Novità pensioni oggi: quale futuro per i precoci? Ultime notizie aggiornate

Si attendono novità in tema di pensioni: le ultime notizie lasciano decisamente poco felici i lavoratori precoci che, come è noto, non saranno tutelati in Legge di Stabilità 2016in cui il governo Renzi ha manifestato altre priorità. Quali sono le news di oggi, 28 novembre 2015?  Restano, quindi, sul tavolo le varie proposte che abbiamo analizzato nelle ultime settimane: quota 41, quota 100, prestito pensionistico, pensione flessibile.

Al di là delle dichiarazioni di facciata, l'impressione è che il governo Renzi voglia prendere tempo e studiare una riforma delle pensioni quanto più centellinata possibile. Poche le risorse da mettere in campo in questa fase, la volontà dell'esecutivo è quella di eliminare la Tasi ed abbassare le tasse. Nel primo trimestre de prossimo anno, quindi, scopriremo insieme se veramente arriverà la svolta tanto auspicata oppure no.
(NB: Questo articolo è soggetto ad aggiornamenti periodici)

Quali sono le soluzioni per consentire il pensionamento anticipato dei lavoratori? Nelle scorse settimane ne abbiamo elencate diverse, ognuna vagliata dalle forze politiche nell’attesa che il governo Renzi decida davvero di mettere mano al cantiere della previdenza. La Legge di Stabilità, arrivata al Senato, non ha prodotto cambiamenti significativi come era prevedibile: gli emendamenti sulla flessibilità in uscita, infatti, sono stati bocciati. Per quanto concerne le singole proposte, proviamo a riepilogarle sommariamente, rimandando poi agli approfondimenti specifici:

- Quota 100: è la soluzione che piace di più come valido compromesso tra “vecchia” anzianità e nuovo sistema. L’idea, sviluppata da Cesare Damiano, prevede il pensionamento una volta che la somma tra età anagrafica e contributi previdenziali raggiunge 100. Anche la Lega Nord ha fatto una sua proposta di quota 100;

- Pensione flessibile: soluzione sponsorizzata dalla minoranza PD, prevede l’uscita anticipata a 62 anni con 35 di contributi ed un sistema di penalizzazioni decrescenti con il raggiungimento della normale età pensionabile.  Con la quota 41 si potrebbe lasciare il lavoro al raggiungimento di quarantuno anni di versamenti;

- Prestito pensionistico (o mini pensione INPS): tesi che pare piacere al governo Renzi che tramite il consigliere economico Gutgeld e il ministro Poletti ha lasciato intendere di volerci pensare. L’INPS erogherebbe un assegno di circa 700 euro ai pensionandi che, raggiunti i requisiti ordinari, restituirebbero il denaro mediante piccoli prelievi sulla pensione. Pare essere la strada che piace di meno alla platea di lavoratori prossimi a lasciare il lavoro;

- Rimodulazione dell’Opzione Donna: il regime sperimentale sarà salvaguardato, probabilmente, solo per il 2015. Da più parti è rimbalzata la proposta di rivedere l’opzione contributivo per le donne estendendola a tutti, innalzando però l’uscita da 57 anni e 3 mesi ad almeno 62.

Quale strada vi sembra migliore? Seguiremo l'evoluzione della Legge di Stabilità e tutte le notizie che arriveranno nelle prossime settimane dai principali protagonisti del dibattito sulla previdenza. Con ogni probabilità, come abbiamo scritto più volte, dovremo aspettare i primi mesi del 2016 per conoscere le reali intenzioni del governo per il prossimo anno.

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