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Soldi online: strategie per guadagnare concretamente, quello che nessuno ti dirà. Intervista con Angelo Vargiu

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Noi di Affari Miei affrontiamo periodicamente il tema di fare soldi online, analizzando tutte le strategie per guadagnare concretamente su internet grazie alle nuove possibilità di business che la rete ha aperto.
Abbiamo dedicato tanti articoli all’argomento nella sezione guadagnare online del blog: le varie prospettive sono  analizzate da più punti di vista, con lo scopo di fornire gli strumenti di base per intraprendere una nuova attività sul web.

Noi non siamo tecnici, la rete è piena di blog che raccontano nel dettaglio come attuare le idee: a noi piace parlare di soldi, di sviluppo ed auto-imprenditorialità. Lo facciamo con schiettezza e senza millantare nulla, proponendo soluzioni chiare e fruibili per tutti. Oggi abbiamo l’onore di ospitare Angelo Vargiu, Sociologodella Comunicazione ed esperto di Digital Marketing, grande conoscitore del business su internet. Con lui affronteremo l’argomento soldi online a 360 gradi, approfondendo alcune tematiche già introdotte negli scorsi mesi.

Nonostante siamo agli sgoccioli del 2015 e sta per arrivare il 2016, il web è ancora pieno di promesse da marinaio e di falsi miti sull’argomento. Tu che sei un esperto e conosci le varie modalità per fare impresa sul web sicuramente saprai dirci, in breve, cosa funziona e cosa no.
Soldi online, intervista con Angelo Vargiu
Innanzitutto ciao Davide e grazie per questa intervista, ne sono sinceramente onorato! Hai fatto una premessa doverosa, da cui parto proprio per rispondere alla tua domanda: E’ verissimo, sul web girano un sacco di CA****E e mi prendo la confidenza di scriverlo bello in maiuscolo così da chiarire immediatamente come la penso.
Il bello e il brutto della rivoluzione Web 2.0 è che oramai chiunque può gridare di avere la ricetta per il successo, che consentirà a tutti di guadagnare soldi e fama in maniera facile o peggio ancora semplicemente “PARLANDO DELLE PROPRIE PASSIONI E OFFRENDO CONTENUTI DI QUALITA!”.
In un contesto come quello del Web, dove non esiste un protocollo standardizzato da seguire per sviluppare un business vincente (per fortuna!), e ancora, quegli effetti perversi della comunicazione digitale che con troppa faciloneria fanno diventare “Guru” personaggi dell’ultim’ora il cui unico obiettivo è quello di aumentare page views sui propri blog o vendere i propri infoprodotti a caro prezzo, ecco che si finisce col far passare messaggi deleteri e pericolosi che generano false speranze e producono fallimenti.
Mi chiedi cosa funziona sul web, bene io ribalto la domanda e ti rispondo elencandoti ciò che sicuramente NON FUNZIONA: non funziona se pretendi di “gettarti nella mischia” quando non hai la giusta esperienza e strumenti che ti consentono di capire come funziona il web, nella sua accezione sociale, tecnica e (sopratutto) commerciale. Non funziona se non hai chiari i tuoi obiettivi e il tuo pubblico, se pretendi di scimmiottare qualcosa che esiste già, se non sei in grado di soddisfare un bisogno consapevole o inespresso, e sopratutto se non riesci a dare un valore aggiunto concreto alla tua nicchia di riferimento. Capisci che queste premesse valgono per tutti i settori di business web oriented, dal mondo del blog e dell’editoria, fino a quello del commercio elettronico e dei servizi.
Sul Web vince chi è in grado di produrre prima, e trasmettere poi valore aggiunto, mettiamocelo in testa.

Internet è straordinario nel suo fatto di essere formalmente per tutti, perché mancano gran parte delle intermediazioni della vita off-line, ma sostanzialmente per pochi. Quanto ti ritrovi in questa riflessione?
Internet è per tutti nella misura in cui il livellamento verso il basso dei costi di connessione, unita alla semplificazione degli strumenti e delle tecnologie, consente oramai a tutti di poter accedere alla rete, aprire un profilo sui principali social network, fruire di contenuti multimediali. Di contro, fare business sul web è affare di pochi, con buona pace di tutti.

Guadagnare con un blogè un sogno di tanti ma, appunto, si tratta di un’idea imprenditoriale essenzialmente ristretta a pochi bravi o fortunati. Che consigli ti senti di dare a chi vuole intraprendere un’avventura del genere?
Quando si parla di guadagnare con un blog, attività che reputo concreta, fattibile e potenzialmente proficua, ci si rifà alla solita solfa del “conoscere un argomento, parlarne con amore, scrivere bene, diventare un leader di riferimento”, e altre cose di questo genere.
Attenzione, NON ti sto dicendo che non esistono (anche) professionisti e leader di uno specifico settore in grado di generare profitto dai propri portali tematici, ma allo stesso tempo ti sto per svelare un segreto: il 90% di chi fa SOLDI veri con i blog è uno che di quello che sta parlando probabilmente manco ne ha sentito mai parlare, ma un Professionistain grado di fiutare business editoriali su specifici settori, che sa delegare ad altri attori i vari task del progetto (copy, grafica, codice, etc…), che conosce concretamente i metodi di guadagno online più perfomanti per la tematica del blog di riferimento, e non ultimo con la capacità di portare grossa mole di traffico qualificato verso i propri portali, con relative ed ulteriori specifiche competenze per il canale di riferimento (traffico organico, social, traffico a pagamento).

Capitolo e-commerce. Sono tanti che hanno provato ad aprire un negozio online con alterne fortune. Recentemente si è sviluppato anche il Dropshipping che è un incrocio tra il classico negozio e l’affiliazione editoriale. Cosa può funzionare, cosa no e perché?
Realizzare un e-commerce in grado di produrre reddito è dannatamente difficile, e recenti statistiche parlano di percentuali a dir poco spaventose di fallimento. Questo perchè, proprio in virtù dei messaggi sbagliati visti in precedenza passa il mantra secondo cui Vendere sul webèfacile e a costo quasi pari a zero. Nulla di più sbagliato: vendere sul web richiede innanzitutto competenze commerciali in grado di individuare prodotto da offrire e pubblico da soddisfare, ricordandosi allo stesso tempo che Amazon e Unieuro già esistono e purtroppo non siamo stati noi ad inventarli, investimenti economici concreti e cospicui in tecnologia, strumenti di CRM, Marketing online e offline, e sopratutto la presa di coscienza che per vincere con un e-commerce bisogna dedicarvisi anima e corpo tutti i giorni in prima persona.

Per quanto riguarda il Dropshipping, concettualmente è un modello di vendita interessante che può generare risparmi in termini di approvvigionamento, gestione logistica e di magazzino.
L’errore che spesso molti aspiranti merchantcommettono è quello di affidarsi a soluzioni troppo “reclamizzate” specie in settori oramai saturi come ad esempio informatica ed elettronica di consumo, con il risultato di vendere prodotti identici a quelli dei grossi player di settore, con i quali, giova ricordarlo, NON si puòcompeteree di tanti altri Dropshippers con negozi online tutti uguali tra loro,risultando anonimi e senza alcun valore aggiunto da offrire sul mercato.
Se consideriamo poi che i margini sono a dir poco ridicoli, e vanno ricaricate tutte le normali spese di gestione ed iniziative di marketing, vien da se che gli unici soggetti in grado di andarci a guadagnare sono i grossi fornitori che sparano cataloghi CSV a destra e manca guadagnando su tutta la rete.
Ti sto dicendo di rinunciare al Dropshippingcome modello di business? Certo che no! Semplicemente ti invito ad ascoltare il mercato, sondare bisogni più specifici, e allo stesso tempo valutare ad esempio partnership personali e private con soggetti commerciali che non attuano il Dropshipping a mo di network marketing della prima era. Penso, ad esempio a PMI locali che ancora non hanno avuto modo di affacciarsi sul web. con le quali stabilire un accordo di mutuo vantaggio (“Tu mi cedi il prodotto a buon margine, io ti offro un nuovo canale di business).

“Sono un piccolo artigiano o imprenditore, la crisi economica ha messo in ginocchio il mio business che un tempo era fortissimo. Ho sentito parlare di internet e del fatto che tanta gente si è arricchita: cosa posso fare per reinventarmi in questo senso?”
Fare business online paradossalmente non è tanto diverso da quello volgarmente detto su piazza. Se normalmente per aprire un attività occorre capitale d’investimento elevato e conoscenza del mercato di riferimento, sicuramente i costi di accesso sul web sono inferiori (non esigui!) ma allo stesso tempo occorre acquisire quelle competenze in grado di capire quanto meno sufficientemente come “gira la giostra” su Internet.

Elabora un modello di business, chiediti cosa puoi offrire e se il tuo pubblico è abbastanza vasto, differenziati, e dopo di che non avere fretta e paura di rivolgerti a professionisti del settore in grado di consigliarti e darti feedback preziosi in merito alla fattibilità e sostenibilità del tuo progetto.

Ultimo consiglio, a mio avviso prezioso: Prima di gettarti nella mischia, Studia, studia, studia e ancora studia manuali di riferimento sul mondo dell’e-commerce e Web marketing, frequenta forum di settore, partecipa a convegni e convention, non puoi immaginare quante idee geniali possono venirti in mente così come farti cestinare quella che fino a ieri ti pareva l’idea del secolo.

Ringraziamo Angelo Vargiu per il suo prezioso intervento. Per ricevere gli aggiornamenti di Affari Miei, vi invitiamo ad iscrivervi alla newsletter gratuita in basso. Il vostro parere è per noi estremamente importante: esprimendolo in un commento arricchirete le idee che proponiamo ogni giorno.

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