amministratore di condominio con un solo stabilimento guadagna dai 100 euro ai 220 euro mensili lordi; le differenze dipendono dal numero di unità abitative e da alcune caratteristiche della struttura. Si conteggiano come unità anche gli uffici, i box o le cantine, a meno che non ci siano accordi diversi. In caso di interventi e lavori straordinari può essere richiesto un compenso extra, ma questa possibilità va stabilita in assemblea e non va data quindi per scontata.
Il vantaggio nello svolgere questa professione aumenta se il lavoratore è in grado di gestire più condomini contemporaneamente. Un amministratore in grado di gestire almeno 20 condomini può infatti guadagnare oltre i 4 mila euro mensili. Per cercare di trarre vantaggio dalla loro professione, molti amministratori si sono riuniti e associati, così da condividere spese e oneri.
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Sempre di più sono anche gli amministratori di condominio in franchising.Come funziona e quanto guadagna l’amministratore di condominio in questo caso? Innanzitutto il professionista dovrà seguire un corso di formazione che gli permetterà di entrare nella squadra, dopodiché inizierà il lavoro vero e proprio e riceverà quindi un pacchetto clienti già predefinito. Ovviamente, poi, lui dovrà cercarne dei nuovi ed arricchire la propria clientela.
Il guadagno in questo caso è piuttosto simile a quello di un amministratore in proprio, ma le spese effettivamente sono più sostenibili e quindi meno elevate.
Questo lavoro, infine, non è comunque adatto a chiunque. Dal 2013 esistono infatti dei precisi requisiti:
- Il godimento dei diritti civili.
- L’assenza di condanne per delitti contro la pubblica amministrazione.
- Non essere stati interdetti dai pubblici uffici.
- Possedere il diploma.
- Aver seguito un corso di formazione.
- Seguire corsi di aggiornamento.
Conviene diventare amministratore di condominio?
Chiaramente non si tratta di un lavoro che si può svolgere ovunque. Chi vive in un grande centro può farlo, fermo restando che troverà sicuramente una concorrenza agguerrita e strutturata. Nei piccoli paesi, con pochi palazzi, è decisamente un azzardo. Va comunque detto che la professione, come tutte le altre, si sta progressivamente evolvendo: il classico amministratore di condominio oggi cerca di occuparsi anche di altri servizi, al fine di incrementare gli introiti ed offrire un valido supporto che vada oltre la mera gestione tradizionale. Assicurazioni, pulizie, energia e tanti altri piccoli incarichi possono completare il ventaglio di soluzioni da offrire alla clientela.