In questa guida analizzeremo gli aspetti che riguardano l’imposta di bollo e la tassazione dei buoni fruttiferi postali. I risparmiatori, vista la situazione delle banche a rischio bail-in, sono piuttosto preoccupati e stanno riscoprendo la Posta come luogo dove investire i soldi in maniera apparentemente sicura. I BFP sono forti della garanzia dello Stato Italiano che, ad oggi, li rende abbastanza affidabili se confrontati con altri strumenti emessi dai vari istituti di credito.
Se siete dei risparmiatori, giova ricordare la guida di Affari Miei dedicata all’imposta di bollo su conti correnti e conti deposito. Andiamo ora ad analizzare nel dettaglio quello che c’è da sapere da un punto di vista tecnico sui buoni postali.
Tassazione buoni fruttiferi postali al 12,50%
Come è noto, la tassazione degli interessi per i BFP è agevolata rispetto ad altre forme di risparmio ed ammonta al 12,50%, come per i Titoli di Stato. Ricordiamo che le rendite finanziarie derivanti da altri strumenti quali conti correnti, conti depositoe PCTsono tassate al 26 per cento mentre per i libretti postali il prelievo sugli interessi è del 20%.
Quando comparate, dunque, i buoni postali con altre forme di risparmio, abbiate presente la diversa tassazione che produce interessi netti diversi a parità di tasso offerto. In tempi di vacche magre come quelli attuali, la differenza viene fatta da decimali molto risicati.
Imposta di bollo BFP 2016: a quanto ammonta?
Per il 2016 non ci saranno novità sull’imposta di bollo che ammonta al 2 per mille (0,2%). Continua ad esserci la no-tax area per i depositi inferiori ai 5 mila euro che, quindi, non pagano alcun bollo ma solo la ritenuta sugli interessi. L’imposta viene calcolata sulla base del totale dei depositi del singolo: se avete più buoni sottoscritti, vengono considerati nel complesso e non singolarmente.Non sai come investire i risparmi? Scarica la guida di Affari Miei che ti insegna a gestire al meglio il tuo portafoglio senza rischiare inutilmente!