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Obbligazioni bancarie: come scegliere le migliori

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Tra le varie forme di investimento dei risparmi proposte ai consumatori abbiamo le obbligazioni bancarie: come fare a scegliere le migliori? I risparmiatori più accorti si guardano intorno, in questo 2016, chiedendosi come investire i soldi in maniera sicura e, possibilmente, redditizia. Le banche, un po’ come le Poste, sfruttano il rapporto fiduciario che hanno con i clienti (soprattutto quelle di caratura locale) per piazzare sovente prodotti il cui rendimento netto è inferiore rispetto a quanto il mercato offre. Attenzione, lo abbiamo detto tante volte: quando parliamo di rendimento non ci riferiamo soltanto al tasso di interesse promesso ma al guadagno netto che si calcola sottraendo i costi impliciti ed espliciti dell’investimento.

Se questa è la prima volta su Affari Miei, vi invitiamo a leggere le sezioni dedicate alla finanza, ai conti correnti, ai conti depositoed alle assicurazioni. Cercate investimenti sicuri e tranquilli? La nostra guida potrebbe fare al caso vostro.

Migliori obbligazioni bancarie 2016: come scegliere

Migliori obbligazioni bancarie 2016
Partiamo con il fare una premessa molto schietta: secondo noi le obbligazioni bancarie non sono affatto un investimento sicuroparagonabile ai BTP governativi. Sebbene i bond dello Stato siano esposti al rischio del default del nostro Paese, infatti, possiamo dire che questo rischio è assai più remoto rispetto al fallimento di una banca che, invece, è tutt’altro che impossibile. Le recenti riforme normative, inoltre, hanno prevista una nuova regolamentazione europea dei crack bancari: il cosiddetto bail-inconsente, infatti, il salvataggio interno mediante il prelievo dai risparmiatori. Chiedete ai risparmiatori di Banca Marche e Banca Etruria: il dramma che stanno vivendo deve essere esemplificativo di ciò che può succedere.
Il nuovo meccanismo, attuato in Italia dal governo Renzi, consente alla Banca d’Italia di accollare l’eventuale spesa derivante da un default prima di tutto agli azionisti e poi ai vari creditori come possono essere gli obbligazionisti o coloro che posseggono ricchi depositi (oltre i 100 mila euro). Ciò serve, sostanzialmente, per evitare che qualche furbetto faccia un crack con un istituto bancario ed a pagare siano lo Stato e la collettività.

Banche più sicure per acquistare obbligazioni
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Al di là di ciò che pensiate, dunque, sulla nuova previsione, quello che vi importa da risparmiatori è l’individuazione di un criterio utile a decidere come scegliere la banca migliore e più solida. Al riguardo può tornare utile l’immagine che abbiamo estratto dal noto portale rischiocalcolato.it che mette in fila i principali istituti italiani sulla base di un valore detto Common Equity Tier 1. Per capirci, si tratta di un indice che rapporta il capitale ordinario versato (CET 1) e le attività ponderate per il rischio. La Banca Centrale Europea ritiene che il CET 1 debba essere pari almeno all’8%.

Avvalendoci sempre di quanto dice Rischio Calcolato, ci sono altri due criteri da considerare: la performance del titolo azionario della singola banca rispetto al comparto in generale (se tutte le banche vanno bene e la vostra va male qualcosa vorrà dire) e la cronaca che riguarda l’istituto (inchieste, scandali e simili).
Detto questo, abbiamo fornito le informazioni essenziali per capire se è sicuro oppure no comprare obbligazioni bancarie di questo o di quell’istituto.

Obbligazioni bancarie: come valutare il rendimento netto

Veniamo ora a noi e parliamo del rendimento nettoipotizzato. In genere le obbligazioni vengono confrontate con i BTP governativi, anche se non godono dell’aiutino della tassazione agevolata al 12,50%. Più che metterci a fare un elenco con classifiche di rendimenti, vi consigliamo di leggere attentamente le condizioni contrattuali delle obbligazioni che vi propongono: osservate, infatti, il valore della componente azionaria (ciò che effettivamente andate a investire) e gli oneri impliciti (cioè quanto viene prelevato dal vostro versamento). Valutate, poi, eventuali altri costi e commissioni che la banca applica al fine di individuare l’investimento netto, epurato dai costi, che andate a fare: comparate, quindi, tra le banche che offrono meno costi prima di scegliere in base al tasso ipotizzato.

Altro aspetto, infine, da tenere in considerazione riguarda la liquidabilità: chi compra obbligazioni sa bene che spesso può tornare utile o necessario rivenderle. Assicuratevi di acquistare da un istituto che gode di buona fiducia, così da poter vendere velocemente nel caso in cui vogliate virare verso altri lidi.

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