Ultime notizie pensioni: addio reversibilità, saremo sempre più poveri?

Le ultime notizie sulle pensioni aggiornate ad oggi, 15 febbraio 2016, vedono riaccendersi il dibattito dopo settimane di sostanziale stallo. Oggetto del contendere è la pensione di reversibilità che, secondo l’allarme recentemente lanciato dai sindacati, sarebbe lì lì per essere tagliata dal governo Renzi. L’esecutivo, infatti, punta ad una razionalizzazione di alcuni trattamenti in cui ci sarebbe anche appunto l’assegno che viene erogato ai superstiti.

Il polverone si è alzato perché il governo, come è noto, entro fine anno punta a lanciare il reddito minimo garantito per combattere la povertà: le prestazioni assistenziali, secondo le indiscrezioni trapelate, verrebbero agganciate all’ISEE e la reversibilità rischierebbe di essere tolta a molti che, secondo i nuovi parametri, potrebbero non averne più diritto. Questo, in breve, è il quadro intorno a cui si muovono le ultime notizie sulle pensioni.

Le reazioni non si sono fatte attendere: sul web, soprattutto sui social network, sono volate parole pesanti da parte degli utenti contro il governo. Soprattutto i lavoratori prossimi alla pensione, che da anni attendono novità significative per il loro futuro, non le hanno di certo mandate a dire all’esecutivo.

Matteo Salvini, leader della Lega Nord, ha parlato in maniera molto chiara: “Un governo che fa cassa sui morti mi fa schifo”. Anche Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, ha espresso la sua contrarietà all’ipotesi rilanciando, di contro, la necessità di riaprire il dibattito sulla flessibilità in uscita in collaborazione con i sindacati.

A stretto giro è arrivata una nota di Palazzo Chigi che ha sottolineato che la delega che sarà conferita al governo sulla povertà ha il compito di dare e non di togliere e che l’intervento di razionalizzazione che sarà posto in essere avrà l’obiettivo di evitare duplicati e tagliare solo dove è necessario.

Al di là della promessa del governo Renzi di intervenire, va detto che la bozza di reddito minimoprevede un aiuto mensile di 320 euro: decisamente poco, se si considera quanto fanno tutti gli altri Paesi europei e se si pensa che, visto il costo della vita soprattutto delle grandi città, con quei soldi non ci si paga nemmeno l’affitto e, in certi casi, nemmeno si può fare la spesa. In Germania, ad esempio, lo Stato si fa carico anche del canone di locazione nei casi di inoccupazione e stato di bisogno.