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Piano di accumulo capitale migliore: come scegliere un PAC

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In molti hanno sentito parlare dei Piani di Accumulo Capitale, detti anche PAC. Cosa sono? Quali sono i migliori? In questo articolo spiegheremo brevemente come funziona il piano di accumulo capitale, cercando di capire se conviene investire oggi in questo modo, quando ed a chi può risultare utile questa strategia di investimento del risparmio.

Come lascia intuire la parola, con un Piano di Accumulo Capitale si va a creare un capitale nel lungo periodo: ciò avviene mediante versamenti solitamente costanti, con cifre anche molto basse. Talvolta bastano anche 50 euro al mese o qualcosa in più. I mercati in cui investire variano: si può investire in obbligazioni, in fondi comuni d’investimento o in mercati azionari.

A cosa serve un PAC e a chi conviene?

Diciamo che il tipo di investimento è così strutturato perché consente anche a chi ha minore disponibilità di investire su mercati altamente volatili. Precisiamo subito, a scanso di equivoci, che non si tratta di un prodotto “sicuro” nel senso che non viene affatto garantito il capitale versato. In ogni modo, con il Piano di Accumulo Capitale si versano soldi costantemente limitando le perdite perché gli acquisti avvengono ciclicamente e non in un’unica soluzione: in pratica, agendo in questo modo, riuscirete a ridurre i rischi di oscillazioni del mercato. Anzi, paradossalmente, le oscillazioni negative sono per voi un’occasione non indifferente perché vi consentono di comprare quando i valori sono più bassi. Chi segue il mercato azionario sa che, in genere, nonostante improvvisi cali la curva tende quasi sempre a salire. Chi investe un capitale in un colpo solo si trova a subire anche ingenti battute d’arresto nel caso in cui sbaglia il momento in cui entrare nel mercato. Se, infatti, nel teatro il momento in cui si esce di scena è più importante di quello in cui si entra, negli investimenti è fondamentale entrare al momento giusto.
Chi non ha tempo per seguire costantemente i mercati o non ha adeguate conoscenze finanziarie, può pensare di affidarsi ad un Piano di Accumulo Capitale per spalmare il suo investimento. Il momento migliore per una scelta del genere è quello in cui i valori sono ai massimi livelli: è prevedibile, infatti, che tendano a scendere e chi compra nei primi periodi lo fa nel mentre la curva è in flessione. Quando, nel lungo periodo, tenderà a salire, i titoli acquisiti si apprezzeranno.

Chi non deve investire in un PAC?

Sebbene tentino di vendere la cosa come l’investimento per vostro figlio appena nato che si troverà un capitale da grande (statisticamente dovrebbe essere così alla luce del ragionamento che abbiamo esposto), in realtà i Piani di Accumulo Capitale non vanno bene per coloro i quali vogliono stare tranquilli. Lo abbiamo già detto prima: non si tratta di un prodotto a capitale garantito. Vero è che i rendimenti sono più alti di una polizza vita, di un piano individuale pensionistico o anche di un conto deposito (ma non di un investimento non “mitigato” dalla strategia del PAC) ma il rischio a cui ci si espone, nonostante lo strumento sia predisposto per aggirarlo, è comunque superiore. Noi di Affari Miei siamo dell’idea che bisogna rischiare solo quando si conosce quello che si sta facendo e, sebbene possiate fidarvi del promotore o della banca, il nostro pensiero è che sia meglio evitare se, appunto, si desidera non rischiare il risparmio accumulato con fatica.
PAC - Piani di Accumulo Capitale migliori

Come scegliere il migliore Piano di Accumulo Capitale

Ogni investimento ha un costo, oltre che un rendimento. La nostra scelta prescinde da entrambi gli aspetti:
  • Costi: valutateli attentamente, chiedendo di leggere la nota informativa del prodotto proposto. Generalmente, un PAC che investe in fondi comuni ha più costi perché i fondi comuni tendono sovente ad essere costosi di per sé. L’istituto non fa niente “aggratis”: comparate più PAC tra loro che investono nei medesimi mercati per vedere chi offre le migliori condizioni ad un “costo” inferiore. Occhio agli switch, cioè ai costi per passare da un tipo di investimento all’altro: spesso risultano particolarmente salati!
  • Rendimenti: la comparazione va fatta sempre tra prodotti uguali, non dimenticatelo. Investire in Fondi Comuni, lo abbiamo detto, può risultare poco conveniente. Stesso può dirsi per l’obbligazionario: essendo il PAC fondato sul ragionamento che il mercato oscilla, le obbligazioni oscillano di meno nel loro valore e quindi il meccanismo si depotenzia e diventa quasi inutile. I Piani di Accumulo Capitale sono fatti per essere utilizzati sostanzialmente sui mercati azionari: soprattutto i Paesi emergenti, in questi anni, sono stati particolarmente appetibili per la loro crescita. La cosa più intelligente, per assurdo, sarebbe proprio quella di comprare quando inizia la decrescita (ed in parte è iniziata, visto che Cina e Brasile stanno rallentando) così da trarre benefici per il futuro, quando ci sarà un nuovo rialzo.
I PAC sono pensati per un periodo d’investimento almeno decennale per due motivi: sia per sfruttare al meglio il meccanismo che mettono in atto, sia per consentire il recupero dei costi. Se avete bisogno del vostro denaro a breve, meglio guardare altrove e cercare soluzioni meno vincolanti per le vostre finanze.

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