In questo articolo recensiremo il corso di laurea in Psicologia, cercando come sempre di fare il punto della situazione rispetto alle materie studiate ed agli sbocchi lavorativi: la guida vuole aiutare gli aspiranti studenti universitari ed i genitori nella scelta del percorso futuro da intraprendere ma può anche essere valida per chi sta già attraversando questo cammino e cerca ispirazioni.
La Psicologiaè una scienza in realtà non molto antica che si pone degli obiettivi ambiziosi ma completamente realistici. Il suo scopo primario è, infatti, quello di capire il comportamento umano nelle sue sfaccettature e quindi nel comprendere anche le sue conseguenze. Oltre a studiare il comportamento manifesto, la Psicologia si occupa anche dello studio di tutti quei costrutti e di quelle credenze inconsce o consapevoli che stanno alla base del risultato (il comportamento). Perché prendiamo certe decisioni? Quali sono le nostre vere intenzioni? Quali sono le basi neurali e biologiche che stanno alla base delle nostre azioni? Queste sono solo alcune delle domande che tale scienza si pone ogni giorno. Per arrivare al proprio obbiettivo la Psicologia deve comunque integrarsi con altre discipline che la sostengono in questo percorso: storia, sociologia, filosofia, pedagogia, informatica, eccetera. Il buon psicologo è quindi colui che possiede un vasto bagaglio di conoscenze.
Per quanto riguarda la Laurea in Psicologia è bene sapere che si divide in vari corsi strutturati su più anni. Ciò significa che, come accade ormai con quasi tutte le facoltà, è prima prevista una laurea triennale a cui segue una laurea magistrale di due anni. Volendo, dopo questi primi due step, è possibile frequentare cinque anni di scuola di specializzazione dove lo studente può apprendere un approccio più o meno specifico e conseguire le competenze per ricoprire il ruolo di psicoterapeuta.
Essendo un corso di laurea con parecchie domande d'ingresso, in tutti gli atenei d'Italia che lo ospitano è previsto un test d'ingresso a numero chiuso. Ciò significa che per poter entrare a far parte della facoltà è necessario studiare e affrontare una sorta di quiz che ha il compito di verificare le conoscenze base dello studente. Per prepararsi al meglio, consigliamo di acquistare uno dei numerosi testi pensati proprio per la verifica d'ingresso. In ogni caso, il test prevede domande di cultura generale, logico-matematiche e comprensione del testo.
Iniziamo ora con l'analizzare il primo step necessario per diventare psicologi: la laurea triennale. Solitamente questo corso prende nomi diversi a seconda dell'università ospitante, comunque sono tre gli indirizzi inerenti a questa disciplina: “Scienze e Tecniche Psicologiche”, “Scienze Psicosociali della Comunicazione”, “Comunicazione e Psicologia”. A coloro a cui interessa diventare uno psicologo o una psicologa, consigliamo di iscriversi al corso di “Scienze e Tecniche Psicologiche”, pensato proprio per coloro che vogliono intraprendere quest'attività. Le informazioni con cui abbiamo redatto questo articolo si riferiscono a quanto si evince dalla pagina del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Milano Bicocca ma possono considerarsi sostanzialmente generali per tutti gli atenei del Paese.
Il corso di laurea prevede l'apprendimento di conoscenze attraverso lezioni frontali, esercitazioni e fasi di studio personale, oltre a sperimentazioni di tecniche e vari metodi attraverso la partecipazione ai laboratori. A ciò, poi, si aggiunge la pratica professionale attraverso tirocini e stage, ovvero attraverso l'affiancamento a un tutor che ha il compito di portare lo studente in vari ambienti. Vediamo nello specifico quali materie ed esami lo studente deve affrontare durante i tre anni di studio.
Il primo anno agli studenti spetta ricevere un'infarinatura generale che man mano diventa sempre più specifica e quindi le discipline affrontate sono: biologia e genetica; elementi di psicometria; fondamenti anatomo-fisiologici dell'attività psichica; psicologia dello sviluppo; psicologia generale 1; psicologia sociale; storia della psicologia; informatica e lingua inglese.
Il secondo, invece, ha in programma una serie di insegnamenti obbligatori ma anche una serie di esami da scegliere per personalizzare il piano studi. Le materie sono: psicologia del lavoro e delle organizzazioni; psicologia fisiologica; psicologia generale 2; psicometria 2; inglese avanzato; un'attività a scelta tra filosofia della mente, della scienza, sociologia, storia della filosofia storia della scienza; un altro insegnamento a scelta tra elementi di linguistica e psicolinguistica, percezione e attenzione, psicologia dell'educazione, psicologia sociale dei gruppi, ricerca intervento di comunità, teoria e strumenti per la gestione del personale. Dopodiché è previsto il tirocinio e una serie di laboratori che renderanno concrete le conoscenze acquisite.
Infine, il terzo e ultimo anno prevede i seguenti insegnamenti: psicologia dinamica; psicopatologia generale; due esami a scelta tra: counselling, criminologia, pensiero e comunicazione, psicobiologia dei disturbi comportamentali, psicologia del ciclo di vita, psicologia giuridica, tecniche del colloquio. E anche in questo caso una serie di laboratori, ad esempio: metodi di analisi del family life space; metodi diagnostici; metodi di valutazione delle abilità cognitive; metodologie per la costruzione di test e questionari; eccetera. Per concludere, è prevista la prova finale, cioè la tesi.
Una volta conclusa ed ottenuta la laurea triennale si potrà scegliere se proseguire e nel caso quale magistrale intraprendere. Al momento tra le più diffuse troviamo: Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia; Psicologia dei Processi Decisionali e dei Comportamenti Economici; Psicologia dello Sviluppo e dei Processi Educativi; Teoria e Tecnologia della Comunicazione. In alternativa, coloro che non desiderano raggiungere la professione di psicoterapeuta, potranno continuare comunque a studiare attraverso master di primo livello o corsi.
Laurea in Psicologia: sbocchi professionali lauree triennali e magistrali
In questa seconda parte dell'articolo vedremo insieme quali sono gli sbocchi occupazionali previsti sia per coloro che scelgono di entrare nel mondo del lavoro dopo la triennale sia per coloro che desiderano iniziare e finire la magistrale, infine vi indicheremo anche le principale scuole di specialità. Trovare lavoro oggiè diventato molto difficile, per questo motivo già nella scelta dell'Università si deve pensare al dopo.
La figura famosa e da tutti richiamata alla mente quando si nomina la parola “psicologo” è attuabile solo seguendo il percorso di studi più lungo. Coloro che, invece, hanno scelto di fermarsi alla laurea triennale hanno davanti a sé una serie di opportunità comunque non indifferenti, vediamone alcune:
- impiegati in organizzazioni pubbliche o private per istituzioni educative e del terzo settore. Ciò significa che i laureati lavoreranno in ambiti come i servizi diretti alla persona, ai gruppi, alle organizzazioni o comunità;
- assistenza e promozione della salute, valutazione psicometrica, psicosociale e dello sviluppo; impiegati in ambiti di gestione delle risorse umane. In quest'ultimo caso è indispensabile possedere e sviluppare le capacità adeguate a potenziare gli individui o gruppi di lavoratori.
- altra strada è quella dell'operatore impegnato a costruire strumenti di rilevazione efficaci, ovvero test, interviste e questionari. Spesso in molti lavori questi professionisti sono supervisionati da coloro che hanno invece raggiunto la laurea magistrale.