Quota 100 pensione anticipata, ultime news 22 settembre 2015 – Il tema della riforma pensioni è come sempre al centro del dibattito politico e sociale, nonostante la pausa estiva che vedrà la ripresa di lavori a settembre. Quota 100 o 41 e pensionamenti flessibili sono le proposte più gradite da tempo sebbene il governo Renzi abbia più volte mostrato freddezza sul tema ed il presidente INPS Tito Boeri non le ha mai gradite del tutto.
Sempre in tema di pensione anticipata ci si chiede quale sarà il destino dei lavoratori che, lasciando il lavoro prima del 2015, hanno subito penalizzazioni sull'assegno. Lo scorso aprile abbiamo registrato intenzione della minoranza PD di presentare un nuovo DDL per intervenire sul tema delle penalizzazioni per coloro che sono andati in pensione prima del 2015: la proposta è stata fatta più volte dagli onorevoli Cesare Damiano e Maria Luisa Gnecchi, da sempre impegnati sul difficile cantiere della previdenza per conto della minoranza Dem. Tuttavia, nonostante le buone intenzioni, non si risulta ancora alcun atto normativo in tal senso.
Sempre in tema di pensione anticipata ci si chiede quale sarà il destino dei lavoratori che, lasciando il lavoro prima del 2015, hanno subito penalizzazioni sull'assegno. Lo scorso aprile abbiamo registrato intenzione della minoranza PD di presentare un nuovo DDL per intervenire sul tema delle penalizzazioni per coloro che sono andati in pensione prima del 2015: la proposta è stata fatta più volte dagli onorevoli Cesare Damiano e Maria Luisa Gnecchi, da sempre impegnati sul difficile cantiere della previdenza per conto della minoranza Dem. Tuttavia, nonostante le buone intenzioni, non si risulta ancora alcun atto normativo in tal senso.
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Riforma pensioni 2015, ultime notizie sulla pensione anticipata: quota 100 e quota 41
«41anni di contributi– ha scritto Cesare Damiano in una nota - ci sembra una proposta equilibrata considerando che prima della Riforma Fornero si usciva sì con 40 anni di contributi ma bisognava mettere in conto un'attesa di 12 mesi almeno per accedere al vitalizio». Queste le parole del Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati con cui ha rilanciato il tema dell’uscita anticipata attraverso la quota 41 o la quota 100. Un concetto, questo, che praticamente ripete da mesi con cadenza settimanale ma che, nelle stanze dove veramente si decide, pare non trovare molti consensi.
Per quanto riguarda, poi, i lavoratori andati in pensione con le regole disegnate dalla riforma Fornero, dopo gli annunci delle scorse settimane, pare ormai in dirittura d’arrivo il DDL della minoranza PD. Stiamo parlando dei pensionati usciti dal lavoro con la pensione anticipata prima di 62 anni: costoro, fino al 31 dicembre 2014, subivano una penalizzazione che andava dall’1% fino al 6% dell’assegno. Per loro si chiederà la rimozione della decurtazione, al fine di metterli sullo stesso piano di coloro che lasceranno il proprio impiego nel 2015 senza più tagli, per effetto di quanto disposto dalla Legge di Stabilità.
Con ogni probabilità, se qualcosa si vorrà fare, sarà deciso in Legge di Stabilità 2016 dove il governo Renzi, più volte, ha dichiarato di voler intervenire per risolvere tutte le vertenze aperte in campo pensionistico. Ci sarà da crederci? Intanto all'assemblea nazionale del PD del 18 luglio il Premier ha parlato del 2018 per un intervento sulle pensioni minime, affrontando solo in minima parte l'argomento. Qualcuno ha visto nelle parole del Presidente del Consiglio un rinvio, qualche altro, invece, ritiene si tratti di un ulteriore obiettivo che non perde di vista quello della flessibilità in uscita che, entro quest'anno, dovrebbe realizzarsi.
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