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Pensioni precoci, ultime notizie prepensionamento lavoratori: quali novità dall'INPS?

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Ultime notizie pensioni precoci 18 ottobre 2015 - Cesare Damiano, da sempre vicino ai lavoratori, soprattutto i precoci che più di altri sono stati penalizzati negli ultimi anni, è uno dei pochi parlamentari del PD che si sta spendendo a fondo nella difficile trattativa della riforma della pensione anticipata. L'ex Ministro ha assunto più volte posizioni di dissenso anche all'interno del partito che, di contro, ospita esponenti ex montiani che la riforma Fornero non vogliono cambiarla affatto.
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Pensioni precoci, Damiano contro il prestito pensionistico: tramontata idea di Giovannini? Si, no, forse...

Il deputato PD ha più volte ribadito la sua contrarietà sul tema. In una recente intervista pubblicata da Il Manifesto ha espresso soddisfazione per il fatto che Tito Boeri, parlando a Il Corriere della Sera, ha ripreso molti tratti della c.d. pensione flessibile con penalizzazioni decrescenti (62 anni con 35 di contributi). Tuttavia, però, ha espresso perplessità riguardo al taglio alle pensioni calcolate con metodo retributivo: secondo Damiano, infatti, il limite quantitativo da cui iniziare deve essere almeno 5 mila euro. Nel fare cenno al ritorno alle quote, sottolineando la rinnovata intesa tra i sindacati, il parlamentare ha indirettamente fatto pensare alla quota 100: bisognerà convincere, su questo, il governo e non sarà facile se si considera che da Palazzo Chigi paiono prediligere il prestito pensionistico. Lo stesso Boeri, comunque, è profondamente contrario sia alla quota 100 che ai pensionamenti flessibili: l'ha detto alla Camera dei Deputati nell'audizione dello scorso 10 giugno, in occasione della quale ha spiegato che le soluzioni volute dalla minoranza Dem del PD sono troppo costose.

L'idea del prestito pensionistico, dal canto suo, ha ripreso quota dopo la presentazione di un DDL al Senato da parte di alcuni senatori del PD tra cui Pietro Ichino. Su questa pagina ne abbiamo parlato nel capitolo dedicato al tema. Ancora, per come si è evoluto il dibattito a settembre 2015, sembra che il governo Renzi non abbia voglia di attuare la quota 41 o altre soluzioni giudicate "costose" e che, pertanto, sia intenzionato a continuare a vagliare questa soluzione unitamente a quella del reddito minimo per gli over 55 disoccupati.


No al prestito pensionistico: la chiusura netta di Damiano

La soluzione del prestito pensionistico non piace a Damiano, unitamente a quanto fatto intendere da Poletti riguardo la possibilità di dare un sussidio a chi prossimo alla pensione. L’idea, condivisa anche da altri, è che bisogna accelerare sulla flessibilità in uscita senza ricorrere a soluzioni come il prestito pensionistico che rischierebbero di costare comunque tanto allo Stato senza risolvere il problema: l’assegno che verrebbe erogato, potrebbe essere in certi casi troppo basso rispetto alla pensione piena e ciò potrebbe comunque non agevolare i lavoratori. Nelle ultime settimane, comunque, questa idea sembra definitivamente tramontata dato che nessun politico l'ha più richiamata.
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Opzione donna per tutti? Contributivo per favorire la flessibilità

Damiano ha più volte ipotizzato anche di estendere la c.d. Opzione Donna, il regime contributivo introdotto nel 2004, a tutti: la Commissione Lavoro della Camera lo ha proposto, resta da valutare l’impatto economico. Vero è che, per esempio, se l’età fosse leggermente alzata dai 57 anni e 3 mesi di oggi per esempio a 60 anni, si risolverebbe il problema di tanti lavoratori, soprattutto precoci. In realtà come è noto la vicenda è complicata anche se dal governo Renzi sono arrivate aperture verso la proroga. Anche Tito Boeri dall'INPS si è detto favorevole e quasi tutti i partiti politici concordano: entro fine anno, salvo clamorosi stravolgimenti, qualcosa dovrebbe muoversi.
Si sperava che la soluzione potesse giungere ad inizio settembre ma purtroppo non è stato così, causa le barricate innalzate da MEF e Ragioneria dello Stato. Il prossimo 24 settembre ci sarà un'importante audizione dei ministri Poletti e Padoan in Commissione Lavoro: ne seguiremo gli sviluppi.

Ultimissime riforma pensioni 2015: Boeri silurato da Renzi?

L'indiscrezione lanciata da Il Giornale durante la scorsa settimana vorrebbe un Matteo Renzi propenso a mandare a casa Tito Boeri, "reo" secondo il Premier di aver ipotizzato una serie di proposte troppo impopolari che nuocciono alla reputazione dell'esecutivo. La proposta presentata lo scorso 8 luglio da Boeri non pare aver convinto molti e la partita, sul punto, probabilmente continuerà a giocarsi sottotraccia. In ogni caso la rivoluzione non avverrebbe prima dell'estate, visto che è poco ipotizzabile un cambiamento alla vigilia delle ferie di agosto che vedono la politica, generalmente, in standby.

Contributivo per tutti: la proposta di Tito Boeri per la pensione anticipata

Nel corso della relazione annuale dell'INPS dell'8 luglio, Tito Boeri ha tracciato la sua proposta in 5 punti che prevede, fondamentalmente, una "flessibilità sostenibile" attraverso la destinazione del montante contributivo su più anni. Per leggerla nel dettaglio, invitiamo a visualizzare il nostro articolo che racchiude tutte le proposte per la pensione anticipata. Tra le altre proposte, inoltre, troviamo quella relativa al reddito minimo garantito. Staremo a vedere cosa accadrà, probabilmente dopo la pausa estiva quando in Parlamento inizieranno i lavori per la Legge di Stabilità 2016.

Ultime notizie pensioni 18 ottobre 2015

Per la flessibilità in uscita i lavoratori precoci devono ancora attendere. Matteo Renzi, nell'annunciare la Legge di Stabilità, ha chiarito che la manovra non conterrà alcun provvedimento al riguardo ma che il governo se ne occuperà nel primo trimestre del 2016. Sarà un modo per prendere tempo?
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