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Coltivazioni redditizie: idee per investire in agricoltura

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Tutti gli amanti del giardinaggio avranno pensato almeno una volta nella vita di trasformare la propria passione in un’attività redditizia. In questo articolo vogliamo darvi qualche dritta per aiutarvi a scegliere i prodotti più idonei ad avviare un’attività legata alla coltivazione. In primo luogo bisogna analizzare le caratteristiche proprie del terreno che ci si appresta a coltivare: le possibilità di intraprendere una coltivazione redditizia sono infatti legate al terreno e alle sue caratteristiche, come la sua ubicazione, le sue componenti chimico-fisiche, l’esposizione alle condizioni climatiche e infine l’accessibilità ai macchinari agricoli e la possibilità di irrigazione. Il terreno a nostra disposizione può essere argilloso o sabbioso, il clima umido o secco, la zona può essere montuosa o costiera. Oltre a questi dati, è fondamentale considerare l’estensione dell’appezzamento: ci sono colture che sono redditizie anche in pochi metri quadri, altre necessitano di diversi ettari. Anche la pendenza del terreno e l’accesso ai macchinari agricoli devono essere presi in considerazione. Dopo questa breve premessa ora passiamo ad analizzare alcuni prodotti che possono diventare i protagonisti della nostra coltivazione.

Dedicarsi all'agricoltura postula la necessità di aprire un'azienda agricola se il business viene svolto professionalmente. La guida che abbiamo appena linkato può aiutarvi nell'affrontare gli aspetti economici e burocratici più importanti: passiamo ora alla parte che ci interessa di più in questa sede in cui siamo chiamati ad elencare idee per le migliori coltivazioni redditizie.

Coltivazioni redditizie: “idee classiche”

Ci sono molte idee d’impresa che possono essere realizzate su un terreno agricolo. Non ci soffermiamo sui prodotti più conosciuti (frutta e verdura o cereali), ma analizziamo quelli più originali.
Guida alle migliori coltivazioni redditizie

Uno dei vanti dell’Italia è la coltivazione degli ulivi: si tratta di un’attività molto invidiata dagli altri paesi produttori di olio. L’ulivo è una pianta resistente che si adatta a diversi climi, tuttavia la qualità e la redditività delle olive possono variare moltissimo di anno in anno. Se si decide di intraprendere questa strada bisogna ricordarsi che per ottenere le prime produzioni si deve attendere per circa 7 anni. Naturalmente il terreno e le sue caratteristiche rivestono un’importanza fondamentale nelle piantagioni di ulivi. In alcune regioni, è bene ricordarlo, ci sono stati problemi piuttosto significativi negli ultimi anni legati soprattutto alla xylella che, soprattutto in Puglia, ha prodotto danni enormi.

Un altro tipo di coltivazione interessante da considerare è quello legato alla produzione ditartufi: tuberi molto pregiati che vengono coltivati in zone con caratteristiche specifiche, in quanto il tartufo vive in simbiosi con determinate piante (come il nocciolo). Per avviare una tartuficoltura è quindi necessario trovarsi in un territorio idoneo. 

Sempre rimanendo sul "classico", altro  esempio di coltivazione redditizia riguarda i funghi: tale attività agricola viene realizzata all’interno di strutture artificiali e dunque il terreno sfruttato è un compost speciale, per questo è fondamentale essere sicuri di avere un adeguato supporto di acqua ed elettricità. 

L’acqua e l’irrigazione sono essenziali anche per la coltura di frutti di bosco, coltivabili in molte zone collinari dell’Italia. L’habitat naturale è quello del sottobosco, per cui i terreni ideali devono essere molto umidi. Le condizioni climatiche italiane sono ottime per questa coltivazione, in quanto presentano la giusta escursione termica, la corretta esposizione solare e la piovosità necessaria a far nascere ottimi mirtilli, lamponi, more e fragoline. I frutti di bosco necessitano di molta acqua e pertanto l’accessibilità all’acqua è un elemento essenziale da valutare nella scelta dell’ubicazione del campo. Tra le coltivazioni di prodotti della terra che stanno prendendo piede nel Belpaese spiccano lo zafferano e il bambù. Scopriamo qualcosa di più su queste coltivazioni tanto amate.

Coltivazioni redditizie: lo zafferano

Coltivare zafferano
Lo zafferano, o crocussativus, è una pianta bulbosa caratterizzata da un bulbo di circa 4/5 cm su cui si trovano le gemme da cui si sviluppano sia nuovi bulbi che fiori e foglie. I fiori sono composti da sei petali, nei cui stimmi si trova lo zafferano che viene poi adoperato in cucina: è proprio per questa spezia che la piantina sta iniziando ad essere guardata con sempre maggiore interesse da chi desidera avviare un’attività agricola o una coltivazione redditizia. Lo zafferano viene coltivato soprattutto in Iran e in India, ma anche in Italia è coltivabile, in quanto la pianta resiste bene sia alle temperature rigide dell’inverno che a quelle più torride dei periodi estivi. Per quanto riguarda il terreno di coltivazione, lo zafferano si può coltivare sia in terra piena che nei vasi: nel primo caso è richiesta un’aratura che lasci dei solchi di 35/40 cm; in seguito alla fase dell’aratura, da effettuare con una vanga, il terreno va lasciato riposare fino a settembre (al Nord) o fino a luglio/agosto (al Sud). Dopodiché i tuberi vanno sotterrati a circa 10/15 cm di profondità, distanti l’uno dall’altro di 10 cm circa. In vaso, invece, i bulbi vanno piantati lasciando almeno 5 cm di distanza l’uno dall’altro e a 5/10 cm di profondità. L’esposizione al sole per questa coltivazione è fondamentale: i bulbi devono essere esposti ala luce, mentre va evitato il ristagno di acqua (specialmente nei sottovasi). La piantina non è adatta a grandi quantità di acqua, l’umidità eccessiva la danneggia, quindi occhio all’irrigazione e al tipo di terreno, che deve essere drenato e sabbioso: si consiglia di evitare la terra argillosa, poiché molto umida. Anche le erbe infestanti sono molto pericolose: esse vanno eliminate manualmente, evitando diserbanti nocivi che possono essere ancora più dannosi per la sopravvivenza della piantina. Ulteriori approfondimenti si possono trovare nella nostra guida dedicata alla coltivazione dello zafferano.

Coltivazioni redditizie: il bambù

Un’altra pianta la cui coltivazione sta prendendo piede, sia per usi alimentari, che per l’uso nell’ambito dell’edilizia, che nell’abbigliamento, è il bambù. Cosa bisogna sapere quando si decide di avviare questo tipo di coltivazione? Il bambù si divide in due grandi gruppi che hanno caratteristiche ecologiche di crescita differenti, derivanti dalla modalità di crescita dei suoi rizomi: il primo gruppo ha il rizoma che cresce orizzontalmente a grandi velocità, generando gruppi molto fitti a carattere invasivo, mentre il secondo ha rizomi con crescita più lenta e circolare, tipiche delle zone tropicali.I rizomi sono la parte sotterranea della pianta. Possiamo coltivare queste canne orientali piantando il seme oppure direttamente la pianticella, che è l’opzione più facile. Se, nonostante tutto, volete provare a coltivare il seme, questo va asciugato al sole per un paio di ore e poi immerso in acqua per 12-18 ore, così da garantire la riattivazione: a questo punto lo si può piantare in un vaso con terreno adatto. Le piantine nate possono essere interrate nel terreno dopo circa 3-4 mesi e non prima poiché sono molto delicate e si devono irrobustire.I semi di bambù germogliano in circa 3 settimane. L’impianto può essere effettuato in qualunque momento dell’anno, ma è comunque sconsigliato operare nelle temperature rigide dell’inverno. Il bambù non ha bisogno di applicazioni di pesticidi né di particolari cure idriche: l’irrigazione è limitata al primo anno di età e successivamente la pianta va annaffiata nei periodi di siccità.

Altre idee originali per avviare coltivazioni redditizie

Sinora vi abbiamo dato qualche spunto sulle coltivazioni redditizie legate alla terra e alla coltivazione dei frutti e delle piante. Per restare in tema, possiamo riportare ancora l’esempio di due ditte che hanno avviato la produzione di cosmetici (oltre che liquori) a base di erbe montane: le creme a base di Stella alpina sono molto pregiate e ricercate, così come il nettare di kiwi, altro prodotto italiano che viene esportato in tutto il mondo. In questo paragrafo però vogliamo darvi qualche spunto più originale. Esistono molti modi per sfruttare un terreno agricolo con coltivazioni redditizie: oltre agli esempi sopracitati si possono coltivare cereali, legumi, mais, erbe aromatiche etc. 

Diventare apicoltori è una coltivazione redditizia?
Tuttavia vi sono anche quelle che prevedono la “coltivazione” di animali, ad esempio l’apicoltura: ci sia concessa la "licenza", visto che agricoltura e allevamento vanno spesso di pari passo. In Italia la maggioranza del miele viene importato dall’estero per via dei prezzi minori: per questo valorizzare il miele italiano può essere un buon investimento se si riescono ad individuare i filoni di mercato interni e stranieri in cui si ricerca un prodotto di migliore qualità verso il quale ci si può concentrare. Ovviamente la qualità chimica del terreno è trascurabile per un apicoltore, il quale deve invece prestare attenzione alla vicinanza dalle case abitate, alla pendenza,al clima e alle escursione termiche. Come tutti gli esseri viventi le api hanno esigenze ecologiche da rispettare. 

Un altro animale che può essere allevato in un terreno è il lombrico: la lombricoltura è strettamente legata all’agricoltura, in quanto i lombrichi sono anellidi adoperati per aumentare la fertilità del terreno. Questi vermi movimentano la terra ossigenandola e favorendo il normale ciclo naturale del campo, ma bisogna ricordare che sono sensibili al freddo e quindi la coltivazione deve essere situata in zone a livello del mare e collinari. 

Anche le lumache possono essere redditizie: in Sicilia è stato avviato un originale business legato alla produzione di caviale di lumache, per metà francesi e per metà nostrane. In Piemonte, invece, altri hanno avviato un’attività da cui prendere spunto: allevare trote per farvi ragù e il delicato tonno di trota. Sempre nella stessa regione vengono allevati struzzi: l’allevamento è originale e redditizio poiché la loro carne è quasi priva di colesterolo mentre le piume e la pelle possono essere ottimo materiale per accessori di moda. 

Conclusioni

Le idee per avviare attività redditizie basate sulla coltivazione o sull'allevamento possono essere davvero tante, dalle più conosciute (frutta e verdura) a quelle meno immediate (frutti di bosco, kiwi, miele, funghi…) e infine a quelle basate sull’allevamento di animali non legati alle attività da fattoria (struzzi, lombrichi, trote). Non vi resta che cercare l’attività che più vi interessa e valutare se iniziare questa nuova avventura.

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