Cosa sono i buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione italiana? Conviene comprarli nel 2016? In tanti si chiedono se vale la pena sottoscrivere i Bfp in questo periodo e cercano opinionie pareri su internet, spulciando blog e forum specializzati. Ma può essere un investimento redditizio? Conviene mettere i propri risparmi sui Bfp indicizzati all’inflazione del nostro Paese?
La risposta non può mai essere univoca, dipende come al solito dalle vostre esigenze. In questo articolo proveremo a capirci qualcosa, valutando i vantaggi e gli svantaggi di una scelta improntata sui Buoni postali indicizzati all'inflazione.
La risposta non può mai essere univoca, dipende come al solito dalle vostre esigenze. In questo articolo proveremo a capirci qualcosa, valutando i vantaggi e gli svantaggi di una scelta improntata sui Buoni postali indicizzati all'inflazione.
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Buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione italiana: conviene comprarli nel 2016?
«I BFP indicizzati all’inflazione – si legge dal sito di Poste Italiane e da Cassa Depositi e Prestiti - sono dedicati a chi vuole proteggere i propri risparmi dall’incremento dei prezzi al consumo in Italia, preservando e valorizzando nel tempo il potere d’acquisto del capitale investito».
«Ok ma se li compro quanto ci guadagno?» starete sicuramente pensando. Cerchiamo di capire come funzionano, soprattutto alla luce dell’ultima emissione (Serie J48) in vigore dal 20 marzo 2015. La durata dell’investimento è decennale ma, come sempre, è possibile svincolare il denaro in qualsiasi momento. I Bfp sono sottoscrivibili sia presso gli uffici postali che, in forma materializzata, da casa tramite il conto Bancopostaclicko il Libretto Postale Smart. E’ assicurato un rendimento fissocrescente ed un rendimento collegato all’indice Istat FOI (esclusa la componente tabacchi). Ecco la tabella dei rendimenti:
«Ok ma se li compro quanto ci guadagno?» starete sicuramente pensando. Cerchiamo di capire come funzionano, soprattutto alla luce dell’ultima emissione (Serie J48) in vigore dal 20 marzo 2015. La durata dell’investimento è decennale ma, come sempre, è possibile svincolare il denaro in qualsiasi momento. I Bfp sono sottoscrivibili sia presso gli uffici postali che, in forma materializzata, da casa tramite il conto Bancopostaclicko il Libretto Postale Smart. E’ assicurato un rendimento fissocrescente ed un rendimento collegato all’indice Istat FOI (esclusa la componente tabacchi). Ecco la tabella dei rendimenti:
Periodo di possesso | Rendimento garantito |
Anno 1 | 0,10% |
Anno 2 | 0,10% |
Anno 3 | 0,10% |
Anno 4 | 0,10% |
Anno 5 | 0,25% |
Anno 6 | 0,25% |
Anno 7 | 0,25% |
Anno 8 | 0,25% |
Anno 9 | 0,50% |
Anno 10 | 0,50% |
Il rendimento lordopuò apparire molto basso però considerate la componente dell’inflazione che può far crescere il vostro guadagno. Al decimo anno, per esempio, con uno 0,50% garantito e un’inflazione superiore al 2,50% potete ottenere un tasso netto almeno del 2,50%. Considerate che la tassazione degli interessi è pari al 12,50% contro il 26% dei conti deposito, appare evidente come l’investimento postaledei Buoni fruttiferi indicizzati all’inflazione italiana non è poi molto inferiore (anzi, forse è addirittura superiore) rispetto ai rendimenti dei conti deposito. Fino a 5 mila euro, come sempre, non si paga l’imposta di bollo che è pari allo 0,20% della somma investita.
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Conviene comprare i Buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione italiana? Conclusioni secondo Affari Miei
La risposta è più semplice della domanda: è “ni”. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una bassa inflazione, generalmente però a periodi di bassa inflazione ne seguono altri con crescita più sostenuta. Parliamo di inflazione, non di crescita economica: potrebbe anche esserci un aumento dei prezzi senza che segua una crescita del PIL. A nostro avviso il Quantitative easing messo in atto dalla BCE, oltre a ridurre i profitti degli investimenti “sicuri”, avrà proprio lo scopo di far ripartire l’inflazione. Quindi per capire se conviene questo tipo di investimento postale, dovete domandare a voi stessi se ritenete che l’inflazione nei prossimi dieci anni crescerà oppure no. Se pensate che essa potrà tornare a crescere a ritmi sostenuti, allora acquistare i Buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione italiana può essere una buona scelta. In caso contrario, vi consigliamo di guardare altrove.
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