In molti si domandano se la ditta individuale può considerarsi una persona fisica o giuridicaoltre a porsi il problema relativo ai costiche possono essere determinati dalla scelta di questa modalità di esercizio della propria attività d’impresa.
La ditta individualeè una ditta che fa capo ad una sola persona che esercita attività d’impresa ed ha deciso, quindi, di diventare imprenditore. Nell’articolo appena citato abbiamo già analizzato l’articolo 2195 del codice civile italiano, che descrive che cos’è l’impresa commerciale ed abbiamo spiegato in cosa essa è diversa dall’impresa agricola. Per chiarire definitivamente il dubbio sulla personalità giuridica, cerchiamo di spiegare in parole semplici che differenzaintercorre tra una persona fisica ed una giuridica.
La persona fisica è l’essere umano nella sua accezione di soggetto di diritto: al di là degli approfondimenti storici che si possono fare, ad oggi chiunque nasce è una persona fisica in quanto titolare di diritti, in primis quelli strettamente legati alla sua natura di persona umana, e destinatario di doveri.
La persona giuridica, invece, è un soggetto a cui il diritto riconosce una determinata autonomia: è rappresentata da un’organizzazione, fatta ovviamente di singoli individui, a cui fanno capo diritti e doveri in maniera separata rispetto alle persone stesse. Per esempio una società a responsabilità limitataè una persona giuridica in quanto alla società nel suo essere organizzazione possono essere imputate le conseguenze degli atti che compie.
La ditta individuale è una persona fisica o giuridica?
Il ragionamento fatto finora dovrebbe aiutare a chiarire che la ditta individuale non ha autonoma personalità giuridica in quanto è solo lo strumento grazie al quale il singolo esercita attività d’impresa. Gli atti che vengono, quindi, ad essere conclusi riguardano la persona che agisce, non l’organizzazione.
Da un punto di vista della responsabilità patrimoniale, il titolare della ditta individuale risponde illimitatamente con tutto il suo patrimonio delle obbligazioni assunte nell’esercizio della sua attività: il che vuol dire che, ad esempio, se ha contratto debiti per aprire un negozio o nel corso della sua attività professionale, dovrà onorarli anche facendo leva sul suo patrimonio personale nel caso in cui gli affari non dovessero andar bene.
Da un punto di vista della responsabilità patrimoniale, il titolare della ditta individuale risponde illimitatamente con tutto il suo patrimonio delle obbligazioni assunte nell’esercizio della sua attività: il che vuol dire che, ad esempio, se ha contratto debiti per aprire un negozio o nel corso della sua attività professionale, dovrà onorarli anche facendo leva sul suo patrimonio personale nel caso in cui gli affari non dovessero andar bene.
Costi della ditta individuale
Veniamo ad uno dei nodi cruciali affrontati da chi vuole aprire bottega. Nella guida Partita Iva 2016 abbiamo spiegato quanto costa aprire partita iva e che procedura occorre seguire. Al di là del regime che si sceglie, è bene chiarire che vi sono una serie di oneri fissi ulteriori ai costi di produzione del reddito (ricavi e compensi percepiti - spese per acquistare materiali, utenze varie etc) che possiamo indicare schematicamente:
- Consulenza del commercialista che tiene la contabilità: varia a seconda della complessità degli affari;
- Contributi Previdenziali INPS: variano a seconda del tipo di attività che si svolge;
- Tassazione: nella guida sulla partita Iva vi abbiamo fatto cenno, chiaramente maggiori sono gli utili e maggiori sono le tasse da pagare. In linea schematica possiamo dire che con il regime dei minimi si paga un’imposta sostitutiva del 5% sull’imponibile (determinato dalla differenza tra ricavi e costi, costi nei quali annoverare anche i contributi INPS) mentre con il regime ordinario si paga l’Irpef al 23% che tende a salire con l’aumentare del reddito in maniera progressiva.