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Orari visita fiscale INPS 2016 per dipendenti pubblici e privati e congedo per malattia

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La visita fiscale, secondo il diritto del lavoro, è un controllo chiesto dall'INPS, dal datore di lavoro o dalla A.S.L. per verificare la veridicità di uno stato di malattia del dipendente. Qual è l'orario in cui avviene?

Per i privati di solito i controlli dell'INPS sono fatti a campione, ma in alcuni casi il datore di lavoro stesso può chiedere all'INPS o all'ASL una visita di controllo al dipendente. In caso di richiesta il datore di lavoro deve pagare il servizio ricevuto dalla ASL o dall'INPS.

Per quanto riguarda i dipendenti pubblici, la visita fiscale viene chiesta alla ASL dall'ente in cui il dipendente lavora. Il lavoratore in malattia deve essere reperibile per tutta la durata del congedo e in orari prestabiliti.

Nel caso in cui il dipendente non sia realmente malato o non sia reperibile, il medico è tenuto ad annullare la malattia tramite un certificato che da inviare all'INPS e che in seguito verrà presentato anche al datore di lavoro, seguendo l'iter deciso dallo Statuto dei lavoratori. In questo articolo chiariremo tutte le sfaccettature del congedo per malattia.

Orari INPS 2016: come cambiano?

Dal 1°gennaio 2015 gli orari per le visite fiscali sono stati modificati attraverso una circolare emessa dall'INPS in cui sono presenti tutti gli aggiornamenti in vigore dal 2015. Ovviamente rimane la regola della reperibilità e se il lavoratore non viene rintracciato dal medico, subirà delle sanzioni.
I dipendenti statali sono tenuti a restare presso la residenza tutti i giorni dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle ore 15:00 alle 18:00, compresi i week end. Per dipendenti statali intendiamo: insegnanti, dipendenti statali, lavoratori degli Enti locali e della Pubblica Amministrazione, vigili del fuoco, polizia, militari, lavoratori delle Asl.
I dipendenti privati devono essere reperibili 7 giorni su 7 negli orari 10:00/12:00 e 17:00/19:00. La reperibilità può decadere in casi specifici come: cure necessarie alla sopravvivenza della persona (dialisi, chemioterapia ecc,), gravidanze a rischio, infortunio sul lavoro, patologie gravi. Le eccezioni e le esenzioni valgono sia per il settore pubblico che per il privato.

Visita fiscale, orari per dipendenti pubblici e privati
I giorni di festa nazionale in genere non sono conteggiati nel periodo di malattia. Fanno eccezione i lavoratori negli ospedali, nelle forze armate e nei vigili del fuoco che di norma lavorano ogni giorno.

Il medico che si dichiara disponibile ad effettuare visite fiscali deve visitare il paziente e confermare la prognosi, in alcuni casi può anche prolungarla e/o consigliare ulteriori controlli.

Per quanto riguarda le sanzioni se il lavoratore non risultasse reperibile senza motivazione il periodo di malattia potrà essere annullato e il dipendente non avrà diritto alla completa retribuzione per i primi 10 giorni di malattia.

In caso di malattia prolungata e reale lo stipendio inizierà a diminuire dal decimo mese di assenza dal posto di lavoro per scendere fino al 50% dal tredicesimo mese di congedo. In caso di giustificato motivo il dipendente avrà 15 giorni di tempo per dar prova della motivazione.

Ferie e malattia, come interagiscono?

La malattia non va ad intaccare il periodo di ferie poiché il lavoratore malato non può effettivamente goderne. Se la malattia è reale e inizia in prossimità del periodo di ferie, il dipendente può chiederne la sospensione.

Anche nel caso in cui il dipendente si ammali durante le ferie può richiedere al datore di lavoro di sospenderle. Nulla di strano! Se ci si ammala durante le ferie non ci si può riposare. In caso di malattia durante il periodo di ferie non dovrete rimanere prede della sfortuna.

Il datore di lavoro ha comunque diritto di chiedere una visita al dipendente per accertarsi della veridicità della dichiarazione.

Al termine dell'assenza per malattia, il lavoratore può continuare le ferie ed è comunque tenuto a presentarsi a lavoro una volta terminate le ferie o la malattia. I giorni passati in malattia sono conteggiati come normali giorni lavorativi e permettono di maturare ferie.

Cosa fare in caso di malattia di un figlio?

Nel caso in cui si ammali uno dei vostri bambini i genitori possono assentarsi dal luogo di lavoro. Se il bambino ha meno di tre anni si può rimanere a casa fino a quando il bambino non si sarà ristabilito. Dopo i tre anni i genitori hanno diritto a cinque giorni l'anno per accudire i propri figli in caso di malattia.

Attenzione! Se avete più di un figlio avrete diritto a più giorni!

La malattia deve essere documentata con un certificato medico specifico rilasciato da un medico convenzionato o da un medico specialista del sistema sanitario nazionale. Non è più possibile chiedere al medico di famiglia. A differenza della normale malattia del dipendente le assenze da lavoro per malattia del figlio non sono retribuite e ovviamente l'obbligo di reperibilità per il lavoratore decade.

In casi di ricovero del figlio si può chiedere la sospensione delle ferie inoltrando una richiesta specifica al datore di lavoro.

Per legge i genitori possono utilizzare il congedo per malattia del figlio solo in alternanza. Non è concesso che entrambi si assentino dal luogo di lavoro per accudire un figlio. Per ottenere il congedo per malattia di un figlio bisogna che il lavoratore presenti una testimonianza dell'effettiva presenza sul lavoro dell'altro genitore.

Esempi di domanda per il congedo per malattia del figlio sono disponibili online e facilmente reperibili.

Il congedo straordinario

C'è anche un altro tipo di congedo per malattia chiamato congedo straordinario. In caso un lavoratore debba accudire un malato grave o un disabile potrà ricorrere ad un periodo di assenza dal lavoro. Secondo quanto previsto dall'INPS possono aver diritto a congedo straordinario:
  • il coniuge convivente del disabile;
  • uno dei genitori (anche in caso di adozione o affidamento) del disabile in caso di mancanza del coniuge;
  • uno dei figli del disabile nel caso in cui il coniuge convivente o entrambi i genitori del disabile siano assenti per decesso, patologie o altro;
  • uno dei fratelli\sorelle del disabile in caso il coniuge, i genitori, i figli del disabile siano deceduti o impossibilitati per patologie varie;
  • un parente entro il terzo grado del disabile in caso il coniuge, i genitori, i figli e i fratelli/sorelle del disabile siano mancanti per decesso, patologie e varie.

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