Da ormai molti anni per diventare infermieriè assolutamente obbligatorio aver portato a termine positivamente il corso di laurea in infermieristica. Un corso triennale che prevede l'insegnamento di alcune capacità fondamentali per questa tipologia di lavoro. In particolar modo presuppone l'insegnamento della corrette procedure diagnostico-terapeutiche e l'identificazione dei bisogni di assistenza infermieristica del soggetto e della collettività. Il percorso di studi prepara ad un unico sbocco professionale: l'infermiere, quello senza cui gli ospedali non potrebbero effettivamente andare avanti. Durante la triennale le materie insegnate sono principalmente quelle a base scientifica: anatomia, fisiologia umana, scienze biomediche, assistenza infermieristica; tuttavia sono presenti anche materie a stampo più umanistico: scienze umane, storia della medicina, psicologia clinica. Il tutto corredato da ben tre tirocini: uno all'anno; e dei laboratori incentrati sempre sull'insegnamento pratico e concreto. Arriviamo, ora, al punto centrale dell'articolo di oggi: cosa si può fare dopo la laurea triennale in infermieristica? Senz'altro, come anticipato, l'infermiere, ma non solo. Come in moltissimi altri sbocchi tra cui la possibilità di continuare a studiare iscrivendosi ad un corso magistrale. Come è noto, infatti, in diversi atenei italiani c’è la specifica laurea specialisticadi due anni che permette di approfondire gli studi iniziati con il corso di laurea triennale e, quindi, anche di incrementare potenzialmente la galleria di sbocchi occupazionali previsti.
Focus sulla laurea magistrale in infermieristica
Nelle maggior parte degli atenei italiani il corso è denominato “Laurea in Scienze infermieristiche ed ostetriche” poiché non è solo riservato ai laureati in infermieristica ma anche a coloro che hanno conseguito una laurea triennale in ostetricia, altro corso facente parte del complesso delle professioni sanitarie. Proprio come avviene per la triennale, anche per accedere alla magistrale bisogna superare una selezione pubblica: in poche parole, un test d'ingresso a numero chiuso. I quesiti sono ovviamente più specifici e approfonditi rispetto al test effettuato per la triennale che prevedeva, chi l’ha studiato lo sa, la conoscenza di base di materie come biologia, chimica, matematica, fisica e cultura generale. In questo caso, invece, gli argomenti oggetto della prova sono: teoria e pratica pertinente alla professione infermieristica, cultura generale e logica, regolamentazione dell'esercizio delle lauree delle professioni sanitarie, cultura scientifico-matematica, statistica, informatica ed inglese, scienze umane e sociali. I quesiti sono rispettivamente 32, 18, 10, 10, 10 per un totale di ottanta domande. Per ciò che concerne la valutazione, viene fornito un punto per ogni risposta esatta, meno 0,25 per ogni risposta errata e 0 punti per ogni risposta non data. Ogni anno, sul sito dell'Università scelta, viene inserito e aggiornato il bando relativo all'ammissione.
Come prepararsi al meglio per superare al test? Ci sono innumerevoli libri teorici e pratici (con verifiche e test) che possono aiutare durante la preparazione al test, solitamente effettuato nel mese di ottobre. Alcuni atenei potrebbero ritenere di grande importanza non solo il responso del test d'ingresso ma anche il voto di laurea conseguito alla triennale e/o la media dei voti.
Il corso di laurea magistrale in infermieristica prepara professionisti capaci di esprimere competenze avanzate nell'ambito sanitario, assistenziale, educativo e preventivo. A differenza dei laureati in triennale, gli allievi imparano strategie e metodi organizzativi, tecniche del management sanitario nel rispetto delle proprie e altrui competenze. La laurea magistrale dura due anni e nel corso di questo periodo prevede lo studio e l'insegnamento delle seguenti materie: inglese a livello B2, informatica a livello avanzato, metodologie di analisi socio-sanitaria, progettazione e coordinamento assistenziale, metodologia della ricerca infermieristica ed ostetrica, analisi deontologica e normativa, scienze psicopedagogiche, management infermieristico ed ostetrico, strutture organizzative e flussi gestionali delle aziende sanitarie, dinamiche dei processi lavorativi, storia e filosofia dell'assistenza infermieristica ed ostetrica. Il tutto corredato da laboratori pratici e da un tirocinio direttamente sul campo da effettuare il secondo e ultimo anno.
La frequentazione delle lezioni, dei laboratori e ovviamente del tirocinio è obbligatoria. Dunque potrebbe risultare complessa, ma non impossibile, per coloro che hanno deciso di proseguire gli studi universitari lavorando. I nomi delle varie materie possono variare leggermente da un ateneo all'altro (noi le abbiamo attinte dal sito dell'Università di Bologna) quindi questo articolo ha uno scopo puramente informativo.
Gli atenei che propongono ogni anno posti per il corso di laurea sono davvero molti e oggi ve ne presenteremo almeno uno per regione (se esistente), in modo tale da avere un punto di riferimento più o meno vicino alla propria residenza: in Puglia troviamo l'Università degli Studi di Bari Aldo Moro, in Emilia Romagna l'Università degli Studi di Bologna, in Sicilia l'Università degli Studi di Catania, in Abruzzo l'Università degli Studi G. D'Annunzio Chieti-Pescara, in Toscana l'Università degli Studi di Firenze, in Liguria l'Università degli Studi di Genova, in Lombardia l'Università degli Studi di Milano, in Campania l'Università degli Studi di Napoli Federico II, in Veneto l'Università degli Studi di Padova, in Piemonte l'Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro, nelle Marche Università Politecnica delle Marche, nel Lazio Università degli Studi di Roma La Sapienza. Effettivamente esistono, quindi, ancora regioni sprovviste e diversi studenti sono costretti, ogni anno, a trasferirsi per iniziare una vita da fuori sede.
Laurea magistrale in Infermieristica: sbocchi professionali
Decidendo di continuare gli studi dopo la laurea triennale lo studente fornisce a se stesso la possibilità di apprendere nuovi mestieri e quindi nuovi sbocchi occupazionali. Come abbiamo detto prima, la laurea triennale in Infermieristicapermette l'esercizio della professione di infermiere. Con la laurea magistrale, invece, vediamo chiarirsi un'altra professione che sarà oggetto delle seguenti righe.
Specializzandosi di più, chiaramente, si può ambire a delle responsabilità maggiori poiché le competenze acquisite forniscono potenzialmente le nozioni per svolgere ruoli di assistenza di tipo avanzato oppure occupare posizioni manageriali in strutture pubbliche o private. Chi dirige, infatti, è chiamato a gestire e organizzare le risorse e il budget disponibile all’interno del comparto in cui opera. Il laureato alla magistrale in infermieristica, inoltre, ha possibilità di specializzarsi in un determinato ambito, che può essere quello pediatrico, geriatrico, ostetrico o oncologico. Ciò significa che l'infermiere con laurea magistrale può trovare lavoro sia in istituzioni pubbliche sia in private (ospedali, cliniche, poliambulatori, università, case di riposo) per svolgere appunto queste mansioni. Può partecipare, poi, alla ricerca in ambito sanitario e svolge ricerche clinico-assistenziali.
I caposala che troviamo in ospedali o case di riposo sono proprio coloro che hanno conseguito una laurea magistrale e dirigono, quindi, il personale infermieristico all'interno di una struttura ed organizzano le risorse umane, tecniche e finanziarie in dotazione. Effettivamente, però, questo ruolo direzionale non è l'unico esistente. Un altro sbocco lavorativo riguarda la figura del tutor o insegnante. Il neo laureato ha, infatti, la possibilità di intraprendere una carriera nell'insegnamento divenendo formatore per conto di società che lavorano sia nel settore pubblico che privato.
E’ possibile proseguire gli studi dopo la laurea specialistica in infermieristica?
Tutti coloro che desiderano andare ancora oltre il livello di studio raggiunto, possono continuare grazie al Dottorato di Ricerca o tramite Scuole di Specializzazione e Master universitari di secondo livello. Tra i corsi di alta formazione ad esempio troviamo: Assistenza infermieristica in Endoscopia Digestiva, Assistenza Infermieristica in Area Critica o Assistenza Infermieristica in Ortopedia e Traumatologia.
La professione può regalare grandi successi e soddisfazioni a coloro che si dedicano con impegno e responsabilità nel suo studio e lavoro quotidiano. È dunque, al contrario di quel che molti credono, possibile andare oltre la laurea triennale e addirittura oltre la magistrale. Ricordiamo inoltre che, volendo, il tirocinio previsto dal piano di studio può essere effettuato anche all'estero, così da approfondire ancor di più le proprie conoscenze e esperienze.
La situazione occupazionalein Italia, come sicuramente gli addetti sapranno, non è delle migliori. Le aziende che assumono sono poche nell’ambito privato ed in ambito pubblico abbiamo una carenza quantificata in decine di migliaia di posti non coperti. In questi anni di crisi, per motivi francamente poco chiari, lo Stato ha deciso di non assumere nuovi infermieri bloccando, di fatto, il ricambio generazionali. I professionisti attualmente impegnati in strutture pubbliche sono sovente chiamati a fare turni massacranti per sopperire alle carenze. Non sappiamo al momento se e quando questa situazione sarà sbloccata e molti, disillusi o desiderosi semplicemente di cambiare aria, hanno ben pensato di trasferirsi all’estero. Purtroppo, ogni qual volta c’è di mezzo la Pubblica Amministrazione assistiamo ad un crogiolo di incompetenza, pressappochismo, mancanza di pianificazione e ingiustizie che non solo danneggiano coloro che aspirano a trovare un lavoro ma anche tutti i cittadini destinatari dei servizi sanitari che, in alcune regioni del nostro Paese, rasentano il ridicolo.