Stiamo seguendo da mesi il dibattito sulla riforma pensioni 2016: il tema della quota 41 riguarda soprattutto i lavoratori precoci ed è una delle proposte presentate da Cesare Damiano che ha riscontrato maggior successo nell'opinione pubblica. Su questa pagina seguiremo tutti gli aggiornamenti di inizio anno successivi alla Legge di Stabilità che, purtroppo, ha visto importanti novità per la manovra previdenziale solo in parte. La flessibilità in uscita, dunque, continuerà a tenere banco anche per i prossimi mesi sebbene le aspettative, ad oggi, paiano essere tutt'altro che rosee per gli interessati.
La quota 41 prevede, in maniera molto simile alla pensione di anzianità (oggi detta "anticipata") l'uscita dal lavoro con 41 anni di versamenti contributivi e indipendentemente dall'età del lavoratore. Inizialmente era la proposta della quota 100 a sortire maggiori interessi ma con il passare del tempo lo stesso promotore Cesare Damiano ne ha parlato meno a causa della difficile fattibilità economica.
Secondo l'INPS il costo della manovra è pari a 8 miliardi di euro, giudicati da molti esponenti della politica troppi. Anche Tito Boeri, presidente dell'Istituto di Previdenza, ha lasciato intendere chiaramente di non apprezzare la proposta. Secondo i lavoratori ed i sindacati, invece, la quota 41 permetterebbe il ricambio generazionale e l'abbattimento della disoccupazione giovanile.
Non resta che attendere, dunque, i prossimi giorni per vedere se e come sarà effettivamente incardinata la discussione sulla flessibilità in uscita: recentemente si sono fatti sentire anche i sindacati che hanno chiesto al governo di procedere ma, al momento, non si intravede niente di certo.
Per restare aggiornati con Affari Miei vi invitiamo a seguire gli aggiornamenti dei post della sezione dedicata alle pensioni, ad iscrivervi alla newsletter oppure sui social network. Su Facebook abbiamo creato un gruppo tematico dedicato all'argomento.
La quota 41 prevede, in maniera molto simile alla pensione di anzianità (oggi detta "anticipata") l'uscita dal lavoro con 41 anni di versamenti contributivi e indipendentemente dall'età del lavoratore. Inizialmente era la proposta della quota 100 a sortire maggiori interessi ma con il passare del tempo lo stesso promotore Cesare Damiano ne ha parlato meno a causa della difficile fattibilità economica.
=> Leggi anche: Quando vado in pensione?
Quota 41 pensioni precoci: cosa prevede la proposta per la flessibilità in uscita
I lavoratori che andrebbero in pensione con 41 anni di contributi subirebbero penalizzazioni decrescenti dal 62 esimo anno di età fino al 66 esimo, al massimo con un taglio dell'8 per cento che andrebbe ad annullarsi una volta raggiunti i requisiti pensionistici necessari.Secondo l'INPS il costo della manovra è pari a 8 miliardi di euro, giudicati da molti esponenti della politica troppi. Anche Tito Boeri, presidente dell'Istituto di Previdenza, ha lasciato intendere chiaramente di non apprezzare la proposta. Secondo i lavoratori ed i sindacati, invece, la quota 41 permetterebbe il ricambio generazionale e l'abbattimento della disoccupazione giovanile.
Pensioni lavoratori precoci, ultime notizie sulla quota 41
Le ultime notizie hanno visto Matteo Renzi frenare, escludendo dalla Legge di Stabilità interventi sui precoci ma promuovendo soltanto manovre riguardo gli esodati e l'opzione donna. Vicenda rinviata al 2016 anche se, trascorsi i primi giorni dell'anno, poche novità si intravedono all'orizzonte.Non resta che attendere, dunque, i prossimi giorni per vedere se e come sarà effettivamente incardinata la discussione sulla flessibilità in uscita: recentemente si sono fatti sentire anche i sindacati che hanno chiesto al governo di procedere ma, al momento, non si intravede niente di certo.
Per restare aggiornati con Affari Miei vi invitiamo a seguire gli aggiornamenti dei post della sezione dedicata alle pensioni, ad iscrivervi alla newsletter oppure sui social network. Su Facebook abbiamo creato un gruppo tematico dedicato all'argomento.