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Come diventare infermiere: percorso di studi e prospettive di guadagno

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Come diventare infermiere? Oggi l’infermiere è una figura lavorativa a cui ambiscono numerosissimi giovani che, al termine della maturità, decidono di intraprendere il percorso universitario iscrivendosi al corso di laurea in Infermieristica. Prima di procedere alla descrizione della strada da seguire per arrivare, appunto, a ricoprire questa posizione lavorativa, è opportuno soffermarsi sul significato di diventare infermiere. Siamo di fronte ad un professionista sanitario che si occupa dell’assistenza infermieristica, attraverso il sostegno ai malati, ai disabili di tutte le età e l’educazione sanitaria. Tale supporto lo si pratica attraverso interventi specifici, di natura tecnica, che richiedono necessariamente una preparazione elevata sia dal punto di vista teorico che da quello pratico. Attraverso la formazione universitaria, e il periodo di tirocinio, l’infermiere si forma, assumendosi la responsabilità di andare a prendersi cura di chiunque, aldilà del sesso, dell’età o della classe sociale. Anche una volta laureatosi, l’infermiere deve aggiornare perennemente le proprie conoscenze attraverso la formazione costante che lo accompagna nel corso di tutta la sua vita lavorativa.
Leggi anche: Come diventare OSS? Percorso di studi da seguire

Conviene diventare infermiereDove lavora l’infermiere? Percorso da seguire per esercitare

Sostanzialmente presso aziende ospedaliere pubbliche o private, nelle Asl, negli ambulatori oppure offrendo servizi domiciliari di assistenza sanitaria. Una volta spiegato di cosa si occupa l’infermiere, osserviamo come si fa per poter svolgere la professione. L’introduzione di un corso di laurea risale al 1990 e nel corso degli anni ha subito diverse evoluzioni, fino alla nascita della facoltà di Infermieristica, dalla durata di tre anni, presso le facoltà di Medicina e Chirurgia. Prima, invece, si poteva diventare infermiere senza laurea: bastava solo il diploma a cui aggiungere una serie di corsi specifici. Per essere ammessi al corso di laurea bisogna, in primis, possedere il diploma di scuola secondaria di secondo grado; per poi iscriversi ai test di selezione. Questi sono a numero chiuso, quindi non tutti i partecipanti saranno selezionati; al contrario solo chi otterrà punteggi più elevati, classificandosi fra i posti disponibili, avrà l’onore e l’onere di potersi incamminare verso il percorso che porta alla laurea. Per superare la selezione è consigliabile studiare materie scientifiche, ma anche allenarsi su ipotetiche domande di cultura generale. Una volta intrapresa la strada dell’immatricolazione, sono previsti diciotto esami da sostenere, distribuiti nel corso dei tre anni. Durante lo stesso periodo è incluso il tirocinioche permetterà ai giovani aspiranti di “scendere in campo” ed osservare dal vivo quello che sarà il loro mestiere. Il tutto si conclude con l’esame finale di laurea, che abiliterà all’esercizio della professione.

Per diventare infermiere, prima ancora delle doti lavorative, è necessaria una buona dose di passione, dal momento in cui parliamo di un compito piuttosto delicato. Spesso si consiglia ai giovani ragazzi che vogliono intraprendere questo percorso di svolgere precedentemente un periodo di volontariato presso la Croce Rossa, in maniera tale da percepire se si è veramente intenzionati nel venire a contatto con il ruolo che vogliono andare a ricoprire. L’amore verso il prossimo, la voglia di aiutare e la propensione ed essere poco impressionabili, sono alla base della formazione. Vale lo stesso discorso che si potrebbe fare a chi vuole esercitare la professione di medico: è meglio rendersi conto prima se si è disposti davvero a fare tutto ciò per cui si sarà chiamati in causa una volta abilitati.

Conviene fare l’infermiere?

Alla fine di questo nostro percorso sorge spontaneo chiedersi se quello dell’infermiere è lavoro redditiziooppure no. Le risposte sono soggettive, anche perché se si sceglie di inseguire una passione, che, come finora abbiamo detto, si fonda su particolari requisiti, probabilmente la sfera economica non sarà quella prevalente. E’ pur vero, comunque, che tutti hanno bisogno di trovare un lavoro che consenta loro di vivere dignitosamente e ripaghi i sacrifici fatti in passato. L’infermiere non è svantaggiato o sottovalutato dal punto di vista lavorativo, anzi, ad oggi, risulta una delle figure maggiormente riconosciute e apprezzate. Il problema è che da qualche anno si registra un blocco nei concorsi pubblici che sta impedendo a molti di entrare nelle strutture che fanno capo al Servizio Sanitario Nazionale: ciò è un fatto non di secondo piano perché lo Stato assorbe gran parte della forza lavoro. Sono tante le testimonianze di giovani che, purtroppo, hanno deciso di trasferirsi all’estero esportando, così, anni di studio e di formazione verso altri lidi. Questo, purtroppo, è un problema sempre più urgente che la nostra Italia dovrebbe risolvere anche se di aperture in tal senso ne arrivano veramente poche.

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