Quali sono le novità di oggi in tema di Riforma Pensioni? Cosa ne sarà dell’Opzione Donna? Le donne lavoratrici attendono una proroga che, alla luce degli ultimi aggiornamenti che vengono dal cantiere della previdenza, potrebbe arrivare, diversamente a quanto ipotizzato fino a qualche settimana fa.
Buone notizie in tema di pensione anticipata dopo le aperture del premier Renzi che hanno avviato scenari che sembravano irrealizzabili: restano in piedi, dopo il rinvio della flessibilità in uscita al 2016, la quota 100 e la quota 41 proposte da Cesare Damiano, anche se le news più recenti sembrano far propendere la riforma verso la soluzione dei pensionamenti flessibili. Si è discusso a lungo anche della strada del prestito pensionistico: la tesiè stata affermata dal Ministro del Lavoro Poletti, a margine di un convegno alla Luiss, ed è stata ribadita più volte dallo stesso negli ultimi suoi interventi. In tutto ciò dobbiamo aggiungere la sentenza della Corte Costituzionale dello scorso 30 aprile che ha nuovamente mischiato le carte in tavola, aprendo il dibattito sul da farsi per il rimborso. Su questo argomento, però, rimandiamo all'articolo specifico sulla flessibilità in uscita.
Buone notizie in tema di pensione anticipata dopo le aperture del premier Renzi che hanno avviato scenari che sembravano irrealizzabili: restano in piedi, dopo il rinvio della flessibilità in uscita al 2016, la quota 100 e la quota 41 proposte da Cesare Damiano, anche se le news più recenti sembrano far propendere la riforma verso la soluzione dei pensionamenti flessibili. Si è discusso a lungo anche della strada del prestito pensionistico: la tesiè stata affermata dal Ministro del Lavoro Poletti, a margine di un convegno alla Luiss, ed è stata ribadita più volte dallo stesso negli ultimi suoi interventi. In tutto ciò dobbiamo aggiungere la sentenza della Corte Costituzionale dello scorso 30 aprile che ha nuovamente mischiato le carte in tavola, aprendo il dibattito sul da farsi per il rimborso. Su questo argomento, però, rimandiamo all'articolo specifico sulla flessibilità in uscita.
NB: Questo articolo fa parte del nostro archivio e sta registrando, settimana per settimana, la storia del dibattito sul tema. I contenuti vengono aggiornati periodicamente al fine di ricostruire passo dopo passo tutto quanto viene discusso ed approvato in merito alla riforma pensioni. Per amore di completezza, sempre più difficile da trovare nell'informazione attuale, non cancelliamo i fatti "superati" e vi invitiamo a scorrere la pagina fino in fondo per trovare le novità più recenti. E' anche un modo, questo, per consentire ai lettori di ricordare tutte le promesse e le speranze che sono state alimentate di giorno in giorno: in un quadro complesso come quello del cantiere della previdenza, ci pare un servizio estremamente necessario. Speriamo che questo sforzo possa essere apprezzato!=>LEGGI TUTTO SULLA RIFORMA PENSIONI 2016 - QUANDO VADO IN PENSIONE?
Focus Opzione Donna
Volendoci attenere ai tempi più recenti, importanti segnali sono arrivati dalla conferenza stampa dello scorso 18 maggio in cui il Premier Matteo Renzi ha parlato chiaramente del prepensionamento delle signore. Buone notizie, poi, sono giunte il 10 giugno da Tito Boeri: il presidente INPS ha aperto alla possibilità di procedere nel senso della proroga. Tuttavia, quando la situazione sembrava essersi evoluta favorevolmente per le signore, il 9 settembreè giunta l'ennesima doccia fredda in Commissione Lavoro. Questi, in sintesi, i fatti più significativi del 2015.Novità Pensioni oggi 24 novembre 2015: Opzione Donna verso la proroga?
Come abbiamo già anticipato largamente, l’Opzione Donna è stata in procinto di saltare: l’uscita anticipata per le donne è stata oggetto di uno scaricabarile fra INPS e Governo per settimane. L’Istituto di Previdenza ha passato la palla all'esecutivo guidato da Matteo Renzi accettando le domande ma senza potersi pronunciare sulla proroga: la finestra per uscire dal lavoro a 57 anni e 3 mesi per le signore, infatti, teoricamente è scaduta alla luce delle circolari dell'Istituto di Previdenza del 2012. Contro di esse le signore hanno costituito il Comitato Opzione Donna che ha avviato la Class Action dinanzi al Tar del Lazio. Il Comitato chiede la cancellazione giudiziale di due circolari INPS del 2012 che hanno creato il quadro che commentiamo quotidianamente. L'istanza è stata depositata dalla coordinatrice Dianella Maroni con oltre 500 sottoscrizioni: sarà il Tar del Lazio a decidere, si spera in tempi brevi. E' possibile, comunque, ancora aderire collegandosi al gruppo Facebook "Comitato Opzione Donna".
Nelle scorse settimane il ministro Poletti è tornato a parlare ed ha annunciato che a breve ci sarà una decisione: secondo quanto si deduce dalla nota che ha diffuso, l'intervento dell'esecutivo andrà di pari passo con i nuovi provvedimenti che il governo ha annunciato per i lavoratori in età compresa tra 55 e 65 anni. Insomma, la tesi della c.d. Opzione Uomo potrebbe tornare a prendere piede. Il 31 dicembre non è lontano e se il regime sperimentale non sarà prorogato (M5S, SEL e minoranza PD lo chiedono) per molte aumenterebbero drasticamente gli anni di lavoro. Staremo a vedere se da Palazzo Chigi sarà fatta questa considerazione.
A ciò si aggiungono le ultime notizie di oggi, 24 novembre 2015: nelle scorse settimane Renzi, in conferenza stampa, ha sottolineato la necessità di intervenire sull'età pensionabile delle signore. Il Presidente del Consiglio, facendo un esempio, ha lasciato intendere che qualcosa accadrà. Secondo il leader dell'esecutivo, infatti, è più ragionevole che una signora decida di andare in pensione prima e di godersi i nipotini, rinunciando ad una cifra compresa tra 30 e 50 euro al mese, piuttosto che continuare a lavorare con la baby sitter da pagare 600 euro al mese. Lo stesso concetto è stato ribadito nuovamente negli studi di Porta a Porta. E' fatta? Ma anche no. Si attendeva con ansia il via libera dalla Commissione Lavoro che, come spiegheremo nei paragrafi successivi, non è arrivato nell'immediatezza ma è giunto solo con l'annuncio della Legge di Stabilità.
Al Senato è stato depositato il disegno di legge 1848 a firma di Emanuela Munerato: la senatrice del Carroccio chiede di prolungare l'opzione contributiva fino al 31 dicembre 2018. L'auspicio della parlamentare è che il Parlamento mostri finalmente autonomia ed eserciti la sua sovranità. Seguiremo l'Iter parlamentare nelle prossime settimane. La Lega Nord a settembre è tornata alla carica, presentando un suo programma complessivo di riforma.
Le parole più recenti di Tito Boeri, comunque, non lasciano ben sperare. Il numero uno INPS, infatti, è stato alla Camera lo scorso 10 giugno in audizione ed ha chiaramente posto il veto sia sulla quota 100 che sulle pensioni flessibili: servono rispettivamente 10 e 8 miliardi per attuarle, troppi secondo lui ed anche secondo Poletti che, al riguardo, ha detto che non sarà creato ulteriore debito pubblico.
L'ok definitivo era atteso per il 9 settembre, dopo la pausa estiva: la Commissione Lavoro, in sede legislativa, avrebbe dovuto approvare un testo che unifica i vari ddl depositati in parlamento sul tema. Tuttavia, bisogna specificare, la promessa più recente della politica non accontenta tutti: sono diverse le signore che, in rete, hanno manifestato perplessità, affermando che specie coloro che sono nate nel 1958 avrebbero problemi e rischierebbero di perdere la possibilità di usufruire della finestra.
Si è giunti, così alla tanto attesa riunione della commissione dove, come anticipato, c'è stato l'ennesimo dietrofront. Nonostante il sostegno sia della maggioranza delle forze politiche, sia di INPS e Ministero del Lavoro, è arrivato l'altolà da parte di MEF e Ragioneria dello Stato. I tecnici contestano l'inutilizzabilità delle risorse finanziarie avanzate con le prime sei salvaguardie degli esodati: ciò, almeno per ora, ha bloccato sia la proroga al 31 dicembre 2015 dell'opzione donna che la settima salvaguardia per gli esodati. Seguiremo, come sempre, l'evoluzione del dibattito nei prossimi giorni.
Affari Miei seguirà con attenzione gli sviluppi sul tema pensionistico nelle prossime settimane. Per rimanere aggiornati, oltre ad iscrivervi alla newsletter che trovate in basso, vi invitiamo a cliccare mi piace alla pagina Pensioni News: siamo in migliaia! Il vostro parere è per noi importantissimo: esprimetelo sotto in un commento!
Nelle scorse settimane il ministro Poletti è tornato a parlare ed ha annunciato che a breve ci sarà una decisione: secondo quanto si deduce dalla nota che ha diffuso, l'intervento dell'esecutivo andrà di pari passo con i nuovi provvedimenti che il governo ha annunciato per i lavoratori in età compresa tra 55 e 65 anni. Insomma, la tesi della c.d. Opzione Uomo potrebbe tornare a prendere piede. Il 31 dicembre non è lontano e se il regime sperimentale non sarà prorogato (M5S, SEL e minoranza PD lo chiedono) per molte aumenterebbero drasticamente gli anni di lavoro. Staremo a vedere se da Palazzo Chigi sarà fatta questa considerazione.
A ciò si aggiungono le ultime notizie di oggi, 24 novembre 2015: nelle scorse settimane Renzi, in conferenza stampa, ha sottolineato la necessità di intervenire sull'età pensionabile delle signore. Il Presidente del Consiglio, facendo un esempio, ha lasciato intendere che qualcosa accadrà. Secondo il leader dell'esecutivo, infatti, è più ragionevole che una signora decida di andare in pensione prima e di godersi i nipotini, rinunciando ad una cifra compresa tra 30 e 50 euro al mese, piuttosto che continuare a lavorare con la baby sitter da pagare 600 euro al mese. Lo stesso concetto è stato ribadito nuovamente negli studi di Porta a Porta. E' fatta? Ma anche no. Si attendeva con ansia il via libera dalla Commissione Lavoro che, come spiegheremo nei paragrafi successivi, non è arrivato nell'immediatezza ma è giunto solo con l'annuncio della Legge di Stabilità.
DDL per proroga Opzione Donna: ecco la proposta della Lega Nord depositata in Parlamento
Leggi anche: INPS, pensione di vecchiaia 2015: info requisiti e domanda
DDL M5S per prolungamento del regime sperimentale fino al 31 dicembre 2018
Anche il Movimento 5 Stelle ha depositato presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati il DDL 3114 con cui si chiede la proroga. Firmatari gli onorevoli Ciprini, Tripiedi, Lombardi, Dall'Osso, Cominardi e Chimenti. Come fonte per reperire le risorse, viene indicato un taglio alle pensioni d'oro superiori a 5 mila euro lordi al mese. Il M5S chiede, inoltre, che siano applicati particolari benefici previdenziali per le lavoratrici madri e per coloro che assistono i familiari ai sensi della legge numero 104 del 1992.Pensione anticipata a 62 anni: si studiano i pensionamenti flessibili
Come anticipato, ha ripreso piede la proposta dei pensionamenti flessibili: uscita a 62 anni con 35 anni di contributi e penalizzazioni decrescenti che si azzerano al 66esimo anno. Bisogna discutere sull'ammontare della decurtazione: Damiano, nel suo DDL, propone un 8% sulla quota retributiva calante, altri parlano di un taglio che può arrivare anche al 20-30%. Staremo a vedere se e come la pensione anticipata sarà modificata.Le parole più recenti di Tito Boeri, comunque, non lasciano ben sperare. Il numero uno INPS, infatti, è stato alla Camera lo scorso 10 giugno in audizione ed ha chiaramente posto il veto sia sulla quota 100 che sulle pensioni flessibili: servono rispettivamente 10 e 8 miliardi per attuarle, troppi secondo lui ed anche secondo Poletti che, al riguardo, ha detto che non sarà creato ulteriore debito pubblico.
Leggi anche: Età pensionabile 2016 in aumento e pensioni in calo: cosa accadrà? - Riforma pensioni: quale ruolo per il Ministero della Salute?
Ultime notizie prepensionamento donne e precoci: Boeri da l'ok alla proroga?
Il Presidente INPS Tito Boeriè stato ricevuto il 10 giugno dalla Commissione Lavoro della Camera nel corso di un'audizione. L'economista bocconiano ha criticato le altre proposte di uscita anticipata (quota 100 e pensioni flessibili) perchè troppo costose mentre, invece, ha aperto alla proroga dell'opzione donna: secondo Boeri si può anche lavorare per accorciare gli anni di contributi necessari per accedere al regime sperimentale perchè le donne, a differenza degli uomini, sono solite avere più interruzioni nel corso della vita lavorativa che le sfavoriscono. Il suo ragionamento ormai è chiaro: si al contributivo per tutti perchè alla lunga fa risparmiare. Nel caso di opzione donna questo pensiero calza a pennello e, dopo l'ok del governo, le possibilità di una prosecuzione cominciano ad essere in decisa crescita. Staremo a vedere se le impressioni saranno confermate e se la lunga telenovela troverà un epilogo positivo per le lavoratrici.Opzione donna, anche Treu dice si
Ha scelto le pagine de Il Sole 24 Ore l'ex ministro e commissario straordinario INPS (prima che fosse scelto Boeri come presidente) per dire la sua sulla riforma pensioni. Secondo Tiziano Treu le proposte più note di Cesare Damiano costano troppo e bisogna valutare soluzioni come l'opzione donna, da estendere a tutti, ed il prestito pensionistico, il cui impatto economico è decisamente più basso rispetto alla quota 100 o alle pensioni flessibili.Gnecchi: no a 'Opzione Uomo', costa troppo
La parlamentare del PD, esponente Dem in Commissione Lavoro, ha parlato a Il Sussidiario riguardo la proroga dell'opzione contributiva e la pensione anticipata con la c.d. opzione uomo. Tale ipotesi è stata esclusa perchè, secondo la Ragioneria dello Stato costa troppo: 15 miliardi, quasi il doppio dei pensionamenti flessibili. E' vero, infatti, che l'uscita sarebbe interamente contributiva ma, visto l'aumento dell'aspettativa di vita, molti si vedrebbero in pratica aumentare gli anni di pensione per circa 10 anni, con conseguente esborso per lo Stato ad oggi insostenibile.Ultimissime proroga opzione donna, Boeri presenta la sua proposta
Lo scorso 8 luglio Tito Boeri ha presentato la sua proposta di riforma pensioni improntata, fondamentalmente, sul contributivo per tutti (aspetto che ha successivamente smentito, senza però chiarire nel dettaglio la sua linea). Sul punto relativo all'uscita, il presidente INPS ha parlato di "flessibilità sostenibile" sottolineando la necessità di prendere le distanze da soluzioni che in qualche modo richiamino la vecchia pensione di anzianità. In parole povere, dunque, bocciatura per la quota 100 ed i pensionamenti flessibili voluti da Cesare Damiano. Altra soluzione interessante è quella del reddito minimo garantito, misura da mesi richiesta e che andrebbe finanziata, secondo Boeri, con la fiscalità generale.Ultime da governo Renzi: entro il 2018 novità per le pensioni
Renzi ha parlato all'assemblea del PD del suo piano per ridurre le tasse. Un accenno è giunto anche sulle pensioni: il Premier conta entro il 2018 di aumentare le minime, estendendo il famoso bonus degli 80 euro anche ai pensionati che percepiscono un reddito inferiore a 25 mila euro. Una misura che sarebbe molto "elettorale" se si considera che, nel 2018, si tornerà a votare per le elezioni politiche. Il trucco funzionò alle europee del 2014 e il leader del PD, ovviamente, spera nel bis.Nuova interrogazione parlamentare al ministro Poletti
I parlamentari Merlo e Borghese hanno depositato una nuova interrogazione parlamentare sull'opzione donna. L'iniziativa si concentra sulla vicenda relativa alla Class Action iniziata dinanzi al Tar del Lazio dal Comitato Opzione Donna: gli onorevoli chiedono al ministro del Lavoro Poletti quale iniziative sono state attuate dall'esecutivo rispetto a queste circolari e se ritiene opportuno fornire chiarimenti sul punto per chiudere definitivamente la vertenza.Opzione Donna, ultime news aggiornate al 10 settembre 2015: clamoroso colpo di scena
Sembrava fatta per la proroga della decorrenza per maturare i requisiti fino al 31 dicembre 2015. Nei giorni scorsi si era vociferato l'ok dal MEF, un via libera che si credeva avesse sancito la vittoria della battaglia intrapresa dal Comitato Opzione Donna che, negli ultimi tempi, ha dato vita alla nota class action senza peró perdere i contatti con la politica, in particolare con gli onorevoli Pd Gnecchi, Damiano e Giacobbe.L'ok definitivo era atteso per il 9 settembre, dopo la pausa estiva: la Commissione Lavoro, in sede legislativa, avrebbe dovuto approvare un testo che unifica i vari ddl depositati in parlamento sul tema. Tuttavia, bisogna specificare, la promessa più recente della politica non accontenta tutti: sono diverse le signore che, in rete, hanno manifestato perplessità, affermando che specie coloro che sono nate nel 1958 avrebbero problemi e rischierebbero di perdere la possibilità di usufruire della finestra.
Si è giunti, così alla tanto attesa riunione della commissione dove, come anticipato, c'è stato l'ennesimo dietrofront. Nonostante il sostegno sia della maggioranza delle forze politiche, sia di INPS e Ministero del Lavoro, è arrivato l'altolà da parte di MEF e Ragioneria dello Stato. I tecnici contestano l'inutilizzabilità delle risorse finanziarie avanzate con le prime sei salvaguardie degli esodati: ciò, almeno per ora, ha bloccato sia la proroga al 31 dicembre 2015 dell'opzione donna che la settima salvaguardia per gli esodati. Seguiremo, come sempre, l'evoluzione del dibattito nei prossimi giorni.
Esodati e donne in piazza: appuntamento per il 15 settembre
Martedì 15 settembre i Comitati degli esodati si sono riuniti dinanzi al Mef per un presidio in favore della settima salvaguardia. Alla manifestazione hanno partecipato anche le signore del Comitato Opzione Donna per chiedere, insieme ai "colleghi di sventura", il rispetto del loro diritto alla pensione. Basterà la mobilitazione ad accendere l'attenzione della politica?Ultime notizie sull'opzione donna: responso dell'audizione alla Camera di giovedì 24 settembre
La Commissione Lavoro ha convocato in audizione i Ministri Poletti e Padoan per discutere di settima salvaguardia e di proroga dell'opzione donna. Nessuna novità palese è emersa dall'incontro: si sono sostanzialmente ripetute le solite cose.Ultime novità pensioni: opzione donna in Legge di Stabilità, notizie 26 ottobre 2015
Alla fine la proroga al 2015 dell'opzione donna farà parte della Legge di Stabilità. Il premier Renzi l'ha annunciato nel presentare la manovra che a breve, dopo il tradizionale vaglio delle istituzioni UE, inizierà il suo iter parlamentare. Soddisfazione per le signore del Comitato che si sono battute a lungo anche se non per tutte. Restano escluse dal provvedimento, ad oggi, coloro che sono nate nell'ultimo trimestre del 1958 e le lavoratrici autonome nate nell'ultimo trimestre del 1957. L'opzione donna, in principio, prevedeva il prepensionamento a 57 anni con 35 di contributi: con il tempo, grazie all'introduzione dell'aspettativa di vita che fa innalzare i requisiti per l'accesso, il limite è salito di tre mesi. In pratica molte signore rischiano di vedersi beffate perchè per meno di tre mesi, stando così le cose, non possono andare in pensione e sono costrette ad attendere ancora diversi anni per la vecchiaia o la pensione anticipata.Ma si può parlare veramente di proroga dell'opzione donna?
In realtà stiamo assistendo ad una forzatura semantica. L'opzione donna estesa al 31 dicembre non proroga nulla, era già prevista dalla legge. L'INPS aveva avviato una forzatura, con due circolari, chiudendo di fatto l'accesso al prepensionamento: da qui la class action del Comitato. Si potrebbe parlare di proroga se il regime istituito nel 2004 venisse prolungato al 2018, come molti chiedono, in quanto si allungherebbe la vita dell'opzione che, nella sua istituzione, sarebbe dovuta durare 10 anni. Seguiremo l'evoluzione parlamentare della Legge di Stabilità, fornendo aggiornamenti in tempo reale. Intanto le signore che sono prossime a maturare i requisiti nei prossimi anni si sono organizzate sia su Facebook che off-line per cercare sponde nel Palazzo ed ottenere la prosecuzione del regime.Affari Miei seguirà con attenzione gli sviluppi sul tema pensionistico nelle prossime settimane. Per rimanere aggiornati, oltre ad iscrivervi alla newsletter che trovate in basso, vi invitiamo a cliccare mi piace alla pagina Pensioni News: siamo in migliaia! Il vostro parere è per noi importantissimo: esprimetelo sotto in un commento!