In un Paese dove si trovano, a spanne, circa la metà dei beni che sono Patrimonio dell’Umanità secondo l’UNESCO, quello della guida turisticaè, o comunque dovrebbe essere, un lavoro di fondamentale importanza. Se siete finiti su questa guida, con ogni probabilità state pensando anche voi di diventare guide turistiche. Il problema è come fare per ottenere il patentino ed essere abilitati. Esistono diverse associazioni che raccolgono questi professionisti e spesso le informazioni che vengono date non sono delle più chiare. A questo scopo abbiamo raccolto per voi tutto quello che c’è da sapere su come diventare una guida turistica, una professione che, soprattutto in Italia, può dare sbocchi di carriera davvero interessanti.
Anche la prova orale verte sulle stesse materie, che dovremo preparare, possibilmente, con un manuale adeguato.
Per quanto riguarda invece la prova di tipo pratico, ci troviamo davanti ad un esame che prevede la simulazione della visita, da parte di un gruppo, utilizzando anche supporti multimediali.
Preparare l’esame non è facile, dato che si tratta comunque di una triplice prova e dato anche il fatto che errori importanti possono inficiare l’esito positivo della stessa. Una volta superato l’esame, si ha finalmente diritto ad essere inseriti nella lista nazionale delle guide turistiche, in relazione a siti di particolare interesse su base artistica, storica, culturale o archeologica. L’elenco è tenuto presso il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
Notate bene: ci sono moltissime differenze a livello regionale, le normative sono complesse ed ingarbugliate in molti casi (viva l'Italia!). Ci teniamo a dirlo perchè le informazioni presenti in questa pagina potrebbero non sempre coincidere al 100% con quanto necessario nella vostra regione: accedere ai bandi regionali ed anche provinciali, dunque, è un'attività complementare all'acquisizione di quante più nozioni possibili.
Tra i diversi incarichi c’è una forbice di differenza salariale importante, con il settore privato (e la figura del Tour Leader) che può guadagnare facilmente come un bravo libero professionista.
Chi comincia, si dovrà accontentare di vivere tra arte e storia, guadagnando uno stipendio in linea con quello dei neo-laureati.
Si tratta di un mestiere che presuppone comunque una preparazione adeguata, presenza, capacità di parlare e di interagire con gli altri: in molti si lamentano che per uno skillset così importante la remunerazione non è forse adeguata.
La legge e i requisiti minimi
La professione di guida turistica è normata da un Decreto Ministeriale piuttosto recente, che risale appena all’11 Dicembre 2015. Senza addentrarci eccessivamente nel "legalese" del testo, che poi poco aiuta, vi possiamo dire che i requisiti minimi per diventare guida turistica sono i seguenti:- avere più di 18 anni di età;
- avere la qualifica professionale di guida turistica, che deve essere conseguita in uno degli stati membri dell’Unione Europea;
- in alternativa avere l’abilitazione allo svolgimento di mestiere di guida turistica, nel caso in cui il paese Membro UE di provenienza lo preveda;
- essere in possesso del diploma di laurea triennale.
Il problema dell’abilitazione
L’abilitazione allo svolgimento di mestiere di guida turistica si ottiene mediante esame. Gli esami sono periodici (si svolgono ogni 2 anni) e sono stabiliti dalle regioni e dalle province autonome (laddove presenti). Bisogna seguire il sito istituzionale della regione di residenza per sapere quando si svolgerà il prossimo esame. All’interno dell’esame vi troverete a svolgere:- una prova di tipo scritto;
- una prova di tipo orale;
- una prova invece più squisitamente tecnica.
Anche la prova orale verte sulle stesse materie, che dovremo preparare, possibilmente, con un manuale adeguato.
Per quanto riguarda invece la prova di tipo pratico, ci troviamo davanti ad un esame che prevede la simulazione della visita, da parte di un gruppo, utilizzando anche supporti multimediali.
Preparare l’esame non è facile, dato che si tratta comunque di una triplice prova e dato anche il fatto che errori importanti possono inficiare l’esito positivo della stessa. Una volta superato l’esame, si ha finalmente diritto ad essere inseriti nella lista nazionale delle guide turistiche, in relazione a siti di particolare interesse su base artistica, storica, culturale o archeologica. L’elenco è tenuto presso il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
Chi è gia abilitato
Chi si è abilitato prima della “riforma”, può comunque scegliere di esercitare la professione nel relativo ambito regionale, fino all’entrata in vigore del Decreto nella regione di appartenenza e comunque fino alla prossima sessione di esami. Chi vuole invece continuare ad operare su base provinciale, potrà scegliere di sostenere uno specifico esame solo su determinati titoli.Qual è il miglior percorso formativo?
Chi ha letto l’elenco che abbiamo inserito all’inizio, saprà già che per aver accesso all’esame, e dunque alla professione, è assolutamente necessario avere una laurea triennale. I corsi consigliati sono:- lettere con indirizzo archeologico;
- conservazione dei beni culturali;
- facoltà linguistiche;
- facoltà umanistiche più in generale;
Notate bene: ci sono moltissime differenze a livello regionale, le normative sono complesse ed ingarbugliate in molti casi (viva l'Italia!). Ci teniamo a dirlo perchè le informazioni presenti in questa pagina potrebbero non sempre coincidere al 100% con quanto necessario nella vostra regione: accedere ai bandi regionali ed anche provinciali, dunque, è un'attività complementare all'acquisizione di quante più nozioni possibili.
Si trova lavoro in questo settore?
Sì. Quello di guida turisticaè un lavoro con molta richiesta, sebbene pagato in modo non sempre eccellente. In aggiunta, negli anni, si sono affiancate altre figure professionali che possono lavorare anche nel settore privato:- Il tour leader: colui che organizza e che si occupa di tour di molte persone e che è in grado di seguire i propri clienti anche lungo percorsi decisamente lunghi, su tutto il territorio nazionale
- L’escursionista: si occupa invece di seguire i clienti per gite che durano in genere una giornata e che dunque non includono il pernottamento;
- La guida Alpina: accompagna il turista nelle escursioni su roccia e ghiaccio. Si tratta di una guida di tipo specialistico che ha bisogno però di percorsi formativi alternativi;
- la guida Ambientale: segue il turista nella visita di ambienti naturali. Qui oltre che alla storia dell’arte, è bene avere una formazione di tipo naturalistico.
Il caos delle federazioni e delle associazioni
Mancando un obbligo legislativo e un’associazione riconosciuta per legge, il mondo delle guide turistiche pullula di associazioni, confederazioni e federazioni. Tra le più importanti che operano nel nostro paese ricordiamo:- ANGT: Associazione Nazionale Guide Turistiche
- CONFGUIDE
- FederTurismo
- EBNT: ente bilaterale nazionale del turismo
- SUET: Scuola Universitaria Europea per il Turismo
Le paghe sono buone? Quanto si guadagna?
Non ci sono cifre fisse e stabilite per i compensi che spettano ad una guida turistica. Anche chi svolge il lavoro non saprebbe rispondervi con assoluta esattezza. Dipende infatti molto da chi è che vi commissiona le visite (se un ente pubblico o un privato) e dal tipo di lavoro che si svolge esattamente.Tra i diversi incarichi c’è una forbice di differenza salariale importante, con il settore privato (e la figura del Tour Leader) che può guadagnare facilmente come un bravo libero professionista.
Chi comincia, si dovrà accontentare di vivere tra arte e storia, guadagnando uno stipendio in linea con quello dei neo-laureati.
Si tratta di un mestiere che presuppone comunque una preparazione adeguata, presenza, capacità di parlare e di interagire con gli altri: in molti si lamentano che per uno skillset così importante la remunerazione non è forse adeguata.