Il piccolo prestito INPDAPè una forma di apertura di credito nei confronti di dipendenti e pensionati pubblici che ne facciano apposita richiesta. Per cercare di analizzare nel dettaglio questo strumento è bene fare una piccola digressione sull'Istituto in questione e sulle sue funzioni. L'Istituto Nazionale di Previdenza ed assistenza per i Dipendenti dell'Amministrazione Pubblica è un soggetto di diritto pubblico che viene istituito nel nostro Paese nel 1993 ed esaurisce le sue funzioni nel 2011. In quell'anno, infatti, con il decreto numero 201, è stata disposta la soppressione dell'ente e, contestualmente, sono state trasferite tutte le sue funzioni all'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.
L'INPS è diventato, in questo modo, il più grande istituto di previdenza di tutta la zona Euro e assume l'obbligo di tutelare la posizione contributiva di tutti i lavoratori italiani. Il piccolo prestito INPDAP, oggi, viene quindi erogato dal fondo di Gestione Unitaria che è stato istituito presso la Gestione dei Dipendenti Pubblici. Per poter accedere a questo finanziamento a tasso agevolatoè necessario essere titolari di alcuni requisiti considerati minimi per l'operazione. In sostanza il soggetto, oltre a dover essere dipendente o pensionato dell'amministrazione pubblica, deve essere anche iscritto alla Gestione Unitaria e deve aver versato almeno 4 anni di contributi alla suddetta gestione. Inoltre, esiste anche un altro limite all'erogazione del prestito, questa volta, però, si parla di un limite imposto direttamente all'Amministrazione. In sostanza, ogni operazione deve essere valutata ed accertata in base alle reali disponibilità finanziarie che si evincono dall'ultimo bilancio del fondo della Gestione Unitaria. Questo punto è fondamentale perché cerca di coniugare la necessità del soggetto interessato al finanziamento, con le reali consistenze di liquidità del fondo. Uno dei vantaggi ulteriori, riconosciuti ai dipendenti in esame, è la possibilità di effettuare la richiesta del piccolo prestito INPDAP senza dover presentare alcuna documentazione relativa alle modalità di spesa del capitale versato e senza la necessità di offrire alcun altro documento. Per quanto concerne la domanda, essa deve essere fatta tramite l'apposito modello previsto e consegnata all'ufficio provinciale di competenza. Esiste anche la possibilità di effettuarla direttamente online, sfruttando il nuovo portale della Pubblica Amministrazione. Cerchiamo di fornire indicazioni più dettagliate con riguardo alla domanda ed ai requisiti che si debbono possedere per poter accedere a questo servizio.
L'INPS è diventato, in questo modo, il più grande istituto di previdenza di tutta la zona Euro e assume l'obbligo di tutelare la posizione contributiva di tutti i lavoratori italiani. Il piccolo prestito INPDAP, oggi, viene quindi erogato dal fondo di Gestione Unitaria che è stato istituito presso la Gestione dei Dipendenti Pubblici. Per poter accedere a questo finanziamento a tasso agevolatoè necessario essere titolari di alcuni requisiti considerati minimi per l'operazione. In sostanza il soggetto, oltre a dover essere dipendente o pensionato dell'amministrazione pubblica, deve essere anche iscritto alla Gestione Unitaria e deve aver versato almeno 4 anni di contributi alla suddetta gestione. Inoltre, esiste anche un altro limite all'erogazione del prestito, questa volta, però, si parla di un limite imposto direttamente all'Amministrazione. In sostanza, ogni operazione deve essere valutata ed accertata in base alle reali disponibilità finanziarie che si evincono dall'ultimo bilancio del fondo della Gestione Unitaria. Questo punto è fondamentale perché cerca di coniugare la necessità del soggetto interessato al finanziamento, con le reali consistenze di liquidità del fondo. Uno dei vantaggi ulteriori, riconosciuti ai dipendenti in esame, è la possibilità di effettuare la richiesta del piccolo prestito INPDAP senza dover presentare alcuna documentazione relativa alle modalità di spesa del capitale versato e senza la necessità di offrire alcun altro documento. Per quanto concerne la domanda, essa deve essere fatta tramite l'apposito modello previsto e consegnata all'ufficio provinciale di competenza. Esiste anche la possibilità di effettuarla direttamente online, sfruttando il nuovo portale della Pubblica Amministrazione. Cerchiamo di fornire indicazioni più dettagliate con riguardo alla domanda ed ai requisiti che si debbono possedere per poter accedere a questo servizio.
Requisiti per ottenere il piccolo prestito INPDAP
Innanzitutto occorre sottolineare come tutta la procedura sia stata notevolmente semplificata grazie all'utilizzo della rete. Realizzando appositi siti per rispondere alle esigenze specifiche dei dipendenti, l'INPS è stato in grado di fornire degli strumenti molto utili ed efficienti. Per presentare la domanda per il piccolo prestito INPDAP, ad esempio, adesso è sufficiente collegarsi al portale dedicato del Servizio Stipendiali INPS. Qui si può facilmente trovare la sezione self service che permette di gestire autonomamente molte delle proprie informazioni personali. Il servizio NoiPA permette di accedere alla propria area personale e di seguire la procedura per completare la richiesta del finanziamento. Si troverà subito il modello precompilato e sarà sufficiente inserire i dati mancati per completare la procedura. Inoltre, è stata prevista anche la possibilità di effettuare delle proiezioni che permettono al soggetto di verificare l'ammontare stimato delle sue rate, l'importo massimo concedibile ed altri fattori che influenzano il prestito. Accendendo alla propria area personale, il dipendente potrà anche verificare lo stato di avanzamento della sua richiesta ed essere sempre al corrente su di essa. Una volta scelto anche il piano di ammortamento delle proprie rate è possibile inviare, molto semplicemente, la richiesta alla gestione del fondo.Riepilogando, la domanda per accedere al piccolo prestito INPDAP può essere scaricata comodamente dal sito internet e può essere inviata, per via telematica, in due modalità. La prima è quella relativa all'utilizzo del nuovo portale NoiPA di cui si è appena discusso. Questa formula permette di gestire in piena autonomia, e con ampi spazi di libertà, la propria domanda, effettuando simulazioni e scegliendo tutte le caratteristiche che si vogliono assegnare al proprio prestito. La seconda modalità fa riferimento alla possibilità di richiedere il finanziamento anche per periodi pluriennali. Analizzeremo nel dettaglio su questa pagina tutti i termini previsti per la concessione del piccolo prestito INPDAP, per adesso è sufficiente segnalare che, qualora il prestito abbia una durata di 5 o 10 anni, la domanda deve essere presentata tramite l'amministrazione di appartenenza. Quest'ultima è chiamata a compilare il modello online che si può trovare nell'area riservata del sito dell'INPS. Solo a questo punto sarà fatto obbligo al richiedente di presentare il suo pin INPS dispositivo per accedere all'area ed accettare le condizioni presenti. La domanda a questo punto si considera inviata. Anche in questo caso è prevista la possibilità per il dipendente di effettuare previsioni e stime di quelle che saranno le sue rate e l'importo richiedibile. Questo strumento è molto utile perché permette al soggetto di farsi un'idea di quello che sarà il prestito ancor prima di accettare la stipulazione.
Il piccolo prestito INPDAP può essere richiesto anche dai pensionati pubblici che abbiano al loro attivo la fruizione dei trattamenti pensionistici previsti dalla Gestione dei Dipendenti Pubblici. Inoltre il decreto legislativo numero 165 del 2001 ha previsto tutta una serie di soggetti pubblici che possono accedere a questo beneficio, anche se iscritti a enti o gestioni pensionistiche che sono diverse dalla Gestione dei Dipendenti Pubblici. Questo estende ancora maggiormente le possibilità per ottenere un prestito agevolato a più soggetti. Questo strumento è veramente fondamentale per poter ottenere la liquidità di cui si necessita senza dover sopportare l'applicazione di tassi di interesse troppo elevati. Adesso cerchiamo, quindi, di fornire un quadro dettagliato circa le condizioni applicate al piccolo prestito INPDAP. Sostanzialmente questo finanziamento può essere erogato per 12, 24, 36 o 48 mesi anche se, come vedremo successivamente, esistono formule anche relative a 5 o 10 anni. In base al numero di mesi per i quali si accende il prestito, esistono dei limiti all'importo richiedibile e delle particolari regole da seguire. Il tasso di interesse che viene applicato è del 4,25% e si capisce subito come questo sia un valore molto al di sotto della media di mercato. Riuscire a trovare una banca che accordi un finanziamento normale, rimanendo al di sotto di questo tasso è praticamente impossibile. Questo è il principale motivo per cui questo strumento risulta essere molto apprezzato ed allo stesso tempo molto utile per riuscire a far fronte a problemi momentanei di liquidità. Per completezza di informazione è necessario sottolineare che esiste anche un 'altra componente di costo. Infatti viene effettuata una ritenuta dello 0,5% sul valore del prestito che serve a coprire i costi per la gestione del fondo e l'eventuale riserva per rischi. Anche in questo caso, comunque, non esistono istituti di credito che applicano una percentuale così bassa per la gestione della pratica e la concessione del prestito. Solitamente essi chiedono un contributo maggiore a copertura dei costi che sostengono ed anche questo è un notevole vantaggio per chi decide di utilizzare questo tipo di prestito. La trattenuta è applicata al momento della stipula del contratto ed è direttamente trattenuto l'importo nel momento dell'erogazione del capitale pattuito in sede di contrattazione.
Come funziona il piccolo prestito INPDAP
Questa particolare tipologia di prestito è riservata, coma già indicato, ai dipendenti pubblici iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie. Bisogna però segnalare che, in seguito all'acquisizione dell'INPS delle funzioni dell'INPDAP, non è stato necessaria alcuna iscrizione apposita da parte dei dipendenti. Infatti, la gestione del personale da parte degli uffici pubblici è stata regolata in automatico e questo ha permesso ai vari soggetti di essere direttamente assoggettati alla loro gestione pensionistica di competenza, senza dover compilare alcun modulo. Il decreto ministeriale numero 45 del 2007 ha, infatti, utilizzato la tecnica del silenzio assenso per fornire a tutti i dipendenti pubblici la possibilità di accedere a questa formula di prestito agevolato. Si ricorda anche che tramite la gestione della propria area personale, è possibile anche annullare una domanda precedentemente annullata oppure richiedere l'estinzione anticipata del prestito. Anche in questo caso, come per molti finanziamenti differenti, l'estinzione anticipata non è sempre conveniente. Sebbene il tasso applicato nel piccolo prestito INPDAP sia ovviamente agevolato, la componente di costo legata all'interesse esiste ed è dilazionata in ogni singola rata. Le rate, tuttavia, sono costanti e di pari importo mentre non si può dire altrettanto della loro composizione. Ogni pagamento periodico effettuato dal debitore consta di una quota interessi e di una di rimborso del capitale ricevuto in prestito. All'inizio le rate sono quasi totalmente costituite dalla quota interessi mentre quella capitale risulta essere di importo abbastanza ridotto. Questo rapporto va modificandosi durante tutto il periodo di ammortamento del prestito. Alla fine del periodo in oggetto, questo rapporto sarà invertito. Da questo enunciato si evince chiaramente che le ultime rate hanno lo scopo principale di rimborsare il capitale prestato dato che la quota interessi, a questo punto, è stata quasi interamente corrisposta. Dato questo metodo di ammortamento, risulta piuttosto chiaro che la convenienza a porre in essere l'operazione di rimborso anticipato, è tanto maggiore quanto prima essa viene effettuata. Se si ipotizza di poter estinguere il proprio prestito durante i primi periodi, allora si potrà godere a pieno della convenienza economica dell'operazione. In sostanza si dovrà rimborsare totalmente il capitale mutuato ma si potrà ottenere un grosso risparmio dato dal mancato pagamento degli interessi non ancora maturati. Se si analizza lo stesso fenomeno alla fine del periodo di ammortamento, ci si rende subito conto che il risparmio non è così elevato. A questo punto, infatti, sono stati già corrisposti quasi la totalità degli interessi ed estinguendo il prestito si procederà a pagare la restante parte del capitale ancora dovuta. Certamente anche in questo caso si potrà contare su un piccolo risparmio dovuto alle ultime quote di interessi non versate, tuttavia non sempre questo vantaggio compensa il sacrificio sopportato. Infatti molto spesso è conveniente, se ci si trova alla fine del periodo di riferimento, mantenere un certo livello di liquidità e continuare a pagare le rate. In questo modo si potrà far conto su del denaro liquido a disposizione per poter coprire eventuali spese improvvise. Se si dovesse procedere comunque con l'estinzione anticipata, infatti, si correrebbe il rischio di aver bisogno di nuovi capitali e doverli chiedere nuovamente in prestito.Il piccolo prestito INPDAP può essere richiesto anche dai pensionati pubblici che abbiano al loro attivo la fruizione dei trattamenti pensionistici previsti dalla Gestione dei Dipendenti Pubblici. Inoltre il decreto legislativo numero 165 del 2001 ha previsto tutta una serie di soggetti pubblici che possono accedere a questo beneficio, anche se iscritti a enti o gestioni pensionistiche che sono diverse dalla Gestione dei Dipendenti Pubblici. Questo estende ancora maggiormente le possibilità per ottenere un prestito agevolato a più soggetti. Questo strumento è veramente fondamentale per poter ottenere la liquidità di cui si necessita senza dover sopportare l'applicazione di tassi di interesse troppo elevati. Adesso cerchiamo, quindi, di fornire un quadro dettagliato circa le condizioni applicate al piccolo prestito INPDAP. Sostanzialmente questo finanziamento può essere erogato per 12, 24, 36 o 48 mesi anche se, come vedremo successivamente, esistono formule anche relative a 5 o 10 anni. In base al numero di mesi per i quali si accende il prestito, esistono dei limiti all'importo richiedibile e delle particolari regole da seguire. Il tasso di interesse che viene applicato è del 4,25% e si capisce subito come questo sia un valore molto al di sotto della media di mercato. Riuscire a trovare una banca che accordi un finanziamento normale, rimanendo al di sotto di questo tasso è praticamente impossibile. Questo è il principale motivo per cui questo strumento risulta essere molto apprezzato ed allo stesso tempo molto utile per riuscire a far fronte a problemi momentanei di liquidità. Per completezza di informazione è necessario sottolineare che esiste anche un 'altra componente di costo. Infatti viene effettuata una ritenuta dello 0,5% sul valore del prestito che serve a coprire i costi per la gestione del fondo e l'eventuale riserva per rischi. Anche in questo caso, comunque, non esistono istituti di credito che applicano una percentuale così bassa per la gestione della pratica e la concessione del prestito. Solitamente essi chiedono un contributo maggiore a copertura dei costi che sostengono ed anche questo è un notevole vantaggio per chi decide di utilizzare questo tipo di prestito. La trattenuta è applicata al momento della stipula del contratto ed è direttamente trattenuto l'importo nel momento dell'erogazione del capitale pattuito in sede di contrattazione.
Importo massimo erogabile con il finanziamento: limiti e regole
Se si richiede il piccolo prestito INPDAP per un periodi di riferimento di solo 12 mesi, il limite massimo che può essere erogato è rappresentato da una mensilità di stipendio o di pensione, sempre al netto di eventuali oneri contributivi. Se il richiedente ne fa espressa richiesta, è possibile aumentare del doppio l'importo in esame e portarlo, quindi, a due mensilità. Questa pratica, comunque, è applicabile solo qualora lo stipendio del dipendente non sia già gravato da altri finanziamenti. Se ad esempio, al soggetto è già stato accordato un finanziamento con pagamento tramite la cessione del quinto dello stipendio, non sarà possibile effettuare l'aumento del massimale previsto. Qualora si dovesse richiedere il prestito da rimborsare in un periodo di 24 mensilità, il procedimento sarebbe analogo ma i valori dovrebbero essere raddoppiati. Il limite massimo sarà quindi quello di due mensilità, raddoppiabili se non esistono vincoli sullo stipendio o sulla pensione del soggetto. Il meccanismo è il medesimo anche qualora si richieda un piano di ammortamento di 36 mesi o di 48. ovviamente in questi due casi i limiti di importo concedibile saranno rispettivamente di 3 o di 4 mensilità, sempre raddoppiabili qualora non vi siano vincoli preesistenti che gravino sullo stipendio. Adesso passiamo ad analizzare la specifica possibilità di richiedere il piccolo prestito INPDAP per periodi di tempo ben maggiori. A questo proposito è stata prevista un'apposita eccezione ai peridi di riferimento del prestito, per permettere ad alcuni soggetti, per particolari motivi, di accedere ad un finanziamento di 5 o 10 anni. Essendo essi forniti solo in casi di particolari esigenze familiari oppure personali, risulta necessario in questo caso fornire alcune indicazioni maggiori rispetto agli altri tipi. Infatti alla domanda per accedere al finanziamento deve essere allegato, in questo caso, un documento che provi e motivi l'utilizzo che si farà dei fondi ricevuto. La motivazione deve anche obbligatoriamente rientrare tra quelle appositamente previste ed autorizzate preventivamente dal fondo stesso. In caso contrario non sarà possibile erogare il finanziamento. Oltre alla motivazione, inoltre, il soggetto dovrà fornire anche la documentazione specifica della spesa che dovrà sostenere con i fondi ricevuti in prestito. Le limitazioni non finiscono qua. Infatti per poter accedere a questa procedura di assegnazione fondi, al soggetto è richiesto anche di avere un minimo di rapporto predeterminato con l'ente. I dipendenti dovranno avere un contratto con almeno 4 anni di anzianità e dovranno aver versato, in questo periodo, i propri contributi presso la Gestione unitaria delle prestazioni sociali. I pensionati dovrà essere almeno titolare di una pensione diretta erogata dall'INPS. Questi prestiti sono erogati solamente per un periodo di 5 anni, quindi 60 mensilità, oppure di 10 anni, ovvero 120 mensilità. Essi si caratterizzano per essere costituiti da un piano di ammortamento a rate costanti, ciascuna delle quali non potrà superare il quinto dello stipendio o della pensione del soggetto che ne faccia richiesta. In questo modo ci si assicura che il costo del finanziamento non vada ad intaccare in modo troppo pesante la situazione finanziaria del debitore. Costui sarà, quindi, in grado di pagare senza troppi problemi le proprie rate e l'istituto sarà sicuro di ricevere puntualmente quanto preventivato. Secondo la tabella per il calcolo della rata, si evince che i prestiti vengono erogati applicando un tasso annuo netto del 3,50% che andrà a costituire la fonte di costo più cospicua. Al prestito verrà anche applicata una ritenuta dello 0,5% come contributo per i costi sostenuti e la copertura per i rischi. L'importo della trattenuta viene pagato al momento dell'accredito del capitale ma rimane comunque molto basso per la media di mercato. In questo caso è possibile osservare che il tasso di interesse risulta essere ancora minore rispetto ai prestiti analizzati in precedenza. Questo è spiegabile dal fatto che il costo degli interessi è dato sia dal valore della ragione percentuale applicata, sia dal periodo per il quale essi sono accesi. Un periodo maggiore conferisce un aumento del costo dell'operazione tale da poter permettere all'ente di diminuire il tasso netto applicato.Si è parlato di alcune motivazione autorizzate che sono valide per ottenere il prestito. Cerchiamo, quindi, di capire quali i casi in cui si possa utilizzare questo strumento. Per quanto riguarda il prestito concesso per 5 anni, è possibile fare domanda se si sono subiti dei danni in seguito a calamità naturali, come terremoti od alluvioni. In questo caso è molto utile poter contare su un finanziamento a tasso agevolato per riuscire a riprendersi dai problemi avuti. Anche qualora si siano subite rapine, furti od incendi, si potrà richiedere questo prestito. Altre cause valide sono il trasloco per motivi familiari o lavorativi, la presenza di lavori condominiali, la manutenzione dell'abitazione nella quale si risiede, l'acquisto di una nuova macchina, la nascita di un figlio ed altre ancora. Per essere sicuri di poter rientrare in una delle casistiche previste, è bene controllare precedentemente l'elenco messo a disposizione sul sito dell'INPS. In questo modo si potrà facilmente capire se il prestito verrà concesso o meno. Per quanto concerne il prestito di 10 anni, le motivazioni da poter utilizzare sono differenti. Si può richiedere questa tipologia per il riscatto di alloggi popolari, per costruire la casa nella quale si abiterà, per malattie gravi e per altre cause ancora.
Quanto tempo occorre per ricevere il prestito INPDAP?
Un quesito molto importante che spesso ci si pone quando si vuole accedere a questa tipologia di prestito è riferito alla tempistica nell'erogazione dello stesso. Per quanto concerne i piccoli prestiti INPDAP da 12, 24, 36 e 48 mesi, solitamente l'erogazione avviene entro 60 giorni dal momento della presentazione della domanda. Per quanto riguarda, invece, i prestiti di 5 o 10 anni, questi richiedono un periodo di circa 90 giorni per poter procedere con l'erogazione della somma pattuita. Molto importante è anche la presenza online di tutte le informazioni che si necessita di avere. Infatti si potrà effettuare una stima del proprio prestito direttamente sul sito, come abbiamo già visto, ma le innovazioni non si esauriscono in questo. Infatti si possono facilmente trovare sul sito dell'INPS tutte le tabelle che indicano la composizione della rata, il tasso di interesse applicato, le modalità di rimborso e l'importo che si potrà ottenere.Conclusioni: quando ricorrere a questa forma di finanziamento?
Per concludere è possibile affermare che il piccolo prestito INPDAPè uno strumento molto efficace per permettere ad alcuni soggetti di ottenere una liquidità in tempi relativamente brevi senza dover fornire spiegazioni dettagliate in merito al suo utilizzo. Ovviamente questo non è del tutto vero quando si parla dei prestiti di 5 o 10 anni dove, invece, è necessario fornire rigorose spiegazioni in merito all'utilizzo che si intende fare del capitale prestato. Detto questo, comunque, il tasso applicato a questo tipo di operazioni è certamente molto agevolato e difficilmente si potrebbe trovare una condizione contrattuale migliore sul mercato dei prestiti finanziari. Nonostante questo è anche vero che esistono alcuni aspetti negativi che seppur minimi, occorre riassumere per fornire un quadro completo circa l'utilizzo del piccolo prestito in questione. Ovviamente si sta parlando del fatto che esso sia delimitato solamente a specifiche categorie di consumatori. In sostanza è uno strumento ben studiato ma al quale possono accedere solamente dipendenti pubblici o pensionati che hanno lavorato per un'amministrazione pubblica. Sebbene la limitazione per i richiedenti sia evidente, questo strumento ha fatto registrare, sin dal momento della sua comparsa sul mercato, un notevole numero di domande. Tra queste sono tantissime quelle che hanno ottenuto approvazione e sono moltissimi i prestiti che sono stati erogati. La possibilità di trovare un taglio di prestito adatto a tutte le esigenze, inoltre, permette a tutti i soggetti interessati di riuscire ad avere la liquidità di cui si necessita e di poterle restituire nei tempi che più si adattano alle proprie esigenze. Le tabelle che si possono trovare sul sito (clicca qui per scaricarle) sono molto dettagliate ed offrono la possibilità di capire con un colpo d'occhio quale sia il tasso applicabile all'operazione e le condizioni che verranno imposte durante tutto il periodo di ammortamento del prestito. Inoltre, viene sempre rispettato un preciso rapporto tra rata e retribuzione del richiedente, in maniera tale da evitare un eccessivo aggravio della situazione finanziaria corrente dello stesso.