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Incauto acquisto: cos’è e come tutelarsi

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Con i mercatini degli oggetti di seconda mano che sono letteralmente esplosi su internet (eBay ne è soltanto una delle rappresentazioni, oggi la compravendita corre anche sui social) è tornato di enorme attualità il problema dell’incauto acquisto. Tutti proviamo a fare l’affare del secolo, ovvero a pagare molto meno del suo valore reale l’oggetto che avevamo desiderato. I dati però ci raccontano che dietro il grosso degli affari incredibili si nasconde.. appunto un problema di tipo legale. La linea rossa che divide l’affare da conseguenze di tipo penale è infatti molto sottile ed è per questo motivo che dovremmo cercare di comprendere il funzionamento, secondo il nostro codice, dell’incauto acquisto, per evitare di trovarci intrappolati in situazioni del genere.

L’articolo 712 del Codice Penale

Quando si parla di possibilità di conseguenze penali, è sempre raccomandabile partire da quella che è la lettera del codice. In questo caso ad interessarci è nello specifico l’articolo 712 del nostro codice, che recita:
Chiunque, senza averne prima accertata la legittima provenienza, acquista o riceve a qualsiasi titolo cose, che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per la entità del prezzo, si abbia motivo di sospettare che provengano da reato, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda non inferiore a dieci euro.
Alla stessa pena soggiace chi si adopera per fare acquistare o ricevere a qualsiasi titolo alcuna delle cose suindicate, senza averne prima accertata la legittima provenienza.
Si tratta di un articolo che, dietro un’apparente chiarezza, apre però delle questioni molto difficili da redimere senza prima fare affidamento su quanto, a riguardo, hanno prodotto la giurisprudenza e la magistratura. Innanzitutto le circostanti che dovrebbero darci il sospetto che la cosa provenga da reato devono essere chiare ed oggettive. Per dirla in maniera più lineare, possiamo dire che l’oggetto deve essere evidentemente, per un soggetto di media intelligenza e scaltrezza, proveniente da losco traffico.

La seconda parte dell’articolo ci indica invece come possibile chiamato in causa anche chi si adopera affinché il negozio vada a buon fine, cosa che in realtà in Italia non è stata mai applicata nei confronti né dei giganti del materiale di seconda mano (ripetiamo eBay), né per quelle vendite che avvengono attraverso i più veloci canali dei social.

Le pene previste sono relativamente leggere, anche se comunque sarebbe meglio non incappare nelle maglie della giustizia penale per aver voluto risparmiare qualche decina di euro a causa dell’affare del secolo, affare che non era poi tale, ma semplicemente il frutto di un precedente reato.

Incauto acquisto: fondamentale la colpa

Per verificarsi la fattispecie indicata dal Codice è necessaria, così come nelle elaborazioni della giurisprudenza, che si verifichi la colpa. Per colpa intendiamo l’ignorare quello che è un sospetto oggettivo e ragionevole che la provenienza della merce non sia lecita. Basta anche a completare il quadro la disattenzione, il disinteresse e la noncuranza nei confronti di questo dettaglio. Nel caso in cui dunque le circostanze dell’acquisto fossero tali da oggettivamente costituire motivo di sospetto, potremo dunque essere ritenuti colpevoli di incauto acquisto.
Guida all'incauto acquisto

Un esempio pratico

La legge può essere forse meglio compresa facendo un esempio pratico. Possiamo di seguito fornirvi una lista che vi faccia comprendere quali tipi di situazione devono essere ritenuti motivo di oggettivo sospetto:
  • le condizioni personali di chi offre la merce in vendita (pensiamo ai pregiudicati, all’imprenditore fallito, al minorenne);
  • quando chi offre la merce non esercita il commercio suddetto in modo legittimo;
  • il luogo della vendita: se si tratta di un mercato dove in genere si trovano articoli ricettati, è ragionevole aspettarsi che anche quello che abbiamo acquistato sia ricettato;
  • quando il prezzo è oggettivamente molto più basso di quello di mercato.
Conducendo però una perizia anche sommaria di quello che siamo per andare ad acquistare, del soggetto che ce lo sta vendendo e del luogo dove è venduto, dovremmo avere sufficienti elementi a disposizione per deliberare se si tratti di oggetto proveniente da reato oppure no. Difficilmente si finisce nella rete dell’incauto acquisto per sbadataggine: quando un affare sembra troppo bello per essere vero… spesso lo è.

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