Il ricorso al codice tributo 8911 durante la fase di compilazione del modello F24 serve per effettuare il versamento delle sanzioni in caso di violazioni relative ad imposte sul reddito, imposte sostitutive, Irap e Iva, se il contribuente si avvale dell’istituto del ravvedimento. Si tratta, infatti, di uno specifico strumento con cui il soggetto volontariamente provvede a regolarizzare la propria posizione, correggendo così eventuali infrazioni che possono riguardare possibili presentazioni in ritardo della dichiarazione dei redditi oppure quando il contribuente rimanda i pagamenti di imposte non osservando la regolare data di scadenza.
Attraverso, dunque, l’istituto del ravvedimento il contribuente italiano rettifica le proprie irregolarità relative in genere a versamenti effettuati in ritardo: per ovviare a tale violazione il soggetto deve semplicemente procedere con il pagamento della sanzione, compilando correttamente in tutte le sue parti il modello F24, riportando quindi il relativo codice tributo che va ad identificare il ravvedimento.
In concreto, con questa operazione il contribuente si mette in regola nei confronti del Fisco: va però precisato che se l’Agenzia delle Entrate ha inviato la notifica di atti di liquidazione e di accertamento, allora non si può usufruire del ravvedimento. Il versamento oppure la regolarizzazione non vietano alla fiscalità di intraprendere oppure di realizzare la prosecuzione di accessi e verifiche con lo scopo di effettuare controlli oppure indagini di accertamento.
Il risanamento delle violazioni, che possono riguardare il mancato saldo di imposte nei tempi adeguati, può avvenire quindi attraverso la compilazione del modello F24 riportando il codice tributo 8911. Per quanto riguarda, invece, l’entità dell’importo da saldare, vanno calcolati accuratamente gli interessi che devono essere determinati sulla base del tasso di interesse legale annuo, con decorrenza dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto avere luogo fino all’avvenuto pagamento. Attraverso la spontanea decisione di regolamentare la propria posizione a livello fiscale, il cittadino italiano si vedrà attribuire una sanzione in misura ridotta che risente del fattore legato alla stessa temporalità, per cui la sanzioni che alla fine viene applicata risulterà pari al 3% se l’imposta non è stata pagata entro la sua data di scadenza, ma si provvede entro 30 giorni dalla data della violazione a ravvedersi.
Nel caso in cui la regolarizzazione avviene entro il 90esimo giorno successivo al termine per la presentazione della dichiarazione o, se non è prevista dichiarazione, entro 90 giorni dall’omissione, oppure nel caso di errore, allora la sanzione sarà pari ad 1/9 del minimo; se, invece, il ravvedimento da parte del contribuente si concretizza entro l’anno in corso nel quale è stata commessa la violazione, o nel caso in cui non sia prevista alcuna dichiarazione periodica, entro un anno dall’omissione o dall’errore commesso allora la sanzione che verrà applicata risulterà pari ad 1/8 del minimo.
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