Ultime notizie pensioni 22 settembre 2015 – Si continua a parlare anche oggi, come sempre, del tema che sta monopolizzando il dibattito pubblico negli ultimi anni, la riforma delle pensioni: il cantiere della previdenza pullula di proposte molto variegate che chiedono al governo Renzi di intervenire in vario modo sull’istituto della pensione anticipata. Quota 41, prestito pensionistico e pensione flessibile (detta anche quota 97) sono alcune delle proposte per il pensionamento anticipato più in voga negli ultimi tempi. Lavoratori precoci e donne attendono novità per conoscere il proprio futuro: è un filo sottile quello che unisce le speranze di molti che l’esecutivo è chiamato a non disattendere. Cerchiamo di fare il punto della situazione ora che le ferie estive sono terminate e la politica riprenderà la sua regolare attività.
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Ultime notizie pensioni 2015, lavoratori precoci: Damiano da solo vuole ritorno alle quote con quota 100, 41 e 97
Per semplificare, il quadro che emerge dalle news delle ultime settimane è il seguente: il governo Renzi vuole intervenire nella Legge di Stabilità 2016, promuovendo una flessibilità che "non fa male" ai conti. Il binario è doppio: da un lato il Ministro Poletti ha lasciato intendere di voler aiutare con un sussidio (ipotesi, questa, scemata nelle ultime settimane anche se l'idea di reddito minimo garantito proposta da Boeri piace) chi ha perso il lavoro in età avanzata; dall’altro, invece, si pensa al prestito pensionistico per coloro i quali sono a pochi anni dal raggiungimento dell’età pensionabile. Questa soluzione è finita un po'"in sordina" negli ultimi tempi ma non ci pare si possa escludere: non è un caso che un gruppo di senatori, tra cui Pietro Ichino (ex montiano), ha presentato un DDL che va in questo senso al Senato.
Non è d’accordo Cesare Damiano che da tempo prova l’intesa con i sindacati sul piano programmatico, chiedendo il ritorno alle quote. Si potrebbe cominciare a ragionare della quota 100 oppure del Ddl sulle pensioni flessibili (detto anche quota 97), sonoramente bocciati però da Boeri perchè troppo costosi. In passato abbiamo tracciato un’analisi sulle possibilità, piuttosto remote, che tali soluzioni vadano a buon fine nel breve termine. Non intravediamo a Palazzo Chigi la volontà politica di dare ascolto ad un fonte che, comunque, è piuttosto cospicuo perché mette insieme sindacati, minoranza PD e anche la nuova ‘Coalizione Sociale’ lanciata da Maurizio Landini e da diversi fuoriusciti Dem.
Più plausibile, invece, appare una valutazione delle proposte di Tito Boeri che abbiamo descritto nell'articolo linkato in apertura.
Più plausibile, invece, appare una valutazione delle proposte di Tito Boeri che abbiamo descritto nell'articolo linkato in apertura.
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Proroga Opzione Donna, ultime notizie pensioni 22 settembre: è fatta? Ma anche no
Abbiamo raccontato ampiamente da Affari Miei l’iniziativa del Comitato Opzione Donna per avviare la class action contro l’INPS. Oggi, invece, ricordiamo un altro aspetto di non secondaria importanza. Indipendentemente da come finirà la vicenda giudiziaria, infatti, il 31 dicembre 2015 scade il regime sperimentale introdotto nel 2004. Prima il M5S, adesso anche il PD, chiedono la proroga per un altro anno: questo perché la situazione di molte lavoratrici si complicherebbe non poco con un brusco innalzamento dell’età pensionabile. L’Opzione Donna, da un lato è vero che consente il prepensionamento a 57 anni e 3 mesi con 35 di contributi, dall’altro però produce un risparmio per lo stato considerando che la pensione che si percepisce è interamente contributiva. E’ su questo punto che anche le signore del Comitato insistono e che, nei prossimi mesi, sarà oggetto di valutazioni e proposte tese al prosieguo. Tito Boeri, dal canto suo, sembra essere d'accordo: sarà la volta buona che tutto sarà risolto?Sembrava che la soluzione si potesse risolvere a settembre ma la fumata grigia, l'ennesima, è arrivata dalla riunione della Commissione Lavoro della Camera del 9 di questo mese in cui MEF e Ragioneria dello Stato hanno innalzato le barricate. Importante sarà, adesso, l'audizione di giovedì 24 settembre dei ministri Padoan e Poletti per capire la reale volontà del governo Renzi.