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Disdetta Mediaset Premium: procedura per disdire l'abbonamento

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La televisione offre una gamma sempre maggiore di programmi di vario tipo, da quelli sportivi, a quelli legati al mondo del cinema oppure quelli per i più piccoli, con film d’animazione e cartoni animati di vari genere. I telespettatori appassionati di tali programmi hanno la possibilità di stipulare degli abbonamenti con varie aziende che propongono servizi di tv a pagamento che permettono loro di poter accedere ad un ampio palinsesto, dietro il pagamento di un canone. Tra questi servizi vi è quello proposto dall’abbonamento Mediaset Premium. Come fare, però, qualora si decidesse di disdire l’abbonamento? In questo articolo vi spieghiamo i passi da compiere per recedere dal contratto e non usufruire più del servizio in questione: i titolari dell’abbonamento Mediaset Premium possono fare la disdetta dal contratto con la pay tv seguendo le indicazioni che troviamo qui di seguito, frutto del decreto Bersani che ormai da anni ha liberalizzato tutti i settori che riguardano le tariffe.

Come disdire l’abbonamento a Mediaset Premium

Innanzitutto, vi consigliamo, come sottolineano gli esperti del portale specializzato Disdette 360, di stare attenti a non commettere errori nella compilazione del modulo della disdetta, onde evitare di incorrere in sanzioni di vario genere. Ci sono sviste che possono costare care al cliente che sta cercando di annullare l’abbonamento. Uno degli errori più comuni riguarda la restituzione delle apparecchiature ricevute in comodato d’uso. Capita spesso che gli utenti, dopo avere compilato il modulo per la richiesta di disdetta correttamente, si scordino di restituire il decoder, la cam e i vari dispositivi ricevuti in comodato d’uso (tutti quanti oppure soltanto uno o più parti). La mancata restituzione degli apparecchi di supporto al servizio può costare caro all’utente, in quanto comporta il pagamento di penali piuttosto alte, le quali vanno sommate ai costi di disattivazione che sono in ogni caso previsti in caso di recesso da un servizio di pay tv. Quindi, in primis, cercate di ricordarvi quali sono gli apparecchi che vi sono stati concessi in comodato d’uso, magari aiutandovi con i documenti assegnati quando avete stipulato il contratto, così sarete tranquilli di non dimenticare nulla e di evitare il pagamento di queste fastidiose ed onerose multe.

Detto questo, passiamo ad analizzare i vari tipi di disdetta in cui può incorrere l’utente abbonato a Mediaset Premium, ossia il recesso da Mediaset Premium entro 14 giorni, la disdetta Mediaset Premium per contratto in scadenza e infine la disdetta da Mediaset Premium per recesso anticipato. Vediamo insieme qualcosa di più.

Disdetta da Mediaset Premium per contratto in scadenza

Come comportarsi quando si vuole recedere dall’abbonamento Mediaset Premium più o meno nei giorni in cui il contratto sottoscritto sta per scadere? Vi ricordiamo che la scadenza naturale si verifica dopo 12 mesi dalla stipulazione: in questo caso l’utente può liberarsi da qualsiasi obbligo attraverso il download dell’apposito modulo, che si può trovare sulla pagina di Mediaset Premium. Per essere presa in considerazione la richiesta di disdetta dell’abbonamento deve essere inoltrata a Mediaset almeno 30 giorni prima della scadenza naturale del contratto, poiché annullando l’abbonamento prima che entri in funzione il rinnovo annuale automatico si evita non il pagamento delle penali che altrimenti scatterebbero a nome dell’utente. Una volta in possesso dei moduli per la disdetta, bisogna compilare ogni parte correttamente, senza tralasciare nulla: è necessario inserire le proprie generalità (dati anagrafici, domicilio ecc.) e tutte le informazioni relative all’abbonamento (ossia il numero, la data di sottoscrizione ecc.). Il foglio è redatto in maniera chiara quindi non potete sbagliarvi. Esiste un apposito modulo per coloro che abbiano sottoscritto un piano a noleggio, anche questo scaricabile da internet. Il documento compilato va stampato, firmato e spedito tramite raccomandata A/R all’indirizzo seguente:
Mediaset Premium SpA, casella postale 101, 20900 (MB)
Ricordate di allegare anche la fotocopia fronte e retro del vostro documento di identità in corso di validità. 



Come disdire Mediaset Premium

Disdetta Mediaset Premium per recesso anticipato

Il cliente non deve necessariamente attendere la scadenza naturale del contratto stipulato con Mediaset Premium, ma può effettuare la disdettaprima di tale termine. Anche in questo caso vi è un apposito modulo che si può scaricare dal web e che va compilato in ogni sua parte. Il modulo va firmato ed inviato tramite raccomandata A/R all’indirizzo che vi abbiamo segnalato prima (Mediaset Premium SpA, casella postale 101, 20900, Monza (MB).Ricordate che va sempre allegata la fotocopia del documento identificativo del cliente. Come nel caso precedentemente analizzato, nel caso di un piano a noleggio vi è un apposito modulo. Questo tipo di disdetta, a differenza di quella effettuata a scadenza naturale, prevede diverse spese a carico dell’utente. Di quali spese parliamo? Innanzitutto il cliente ha l’obbligo di continuare a pagare l’abbonamento alla pay-tv fino a quando il servizio viene cessato definitivamente: ciò può avvenire almeno dopo 30 giorni dall’invio del modulo all’ufficio apposito. In secondo luogo bisogna pagare un costo di disattivazione, il quale ammonta a 8,34 euro oppure a 11,10 euro, a seconda di ciò che è previsto nel proprio contratto (tale costo varia a seconda che sia compreso il comodato d’uso della Smart Cam o meno). Infine se il contratto per la pay tv è in vigore da meno di un anno, allora il cliente deve impegnarsi a restituire a Mediaset un importo pari agli sconti di cui ha usufruito durante la sottoscrizione del servizio di pay tv, fino ad un massimo di 50 euro. Per quanto riguarda la restituzione dei dispositivi (come la smart card) avuta in noleggio oppure in comodato d’uso, colui che recede dal contratto ha l’obbligo di restituire il tutto entro 30 giorni dalla cessazione del contratto con Mediaset Premium. La restituzione degli apparecchi può essere effettuata tramite plico raccomandato o rivolgendosi al servizio di ritiro Mediaset, il quale ha un costo di 19 euro. Se la restituzione non avviene nei tempi stabiliti, allora al cliente viene addebitata una penale pari a 50 euro, penale che viene addebitata anche nel caso in cui si restituiscano gli apparecchi in cattivo stato o non più funzionanti. Naturalmente sul sito di Mediaset Premium è disponibile alla consultazione la carta servizi.

Disdetta Mediaset Premium entro 14 giorni

Infine il cliente che ha sottoscritto un abbonamento Premium da meno di 14 giorni può avvalersi del diritto di recesso previsto dalla legge, che comporta la possibilità di recedere da qualsiasi obbligo contrattuale senza incorrere nel pagamento di penali. Per poter sfruttare questa opzione l’utente deve scaricare l’apposito modulo, compilarlo e spedirlo allo stesso indirizzo menzionato nei paragrafi precedenti e nelle stesse modalità. Come sopra, vi è un modulo a parte per la disdetta dei piani a noleggio sottoscritti da meno di 14 giorni.



Vueling opinioni: bagaglio a mano e check-in online

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In questo articolo vi diamo qualche dritta circa le modalità di viaggio e di trasporto del bagaglio a mano quando si viaggia con la compagnia aerea low costVueling. Quali sono le opinioni dei consumatori in merito al servizio? Da qualche anno chi desidera viaggiare spendendo poco ha l’opportunità di usufruire di un nuovo tipo di servizio offerto dalle compagnie aeree: stiamo parlando della modalità di viaggio in low cost. Il numero di aziende che propongono biglietti dal prezzo ridotto sono sempre di più: tra queste troviamo, appunto, Vueling, Rayanair, Wizzair, Volotea e molte altri aziende che offrono ai viaggiatori biglietti, appunto, low cost.

Il problema del bagaglio a manoè molto sentito dai viaggiatori perchè le compagnie tendono ad essere piuttosto rigide circa le dimensioni ed il peso sia del bagaglio da portare a bordo (appunto quello a mano) che su quello eventuale da stiva. Trasgredire sotto questo punto di vista, infatti, può portare a spiacevoli conseguenze in aeroporto con rincari piuttosto evidenti sul prezzo finale. E' importante, dunque, conoscere questo dettaglio perchè ci permette di non fare errori di valutazione e di risparmiare veramente.
Recensione di Vueling: info bagaglio a mano

Un cambiamento epocale

Che cosa si intende quando parliamo di voli low cost? Il termine low cost non si riferisce direttamente al prezzo del prodotto o del servizio ma ad un modo nuovo di interpretare la produzione e la commercializzazione di beni e servizi, garantendo ai consumatori prezzi più bassi senza che la qualità del servizio sia compromessa (come avviene nel caso del low price). Il fenomeno del low cost si è diffuso negli anni ’90 con la vendita della catena dei mobili Ikea e con la nascita delle compagnie aeree low cost in grado di offrire viaggi a tariffe ridotte rispetto alla consuetudine: infatti il mercato aereo è stato contagiato da questo sistema nel periodo tra il 1987 e 1997. Il periodo precedente era invece regolamentato in maniera piuttosto rigida, senza concorrenza tra le compagnie aeree ed con accordi bilaterali tra gli Stati. Tra la fine degli anni ’80 e la fine degli anni ’90,però, sono avvenuti dei cambiamenti legati alla riduzione dei prezzi in seguito all’eliminazione delle tariffe (con conseguente liberalizzazione, quindi l’aumento della concorrenza fra le compagnie aeree) e alla creazione di un singolo mercato del trasporto aereo (fattore che ha permesso alle compagnie aeree di poter scegliere le rotte, le tariffe e gli orari di volo).

Tariffe low cost: come mai i prezzi sono ridotti?

Il motivo per cui determinate compagnie aeree possono definirsi low cost, grazie ai prezzi economici offerti ai viaggiatori, è legato all’utilizzo di aeroporti secondari e regionali inutilizzati, oltre al fatto che offrono spesso voli diretti, i quali permettono naturalmente voli di minor durata. Un altro vantaggio dei voli diretti è l’ottimizzazione della capienza degli aereoplani, su cui vi è una maggiore densità di posti a sedere. Infine anche la possibilità di acquistare biglietti tramite canali diretti incide, come i fattori appena citati, sul numero di vantaggi concessi al consumatore. Infine sono aumentate le tratte ed è stato abolito il modello che si basa sulla rete di trasporto aereo con scalo aeroportuale (che è caratterizzato da ritardi e complessità organizzativa). Un altro vantaggio che viene offerto dalle compagnie low cost è la segmentazione dei prezzi: per uno stesso volo è possibile scegliere fino a una quindicina di prezzi, da pochi centesimi di euro fino a circa 160 euro.

Caratteristiche principali dei voli low cost

Un’altra caratteristica propria dei voli low costè la presenza di un’unica classe di passeggeri. Inoltre il modello di aeroplano è sempre lo stesso: ciò permette di ottenere un risparmio sulle spese di riparazione, evitando la formazione del personale; a tal riguardo si può aggiungere che i dipendenti svolgono più ruoli, dalle hostess o stuart di bordo, alle pulizie sul mezzo, agli operatori alle porte d’imbarco. Sono state eliminate le spese di trasferta, in quanto i dipendenti rientrano alle proprie basi evitando così di sostenere costi per gli alberghi. Le compagnie low cost si appoggiano alla politica del fuelhedging, ossia acquisto di grandi quantità di carburanti: ciò permette di evitare di doversi rifornire nei periodi in cui il prezzo è alto.

Opinioni su Vueling: brevi cenni alla storia

Chi vuole farsi opinioni ben definite su un'azienda ai fini dell'acquisto di un servizio, è bene che inizi conoscendone la storia. Vueling Airlines S.A., conosciuta come Vueling, è una compagnia aerea low cost della Spagna, appartenente all’International Airlines Group. La compagnia in questione è stata fondata nel febbraio del 2004, iniziando ad essere operativa nel luglio dello steso anno, inaugurando l’attività con il volo tra Barcellona ed Ibiza. La flotta iniziale era composta soltanto da due Airbus A320, con base a Barcellona. Le destinazioni si limitavano a Ibiza, Parigi, Bruxelles e Palma di Maiorca. La base centrale di questa compagnia è l’aeroporto di Barcellona, la sede secondaria è invece a Roma-Fiumicino: in ogni caso la Vueling conta 22 basi operative e in totale opera su più di 360 rotte per 155 destinazioni, le quali sono nell’Europa del Nord, Nord Africa e nel Medio Oriente. Le basi operative annuali sono molte, a partire da Amsterdam, Bruxelles, Firenze, Genova, Madrid, Palermo, Parigi, Palma di Maiorca, Torino, Siviglia ecc. Ibiza, invece, costituisce una base stagionale estiva. Per quanto riguarda l’origine del nome, Vueling deriva dallo spagnolo “vuelo” (ossia volo), in aggiunta al suffisso inglese –ing. La traduzione è “volando”.

Vueling oggi

Oggi la compagnia protagonista del nostro articolo è dotata una flotta di circa 60 Airbus A320, i quali collegano con voli economici molte delle capitali europee e l’area del Mediterraneo occidentale. Come abbiamo già detto, la sua base operativa si trova a Barcellona; oggi come oggi la Vueling rappresenta la quarta compagnia low cost europea per numero di passeggeri. Nei paragrafi precedenti abbiamo fanno un breve accenno alle destinazioni della Vueling; in questo paragrafo vi aggiorniamo sull’elenco degli stati serviti ad oggi da questa compagnia spagnola. La Vueling fa tappa in Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Svizzera, Austria, Repubblica Ceca, Inghilterra, Norvegia, Croazia, Svezia, Finlandia, Marocco, Russia, Romania, Bulgaria, Grecia, Malta, Israele e naturalmente in Italia. Tra gli aeroporti italiani serviti dalla Vueling troviamo Torino, Milano, Genova, Bologna, Venezia, Bari, Pisa, Firenze, Roma, Napoli, Palermo e Catania. Le lingue che il cliente può scegliere durante la consultazione del sito sono l’italiano, lo spagnolo, l’inglese, il francese, l’olandese e il portoghese.

Bagaglio a mano Vueling: dimensioni, peso e misure

Ora vediamo il regolamento relativo al trasporto di un bagaglio a mano durante i voli con Vueling: esistono diverse tariffe e regole da seguire per il bagaglio a mano. Vueling offre la possibilità ai propri passeggeri di portare in cabina un bagaglio a mano incluso nel prezzo del biglietto, come avviene con quasi tutte compagnie aeree. Ovviamente il peso consentito varia a seconda della tariffa che si acquista. Con Vueling è possibile portare a bordo un trolley, una valigia oppure uno zaino delle dimensioni massime di 5x40x20 cm. Il peso non può superare i 10 kg, ciò se la tariffa del proprio biglietto è quella standard. Qualora il cliente desiderasse portare più oggetti allora potrà acquistare la tariffa excellence, la quale permette di portare con sé un bagaglio a mano sino a 14 kg. In questo caso bisogna prestare attenzione, poiché il prezzo aumenta di molto ma le dimensioni massime del bagaglio a mano consentito rimangono le stesse, quindi 5x40x20cm. La compagnia consente anche di portare con sé un secondo bagaglio a mano di piccole dimensioni (le borse da donna, una ventiquattrore, la macchina fotografica). Le dimensioni di questo secondo baglio si possono trovare sul sito della Vueling.

Check-in online Vueling

Come per ogni compagnia aerea, anche con Vueling è possibile effettuare il check-in online. Il check-in è una procedura che si può effettuare direttamente all’aeroporto, ma oggi come oggi sempre più spesso si preferisce la modalità telematica, così da ottenere una rapida esecuzione dell’operazione prima della partenza, senza doversi recare al banco accettazione, dove si ottiene la carta di imbarco. Come effettuare il check-in online? Occorre compilare sul sito l’apposito modulo, in cui vengono richiesti l’aeroporto di partenza e quello di ritorno e il codice della prenotazione. Con il check-in online si può ottenere la carta d’imbarco in formato pdf, così da poterla stampare direttamente a casa, senza recarsi alla coda al banco dell’accettazione. È anche possibile richiedere un SMS sul proprio telefono cellulare da mostrare all’impiegato al momento dell’imbarco, su cui è visibile la carta stessa. Con il check-in online e la registrazione del bagaglio si può andare direttamente al banco accettazione dedicato ai passeggeri che hanno eseguito questa procedura telematica. Qui viene consegnato uno scontrino con cui ci si può recare al controllo della sicurezza. Se non si ha registrato il proprio bagaglio allora bisognerà farlo in aeroporto, dove in questo caso bisogna recarsi circa due ore e mezzo prima del volo.

Ryanair opinioni, bagaglio a mano e check-in online

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In questo articolo ci occupiamo di spiegare come funzionano il check-in online e l’imbarco del bagagli a mano quando si decide di volare con una delle compagnie low cost più note, ossia Ryanair, e quali sono le opinioni di coloro che hanno già usufruito del servizio Ryanair. Per chi viaggia in aereo, la pratica del check-in online o il peso e le dimensioni del bagaglio a mano possono costituire una fonte di stress: quanto deve pesare il bagaglio? Quanto può essere grande? Come compilare correttamente i moduli del check-in online? È noto che le regole delle compagnie aeree, low cost o meno, sono intransigenti circa il bagagli da portare in cabina e circa i documenti compilati fai da te. Il rischio è di commettere qualche errore e dover perdere tempo ad imbarcare la valigia o il trolley nella stiva (pagando delle penali) oppure perdere tempo tornando ai banconi di accoglienza per rimediare alle mancanze dei moduli firmati e stampati.


Perchè i voli low cost hanno avuto successo?

Prima di addentrarci in questa breve guida che vi può aiutare a risparmiare tempo e denaro, vogliamo darvi qualche accenno inerente la storia e il significato dei voli low cost: la diffusione dei voli a “basso prezzo” ha permesso a un numero di persone sempre maggiore di potersi spostare per viaggi o lavoro a prezzi più economici. L’espansione dei voli low cost nell’ambito aereo ha visto i suoi esordi nel decennio compreso tra il 1987 e il 1997, decennio caratterizzato da una serie di passaggi quali la riduzione, prima, e la totale abolizione, dopo, delle tariffe, abolizione che ha portato ad un graduale processo di liberalizzazione con il conseguente aumento della concorrenza fra le compagnie aeree. L’espressione low cost non si riferisce direttamente al prezzo del prodotto o del servizio, ma ad un modo innovativo e più efficiente di intendere la produzione e la commercializzazione sia di beni che servizi: grazie a questa nuova formula è stato ed è tuttora possibile proporre sul mercato prezzi più vantaggiosi per i consumatori senza che venga intaccata la qualità di ciò che viene offerto al cliente. Gli aerei delle compagnie low cost presentano alcune caratteristiche, a partire dalla presenza di una singola classe di passeggeri e di un singolo modello di aeroplano: in questo modo si ottiene un risparmio sulle spese. Come? Ad esempio le compagnie possono risparmiare sulla riparazione dei velivoli, evitando la formazione del personale. Inoltre i dipendenti ricoprono più ruoli: il personale di volo in genere svolge anche il controllo alle porte di imbarco e mansioni di pulizia gli aerei, mentre è garantito il rientro alla base tutti i giorni, evitando le spese di soggiorno.
Recensione su Ryanair: info sul bagaglio a mano

Ryanair: a chi si è ispirata con il modello delle tariffe low cost

La prima compagnia aerea ad adottare il modello low cost è stata la Southwest Airlines alla fine degli anni Settanta: tale compagnia ha usato la politica del “low fares and no frills”, ossia tariffe basse e senza fronzoli. Tale politica è stata in seguito adottata anche dalla Ryanair: viaggiando con Rynair le prenotazioni possono avvenire online, attraverso internet, oppure per via telefonica, effettuando una prenotazione diretta nei centri Ryanair senza l’intervento di intermediari. Ciò consente di abbattere i costi di emissione, gestione, contabilizzazione e distribuzione, costi che possono arrivare fino a milioni di euro. Inoltre non vengono serviti pasti gratuiti a bordo, riducendo ulteriormente i costi. In aggiunta la riduzione del turn around, ossia il tempo intercorrente tra la partenza e l’arrivo dell’aeromobile (circa trenta minuti),garantisce un maggior numero di voli sulle tratte.Infine anche la scelta si adoperare aeroporti più piccoli è una scelta strategica, in quanto permette una riduzione degli affitti hub, delle tasse applicate dalle società di gestione degli aeroporti e anche una migliore pianificazione del trasporto aereo.

Ryanair: un po’ storia e caratteristiche e opinioni

Ryanair è una compagnia aerea low cost irlandese, fondata nel 1985 da Tony Ryan. La sua sede è a Dublino. La base operative più importante è l’aeroporto di Londra Stansed. La base più grande in Italia è l’aeroporto di Orio al Serio di Bergamo che serve la Lombardia e, in particolare, è il riferimento su Milano del gruppo irlandese. Ryanair rappresenta la più grande compagnia aerea a basso costo europea e opera in oltre 1.600 tratte. Essa collega 28 paesi europei e il Marocco. Grazie alla deregolamentazione dell’industria aerea avviatasi nel 1997, Ryanair ha avuto la possibilità di espandersi notevolmente. Nell’anno 2012 ha trasportato oltre 79 milioni di passeggeri. Le recensioni sulla compagnia aerea sono buone, anche grazie alla chiarezza delle informazioni sul sito della Ryanair stessa. L’importante è non sbagliare nella compilazione del check-in on line e con il peso del bagaglio a mano, temi scottanti dei prossimi paragrafi.

Bagaglio a mano con Ryanair

Ora passiamo ad analizzare le questioni più pratiche per chi sta per partire come passeggero con la compagnia irlandese e ha deciso di portare con sé un bagaglio a mano. Si tratta di una questione delicata e che mette in difficoltà molte persone. In questa guida cerchiamo di sciogliere i vostri dubbi. Sugli aerei della Ryanair si può portare un bagaglio a mano con peso massimo di 10 kg e dimensioni massime di 55 x 40 x 20 cm. È inoltre consentito il trasporto di una borsa piccola fino a 35 x 20 x 20 cm per passeggero. Su questi aerei non invece è previsto il bagaglio a mano per i bambini di età compresa fra 8 giorni e 23 mesi, i quali viaggiano in braccio ad un adulto. Il genitore o chi per lui può però portare con sé una borsa di massimo 5 kg, oltre alla propria franchigia per il bagaglio a mano. Lo spazio disponibile sull’aereo dove vi sono i passeggeri è limitato e ci stanno soltanto 90 bagagli a mano della misura sopraindicata. Quelli che non trovano più spazio dovranno essere riposti nella stiva, gratuitamente. I clienti che hanno acquistato un biglietto con Imbarco Prioritario non saranno tra quelli che devono mettere il trolley o la valigia nella stiva a meno che lo spazio sia davvero esaurito. Per quanto riguarda il trasporto di strumenti musicali, quelli più piccoli, ma che comunque superano le dimensioni del bagaglio a mano, possono essere portati in cabina prenotando un posto a sedere e versando la tariffa prevista. Non è prevista alcuna franchigia bagaglio in caso di acquisto di un posto aggiuntivo. Su internet è indicato come fare per prenotare un posto aggiuntivo: in linea di massima bisogna inserire la voce “item seat” al posto del cognome , mentre bisogna digitare “extra” come nome. In questo modo, sulla prenotazione e sulla carta d'imbarco comparirà la dicitura "extra item seat".

Check in online: come funziona con Ryanair

Passiamo ora al discorso relativo al check-in online con Ryanair. Per effettuare il check-in online bisogna ovviamente eseguire una prenotazione attraverso il sito web della compagnia o attraverso l’app. Nel caso in cui si fosse scelta una prenotazione con il posto assegnato gratuitamente è possibile fare il check-in online a partire da 7 giorni fino a 2 ore prima di ogni volo, evitando costi aggiuntivi. Se invece il cliente avesse comprato un posto a sedere allora è possibile fare il check-in online a partire da 30 giorni fino a 2 ore prima di ciascun volo. Per il resto, per effettuare il check-in, basta andare sul sito di Ryanair nella voce “Check-in online”. Tra le varie opzioni di pagamento e prenotazione scegliete quella che più risponde alle vostre esigenze.

 A differenza di altre compagnie, Ryanair richiede il numero dei documenti con cui viaggia il cliente (carte d’identità e i passaporti in corso di validità), mentre non sono accettate patenti di guida o altri documenti. Dopo aver compilato questi dati si può procedere con l’assegnazione del posto per il volo di andata e per il volo di ritorno. È possibile acquistare il posto, in questo caso basta seguire le indicazioni che vi guidano all’assegnazione, cliccando sulla casella “acquista un posto assegnato”. Se non volete acquistare il posto allora vi verrà assegnato automaticamente, in questo caso cliccare su “posto assegnato gratuitamente in modo casuale”. Una volta scelto il proprio posto a sedere, si può concludere confermando i dati e ripetendo la stessa operazione per il ritorno. Il chek-in è stato effettuato. Ricordate che a seconda della tipologia di prenotazione del posto fatta vi sono delle tempistiche differenti. Per quanto riguarda la possibilità di saltare o sbagliare dei passaggi mentre si effettua la registrazione via web, il sistema indica sempre dove sono stati commessi degli errori di compilazione. Altri passi dopo questi riguardano l’aggiunta di bagagli aggiuntivi da mettere nella stiva, dopodiché è possibile stampare le carte per l’imbarco.

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Giacenza media annua su conto corrente: come si calcola?

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Il calcolo della giacenza media sul conto corrente non è più importante soltanto al fine di calcolare l’imposta di bolloda pagare, ma anche perché, a partire dal 2016, deve entrare nel calcolo ISEE. Tutti i contribuenti che devono dunque richiedere per un motivo o per l’altro il rilascio della Dichiarazione Sostitutiva Unica, devono dichiarare (sotto pena di falso) dati che sono di fondamentale importanza per il calcolo del patrimonio mobile di un soggetto, ovvero sia il saldo, sia la giacenza media. Quest’ultima altro non è che la somma di denaro di cui noi disponiamo nel periodo di un anno, ovvero l’importo medio che è rimasto depositato sul conto.

Perché è importante il calcolo della giacenza media?

Perchè viene appunto utilizzato sia per il calcolo ISEE, sia perché al tempo stesso deve essere considerato per il calcolo dell’imposta di bollo. Nell’ISEE va inserito nel riquadro FC.2, prima sezione, alla voce depositi e conti correnti bancari e postali. Va scritto sia il saldo attivo sia la giacenza media annua, che va calcolata nel modo che vi indicheremo tra pochissimo. Allo stesso tempo, e anche di questo parleremo in modo più approfondito tra qualche paragrafo, il calcolo della giacenza media ci permette di sapere se pagheremo o meno l’imposta di bollo. Secondo le leggi attualmente vigenti, infatti, l’imposta di bollo è dovuta soltanto quando la giacenza media, appunto, superi i 5.000 euro.

Come si calcola la giacenza media sul conto corrente?

Calcolare la giacenza media non è eccessivamente complicato ed è un’operazione che volenti o nolenti dovremo imparare a svolgere, soprattutto se compiliamo il modulo ISEE per i fatti nostri.
Avremo bisogno innanzitutto di tutti gli estratti conto, che la banca o l’ufficio postale ha emesso nel corso dell’anno. Se la banca li emette su base mensile, ne avremo 12, se invece li emette su base trimestrale, ne avremo in mano 4. Per ogni estratto conto, devono essere individuati i numeri creditori totali (sono indicati chiaramente nell’estratto conto e dunque non dovrebbero esserci problemi) e devono essere divisi per 365. Otterremo così l’importo della giacenza media.
Facciamo un esempio pratico di calcolo:
  • cominciamo con il calcolare la giacenza quotidiana. Immaginiamo di avere avuto sul conto 100 euro per 100 giorni. 100 x 100 = 10.000 euro. Segnamelo a parte.
  • per gli altri giorni immaginiamo di avere avuto per 250 giorni 150 euro, 250 x 50 = 12.500, a cui vanno sommati i 10.000 euro di prima
  • per i restanti 15 giorni immaginiamo di aver avuto invece 200 euro sul conto. 200 x 15 = 3000, che dobbiamo sommare ai 10.000 e ai 12.500 di prima.
Avremo ottenuto come somma totale 25.500, che dobbiamo dividere per 365. Il risultato è 69,86 euro, che può essere facilmente arrotondato per ogni tipo di calcolo fiscale, a 70 euro, incluso il calcolo dell’ISEE. Per quanto riguarda però il calcolo dell’imposta da pagare, conosciamo sicuramente il limite di 5.000 euro, ma probabilmente non conosciamo tutti i casi in cui comunque saremo costretti a pagare qualcosa anche nel caso in cui la media non fosse, su base annua, superiore ai 5.000 euro. Vediamo cosa c’è da sapere.
Giacenza media annua sul conto: come si calcola?

Quando si deve pagare l’imposta di bollo?

L’imposta di bollo è uno dei balzelli imposti dalla Repubblica Italiana più odiati nel nostro paese. Ci si sente, spesso giustamente, vessati solo per il fatto di aver risparmiato delle somme che sono comunque minime. Si tratta però di un’imposta che è dovuta allo stato soltanto nel caso in cui si sia superata una giacenza media di almeno 5.000 euro sul conto corrente. Si tratta però, ed è questa la giurisprudenza più recente in materia, di un calcolo che va effettuato per trimestre per trimestre e non solo su base annuale.

Facciamo l’esempio del caso tipico, ovvero quello del soggetto che durante i primi tre trimestri ha avuto una giacenza media di 4.000 euro sul conto (e dunque non ha dovuto pagare alcuna imposta) e che però sul quadro trimestre ha avuto una giacenza media di 6.000 euro. In questo caso la giacenza media impone di pagare per l’ultimo trimestre 1/4 dell’imposta totale (trattandosi appunto di 1/4 di anno), ovvero di 8,55 euro.

Il calcolo della giacenza media e l’imposta di bollo con due conti presso lo stesso istituto

La situazione si fa ancora più complessa da calcolare quando in capo allo stesso soggetto ci siano due conti correnti presso il medesimo istituto. In questo caso il calcolo su base trimestrale sarà determinato dalla somma delle giacenze medie dei due conti. Su base annuale invece i conti potranno essere ritenuti completamente separati.

Come si calcola la giacenza media quando il conto è cointestato

Quando il conto è cointestato invece, la giacenza media va calcolata dividendo la giacenza media totale per il numero dei partecipanti alla contestazione. Se il conto è cointestato tra voi e vostra moglie o tra voi e vostro marito, ad esempio, dovremo dividere per due la giacenza media. Solo nel caso in cui ogni soggetto superasse la soglia dei 5.000 euro su base annua (o su base trimestrale, come abbiamo visto poco sopra), l’imposta di bollo sarà dovuta.

La rendicontazione: ogni quanto avviene?

Si tratta di una questione piuttosto spinosa, in quanto la giacenza media viene calcolata per diversi tipi di obblighi fiscali:
  • quando la giacenza media ci interessa per il calcolo dell’ISEE, sarà più che sufficiente calcolare la rendicontazione su base annua;
  • per quanto riguarda invece, e da quanto abbiamo scritto sopra dovrebbe essere ormai chiaro, il pagamento dell’imposta di bollo, la rendicontazione delle banche è in genere su base trimestrale.
Si tratta comunque di differenze minime e pressoché irrilevanti al fine del calcolo totale di quanto corrispondere allo stato per aver dei conti deposito o dei conti correnti.

Come si paga l’imposta di bollo?

Non dovrete fare nulla e a dire il vero non dovrete neanche calcolare quella che è la giacenza media, perchè si occuperà di tutto e in modo automatico la banca. Una volta che l’imposta è dovuta, dovrete assolutamente pagarla, anche se un modo per risparmiare in realtà c’è. Molte realtà bancarie infatti offrono ai propri clienti, proprio per invogliarli ad aprire un conto presso il loro istituto, l’intera imposta di bollo. Ovviamente l’imposta non sparisce, ma in questo caso viene esclusivamente pagata dalla nostra banca.

Il calcolo della giacenza media, e questo è qualcosa che sembra essere particolarmente caro al nostro legislatore, è complesso oltre modo. Ci si può fidare di quello che la banca ha calcolato, dato che sono applicati degli algoritmi automatici che non possono, in alcun modo, sbagliare.

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Previsioni Euribor ed Eurirs 2016: tassi d’interesse e QE della BCE

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Chi ha intenzione di accendere un mutuo oppure ne sta già pagando uno sarà sicuramente interessato alle previsioni circa i tassi d’interesse Euribor (a 1 mese, 3 mesi e 6 mesi) ed Eurirs che, lo ricordiamo per i non addetti ai lavori, sono alla base della quantificazione dei finanziamenti a tasso variabile o a tasso fisso. Cosa c’è da attendersi nei prossimi anni sul mercato dei mutui?

Se siete alla ricerca di un mutuo prima casa conveniente o se state valutando un mutuo surroga, le informazioni contenute in questo articolo potranno sicuramente tornarvi utili ai fini della valutazione delle scelte da compiere per i prossimi anni. Andiamo, quindi, a scoprire cosa si evince dai fattori che incidono maggiormente sugli indici Euribor ed Eurirs anche e soprattutto alla luce del noto quantitative easing attuato dalla BCE.

Previsioni Euribor (1 mese, 3 mesi, 6 mesi) ed Eurirs 2016: focus sui tassi d’interesse


Il Quantitative easingdella BCE sta ormai caratterizzando da tempo gli scenari che commentiamo quotidianamente: non è un caso che gli indici Euribor ed Eurirs sono ai minimi storici. Lo scorso 3 dicembre 2015 Mario Draghi, governatore della Banca Centrale Europea, ha annunciato che la misura proseguirà ancora ed andrà oltre la scadenza inizialmente fissata per settembre 2016. Con ogni probabilità, quindi, l’intervento si estenderà fino a marzo 2017, incidendo non poco sui tassi d’interesse sia dei mutui che, di riflesso, degli investimenti per così dire sicuri. Tra l'altro, aggiungiamo, lo scorso 10 marzo 2016 Mario Draghi ha sorpreso tutti incrementando il quantitative easing di 20 miliardi mensili: la BCE acquisterà, oltre ai titoli di stato i cui rendimenti sono ormai prossimi allo zero per i Paesi più solidi, anche le azioni di aziende non finanziarie.

La misura straordinaria in corso ha lo scopo di stimolare nuovamente il mercato immobiliare, per anni avvolto da una spirale tutt’altro che positiva, e di dare una spinta ai consumi, fermi negli anni della crisi. Come sottolineato nel nostro osservatorio aggiornato sulle compravendite, la situazione italiana nel corso del 2015 si è caratterizzata per una ripresa nell’erogazione dei mutui ed una crescita delle vendite legata soprattutto a quest’ultimo aspetto. Gli esperti, infatti, rimarcano che gli italiani stanno riprendendo a comprare casa – e secondo noi riprenderanno in maniera ancora più consistente – perché i mutui vengono concessi più facilmente. Il governo Renzi dichiara, in maniera piuttosto subdola e priva di logica, che ciò è legato alla riforma del mercato del lavoro che ha introdotto i nuovi contratti a tutele crescenti (a tempo indeterminato, ma di cosa?): in realtà si tratta di una bufala bella e buona che ogni individuo dotato di un barlume di ragione può cogliere. Le banche stanno concedendo più mutui semplicemente perché gli conviene: l’intervento della BCE tiene i tassi bassi, comprare titoli di stato non conviene più agli istituti come una volta e, di conseguenza, occorre tornare a prestare il denaro.

Cosa dobbiamo attenderci, quindi, per il futuro?

  • I prezzi degli immobili continueranno a mantenersi bassi nel corso del 2016: a dicembre 2015 hanno toccato un nuovo minimo. La corsa ad indebitarsi delle famiglie potrebbe rilanciare le compravendite e, di conseguenza, far salire nuovamente i prezzi non appena chi deve vendere piazzerà lo stock che era fermo da anni. Signori, se non ve ne siete accorti, hanno ripreso a gonfiare la bolla immobiliare: fate attenzione a non farvela saltare in mano di nuovo nel lungo periodo!
  • I tassi, secondo diversi analisti, si manterranno bassi sicuramente fino al termine del quantitative easing e, probabilmente, anche dopo. Come si può vedere dalla figura che riportiamo al termine dell’articolo e che si aggiorna quotidianamente, il trend di Euribor a 1 mese, 3 mesi e 6 mesi è al ribasso e così anche per l’Eurirs che è importante nei mutui a tasso fisso. Strappare un mutuo a tasso variabile di breve durata, sebbene rischioso (e da noi sconsigliato se non avete le spalle forti), potrebbe essere vantaggioso in termini di interessi da pagare;
  • Vista la “corsa al mutuo” gli spread bancari, che incidono unitamente all’Euribor ed all’Eurirs, si manterranno bassi perché gli istituti si faranno concorrenza tra loro. Non ve ne siete accorti? Basta accendere la televisione per 10 minuti e sarete bombardati da spot a più non posso che vi invitano a fare un mutuo per comprare casa oppure a chiedere un prestito.

Andamento Euribor ed Eurirs: previsioni 2016 e aggiornamenti live

Qui di seguito la figura interattiva che si aggiorna quotidianamente ed indica i tassi. Ricordiamo che l’Euribor, insieme al tasso BCE, incide sui mutui a tasso variabile mentre l’Eurirs riguarda coloro che vogliono stipulare un mutuo a tasso fisso. Il finanziamento si caratterizza, come sempre, dal tasso applicato alla tipologia selezionata più lo spread, cioè il costo che la banca applica e sul quale gli istituti, di fatto, si fanno concorrenza unitamente alle eventuali garanzie accessorie ed alle spese (istruttoria, perizia, etc) che devono essere sostenute e che, talvolta, vengono prese in carico in tutto o in parte dall’istituto.


Le informazioni contenute in questo articolo sono puramente informative e non vogliono spingervi nel fare una cosa piuttosto che un’altra. Il nostro pensiero sull’acquisto di un immobile, che è pura opinione, è espresso in questo post. Per tutto il resto, alla luce di quanto abbiamo scritto, ci congediamo con la tabella dei tassi riportata appena sopra questo breve inciso conclusivo e l’invito, di fronte a scelte così importanti, alla prudenza.

Totalizzazione contributi INPS: come si effettua? - Guida

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Quando parliamo di totalizzazione dei contributi ci riferiamo ad uno strumento messo a disposizione dall’INPS, che ci permette di totalizzare, appunto, i periodi assicurativi presidenziali che sono sparsi, in quanto provenienti da carriere discontinue, al fine del calcolo dell’accesso al diritto di pensione. I lavoratori che infatti hanno avuto lavori saltuari o che comunque hanno intervallato alla loro occupazione periodi di disoccupazione, possono, in virtù del Decreto Legislativo 42/2006, utilizzare lo strumento della totalizzazione nazionale, al fine di unificare tali periodi, a patto che ovviamente non siano coincidenti. L’accesso all’istituto è completamente gratuito e permette di ottenere un trattamento pensionistico che sia la somma dei trattamenti che si sarebbero dovuti ricevere da ognuno degli enti previdenziali.

Cosa è permesso totalizzare?

Praticamente le prestazioni lavorative di tutte le casse, incluse anche quelle riservate ai liberi professionisti. In aggiunta è possibile totalizzare anche i contributi che sono stati versati a livello di gestione separata INPS.

Da chi può essere fatta la totalizzazione?

Secondo quanto riportato dalla legge, possono accedere alla totalizzazione tutti i lavori, sia dipendenti che autonomi, in aggiunta a sacerdoti secolari, ministri del culto diversi da quelli della religione cattolica, a patto che siano autorizzati con apposito decreto del Ministero dell’Interno. Possono altresì accedervi i liberi professionisti che sono iscritti a Casse private e/o privatizzate. Anche chi è iscritto a forme assicurative/sostitutive esclusive può accedere a questo strumento.
Guida alla totalizzazione dei contributi INPS

Quando si può accedere alla totalizzazione?

Si può accedere alla totalizzazione a patto che non si sia già titolari di trattamento pensionistico da una qualunque delle casse che sono coinvolte. Si può chiedere però la totalizzazione delle pensioni dirette, anche nel caso in cui si sia i soggetti titolari di una pensione ai superstiti.

Per quanto riguarda invece la posizione dell’assicurato, questi deve non aver richiesto e accettato l’istituto della ricongiunzione inerente ai periodi assicurativi, così come previsto dalla legge 07/02/1979 n. 45. Al fine di determinare l’accettazione della ricongiunzione, fa fede il pagamento della prima rata, oppure il pagamento dell’intero importo che corrisponde all’onere di ricongiunzione.
Quando invece il lavoratore abbia maturato già un trattamento pensionistico nei confronti di una qualunque delle casse coinvolte, può comunque accedere alla totalizzazione.

La totalizzazione deve essere sempre totale e non può essere mai parziale. Può essere totalizzato, a partire dal 2011, ogni periodo contributivo e sicuramente non è più vigente il limite che era operativo fino a questa data, che indicava in 3 anni il limite minimo per andare a totalizzare i periodi contributivi.

Come si calcola la pensione in regime di totalizzazione?

In regime di totalizzazione la pensione viene determinata ricorrendo al metodo contributivo, a meno che il lavoratore non abbia ancora maturato un diritto autonomo a conseguire un trattamento pensionistico in una delle gestioni che sono interessate dalla totalizzazione. In questo caso infatti il lavoratore avrebbe l’opportunità di utilizzare come sistema di calcolo quello relativo alla cassa di riferimento.

L’esempio tipico è quello del lavoratore che all’età di 66 mesi e 7 anni ha conseguito in una delle casse il requisito minimo di 20 anni di contributi. Ha dunque diritto alla pensione di vecchiaia. In questo caso si utilizzerà come metodo di calcolo quello della cassa nel quale ha maturato la pensione di vecchiaia.

Quali pensioni si possono ottenere in totalizzazione?

Per tramite della totalizzazione è possibile ottenere:
  • pensione di anzianità (oggi pensione nticipata)
  • pensione di inabilità
  • pensione indiretta
  • pensione di vecchiaia
I requisiti per totalizzare la pensione di vecchiaia sono i seguenti:
  • dal 2014 65 anni e 3 mesi
  • dal 2015 65 anni e 3 mesi
  • dal 2016 65 anni e 7 mesi
  • dal 2017 65 anni e 7 mesi
  • dal 2018 65 anni e 7 mesi
  • dal 2019 66 anni
  • dal 2020 66 anni
Per quanto riguarda invece la pensione di anzianità:
  • per il 2014 e il 2015 si ha bisogno di almeno 40 anni e 3 mesi di contributi
  • a partire dal 2016 invece saranno necessari 40 anni e 7 mesi di contributi
  • dal 2019 in poi saranno necessari 41 anni di contributi

Dove presentare la domanda e come muoversi

La totalizzazione viene ottenuta per domanda, che deve essere presentata presso l’ente pensionistico titolare dell’ultimo rapporto avuto. Una volta controllati i contributi e gli eventuali trattamenti già maturati, sarà l’INPS a effettuare il pagamento dell’assegno di pensione nei nostri confronti.
Si tratta di un sistema piuttosto rapido, che non prevede alcun tipo di pagamento da parte del contribuente e che permette a moltissimi di recuperare quelli che sono trattamenti pensionistici e contributi versati che potevamo credere persi per sempre. Tutti i ritagli di contributi e di lavoro possono essere utilizzati, non vivendo più il limite minimo di 3 mesi che era in vigore fino al 2011.

Chi è interessato alla totalizzazione può, anzi deve rivolgersi immediatamente all’ultima cassa che ha gestito assicurazione e/o trattamento pensionistico, al fine di avere un rapido conteggio, da parte dell’ente interessato, di quanto si è maturato fino ad oggi e di conoscere se si sia già maturato un trattamento pensionistico.

Wizzair opinioni: info bagaglio a mano e check-in online

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I voli low cost sono sempre più sfruttati dai viaggiatori che vogliono raggiungere mete lontane senza spendere una cifra proibitiva e risparmiare qualcosa per viaggi futuri o le spese di casa. Tra le compagnie low cost spiccano Ryanair, Vueling e Wizzair, di cui vi parleremo in questo articolo, in cui confrontiamo le opinioni dei clienti e vi diamo qualche dritta circa la compilazione del check-in online e le caratteristiche del bagaglio a mano, temi cari ai viaggiatori, specie quelli che amano girare il mondo spendendo poco. Per ogni informazione ulteriore potete consultare il sito Wizzair Italiano, dove potete trovare le misure inerenti il bagaglio a mano e i moduli legati al check-in on line oppure, più comodamente, potete continuare a leggere le prossime righe.


Perchè i bagagli a mano fanno impazzire i viaggiatori?

Si tratta di temi che mettono in ansia coloro che preparano le valigie: si sa che le compagnie aeree sono piuttosto rigide e commettere errori con il check-in o con il bagaglio può comportare una perdita di tempo e anche di denaro. Se anche voi rientrate nel gruppo di coloro che puntualmente si scordano i dettagli dell’imbarco, allora continuate a leggere la nostra guida.

Modello low cost: come e perché nasce

Iniziamo con un piccolo preambolo che spiega come sia possibile che queste aziende possano offrire agli utenti prezzi così competitivi. Le compagnie aeree low cost sono in grado di abbattere i costi grazie alla riduzione di determinate spese: ad esempio il personale che lavora a bordo dei velivoli si occupa anche di altre mansioni, quali l’imbarco e la pulizia dei mezzi di volo; inoltre gli aerei adoperati sono rappresentati da un solo modello: ciò permette di poter contare su un personale specializzato nella manutenzione e nella riparazione dello stesso modello senza bisogno che venga assunto un quantitativo elevato di meccanici in grado di controllare il funzionamento e i danni di un numero elevato di tipi di aereo. Anche l’acquisto di massicce quantità di carburante permette alla compagnia di risparmiare, in quanto evita all’azienda di comprare carburante nei periodi in cui costa più caro. Il personale, in più, alla fine della giornata lavorativa rientra in sede, e ciò comporta l’annullamento dei costi di trasferta (pernottamento e cibo) che invece è da pagare ai dipendenti quando l’aereo fa tappa in un’altra città.Ma ora passiamo ad analizzare nello specifico la storia della compagnia aerea protagonista dell’articolo: la Wizzair. Nei paragrafi seguenti affrontiamo le modalità di check-in online e il tema riguardante l’imbarco dei bagagli a mano.

Bagaglio a mano su Wizzair e opinioni sulla compagnia

Wizzair: storia, tratte di competenza, opinioni

La compagnia della Wizzair nasce nel giugno dell’anno 2003 e opera dal 19 maggio del 2004, giorno in cui decollò il primo volo da Katowice. L'hub principale si trova in Ungheria, nella capitale, Budapest. Nel 2010 le basi operative erano già diventate dieci, con sede nell’Europa dell’Est, in particolare a Breslavia, Danzica, Poznań e Varsavia, Sofia, Bucarest-Otopeni, Cluj-Napoca e Timișoara, Praga e Kiev. Il gruppo Wizzair è composto da due compagnie aeree, ossia la Wizzair Hungary e la Wizzair Ukraine. Nel 2005 la Wizzair ha rappresentato la maggiore compagnia dell'Europa centro-orientale, vantando un forte incremento rispetto all’anno precedente.

La Wizzair è stata concepita nel 2003 da sei professionisti del settore e oggi vanta circa 70 destinazioni nell’Europa occidentale, raggiungendo la quota di più di 150 rotte servite.In occasione del suo 11° anniversario (maggio 2015) la compagnia ha annunciato un rinnovamento del brand e una nuova livrea, che è caratterizzata dai forti e brillanti colori fuxia e rosa. La varietà delle mete hanno contribuito a lasciare opinioni positive tra i viaggiatori, un po’ meno soddisfatti sono stati coloro che non hanno eseguito correttamente il check-in on line o preparato la valigia secondo i canoni indicati dal sito e hanno perso un po’ di tempo. Per evitarvi questi inconvenienti di seguito abbiamo dedicato due paragrafi circa questi due argomenti.

Nuova Luggage Policy della compagnia aerea Wizzair

Affrontiamo ora un tema che manda in confusione chi non è avvezzo a viaggiare molto spesso adoperando l’aereo: il bagaglio a mano. Spesso chi si imbarca su un aeroplano teme di avere con sé un trolley, una valigia oppure uno zaino troppo grosso o troppo pesante per potersi permettere di portarlo con sé nella cabina. In questo paragrafo vogliamo dare qualche dritta per muoversi in questo campo, tuttavia il sito della Wizzair è molto articolato e chiaro per quanto riguarda l’argomento. Ma ora proseguiamo con la guida. Per quanto riguarda i bagagli a mano, le dimensioni devono essere di 55 x 40 x 20 cm e il peso massimo non deve superare i 10 kg. Attenzione, il notebook è considerato bagaglio a mano, quindi bisogna stare attenti quando si decide di portarlo con sé. In cabina, oltre al bagaglio a mano, è possibile portare un cappotto o una coperta, oltre che il telefono cellulare, del materiale di lettura, le stampelle per le persone che ne avessero bisogno e per i bambini di età inferiore ai due anni si possono portare cibo, un passeggino pieghevole e anche una piccola culla. Per quanto riguarda i liquidi, come per ogni compagnia aerea, i flaconi che li contengono non superare i 100 ml. (acqua, soluzioni saline, creme shampoo, dentifricio ecc.) e tali contenuti vanno riposti in un sacchetto di plastica trasparente, facilmente analizzabile al momento del controllo.

 La Wizzair presenta una tariffa per l’imbarco dei bagagli a mano, che ammonta a 15 euro per ogni bagaglio, prenotando attraverso il web o telefonando al call center. La tariffa aumenta sino a 30 o 60 euro qualora non si fosse effettuata la prenotazione online e ci si presentasse al bancone del check-in o al gate di imbarco senza essere in possesso della stampa della prenotazione via web. La nuova sovrattassa della luggage policyè stata introdotta a partire dal 4 ottobre 2012 e prevede penali al gate d'imbarco se il bagaglio dovesse risultare eccedente le misure. Il controllo delle misure stesse non viene effettuato da personale specifico addetto alla sicurezza aeroportuale, agli ingressi delle zone imbarchi, bensì da addetti della compagnia stessa ai gate. Questi controlli generano spiacevoli episodi di incomprensioni tra i consumatori e la compagnia, che in condizioni di “infrazione” nelle misure del bagaglio a mano si trova chiaramente in posizione di forza contrattuale. Tutti i vincoli legati al bagaglio a mano sono spiegati chiaramente sul sito della Wizzair. Leggete attentamente il regolamento aiuta i passeggeri a non incappare in spiacevoli contrattempi.

Come effettuare il check-in online sul sito Wizzair

Un altro tema scottante che preoccupa chi deve imbarcarsi su un aeroplano è quello inerente il discorso check-in online, artomento in grado di gettare nel panico moltissimi viaggiatori per i dubbi che può procurare. Vediamo insieme qualcosa di più sull'effettuazione di questo passaggio, che in ogni caso è spiegato sul sito Wizzair Italiano. Per quanto riguarda il check-in, quello “classico” richiede la presenza all’imbarco circa due ore prima dell'ora della partenza indicata sui monitor dell'aeroporto. Anche per richieste speciali i passeggeri devono recarsi al check-in 2 ore prima dell'ora di partenza. In caso contrario il personale potrebbe non riuscire a completare la procedure in tempo per l'imbarco. Invece, per le procedure del check-in online, Wizzair mette a disposizione la possibilità di effettuare il check-in sul web gratuitamente per i voli in programma. In questo caso è necessario stampare la carta di imbarco ed esibirla al gate di unitamente ai documenti di viaggio (passaporto o carta di identità in corso di validità). Qualora i documenti di viaggio non siano stati emessi dall'Unione Europea, allora bisogna presentarsi al check-in per la verifica della documentazione e la stampa della carta di imbarco prima di procedere verso il gate.

Coloro che hanno dei bagagli da mettere nella stiva devono presentarsi al banco consegna bagagli circa 40 minuti prima. In mancanza della stampa della carta di imbarco è previsto il pagamento di un supplemento per il check-in, grazie a cui si potrà ottenere la stampa della carta stessa. Il check-in online è disponibile a partire da 30 giorni fino a 3 ore prima della partenza del volo. I passeggeri che viaggiano all'interno dell'area di Shengen non sono tenuti a compilare i moduli con i dati dei documenti di viaggio, ma devono semplicemente completare la procedura di check-in online, mentre coloro che viaggiano con un neonato devono stampare ed esibire la carta di imbarco del neonato al gate.

Airberlin opinioni: info bagaglio a mano e check-in online

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Viaggiare in aereo può essere un’abitudine per chi, per motivi di lavoro, si trova a doversi spostare molto spesso, oppure un’avventura per chi invece si trova a volare per la prima volta o comunque lo fa occasionalmente: questa avventura può rapidamente trasformarsi in una disavventura qualora la compilazione del check-in on line a le dimensioni del bagaglio a mano non corrispondessero ai canoni richiesti dalla compagnia aerea in questione. In questo articolo analizziamo le opinioni e le modalità di compilazione del check-in online della compagnia low cost Airberlin. Inoltre qui di seguito potete trovare qualche consiglio circa le caratteristiche bagaglio a mano richieste da questa compagnia di volo low cost.

Questi temi preoccupano coloro che si spostano in aereo: ricordarsi le misure del trolley o della valigia diventa complicato e motivo d’ansia, anche perché trasgredire agli standard imposti dalla compagnia aerea comporta il pagamento di penali o anche soltanto la perdita di tempo per l’imbarco del trolley nella stiva dell’aeroplano (o il ritorno al gate di imbarco per il completamento corretto del check-in). Nella nostra guida trovate tutte le informazioni al riguardo.

Tariffe low cost: ecco perché i prezzi sono ridotti

Se vi chiedete come sia possibile che compagnie low cost come Airberlin, Vueling, Ryanir ecc. possano proporre prezzi così competitivi, eccovelo spiegato. Il modello low cost nasce tra la fine degli anni ’80 e la fine degli anni ’90: i prezzi si sono potuti notevolmente abbassare grazie alle politiche adottate dalle compagnie aeree (e non solo: anche l’Ikea, con il suo sistema di montaggio fai da te ha proposto l’abbassamento dei prezzi dei suoi prodotti). Tali politiche prevedono la diminuzione di alcuni costi a carico delle aziende, ad esempio la riduzione del personale, che su ogni volo si occupa sia dell’imbarco, che delle pulizie del velivolo, che dell’assistenza ai passeggeri. Il personale, inoltre, ritorna alla sede ogni giorno e ciò ha permesso di eliminare i costi delle trasferte, con notevole abbassamento dei prezzi del biglietto di volo. Anche l’uso di aeroporti di minore importanza contribuisce all’abbattimento dei prezzi dei biglietti, così come la presenza di un’unica classe di viaggio.
Bagaglio a mano e opinioni Airberlin

Airberlin: storia ed opinioni

Air Berlin PLC & Co. Luftverkehrs KG, meglio nota come Airberlin, rappresenta la seconda compagnia aerea della Germania e la settima in Europa in termini di passeggeri trasportati annualmente. Inoltre è la terza compagnia aerea low cost europea in ordine di grandezza dopo Ryanair e Easy Jet. Gli aeroporti operativi principali sono quelli Berlino Tegel e Dusseldorf; la Airberlin raggiunge ben 171 destinazioni in 40 diversi Paesi. Lo sviluppo di questa compagnia aerea è strettamente collegato agli avvenimenti della storia tedesca. Alla fine della seconda guerra mondiale esclusivamente gli aerei delle potenze alleate avevano il permesso di volare a Berlino. Il 28 aprile 1979 è partito il primo volo dell'Airberlin da Berlino-Tegel, direzione Palma di Maiorca. L'isola di Maiorca continua ad essere la meta più importante della rete di destinazioni dell'Airberlin. Per potervi godere le vostre vacanze, magari proprio in questa calda destinazione, o per poter comunque vivere serenamente il viaggio senza incorrere nel pagamento di penali, allora continuate a leggere i paragrafi successivi, in modo da non commettere sbagli ed entrare a far parte del gruppo dei viaggiatori che hanno una buona opinione della Airberlin.

Airbelrin: bagaglio a mano

Il check-in rappresenta una procedura che solitamente si può svolgere direttamente all’aeroporto. Tuttavia i passeggeri, per accelerare le operazioni, possono effettuarlo online, accedendo all’apposita pagina della compagnia aerea in questione. Le dimensioni ed il peso del bagaglio a mano di solito, come abbiamo anticipato in apertura, causano insicurezza in tutti coloro che stanno preparando le valigie. Sul sito della Airberlin potete trovare ogni informazione, tuttavia eccovi alcune dritte. Su ogni volo è possibile portare con sé in cabina un bagaglio a mano, il cui peso non deve superare gli 8 kg. Per quanto riguarda le dimensioni, queste non possono invece superare le misure di 55 cm x 40 cm x 23 cm. È possibile controllare le dimensioni del proprio bagaglio a mano agli sportelli del check-in, dove vi sono dei misuratori messi a disposizione dei passeggeri. Oltre a ciò, in cabina è possibile portare anche uno dei seguenti oggetti (sempre massimo 40 cm x 30 cm x 10 cm per un peso di 2 kg): una borsetta da donna, un pc portatile o un borsellino da uomo, il tutto senza sovrapprezzo.Un’altra delle questioni più spinose riguarda la possibilità di portare flaconi contenenti liquidi. Le norme UE sui bagagli a mano per liquidi stabiliscono che i singoli recipienti di liquidi non devono contenere più di 100 ml, nella valigia possono esservi un massimo di 10 recipienti e infine i liquidi devono essere trasportati in un sacchetto di plastica trasparente e richiudibile, che possa contenere 1 litro al massimo. Non è tutto: i passeggeri che viaggiano con tariffa FlyFlex o in classe Business e i titolari della top bonus Gold o Platinum Card possono disporre di un secondo bagaglio a mano. I soggetti che ne abbiano bisogno possono portare con sé una sedia a rotelle, che va consegnata al gate al momento dell’imbarco, un paio di stampelle e una valigetta da medico. Nel bagaglio a mano sarebbe meglio portare medicinali, oggetti fragili o deperibili e di valore. Il limite della Airberlin e di molte compagnie low cost, sta nello spazio, il quale è limitato: per questo può capitare che venga richiesto al passeggero con carico pesante di consegnare il bagaglio a mano e di metterlo nella stiva a titolo gratuito.

Check-in online con Airberlin

Infine ecco il paragrafo dedicato a chi non si fida del check-in online. Questa è una pratica comoda, in quanto permette di effettuare il check-in già da 30 ore prima della partenza e comodamente da casa propria. Per i collegamenti da e per gli Stati Uniti e per Cuba, invece, il web check-in apre 24 ore prima del decollo del volo a lungo raggio e può essere effettuato fino a 3 ore prima della partenza. Questo servizio è disponibile per tutte le prenotazioni con biglietto elettronico valido, indipendentemente dal fatto che siano state eseguite via Internet, agenzia di viaggi o il Centro servizi di Airberlin. I dati utili per effettuare il check-in online sono il numero di prenotazione e il cognome. Al termine dell'operazione verrà inviata la Carta d'imbarco. I passeggeri che pagano la tariffa JustFly e FlyDeal non possono scegliere il posto a sedere, che viene assegnato automaticamente. Ogni persona può effettuare questo passaggio per un massimo di 10 passeggeri.

Quali sono i vantaggi del check-in online? Innanzitutto il risparmio di tempo, poiché viene evitata la fila per il Check-in allo sportello. Inoltre è flessibile e si può fare da qualunque parte del mondo. Il check-in effettuato da internet permette una grande autonomia, infatti lo si può effettuare il giorno precedente, a iniziare da 30 ore prima del volo. Questo strumento garantisce massima comodità, quindi non fatevi spaventare, seguite le nostre istruzioni e quelle che trovate sul sito della Airberlin, in modo da scegliere il posto a sedere grazie alla mappa dei posti a sedere interattiva. Se siete preoccupati per la consegna dei bagagli, questi possono essere consegnati per l’imbarco nella stiva anche dopo aver fatto il check-in sul web, rivolgendosi agli speciali sportelli Baggage drop-off o del Check-in agli sportelli dell'aeroporto. Consegnando la carta di imbarco che avete comodamente stampato da casa non vi pentirete di aver risparmiato il tempo necessario alla registrazione per il proprio volo con Airberlin.

EasyJet opinioni, bagaglio a mano e check-in online

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Se siete capitati su questa pagina in cerca di opinioni e di consigli sulla compagnia aerea Easyjet, i vostri tormenti non possono che essere due: come effettuare il check-in online per volare con Easyjet? Quali caratteristiche deve avere il bagaglio a mano? Questi quesiti attraversano la testa di tutti coloro che si trovano a viaggiare su un aeroplano, in quanto non effettuare il check-in via web in maniera corretta o avere con sé un bagaglio a mano che sfora dai canoni previsti dalla compagnia di volo vuol dire dover rifare la fila per completare il check-in o dover mettere il proprio trolley nella stiva, non senza aver pagato delle maggiorazioni e delle penali. In questo articolo vi diamo qualche consiglio per effettuare al meglio questi passaggi, guadagnandone in tranquillità e risparmiando tempo e denaro.

Fenomeno del low cost: ecco come funziona

Le compagnie aeree che offrono tariffe basse basano la loro politica su un’ottica di risparmio: gestire al meglio le risorse aziendali consente la possibilità di proporre ai clienti biglietti caratterizzati da prezzi che possono aggirarsi anche al di sotto dei 10 euro. Com’è possibile? Le politiche a cui abbiamo appena accennato si basano sul principio per cui, ad esempio, il carburante viene acquistato in grandissime quantità, così che il pieno non difficilmente verrà fatto nei periodi in cui il prezzo del carburante è più alto, in quanto la compagnia ha la sua “scorta” preventivamente accumulata. Inoltre il personale delle compagnie low cost non ricopre un solo ruolo, ma si occupa di più mansioni, dall’accoglienza all’imbarco, alle pulizie sull’aereo, all’assistenza di volo. Il fatto di avere nella propria flotta un solo tipo di aereo, poi, permette di poter contare su personale meccanico specializzato in quel modello, senza dover assumere personale in grado di riparare ed effettuare la manutenzione su diversi tipi di velivoli. Un altro modo in cui le aziende di volo come la Easyjet risparmiano è garantendo il rientro in sede dei dipendenti in giornata, con il conseguente abbattimento delle spese di trasferta (pernottamento, pasti ecc.). Insomma, i motivi dell’economicità dei voli lowcost non è legato alla mancanza di qualità (come avviene nel caso del low price) ma dipende dall’ottimizzazione delle risorse, per garantire un risparmio non solo all’azienda, ma anche al cliente. Ora passiamo a scoprire qualcosa di più sulla compagnia low cost Easyjet.
Opinioni EasyJet

Easyjet: opinioni, rotte e basi in Europa e in Italia

La compagnia Easyjetè una delle compagnie aree a basso costo, come Airberlin, Wizzair, Vueling e molte altre. La Easyjet nello specifico è un’impresa britannica, il cui nome ufficiale è Easy Jet Airline Company Limited. La sua base principale si trova presso l’aeroporto di Londa Luton, ma non mancano numerose basi d’appoggio sia nel Regno Unito sia in molti altri paesi dell’Unione Europea: qui la sede principale è all’aeroporto di Milano Malpensa, ma altre basi importanti italiane sono anche all’aeroporto di Napoli Capodichino e quello di Venezia Tessera. Le rotte coperte da questa compagnia lowcost sono oltre 675 in quasi tutti gli stati dell'Unione Europea, tuttavia da qualche anno la Easyjet opera anche voli verso Israele, l’Egitto, il Marocco, la Turchia e la Giordania. Inoltre ha basi anche in Paesi europei non comunitari, come la Svizzera, la Norvegia, la Seria e l’Islanda. In Svizzera, in particolare, ha sede la divisione Easyjet Switzerland. Per ciò che concerne le basi attuali più grandi ed importanti sono cinque: Londra Gatwick, Londra Stansted, Londra Luton, Bristol e Milano Malpensa. Tolosa rappresenta la sua base più piccola (con soltanto due aerei).

Per quanto riguarda le opinioni dei viaggiatori circa Easyjet, coloro che hanno effettuato correttamente l’imbarco dei bagagli e il check-in hanno avuto riscontri positivi. Se volete fare parte di questa categoria di persone continuate a leggere: nei prossimi paragrafi affrontiamo proprio il tema del bagaglio a mano e del check-in online che preoccupa tanta gente.

Il bagaglio a mano per viaggiare con EasyJet

Per avere i requisiti richiesti dalla compagnia Easyjet basta seguire alcune semplici regole nella preparazione del proprio bagaglio a mano, evitando così di pagare tariffe aggiuntive al momento della partenza, episodio che preoccupa in molti. Quali sono innanzitutto le dimensioni del bagaglio consentito in cabina sugli aerei di questa compagnia a basso costo? Tali misure sono pari (nel formato massimo) a 56 x 45 x 25cm, mentre non vi sono limiti di peso, a differenza di quello che viene imposto da altre compagnie di volo. Easyjet, in virtù dell’assenza di un limite di peso, prevede un solo bagaglio a mano per passeggero che non superi quindi le dimensioni massime di 56 x 45 x 25cm, comprese maniglie e ruote. Quindi attenzione: ogni zaino o borsa, anche quelle da donna, devono essere inserite all’interno dell’unico bagaglio a mano. La condizione del bagaglio a mano è che sia in grado di stare negli appositi alloggiamenti superiori senza richiedere l’aiuto del personale di bordo. Una pecca della compagnia a cui prestare attenzione, così com’è chiaramente indicato sul sito online, è che non viene garantito al viaggiatore che il bagaglio delle dimensioni di 56x45x25cm venga accettato in cabina in caso di voli affollati: infatti lo spazio a bordo dell’aereo è limitato e in casi particolari la valigia o zaino che sia deve essere riposto in stiva senza dover pagare tariffe aggiuntive. Per ovviare a questa incognita, sappiate che un bagaglio delle dimensioni massime di 50x40x20cm invece viene sempre accettato a bordo, quindi se la durata del viaggio lo permette, per avere sotto controllo i propri oggetti personali è consigliato adoperare la misura più piccola. Prestate attenzione perché il personale Easyjet in aeroporto controlla sempre le misure del bagaglio a mano attraverso l’utilizzo degli appositi misuratori. Se il bagaglio non ha i requisiti il cliente deve pagare una tariffa aggiuntiva di 35 euro se si trova al banco di consegna dei bagagli, oppure 55 euro se invece si trova al gate d’imbarco.

Le eccezioni alle limitazioni del bagaglio a mano sono rivolte a coloro che viaggiano con un neonato sotto i due anni di età. In questo caso è possibile trasportare in cabina una piccola borsa non superiore alle dimensioni di 45x36x20cm che dovrà essere collocata sotto al sedile di fronte. Se invece vi fosse la prenotazione di un posto anche per il neonato, questo è autorizzato al trasporto di un bagaglio con le stesse norme esistenti per gli adulti. Altre eccezioni sono rivolte ai titolari di un abbonamento Easyjet Plus, a coloro che hanno acquistato un volo con tariffa flexi oppure a coloro che hanno un posto nelle prime file o con più spazio per le gambe: in questo caso il viaggiatore ha diritto a portare a bordo un secondo bagaglio a mano delle dimensioni massime di 45x36x20cm (borsa, pcetc), da riporre sotto il sedile.

Check-in online con Esayjet

Ora affrontiamo il discorso del check-in online. Sebbene la pratica possa svolgersi anche all’aeroporto, effettuarlo via web da casa propria consente di risparmiare tempo e di poter operare con anticipo. Tuttavia in moti hanno paura di sbagliare qualche passaggio e di dover ripetere l’operazione all’aeroporto. Vediamo quindi come fare per compiere la procedura correttamente. Il modo più facile e veloce di effettuare il check-in è tramite il check-in online utilizzando la scheda “Check-in online” che si trova sulla home page del sito della compagnia stessa, oppure accedendo al proprio account personale e cliccando su “Gestisci le tue prenotazioni”. Il check-in online permette di completare il check-in e stampare la carta di imbarco fino a 30 giorni prima della partenza stabilita, sia per l’andata che per il ritorno. Il gate di imbarco chiude 30 minuti prima dell’orario di partenza stabilito del volo quindi bisogna comunque arrivare con po’ di anticipo in aeroporto. Nel caso in cui si fosse in possesso soltanto del bagaglio a mano, grazie al check-in online si può arrivare in aeroporto e proseguire direttamente per i controlli di sicurezza aeroportuali e le partenze. Alcuni aeroporti richiedono la convalida della carta di imbarco presso il banco di consegna bagagli prima di recarsi ai controllo di sicurezza. Nel caso in cui invece vi fossero bagagli da stivare, allora si può consegnare la valigia ad uno degli appositi banchi di consegna bagagli.

Investire in borsa nel 2016: tutte le prospettive da considerare prima di investire oggi

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A causa dei continui sali scendi che hanno coinvolto le borse internazionali negli ultimi mesi, in tanti hanno iniziato a porsi la fatidica domanda: Investire in azioniè ancora la miglior strategia per moltiplicare i proprio risparmi?” In questo articolo cercheremo di spiegarvi perché investire in borsaè ancora il miglior rifugio per i propri risparmi secondo diversi esperti del settore. Prima di tutto, però, sono doverose alcune considerazioni che chi legge Affari Miei abitualmente conosce ma è bene ribadire.

1 - Il guadagno facile è come Babbo Natale: non esiste!

Chi promette di quintuplicare il vostro patrimonio senza sudare altro non è che un venditore di fumo: investire in borsa non è uno scherzo e per raggiungere gli obiettivi di investimento che vi siete prefissati occorre evitare i titoli rischiosi, puntando su qualcosa di più stabile, duraturo e redditizio. Nella ricetta per il successo, oltre ad una conoscenza seria dei mercati azionari, c’è anche la componente sentimentale (per chi investe non c’è spazio per il panico ma tanta pazienza) e anche un briciolo di fortuna.

2 - Oro e contante non danno interesse

Tutti sanno che il contante non sparisce ma dopo le bizzarre manovre della Banca Centrale Europea (che hanno portato in negativo il rendimento della moneta unica), possiamo essere ancor più certi che investire nel contante non crea alcun interesse. Il sogno di tutti è quello di riuscire ad accumulare quella quantità di denaro sufficiente per godersi una pensione tranquilla ma più si avvicina l’ora x, più il piccolo investitore tende a farsi prendere dal panico. Da qui le scapestrate scelte di investire nel contante o nelle materie prime come l’oro che nonostante si dimostri più stabile delle borse, non potrà tenere lo stesso valore per sempre. Basti pensare che nell’ultimo lustro, il valore del metallo più prezioso è sceso del 34,8%.

Materie prime e contanti sono la giusta combinazione per chi vuole dilapidare il proprio patrimonio: la carta moneta sarà sempre in balia dell’inflazione, i metalli tendono invece a svalutarsi. Qual è allora il miglior rifugio dove mettere in salvo i capitali accumulati nel tempo? La risposta è la borsa!
Come investire in borsa oggi?

3 - Gli ingredienti per una strategia vincente

Uno dei fattori principali del successo in borsa è il sentiment: pazienza, lungimiranza e prudenza sono i tre ingredienti di base delle strategie vincenti, ma è anche vero che un po’ di rischio non guasta mai. Se il denaro che abbiamo investito su un determinato titolo non rende è opportuno guardarsi in giro e trovate qualche attività leggermente più rischiose ma perlomeno remunerative, con la speranza che una importante immissione di denaro nei mercati possa rimettere in moto l’economia stimolando così produttività e sviluppo.

Per chi è alle prime armi e ha il timore di non sapere con certezza in quali titoli investire vi invitiamo a consultare e-investimenti.com, un portale specializzato in economia indicato a tutti coloro che vogliono partire dalle basi e scoprire quando e come investire in borsa. La guida che vi indichiamo e che abbiamo scelto per voi ci sembra ben approfondita e chiara rispetto a quello che si trova in giro.

Ulteriori considerazioni

Prima di salutarci, come al solito, vi suggeriamo una serie di altre risorse già presenti sul blog che potrebbero fare da corredo a questa lettura:

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Volotea opinioni, bagaglio a mano e check-in online

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Viaggiare in aereo può diventare fonte di preoccupazione per chi ha dei dubbi su come effettuare il check-in online o non ha chiara la preparazione del bagaglio a mano: quanto può pesare? Quali sono le misure? I viaggiatori spesso cercano sul web le informazioni e le opinioni degli altri passeggeri dei voli, compresi quelli low cost, come Ryanair, Wizzair, Airberlin, Volotea… È proprio di quest’ultima compagnia aerea a basso costo che vi parliamo in questo articolo, in cui vi diamo qualche consiglio per effettuare correttamente il check-in online e per preparare le valigie da imbarcare sul vostro volo. Si sa che commettendo errori nel compimento di queste operazioni o nella scelta del bagaglio a mano si rischia di dover pagare sanzioni o di dover ripetere o fare da capo le code che si sperava di saltare portandosi avanti con il lavoro. Dunque, se volete essere certi di fare tutto in maniera corretta, continuate a leggere il nostro articolo.

Volotea: storia ed opinioni sul servizio

Prima di addentrarci in questa guida al check-in on line e alla preparazione del bagaglio a mano vogliamo darvi qualche notizia sulla compagnia Volotea. L'azienda ha sede a Barcellona ed è stata creata da Carlos Muñoz e LázaroRos, già fondatori della compagnia aerea spagnolaVueling. Le destinazioni sono molte in Europa, dall’Albania, Croazia, Francia, Italia, Grecia Moldavia, Germania e molte altre, mentre in Asia la Volotea ha un solo hub in Israele, all’aeroporto di Tel-Aviv. Le compagnie low cost sono sempre più rinomate grazie, appunto, ai bassi prezzi proposti ai passeggeri, senza che la qualità sia compromessa: il fatto di avere eliminato pasti gratuiti sui voli e di adoperare il personale per più operazioni (accoglienza, assistenza, pulizie ecc.) ha permesso di ridurre notevolmente i voli dei biglietti, così come l’eliminazione dei costi di trasferta (il personale di volo torna alla sede ogni giorno, quindi non c’è bisogno di pagare pernottamento e cibo). Anche l’uso di un solo modello di velivolo contribuisce a mantenere i costi bassi: infatti è richiesto un numero ridotto di soggetti che si occupino della riparazione e della manutenzione degli aerei. I prezzi bassi e il crescente numero di destinazioni comporta opinioni positive da parte dei passeggeri. Per poter essere soddisfatti del servizio, tuttavia, bisogna effettuare correttamente il check-in online e preparare il bagaglio secondo quanto stabilito dal regolamento di Volotea. Ecco nei paragrafi successivi i consigli per compiere questi passi nel migliore dei modi e volare tranquilli, senza pagare cifre aggiuntive.
Check in online e bagaglio a mano con Volotea

Volotea: requisiti del bagaglio a mano

Iniziamo ad analizzare i requisiti che deve avere un bagaglio a mano quando si vola con la compagnia low cost Volotea. Ogni passeggero può portare fino a due bagagli a mano, di cui uno deve rispettare le dimensioni massime stabilite dal regolamento, ossia 55 x 40 x 20 cm, comprese ruote, tasche, maniglie e qualsiasi altro elemento accessorio della valigia. La seconda valigia, invece, deve avere dimensioni massime di 35 x 20 x 20 e deve poter stare sotto il sedile anteriore. I due bagagli non possono superare il peso totale di 10 kg. Oltre al bagaglio a mano nella cabina il passeggero può portare una giacca, un ombrello, uno scialle o una copertina, un girello, stampelle, bastoni per chi ne avesse bisogno (senza costi aggiuntivi né per le carrozzine dei bambini né per le sedie a rotelle)oppure una busta in plastica con prodotti acquistati nell'aeroporto di partenza. Gli oggetti di dimensioni ridotte possono essere collocati sotto il sedile davanti al passeggero. Ricordate che il bagaglio a mano viene ispezionato a fondo al banco del check-in e alla porta d'imbarco per garantire che risponda ai requisiti. Qualora durante l’ispezione dovesse risultare che i bagagli a mano presentino dimensioni superiori a quelle consentite, il passeggero deve imbarcarli in stiva: naturalmente ciò prevede un costo aggiuntivo, per questo è bene accertarsi già dal proprio domicilio di avere preparato il trolley secondo le regole dettate dalla compagnia, in quanto il costo aggiuntivo è abbastanza caro: 40 euro a bagaglio se la non conformità viene accertata al check-in, 60 euro se viene accertata alla porta di imbarco. Questa maggiorazione deve essere pagata sul momento, attraverso la carta di credito. Nel caso in cui non sia possibile pagare tale importo, sarà negato l'imbarco.

Al banco del check-in sono disponibili misuratori per verificare se il bagaglio è conforme alla normativa. Il secondo bagaglio a mano (secondo le norme sopracitate) non prevede costi aggiuntivi. Per quanto riguarda i liquidi, questi possono essere inseriti nel bagaglio a mano, ma i flaconi non devono superare i 100 ml e devono essere trasportati in una busta trasparente in plastica risigillabile di dimensioni non superiori a 20 x 20 cm. Ai controlli di sicurezza la busta di plastica trasparente viene controllata e, se non conforme, i liquidi che non rispettano le regole potrebbero non essere rimessi nella valigia. Ogni passeggero può trasportare al massimo 1.000 ml. Può capitare, a causa dello spazio limitato, che non tutti i bagagli (in caso di un volo con un numero elevato di passeggeri) possano essere sistemati in cabina. In questo caso alcuni bagagli potrebbero essere imbarcati nella stiva, in quanto soltanto solo 75 bagagli possono stare in cabina; per questo i primi 75 passeggeri che effettuano l'imbarco hanno la garanzia di poter portare a bordo il loro bagaglio a mano. Coloro che devono mettere il proprio nella stiva per mancanza di spazio, in ogni caso, non dovranno pagare costi aggiuntivi. Nel caso in cui, invece, il bagaglio dovesse essere riposto nella stiva a causa di una non conformità al regolamento, allora bisognerà pagare il prezzo aggiuntivo secondo il tariffario di Volotea, la quale si riserva il diritto di annullare la prenotazione e negare l'imbarco ai passeggeri che non soddisfino i requisiti del bagaglio a mano indicati. Infine una piccola nota per quanto riguarda i bagagli speciali. A bordo dei voli Volotea è possibile registrare bagagli speciali, come attrezzature sportive e strumenti musicali. Il servizio si può richiedere durante la fase di acquisto dei biglietti sul sito, oppure chiamando il call center dedicato ai clienti, oppure accedendo alla propria prenotazione dalla sezione “Gestisci la tua prenotazione”, tutto ciò fino a 2 ore prima del volo.

Check-in online con Volotea

Il check-inè un’altra operazione che preoccupa chi deve viaggiare in aereo, soprattutto se bisogna farlo online. Certo è che compiere l’operazione sul web garantisce una bella comodità per il cliente. Come effettuare il check-in online con Volotea? Il passeggero può registrare i voli gratuitamente dal sito online di Volotea o sull’app dei cellulari. Il check-in effettuato all'aeroporto prevede invece un costo aggiuntivo. Una volta compiuta la registrazione, seguendo la guida del sito, ci si presentano due opzioni: nel caso in cui il cliente avesse acquistato un posto si deve scaricare e stampare la carta d'imbarco dal momento in cui è terminato l'acquisto; se non avesse acquistato un posto, si può scaricare la carta d'imbarco online a partire da 7 giorni fino a 2 ore e mezza prima della partenza del volo. Anche scaricare le carte d'imbarco si fa via web, accedendo alla sezione check-in online e indicando il numero di conferma della prenotazione o uno dei nomi dei passeggeri, oppure l'indirizzo e-mail di recapito della prenotazione. Nel caso in cui il cliente effettuasse delle modifiche alla prenotazione, bisognerà scaricare e ristampare le carte d'imbarco. La stampa si può richiedere anche al banco che offre tale servizio all'aeroporto con un costo aggiuntivo.

Blue Air opinioni: bagaglio a mano e guida al check-in online

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Effettuare il check-in online e preparare la valigia secondo i requisiti richiesti dalle compagnie aeree low cost per i bagagli a mano costituiscono due dei fattori principali che spingono i viaggiatori a cercare le opinioni di altri utenti su internet. È infatti risaputo che commettere errori durante la compilazione dei moduli per il check-in online e avere un bagaglio troppo grande o pesante può portare il cliente a dover pagare tariffe aggiuntive e a perdere tempo per ripetere tali operazioni. In questa guida ci occuperemo di Blue Air, focalizzandoci su tutto ciò che bisogna sapere prima di prenotare un volo.

I vantaggi del low cost

Le compagnie aeree low cost, tra cui annoveriamo, oltre a Blue Air,  Wizzair, Ryanair, Vueling e molte altre, permettono ai passeggeri di pagare biglietti dai prezzi davvero competitivi, questo grazie alle politiche aziendali seguite dalle compagnie stesse. Queste politiche prevedono l’adozione di alcune strategie che portano all’abbattimento dei costi: ad esempio non vengono serviti pasti gratuiti durante i voli, oppure gli aeroporti di riferimento sono quelli minori. Gli assistenti di volo, poi, si occupano sia dell’accoglienza all’imbarco, sia dell’assistenza ai passeggeri durante il viaggio, che della pulizia dei velivoli, permettendo un risparmio sul personale, risparmio garantito anche dall’uso di un solo tipo di aereo; ciò consente di avvalersi del lavoro di meccanici che siano specializzati nell’aereo in questione, senza dover contare su più professionisti. Insomma, i motivi per cui le compagnie low cost sono sempre più ricercate sono legati all’economicità, che non è intaccata dall’assenza di professionalità e competenza. La qualità è delle compagnie aeree a basso costo è infatti elevata, nonostante la convenienza. I siti internet, poi, sono fatti molto bene e in più lingue, ed è proprio sui siti che possiamo trovare la guida per la preparazione del bagaglio a mano e quella per effettuare il check-in on line. Nei paragrafi successivi vi diamo comunque qualche dritta per permettervi di muovervi in questi due campi senza commettere errori quando dovete partire con la compagnia a basso costo Blue Air.

Bagaglio a mano e check-in online con Blue Air

Blue Air: preparare il bagaglio a mano

Come abbiamo anticipato, prima di ogni viaggio in aereo la semplice idea di dover preparare un bagaglio che debba rispettare determinati standard può essere davvero sfiancante per chi non è abituato a viaggiare o per chi non conosce bene le regole della compagnia aerea con qui sta per volare. I dubbi che più frequentemente assalgono le persone sono inerenti al peso e alla grandezza della valigia/trolley/zaino. Altri dubbi riguardano gli oggetti che possono essere inseriti nel bagaglio a mano: cosa è da evitare? O quali regole seguire per, ad esempio, i flaconi contenenti i liquidi? Altri si domandano invece come comportarsi quando si desidera portare un pc portatile, un tablet o altri dispositivi elettronici e anche cosa succeda qualora il bagaglio non rispettasse le condizioni di trasporto della compagnia Blue Air. Preparare una valigia può diventare motivo di stress, magari proprio prima di una vacanza. Per evitare questo disagio la Blue Air mette a disposizione dei passeggeri un vademecum, che qui di seguito vi riassumiamo, a cominciare dalla preparazione del bagaglio a mano. Per quanto riguarda il bagaglio portare nella cabina, a differenza di ciò che accade con altre compagnie, i passeggeri sono autorizzati a portare un solo bagaglio a mano, il quale non deve superare i 10 kg. Le misure massime consentite sono pari a 55x40x20 cm, inclusa ogni parte della valigia (rotelle, maniglie, tasche, etc): ricordatelo nel momento in cui state prendendo le misure del trolley. È importante tenere conto di questo aspetto, poiché nel caso in cui il bagaglio a mano non rispettasse il regolamento allora il passeggero dovrà pagare un costo aggiuntivo di 65 euro per bagaglio, il quale potrebbe anche essere imbarcato nella stiva. Per quanto concerne gli oggetti che possono essere portati nel bagaglio a mano, il passeggero può portare in cabina il pc, il tablet e ogni dispositivo elettronico. Questi oggetti vanno tolti dal bagaglio a mano e separarli al momento del controllo di sicurezza. È inoltre permesso trasportare asciugacapelli o piastre per capelli, spazzolini elettrici e depilatori a condizione che le batterie siano rimosse dall'apparecchiatura e trasportate separatamente. Gli strumenti musicali stabiliti dal sito Blue Air possono essere trasportati come bagaglio a mano soltanto se rispettano gli standard delle misure prima descritte.

E gli oggetti contenenti liquidi? Questi sono ammessi non superano 100ml, e vanno inseriti in un sacchetto di plastica trasparente e richiudibile, di capacità non superiore a un 1 litro. Sono ammessi anche i medicinali e prodotti dieteci (ad esempio per diabetici o bambini), mentre non possono essere portati pistole o armi da fuoco o oggetti pericolosi, spray al peperoncino o repellenti per animali, oggetti taglienti o appuntiti, ombrelli o mazze da baseball (e armi bianche in genere) e altri oggetti potenzialmente dannosi e pericolosi: l’elenco completo degli oggetti ammessi e di quelli non ammessi è disponibile sul sito della Blue Air.

Blue Air: come effettuare il check-in online o wen check-in

Come fare il check-in online con Blue Airè uno degli interrogativi che si pongono moltissimi viaggiatori, magari abituati a svolgere questa operazione direttamente all'aeroporto o per coloro la compagnia aerea low cost romena. Le norme di Blue Air permettono al cliente di effettuare il check-in online a partire da 30 giorni fino a 4 ore prima dell’orario del decollo del velivolo. Tale operazione è gratuita e per poter essere svolta sono richiesti alcuni passaggi. Vediamoli insieme. Il primo passo che il passeggero deve compiere è cliccare sulla voce “Check-in online” presente sulla homepage internet del sito Blue Air. Qui si trovano alcune informazioni importanti sul web check-in e due opzioni attraverso cui è possibile accedere alla prenotazione. La prima opzione prevede l’inserimento del codice della prenotazione e dell’e-mail inserita durante la fase di acquisto del volo. La seconda opzione richiede informazioni come il codice della prenotazione, i dati anagrafici di un passeggero della prenotazione e qual è l’aeroporto di partenza e arrivo. Il passo successivo è cliccare sul pulsante “Visualizza”. A questo punto si viene inviati ad un’altra pagina web che mostra i dettagli sulla prenotazione aerea e l’elenco dei passeggeri che fanno parte della prenotazione. Accettato questo riepilogo viene proposto un questionario con delle domande sulla sicurezza rivolte al passeggero, in particolare sul bagaglio. Cliccando il tasto per proseguire è possibile stampare e salvare sul pc le carte di imbarco.

Durante il processo di check-in online con Blue Air non vengono richiesti gli estremi del documento di viaggio, che saranno invece richiesti in aeroporto con la carta di imbarco. Una volta completato il web check-in non è possibile aggiungere nuovi servizi che non siano stati acquistati durante la fase di prenotazione del volo. Infine concludiamo dicendovi che il servizio di check-in tradizionale Blue Air costa 5 euro a persona a tratta se acquistato online durante la prenotazione del volo, altrimenti 10 euro a persona a tratta se fatto direttamente in aeroporto. Per qualunque altra informazione non esitate a contattare il servizio clienti della compagnia low cost Blue Air.

Note sulla Blue Air

Blue Air è una compagnia aerea low cost della Romania, nata nel 2004. La sua base principale si trova all’aeroporto internazionale di Bucarest, la seconda all’aeroporto di Torino-Caselle. Le sue destinazioni comprendono la Romania e l’Italia, ma anche moltissime città europee, sia dell’unione sovietica che non, oltre che altri stati extra europei. La Blue Air è un'azienda in espansione negli ultimi anni e si pone sul mercato come valida alternativa, sulle sue tratte di competenza, con le altre compagnie che offrono il medesimo servizio.

Transavia opinioni e info su bagaglio a mano e check-in online

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Effettuare il check-in online e preparare un bagaglio a mano quando si sta per partire per un viaggio su un aereo sono due degli ostacoli che il passeggero teme di più. Per questo molti utenti del web si applicano nel cercare opinioni di altri clienti delle compagnie aeree, anche quelle low cost, come ad esempio la Transavia. La Transavia rappresenta la protagonista del nostro articolo in cui vi vogliamo aiutare a effettuare correttamente il web check-in. Inoltre troverete un paragrafo dedicato alla preparazione del bagaglio a mano secondo i canoni richiesti dal regolamento della compagnia aerea a basso costo Transavia. Conoscere queste informazioni, unitamente a quelle circa le tratte percorse ed i prezzi di percorrenza è estremamente importante per chi vuole formarsi delle opinioni circa il servizio in esame.

Cenni su Transavia

La Transavia Airlines è una compagnia aerea olandese appartenente al gruppo Air France-KLM. Il suo hub (ossia la sua base) principale è situato presso l’aeroporto di Amsterdam Schiphol, mentre basi secondarie sono quelle degli aeroporti di Maastricht, di Rotterdam, di Eindhoven e infine di Groninga. Le rotte della Transavia coprono pressoché tutto il territorio europeo e l’area del Mar Mediterraneo, quindi Grecia, Italia, Portogallo, Spagna, Canarie e l’isola di Malta. Questa compagnia aerea a basso costo è stata fondata nel 1965 e ad oggi conta su moltissimi passeggeri che possono contare su prezzi bassi e su un sito aggiornato in cui è possibile trovare le linee guida per destreggiarsi con il check-in online e con la preparazione del bagaglio a mano. Tuttavia anche noi in questo articolo vi forniremo qualche nozione al riguardo. Continuate a leggere.

Check-in online con la compagnia Transavia

Il primo ostacolo che molti viaggiatori si trovano a dover affrontare quando prendono l’aereo è quello del check-in. Effettuarlo all'aeroporto oppure da casa? Indubbiamente effettuare il web check-in da casa propria rappresenta una bella comodità, tuttavia può spaventare l’idea di compiere un’operazione così “delicata” da sé. In realtà non vi è nulla di complicato, come vedremo insieme.

Prima di spiegarvi come effettuare il check-in online cerchiamo di comprendere che cosa sia. Il check-in online è un sistema che permette di risparmiare tempo ed evitare eventuali code in aeroporto, in quanto la registrazione dei passeggeri e dei loro bagagli viene effettuata prima di arrivare all'aeroporto. Questo significa risparmiare il tempo delle code prima dell’imbarco, quindi perché non approfittarne? Il sito della Transavia è molto chiaro e non vi potete sbagliare. Per effettuare il check-in online per volare con Transavia bisogna collegarsi alla pagina web della compagnia aerea a basso costo. L’operazione è gratuita e veloce, inoltre permette di portarsi avanti con notevole vantaggio rispetto al tradizionale check-in effettuato all’aeroporto. Infatti il check-in online apre 24 ore prima della partenza e chiude 4 ore prima della stessa. Per effettuare la registrazione propria è del proprio bagaglio si può accedere sia da un normale computer, sia da un tablet che da un telefono cellulare. Il check-in si effettua senza costi aggiuntivi anche quando si fa presso uno dei banchi del check-in della Transavia, senza contare che in alcuni aeroporti sono presenti anche degli apparecchi automatici appositi per effettuare il check-in. In entrambi i casi il cliente deve essere munito di biglietto aereo e di passaporto o della carta d’identità. I dati che vengono richiesti al momento di questa operazione (sia online che non) sono il nome completo, il sesso, la data di nascita, il tipo di documento e il numero, la data di scadenza e il paese di rilascio del documento stesso. Infine il passeggero deve specificare la sua nazionalità. Una volta completate queste operazioni sarà possibile stampare la carta di imbarco, modulo fondamentale, insieme ai documenti, per superare i controlli di sicurezza. Su questo modulo sono riportati tutti i dati del volo e il codice a barre che viene scansionato al momento dell’imbarco. Le carte disponibili sono sia in formato cartaceo che digitale (da scansionare tramite cellulare o altro dispositivo elettronico).

Bagaglio a mano e check in online con Transavia

Transavia: regole per il bagaglio a mano

Ecco l’altro ostacolo fonte di preoccupazione per i viaggiatori: la preparazione del bagaglio a mano. Commettere errori nella scelta della valigia, del trolley o della borsa da viaggio significa dover pagare spese impreviste e magari con tanto di maggiorazione, oppure si corre il rischio di dover riporre il proprio bagaglio nella stiva del velivolo. Per evitare questo eccovi una breve guida sui requisiti che deve avere un bagaglio a mano per essere accessibile alla cabina su un aereo Transavia. Innanzitutto ogni adulto e ogni bambino può portare con sé un bagaglio che non superi i 10 kg. Le misure consigliate sono pari a max 45 x 40 x 25 cm, ma quelle massime sono di max 55 x 40 x 25 cm. Il rischio, in quest’ultimo caso, è che dove vi sia un volo troppo affollato i trolley di queste dimensioni siano portati nella stiva. Per quanto riguarda i liquidi, i gel e le bombolette spray, queste possono essere trasportate nel bagaglio a mano, ma soltanto se riposte in apposite confezioni separate. Tali confezioni non possono superare i 100 ml totali e devono essere trasparenti e richiudibili. Meglio posizionare gli articoli in un unico sacchetto di plastica trasparente richiudibile (ricordiamolo, della capienza massima di 1 litro). Ogni passeggero può portare un sacchetto di plastica contenente flaconi di liquidi.

Voli low cost: come mai le tariffe sono così basse?

Per concludere vogliamo spiegarvi come mai le compagnie aeree low cost possono proporre ai propri clienti prezzi così vantaggiosi. La motivazione è legata alle politiche adottate dalle aziende, che sono le stesse adottate da altre imprese (come l’Ikea, che basa il suo modello sulla riduzione del prezzo finale sul fatto che i mobili vengono venduti smontati, e quindi si risparmia sul costo della manodopera di montaggio). La stessa linea viene applicata nelle compagnie low cost, le quali risparmiano sul personale in svariati modi. Innanzitutto le stesse persone si occupano sia dell’assistenza ai passeggeri durante il volo, sia dell’accoglienza all’imbarco sul velivolo che della pulizia dello stesso. Inoltre sono stati eliminati i costi di trasferta, in quanto i dipendenti fanno ritorno all’hub principale ogni giorno, e quindi non hanno bisogno di vedersi pagato il pernottamento e i pranzi/cene delle trasferte.

L’utilizzo di aeroporti non principali, poi, consente un ulteriore risparmio all’azienda, così come l’acquisto in grandi quantità di carburante: questa strategia permette di fare una scorta di carburante, che non deve essere acquistato magari proprio nei periodi in cui i prezzi salgono alle stelle. I modi in cui i prezzi dei biglietti sono stati abbattuti non finiscono qui: anche il fatto di non servire pasti gratuiti durante il volo permette un notevole risparmio, così come l’utilizzo di un solo modello di aereo. Quest’ultima opzione permette di assumere personale specializzato nella manutenzione di un solo modello di aeroplano, e quindi una riduzione dei costi, fattore garantito anche dalla presenza di un’unica classe di volo. L’abbassamento dei costi fin qui descritto non incide sulla qualità del servizio offerto agli utenti che volano con le compagnie aeree low cost, tra cui Transavia: non bisogna infatti confondere il low cost con il low price, politica che vede un prezzo più basso a discapito della qualità. Quindi volate tranquillamente con le compagnie a basso costo senza temere di imbattervi in un servizio scadente: ricordatevi che per un maggior risparmio dovete prenotare con un po’ di anticipo, se possibile, e soprattutto dovete effettuare correttamente il web check-in e preparare il bagaglio a mano secondo i consigli che vi abbiamo dato in questo nostro articolo. Buon viaggio!

Previsioni cambio euro dollaro per il 2016

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La coppia più popolare dell’intera piazza valutaria, euro contro dollaro, è stata una delle più movimentate del 2015. Lo sottolinea anche il portale specializzato meteofinanza.com a cui ci siamo ispirati nella redazione di questo articolo che, per chi conosce Affari Miei, si spinge un attimino oltre le nostre solite guide essenzialmente impostate su strumenti che definiamo sicuri, in quanto meno rischiosi. Stiamo infatti vivendo un periodo di confusione non solo economica, ma più precisamente monetaria e le decisioni della Federal Reserve da un lato, e della BCE dall’altro, hanno contribuito ad un 2015 molto incerto sul fronte cambio EUR/USD. Ma cosa aspettarsi per il 2016 da una coppia che, almeno a rigor di logica, dovrebbe essere tra le più stabili? Quali variabili macroeconomiche tenere in debita considerazione nelle nostre previsioni? Cosa attendersi da BCE e Fed? Lo vedremo insieme, in un’analisi che cercherà di tenere conto di tutte quelle che sono le variabili che possono condizionare gli andamenti del cambio euro dollaro.

Previsioni cambio Euro - Dollaro: cominciamo dai tassi

L’Europa difficilmente potrà permettersi di alzare i tassi, in un’economia che continua a soffrire, e parecchio, lo scarso accesso al credito da parte di consumatori finali e investitori dell’economia reale.
Negli Stati Uniti invece sembra ci sia ancora la volontà di riportare i tassi di interesse praticati dalla FED nei confronti delle banche a livelli accettabili, operazioni che potrebbero portare ancora maggiore interesse nel biglietto verde da parte degli investitori dal basso profilo di rischio. Sedersi su una montagna di dollari, per intenderci, sarà molto più redditizio che farlo su una montagna di Euro, soprattutto per chi vive, o meglio sopravvive, di interessi intraday.

Economia convulsa e imprevedibile

Lo stato dell’economia mondiale, a ormai quasi 10 anni dalla grande crisi dei mutui subprime, è ancora molto convulsa. L’Europa e più in generale tutte le economie che ruotano intorno a quello che è il PIL dell’aerea Euro sembra vivere ancora enormi difficoltà, con i PIGS, soprattutto la Grecia, che non sembrano avere le capacità di uscire dall’impasse. La situazione è invece diversa negli Stati Uniti d’America, dove i piani del governo guidato dal Presidente Obama sembrano aver sortito gli effetti desiderati. Sì, perché l’economia ha cominciato a girare di nuovo e questo si è ripercosso ovviamente anche sulle politiche monetarie della banca centrale, la Fed, come vedremo più avanti. Non sono però, e questo lo sa bene chi investe nel mercato valutario, soltanto le economie a muovere verso l’alto o verso il basso i grafici delle divise. C’è molto di più da sapere e di questo ci occuperemo tra pochissimo.

Due banche centrali, due politiche diverse

È passato ormai diverso tempo dal “whatever it takes” di Mario Draghi, l’espressione laconica che indicava la volontà della BCE, sotto la guida del superbanchiere italiano, di sostenere ad oltranza l’economia dell’Unione. Possiamo dire che sia stato di parola, dato che dalla dichiarazione in poi si sono susseguite operazioni di acquisto di debito sovrano e di quantitative easing molto importanti, che hanno riavvicinato EUR a USD fino a fargli sfiorare, in più contesti, la parità. Questo si è tradotto nell’aspettativa, da parte di tantissimi investitori istituzionali (gli unici che sono in grado di muovere il mercato del Forex) in una parità da raggiungere entro la fine del 2016.

Quali previsioni per il cambio tra Euro e Dollaro?
Si tratta però, e anche di questo ci occuperemo più avanti, di un’opinione che non trova d’accordo tutte le banche di investimento, dato che HSBC sembra invece puntare su una riapertura del distacco netto tra euro e dollaro americano, in virtù del fatto, ci torneremo più tardi in modo più approfondito, che la bilancia commerciale giocherà un ruolo sicuramente più importante delle operazioni di QE.

Quantitative Easing EUR già scontato?

La frase di Mario Draghi non sarebbe più in grado di agitare i mercati, almeno stando a quanto ritengono gli investitori che guidano le operazioni di HSBC. Questo perchè il valore del quantitative easing nei prossimi mesi sarebbe stato già scontato dagli investitori, e sarebbe il motivo primo del riavvicinamento tra le due divise.

Se il grosso degli operatori istituzionali continua a credere che le future immissioni di liquidità nel mercato saranno in grado di avvicinare ancora di più le due valute, secondo HSBC l’effetto sarebbe molto limitato nel tempo e l’Euro potrebbe riguadagnare il largo nel corso dell’anno solare.

Che cos’è il quantitative easing?

Il quantitative easing è un’operazione della banca centrale che, togliendo dal mercato delle obbligazioni sovrane titoli di stato, immette liquidità. Si tratta di un’operazione che serve in genere a far ripartire mercati finanziari statici e che in Europa viene utilizzata anche per dare sollievo ai bilanci di alcuni stati, che con lo spread sempre pronto a ripartire potrebbero presentarsi sui mercati in condizioni non esattamente apprezzabili.

Si tratta di una misura che, immettendo liquidità di una particolare divisa sui mercati finanziari, contribuisce ad abbassarne il valore ed è per questo motivo che in molti tra gli operatori di borsa e di Forex, credono che le successive operazioni potrebbero sancire la parità Euro Dollaro Americano. Per approfondire, abbiamo scritto una guida al quantitative easing in cui affrontiamo l'argomento nel dettaglio.

Il problema delle bilance commerciali

In due economie votate all’import-export e più in generale al libero mercato, con dazi che non sono modificabili a piacimento, la politica monetaria rimane l’unico strumento utile per gli aggiustamenti a livello di bilancia commerciale. Se gli Stati Uniti hanno però confermato la loro volontà di poter giocare con i tassi di interesse per favorire l’import o l’export nel paese a stelle e strisce, la situazione è molto più complessa sul versante EU.

Da Statuto la Banca Centrale Europea ha come unico scopo quello del controllo dell’inflazione e dovrebbe essere completamente indipendente non solo dai poteri statali ma anche dai pareri e dagli interessi politici. Spesso non è stato così e quello che è più lecito aspettarsi è un rinfocolarsi dello scontro tra i due blocchi che cercano di dettare l’agenda economica dell’UE:
  • da un lato la Germania, che ha un surplus importante a livello di Export e non ha poi interesse ad un ulteriore svalutazione dell’EURO;
  • dall’altro i PIGS e comunque i paesi che stanno vivendo difficoltà anche in virtù del saldo passivo della bilancia commerciale: per loro la parità Euro / Dollaro potrebbe essere in grado di risolvere moltissimi problemi economici.
Tra i due non è dato sapere, almeno per il momento, chi la spunterà. L’Italia sta tentando il tutto per tutto con una leadership forte in seno all’UE, anche se il fatto che la Grecia continui a vivere problemi economici e di politica interna importanti non sembra portare acqua al mulino di Renzi & co. L’unico punto su cui rimanere ad insistere sembra essere l’italianità di Mario Draghi, che potrebbe cercare di spingere in direzione dei suoi concittadini e contro gli interessi tedeschi.

Quali sono le previsioni più attendibili per il 2016?

È davvero difficile dirlo, perché gli elementi coinvolti saranno quelli che definiranno non solo l’uscita dalla crisi delle maggiori economie mondiali, ma anche quelle che stabiliranno dei rapporti di forza politica tra le parti in gioco.

La parità tra Euro e Dollaro è forse ancora un miraggio, ma difficilmente l’Euro, anche nelle più rosee previsioni di HSBC, riuscirà a superare quota 1,20 contro il dollaro statunitense. Ci aspettano mesi piuttosto convulsi, con alti e bassi importanti e capaci di mandare in sofferenza tutti quegli investitori che operano con leve finanziari importanti. Un approfondimento ulteriore a quanto abbiamo esposto su questa pagina si può trovare consultando questa guida sulle previsioni euro-dollaro redatta dai colleghi di Meteo Finanza.

Per quel che ci riguarda, e per concludere il ragionamento, ci attendono mesi di turbolenza e di incertezza, dove un mercato bearish può trasformarsi molto facilmente in un mercato bullish e viceversa. Nel calderone, e non abbiamo voluto darvi troppo peso all’interno della questione di oggi, anche la situazione dei capitali sociali bancari europei. La sofferenza continua e pare che nelle pance dei mostri sacri della finanza europea rimangano ancora molti titoli avariati.

Il 2016 che ci aspetta in borsa e sul forex non è assolutamente di quelli per stomaci deboli. Operare sarà difficile, ma garantirà anche ottime opportunità di guadagno a chi saprà coglierle.

Fondo est: cos’è, come funziona, strutture convenzionate, maternità

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Il Fondo Estè stato istituito nel 2005 dalle parti sociali ed è l’ente di assistenza sanitaria integrativa del Commercio, del Turismo, dei Servizi e dei settori affini. È stato formato per rendere effettivo un accordo recepito dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Terziario e del Turismo e, in seguito, dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle Aziende Ortofrutticole e Agrumarie e dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle Aziende Farmaceutiche Speciali. In questo articolo capiremo cos'è il fondo in questione e spiegheremo come funziona con le strutture convenzionate sul territorio nazionale.

Fondo Est: come iscriversi

Iscrivendosi al Fondo Est si ha la possibilità di poter sfruttare molte prestazioni sanitarie. Possono iscriversi al Fondo Est coloro che ricoprono la qualifica di dipendenti a tempo indeterminato e apprendisti. A questo tipo di lavoratori si applicano uno di questi Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro: il CCNL Terziario, il CCNL Turismo, il CCNL Farmacie municipalizzate o infine il CCNL Ortofrutticoli e agrumari. Tuttavia anche altre categorie di lavoratori possono iscriversi al Fondo Est. Per capire quali, occorre consultare gli elenchi aggiornati sul sito ufficiale del Fondo Est: www.fondoest.it. 

Le principali garanzie del Fondo Est

Assistenza sanitaria integrativa Fondo Est
Come sottolineato dai colleghi di biancolavoro.euspert.comun dipendente iscritto al Fondo Est in caso di necessità può usufruire di diversi tipi di garanzie, tenendo conto delle modalità che sono riportate nel regolamento del Fondo Est. Proponiamo una serie di ipotesi in cui sono previsti larghi interventi per quanto concerne le principali modalità descritte nel regolamento. Le ipotesi sono le seguenti: terapie, visite specialistiche, prestazioni che concernono la maternità; prestazioni che riguardano la sindrome metabolica; ricovero in seguito a malattie o infortuni per ottenere un intervento chirurgico in istituti di cura pubblici o privati; le spese prima e dopo il ricovero fino a 120 giorni (prima e dopo); un ticket per accedere a una visita al Pronto Soccorso e ad accertamenti diagnostici; in caso di prevenzione nella cura odontoiatrica sono previste anche prestazioni appunto odontoiatriche; le spese per l’implantologia e infine le spese di estrazione dei denti.
Consultando il sito internet del Fondo Est nella sezione del materiale informativo (è consigliabile leggerlo per intero) saprete che per ogni prestazione sopraindicata sono previste delle franchigie e dei massimali da tenere in considerazione per l’analisi dei modi e dei tipi di intervento. Ulteriori approfondimenti si possono reperire su questa guida al funzionamento del Fondo Estche riteniamo molto valida e che può fare da corredo alle informazioni appena esposte. Passiamo, ora, alla parte successiva della trattazione dedicata all'iscrizione.

L’iscrizione al Fondo Est è obbligatoria

Prima dell’inizio del 2013 l’obbligatorietà dell’iscrizione al Fondo Est era un tema sui cui gli addetti ai lavori hanno molto dibattuto, soprattutto negli ultimi anni. L’iscrizione non era ben definita. Ora, dal 15 gennaio 2013, con una sentenza dei giudici della sezione Lavoro del Tribunale di Torino è stata imposto l’obbligo di iscriversi al Fondo Est, mettendo così un punto fermo su una questione su cui per molto tempo si è dibattuto.

Quanto segue è quello che hanno sancito i giudici, in riferimento all’articolo 95 del CCNLT Terziario di distribuzione e servizi: “Le quote e i contributi per il finanziamento del fondo di assistenza sanitaria integrativa fanno parte del trattamento economico complessivo spettante al lavoratore e pertanto destituisce di fondamento la tesi di parte convenuta secondo cui l’azienda, non avendo aderito ad alcuna delle associazioni di categoria stipulanti, sarebbe vincolata soltanto all’applicazione della parte economico/normativa del Ccnl e non già alle clausole contrattuali, quali quella relativa al Fondo Est, qualificate come obbligatorie, in quanto non disciplinanti direttamente il rapporto di lavoro ma costituenti obblighi esclusivamente a carico dei soggetti collettivi contraenti”.

Tenendo conto di quanto già pronunciato con la sentenza numero 5625/2000 della Corte di Cassazione, i giudici infine hanno precisato quanto segue: “La clausola contrattuale che prevede l’obbligo per i datori di lavoro di iscrivere i lavoratori al fondo e di versare le quote e i contributi previsti deve essere ricondotta alla parte economico-normativa del Ccnl, che ha la funzione sociale di realizzare una disciplina uniforme dei rapporti di lavoro di una determinata categoria ed è vincolante anche per i datori di lavoro non iscritti alle associazioni datoriali stipulanti”. Quindi le aziende sono obbligate ad iscrivere i propri lavoratori al Fondo Est.

Lavoro online inserimento dati: cos'è e quanto viene pagato?

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Come arrotondare lo stipendio mensile? Lavorando da casa poche ore al giorno grazie ad un computer e una connessione Adsl.  Con questi soli due strumenti è possibile darsi da fare e guadagnare una cifra più o meno consistente con cui far fronte ad emergenze o spese incombenti a fine mese. Tra i tanti lavori offerti dal web troviamo il cosiddetto inserimento dati, ovvero quella mansione che prevede l'inserimento in fogli di calcolo, siti internet o altri portali, di dati ed elementi importanti per il datore di lavoro.  A volte può essere richiesto l'inserimento di dati anagrafici dei clienti, altre volte ancora può essere richiesto il semplice inserimento di annunci online. Le tipologie di inserimento sono davvero molte. Sostanzialmente possiamo dire che questa attività rientra nel progressivo processo di esternalizzazione dell'attività aziendale che vede sempre più le imprese affidare a persone che magari lavorano dalla propria abitazione funzioni che prima svolgevano in ufficio.
Per approfondire il tema del guadagno online, vi invitiamo a leggere gli articoli della sezione di Affari Miei dedicati all'argomento.

Ma quanto si guadagna con un lavoro online di inserimento dati? Info su tariffe e condizioni

Le tariffe sono diverse e non fisse. In alcune occasioni è il datore di lavoro a definire il prezzo della mansione, in altre invece questa tariffa può essere concordata da entrambe le parti. Chi riesce a trovare lavori di questo genere grazie ad un portale per freelancer, allora molto probabilmente dovrà dare una percentuale del suo ricavato anche al sito. Può essere necessario iscriversi a più di un portale web prima di trovare un datore di lavoro disposto a concedere un incarico.
Ricapitolando, dunque, servono alcune capacità e abilità per poter svolgere efficacemente un lavoro come data entry. Quali? Conoscenza di Word, Excel; riuscire a scrivere molto velocemente; in alcuni casi conoscenza dell'inglese; riservatezza. Insomma, può sembrare una cosa facile ma non tutti sono in grado di utilizzare il web o alcuni programmi base in maniera professionale: non credete, quindi, a chi promette di fare soldi veloci e senza fare fatica.
Leggi anche: Come guadagnare con un blog attraverso le proprie passioni 

Lavoro online inserimento dati: il sito più affidabile!

Come lavorare online con inserimento datiQuali sono i siti più affidabili per questo tipo di lavoro? La risposta non è semplice, poiché di portali che cercano di fregare il prossimo n'è pieno il web.  Tuttavia siamo riusciti a trovare un sito che attraverso alcuni escamotage rende più difficile fregare il prossimo.
Tra i portali più affidabili troviamo senz'altro www.freelance.com: questo sito non offre solo lavori di inserimento dati, ma anche tante altre mansioni. Ovviamente più lingue conoscete più sarete avvantaggiati nella ricerca di un impiego. La maggior parte delle aziende sono infatti straniere, i datori di lavoro italiani continuano a preferire dipendenti tradizionali e non virtuali.
Anche in questo caso il sito preleva una parte di denaro dal guadagno del lavoratore. Perché è più sicuro di altri? Semplicemente perché il datore di lavoro dovrà versare i soldi da dare poi al lavoratore prima della fine della mansione, in un conto del sito. Dopodiché a lavoro finito, questi verranno rilasciati al lavoratore.


Cosa vendere online oggi: consigli per avere successo nel 2016

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Ok, internet è la nuova frontiera: ma cosa vendere online oggi, nel 2016? Ogni giorno vengono aperti centinaia di siti e-commerce: le statistiche, però, ci rivelano che molti di loro chiudono i battenti dopo pochi mesi. Perché accade questo? La spiegazione si può trovare nella poca informazione. In sintesi le persone si tuffano in questa impresa, sottovalutandola, e pensando che una volta aperto il sito il resto verrà da sé. La realtà non è questa. Quando si apre un e-commerce bisogna analizzare una serie di fattori: come vendere online, cosa vendere online, a chi vendere e soprattutto come superare gli altri competitori.

Per vendere su internet non è sufficiente inserire un prodotto sul nostro sito o su quello di qualcun altro; quest'attività richiede molto più impegno e fatica.  Se non volete che anche il vostro sito di vendita o i vostri prodotti finiscano nel dimenticatoio, leggete questo articolo, in quanto oggi vi spiegheremo cosa vendere online.
Affari Mieiè un blog molto sensibile al business in rete: nella sezione “guadagnare online” trovate molti articoli che affrontano temi di attualità e di interesse per chi vuole fare soldi su internet.
Per approfondire: Guida gratuita per guadagnare online

Cosa vendere online oggi: idee per non sbagliare l’investimento nel 2016

Rispetto ad altri popoli, gli italiani comprano con una frequenza minore prodotti online. Preferiscono affidarsi ancora maggiormente al vecchio sistema: acquisti nei negozi reali. Ciò nonostante, però, il numero di individui che si affida a siti e-commerce è comunque alto, di conseguenza la domanda è elevata e crescente. Ma la domanda è elevata in tutti i settori? No, non lo è. Vi sono infatti alcune categorie che vendono molto più di altre e ora ne vedremo alcune.
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Consigli per vendere online
Sorprendentemente tra i prodotti che vendono di più online troviamo l'abbigliamento. Se pensavate che i vestiti fossero poco gettonati nel mondo virtuale avete commesso un errore di valutazione. Sembra infatti che le donne siano molto accanite nell'acquisto di capi di abbigliamento online.
Le signore cercano la qualità e il risparmio e molti siti offrono queste condizioni. La maggior parte degli e-commerce, inoltre, permette di restituire capi che si rivelano della taglia sbagliata, di conseguenza non vi è alcun pericolo per i compratori.

Altro settore particolarmente importante per i negozi online è quello dell'informatica. Su internet si trova di tutto e solitamente a prezzi minori, per questo motivo in molti decidono di acquistare l'ultimo telefonino da urlo o l'ultimo modello di computer proprio su internet. Basta che il cliente faccia pochi click e finalmente potrà ricevere direttamente a casa il suo gioiellino elettronico.

Negli ultimi mesi sta ottenendo molto successo anche il mondo dell'editoria, che ha fatto il suo ingresso nel web soprattutto grazie agli ebook. In realtà in molti comprano i propri libri cartacei online, non a tutti infatti piace leggere attraverso uno schermo. Gli ebook sono però comprati soprattutto da coloro che leggono tantissimo e quindi vogliono risparmiare qualche soldo attraverso questa tipologia di libri.

Adesso, almeno in linea di principio, abbiamo capito cosa vendere online. Come vedete, i consumatori virtuali non richiedono cose molto diverse dai classici consumatori. Spesso le persone si affidano alle compere sul web per cercare di risparmiare qualche soldo o semplicemente per sfruttare la loro comodità: cliccare qualche icona e attendere il pacco direttamente a casa. Tutto quanto esposto ci è utile quanto meno per capire in linea tendenziale in che settori conviene investire: per diventare ricchi vendendo le cose elencate, però, la strada è non lunga ma lunghissima.

Il vero segreto per vendere online oggi è...

Al di là di tutte le discussioni generali, possiamo concludere dicendo che fare soldi sul web è estremamente difficile perchè postula un insieme di competenze che vanno oltre quelle commerciali tradizionali. Per questo motivo, quando ci si approccia alla vendita in rete, il segreto è puntare alle nicchie: proporre prodotti di nicchia è economicamente più saggio perchè consente di evitare la grande mole di concorrenza che si può avere nei settori più inflazionati. Ovviamente questo, però, non basta da solo perchè più ristretto è il pubblico di potenziali clienti e più, in linea tendenziale, è competente riguardo ai beni o ai servizi che si vogliono vendere. Riteniamo, pertanto, di poter rimandare alla nostra guida gratuita su come guadagnare online per esprimere tutte le nostre considerazioni sull'argomento in maniera più esaustiva di questo post introduttivo.


Come comprare un dominio web per vendere e guadagnare online

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Questo articolo è dedicato a tutti coloro che hanno sentito parlare del mercato dei domini e vogliono investire soldi per guadagnare online. Più che dire come comprare un dominio websoffermandoci sulla procedura da seguire, infatti, cercheremo di spiegare un modo per fare soldi su internet in piena legalità.

Registrare un dominioè un’operazione molto semplice: oggigiorno acquistare online è per molti abituale ed è lo stesso anche per ciò che riguarda questo ambito. Il post che andiamo a sviluppare rientra in due categorie di Affari Miei: finanza e guadagnare online. Qualcuno potrebbe storcere il naso ma, leggendo, capirà che si tratta di un’attività che può essere utile sia per investire i risparmi ed ottenere dei guadagni che, appunto, per creare un vero e proprio business sul web che genera una rendita capace di arrotondare lo stipendio o, addirittura, di divenire attività principale di chi lo svolge.

Perché un dominio può avere un prezzo altissimo?

Guida per registrare un dominio web
Chi non è molto pratico di internet deve sapere che il dominio è l’indirizzo di un sito. Per esempio ora siamo su Affari Miei il cui dominio è www.affarimiei.biz. Per semplificare, si può dire che il dominio è una “casa” che può ospitare un blog, un forum, un giornale o qualsiasi altra cosa. Esso è molto importante perché fin da subito rappresenta un’idea, un prodotto, un qualcosa che può diventare brand o che può semplificare il processo mnemonico di chi visita una pagina e poi vuole tornare per leggere più contenuti o comprare qualcosa. Per aspetti tecnici che non stiamo a spiegare nel dettaglio, è molto spesso conveniente per un’azienda o un portale editoriale possedere un nome dominio che sia in qualche modo indicativo del prodotto o servizio che si vuole offrire. Se si vendono rasoi elettrici, sarebbe bene avere un dominio del tipo www.rasoielettrici. It, com, net, org e così via. Come si può facilmente intuire, solo una persona può registrare un dominio determinato per cui quando si apre un nuovo sito è necessario scegliere fin dal principio. Chi ha acquistato un nome dominio è generalmente proprietario per un anno e poi deve pagare nuovamente il fornitore del servizio per rimanerne proprietario: ciò, comunque, non gli impedisce di venderlo come un normale bene che si scambia sul mercato.
Nel mentre scriviamo, gran parte dei domini più “semplici” sono stati già registrati ed in molti casi si sono trasformati da parola generica a brand (si pensi a casa.it). Nelle prime fasi di internet sono spesso venuti agli onori della cronaca storie di compravendite milionarie di dominiche, per ragioni svariate, assumevano un valore anche di milioni di euro: saper anticipare una tendenza è diventato per tanti una fortuna pazzesca che ha portato investitori di alto livello a spendere tanti soldi per acquisire il dominio. Si tratta, in verità, di casi eclatanti che molto spesso equivalgono ad una vittoria alla lotteria o che, nella stragrande maggioranza dei casi, sono ormai irrealizzabili a causa della saturazione delle registrazioni e della sostanziale occupazione delle intenzioni più elementari. In questa guida, dunque, capiremo come comprare un dominio web oggi per guadagnare online ed incrementare le nostre entrate o per investire della liquidità.

Comprare e vendere domini: cosa bisogna fare?

Precisiamo che la compravendita di domini, sebbene a nostro avviso possa rappresentare una modalità di investimento dei risparmi, ha un rischio elevato che la rende non accessibile a tutti. Per partecipare a questo “mercato”, come a qualsiasi altro finanziario o di beni rifugio, occorrono delle competenze tali da permettere di capire come investire la liquidità. Più si conosce il web, maggiori sono le possibilità di fare soldi ed ottenere rendimenti anche clamorosi: fare soldi non è improbabile. E’ chiaro che, invece, se si guarda a questa prospettiva in ottica imprenditoriale, bisogna essere consapevole dei rischi di fallimento connessi. In questo secondo caso, comunque, se siete giunti a pensare di comprare e vendere domini per guadagnare online, siete probabilmente già uno step avanti e non avete bisogno di troppe introduzioni.

Se un tempo il nome dominio in sé aveva un valore in base all’idea che riusciva a trasmettere, oggi sono altri i parametri da valutare. Registrare un dominio liberoè semplice e costa relativamente poco (al massimo si spendono 15 euro): basta collegarsi sul sito di un register e chiedere, tramite l’apposito form, se è libero l’indirizzo desiderato. Più complicato, invece, è scovare vecchi domini abbandonati che sono in vendita, la cui registrazione non è stata proseguita o che vengono messi all’asta. Analizzeremo successivamente queste tre prospettive: prima, però, è bene chiarire perché un dominio può valere tanto, come rendersene conto e cosa fare col dominio una volta che lo abbiamo comprato.

Ecco alcuni consigli per valutare quali domini comprare. Li elenchiamo brevemente perché noi parliamo di denaro e investimenti in linea generale: il web è pieno di guide specifiche che vi spiegano come si usano i tool menzionati.
  • Numero di ricerche mensili: tramite un tool di Google denominato Keyword Planner si può vedere ogni parola (key) quante ricerche in media ha ogni mese. Questo è estremamente importante perché permette di capire un tema o un prodotto a quante persone effettivamente interessa: maggiore è il numero di utenti che digitano una o più parole e maggiore è l’appeal del dominio;
  • Investitori potenziali presenti in advertising. Sempre attraverso il tool indicato sopra, è possibile vedere nella voce “offerta consigliata” quanto è alta la cifra in euro. In pratica state accedendo allo “shop” pubblicitario di Google Adsense: in ogni pubblicità che vedete sul web e che fa parte del circuito, si svolge quotidianamente un’asta tra gli investitori. Il gestore suggerisce una cifra da puntare per ottenere gli spazi: a noi serve in questo ambito solo capire se le cifre sono alte oppure no (vanno da pochi centesimi di euro fino anche a decine di euro per ogni click), così da poter ragionare sulla possibilità che qualche altro decida di comprare il nostro dominio per guadagnare con un blog o con qualche altro prodotto editoriale;
  • Autorità del dominio.Mediante strumenti come Moz Pro, Semrush o Ahrefs (sono tutti programmi a pagamento utilizzati dagli addetti ai lavori) si può vedere l’anzianità del dominio (cioè da quanti anni è stato registrato) e i back link ricevuti (cioè i collegamenti ipertestuali provenienti da altri siti autorevoli) che permettono di capire se si tratta di un dominio di valore oppure no. E’ possibile che oggi sia libero qualche indirizzo che un tempo ha ospitato un blog o un forum e che ha ricevuto link da portali molto autorevoli: in genere su questi si scatena l’asta perché ci sono editori interessati a comprarli per creare dei siti web oppure per svolgere altre attività in ambito SEO che, per quanto discutibili e complesse da spiegare ai “laici” del settore, movimentano cospicue risorse economiche.

Ho deciso di comprare un dominio: cosa me ne faccio?

Nel caso in cui siete stati fortunati, avete trovato libero un dominio che ha già un background molto interessante o che comunque non è stato ancora registrato. Considerate che le tante estensioni presenti rendono ancora talvolta possibile tutto questo: occorre solo registrare il dominio sul vostro portale preferito (generalmente quello che fa pagare di meno) ed il gioco è fatto.

In alternativa, poi, è possibile comprare il dominio da privati: sono tanti i soggetti che registrano un indirizzo web per poi rivenderlo a prezzo maggiorato, sulla base di un ragionamento analogo a quello che governa la nostra iniziativa.

Altra possibilità, infine, è quella di partecipare alle aste di domini. Ci sono siti specializzati nell’acquisizione di vecchi indirizzi che fungono sostanzialmente da intermediari: pubblicizzano quotidianamente ciò che offrono e, nel caso in cui dovessero sorgere più interessati, vendono all’asta il dominio. E’ frequente che domini apparentemente innocui vengano pagati centinaia se non migliaia di euro.

In ogni caso, ai fini del nostro ragionamento, una volta che avete acquistato il dominio dovete decidere cosa farne. Le strade sono fondamentalmente queste:
  • Creare un portafoglio di domini da vendere alla lunga ad altri potenziali acquirenti, esattamente come abbiamo spiegato poco fa. In questo caso cercherete di avere un piccolo margine che remuneri l’investimento. E’ la strada meno dispendiosa in termini di energie ma, probabilmente, meno redditizia seppure relativamente poco rischiosa. Per vendere ci sono forum specializzati come Alverde.net che vi permettono di incontrare altri utenti interessati;
  • Guadagnare con un blog o con un negozio online. Se il dominio che avete acquisito risponde ad un’esigenza particolare che potrebbe raccogliere un traffico interessante e, magari, ha anche back link autorevoli che potrebbero dargli una “spinta” iniziale notevole, potete pensare di svolgere una di queste attività. Abbiamo spiegato spesso come muoversi nella sezione dedicata al guadagno online: in questa sede ci limitiamo a dire che si tratta di una strada più impegnativa ed alla portata di imprenditori del web già più esperti;
  • Creare una PBN (private blog network). I SEO ed i blogger probabilmente sanno che cos’è, i non addetti ai lavori difficilmente ne possono intuire le potenzialità. Per spiegare meglio questa strada, suggeriamo di leggere l’articolo di Seo Gardenin cui Francesco Margherita analizza bene il fenomeno. A noi interessa solo sapere che, sebbene sia una pratica discutibile, una PBN può rappresentare un valido supporto per i propri progetti oppure una fonte di reddito nel caso in cui vi dedichiate alla vendita di link, pratica questa che viola il regolamento di Google e che è fortemente sconsigliata se non avete conoscenze molto approfondite. Sono tanti gli imprenditori che comprano domini anche a cifre alte proprio per vendere link e recuperare brevemente l’investimento, ottenendo così degli utili: essendo, però, lo stadio più avanzato delle pratiche da mettere in campo, è importante ricordare che il tempo da dedicare cresce esponenzialmente perché la concorrenza è agguerrita e preparata.
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Conclusioni: conviene comprare un dominio web per guadagnare?

Abbiamo visto una prospettiva sia di risparmio che imprenditoriale decisamente allettante, capace di produrre anche margini molto elevati se si è in grado di operare correttamente. Rientra un po’ nel nostro stile presentare pratiche del genere che vanno apparentemente controcorrente rispetto ai tradizionali canali per investire analizzati quotidianamente. Se si conosce abbastanza il web o si ha voglia di studiare e provare, magari sbagliando più volte inizialmente, comprare un dominio web per poi rivenderlo o per guadagnare dei soldinei modi che abbiamo visto può essere davvero una prospettiva interessante.

Se si ragiona da investitori, è bene sapere che non ci sono banche o intermediari vari e che, pertanto, i rischi sono soltanto connessi al vostro agire: i guadagni, di contro, sono solo vostri, in caso di esito fortunato, e non ci sarà nessuno da retribuire con prelievi sugli utili come accade nell'ambito dei normali strumenti finanziari.

Se desiderate “tuffarvi” in questo campo, quindi, vi conviene leggere e studiare per settimane, acquisendo quanto meno le conoscenze di base per poter accedere su un terreno calcato ogni giorno da personaggi spesso spregiudicati o che, comunque, sanno il fatto loro. Del resto, in che ambito non è così? Per approfondire, inoltre, vi rimandiamo alla nostra guida su come guadagnare online.

Il vostro parere, a margine di un discorso così lungo, è cosa gradita e contribuisce sicuramente ad arricchire il dibattito: il box in basso dedicati ai commenti è a vostra disposizione per allargare le vedute della discussione. Per restare aggiornati con i migliori contenuti di Affari Miei, vi invitiamo ad iscrivervi alla newsletter gratuita del blog: riceverete solo novità e curiosità relative alle scelte editoriali del nostro progetto.

Come fare soldi con Facebook: guadagnare online con profilo o pagina fan nel 2016

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Guadagnare con Facebookè ormai una realtà: sono tanti gli utenti che hanno imparato come fare soldi online con un profilo o con una pagina fan, sfruttando internet in tutte le sue mille sfaccettature, comprese quelle più assurde. Come trasformare in denaro l’utilizzo del proprio social network preferito? Come già accennato in tante altre occasioni in cui abbiamo parlato diguadagno online, non è tutto facile e bisogna essere costanti e determinati. Prima di cimentarsi in una nuova attività occorre quanto meno conoscerne le basi: può dirsi lo stesso anche per chi vuole avviare un business su Facebook o, più in generale, sul web oggi, nel 2016. Dimenticatevi, quindi, le varie promesse di ottenere soldi facili: su queste pagine non ci piace vendere fumo.

Cosa serve per iniziare? L’unica fortuna è che l’avvio è a costo zero: si fa per dire, perché ovviamente non si avranno subito degli introiti e pertanto si dovrà lavorare “gratis” per settimane se non per mesi. Andiamo a vedere, in concreto, cosa è possibile inventarsi per ottenere una remunerazione da un’attività sul noto social network. Pronti per fare soldi?

Come fare soldi con una pagina fan Facebook: guadagnare online sui grandi numeri

Fare-soldi-con-facebookOttenere denaro da una pagina Facebook è più semplice di quanto crediate, sebbene formalmente la piattaforma non lo consenta e cerchi essa stessa di “spillare” soldi a chi ha delle community a causa dell'incremento del ricorso alla pubblicità. Si può dire di più: con l’ultimo aggiornamento all’algoritmo il nostro amico “faccia libro” ha ridotto la portata delle pagine. I post, un tempo immediatamente visibili a tanti utenti, oggi raggiungono assai meno persone: si stima che le pagine più grandi raggiungano meno del 2% degli utenti. Vi è capitato di perdere di vista il vostro cantante preferito o il sito che leggevate abitualmente entrando da Facebook? Se non seguite costantemente la pagina, cliccando mi piace o commentando, alla lunga i post scompaiono e dovete andarveli a cercare. Lo scopo è quello di monetizzare: ormai tutti i grandi portali pagano Facebookperiodicamente, tant’è che spesso vi compaiono post con la scritta “sponsorizzato”.

Detto questo, come guadagnare con una pagina Facebook alla luce degli ultimi aggiornamenti? La strategia vincente è più o meno rimasta invariata: bisogna creare community che siano seguite, proponendo quotidianamente post, aggiornamenti di stato, video e quant'altro. L’importante è che la gente che clicca “mi piace” sia realmente interessata ai post: elemosinare il like alla pagina di calcio ad un amico che lo detesta non porterà a nulla. Esistono diversi modi per incrementare i fan velocemente, ma non sono da considerarsi buoni ai fini di una vera crescita perché portano massa disinteressata che nemmeno si ricorderà di voi. Diciamo che raggiunto un numero assai elevato, dopo aver lavorato attentamente ogni giorno con la condivisione di contenuti interessanti, può arrivare la fase del guadagno.
Si può guadagnare con una pagina Facebook in diversi modi, eccone alcuni:
  • Vendere spam di altri siti: ottenere traffico da Facebook è il modo più semplice per far crescere un sito. Su internet è pieno di gestori di siti web che cercano pubblicità e accessi e che sono disposti a pagare per averli;
  • Condividere post di propri siti e guadagnare dal proprio spazio, sia esso un blog che guadagna con le pubblicità che un sito di e-commerce che vende prodotti;
  • Promuovere la propria professione: sebbene sia più indicato Linkedin per scopi professionali, in alcuni settori magari si può riuscire a promuovere la propria attività trasformando gli utenti in clienti.

Facebook Ads e affiliazioni: fare soldi vendendo nel 2016

Un altro modo estremamente redditizio e sempre più in crescita per fare soldi con Facebookè il ricorso alle ADS. Come Google Adwords, anche lo spazio per gli investitori di Facebook è potenzialmente aperto a tutti ("E' gratis e lo sarà per sempre"...sic!): chiunque, anche solo per divertimento, può sponsorizzare un post. Ovviamente, oltre a chi si diverte, c'è chi vuole guadagnare denaro in maniera rapida e duratura. Chi possiede un e-commerce destina sicuramente una parte del proprio budget in Facebook Ads, sebbene inferiore a quella che investe probabilmente in attività SEO e Google Adwords. Esiste un modo di guadagno online che è simile al dropshipping di cui abbiamo detto: parliamo delle affiliazioni. In pratica, per farla breve, ci sono siti che permettono di guadagnare delle percentuali sulle vendite generate dal portale: ce ne sono tantissime che riguardano praticamente di ogni settore. Chiaramente il traffico di un sito può essere variabile e non essere per forza di cose organico, cioè proveniente dai motori di ricerca: se, per esempio, riuscite a raggiungere le persone tramite Facebook potete benissimo portare gente sul sito che potenzialmente è interessata a comprare. Facebook Ads permette di profilare il pubblico, cioè di scegliere chi raggiungere in base agli interessi. Per riassumere e non voler essere logorroici, se ad esempio riuscite a pagare ogni visita un numero di centesimi relativamente basso rispetto al guadagno che fate dalla vendita (margine che varia a seconda del prodotto) e siete in grado di intercettare con i vostri post un pubblico interessato all'argomento che statisticamente compri su percentuali elevate (si parla tecnicamente di conversioni), avete in pratica creato un business vero e proprio con Facebook. Ce ne sono migliaia ormai che, ogni giorno, invadono la timeline e molti hanno effettivamente successo: si tratta di modelli che vengono definiti "scalabili" perchè una volta intercettato il target giusto di pubblico e quantificati i costi ed i ricavi si può tendenzialmente insistere fino alla saturazione del mercato di riferimento. Per approfondire, vi consigliamo di leggere questo libro dal quale abbiamo studiato anche noi.

Guadagnare online con un profilo Facebook: fare soldi dalla compravendita di account

Questa è una pratica molto al limite, anzi, si può dire che è scorretta: su Facebook si possono iscrivere solo persone vere, non account finti. In teoria è cosi, nella pratica però esiste un vero e proprio market dei profili ed ogni giorno le nostre bacheche sono inondate da contenuti creati e diffusi da persone non vere. Tanti addetti ai lavori, infatti, usano su Facebook più profili o, semplicemente, differenziano lo spazio "privato" da quello lavorativo. Per quanto il social network si impegni a garantire un certo controllo, fornendo strumenti per segnalare le anomalie alle utenti, ci sono i furbi che sguazzano.
Tornando a noi, comunque, il limite massimo di contatti raggiungibile è di 5 mila amici, più eventuali follower. Far crescere un contatto, acquisendo magari amici di una zona determinata, è utile per fare soldi online con Facebook: sono tanti, infatti, gli internauti disposti a comprare un account con un certo numero di amici. Per fare cosa? Le attività sono fra le più disparate: internet è una giungla quasi priva di regole dove molti personaggi spregiudicati fanno di tutto per generare traffico o farsi pubblicità. Ognuno ha le sue buone ragioni e non tocca a noi dire se è giusto oppure no. E' bene, comunque, "scegliere gli amici giusti": non basta arrivare a 5 mila ma occorre che quelli che vengono aggiunti siano accomunati da un interesse o da una connotazione territoriale o sociale. Solo in questo modo un potenziale acquirente potrà pensare di pagarvi profumatamente per la compravendita del profilo.

Conclusioni: con impegno tutto è possibile

Ma allora è vero: si può guadagnare con Facebook veramente?La risposta secca è si, ma bisogna conoscere il mezzo, avere tempo e idee per lavorare da casa. Se mancano questi requisiti ogni attività sarà fallimentare, esattamente come l’apertura di un negozio o l’avvio di una professione qualsiasi. Il vantaggio di internet è che consente molto spesso di trasformare le proprie passioni in modi per fare soldi. Se ritenete di avere una possibilità, non resta che provare a dire la vostra ma sappiate che vi tocca studiare, studiare e studiare!

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Attività redditizie online: secondo lavoro da casa, verità o disinformazione?

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Quali sono le attività più redditizie da fare online? Nonostante nel 2016 lo sviluppo della rete sia sensibilmente cresciuto, sul web circola ancora tanta disinformazione: si può avviare un secondo lavoro da casa che nel lungo periodo possa rivelarsi in grado di soppiantare quello attuale? In tanti se lo chiedono, molti ci provano ma in parecchi falliscono. Perché? Le ragioni sono svariate e non possono valere per tutti.
Oggi cercheremo di capire quelle che sono le attività più redditizieda svolgere su internet ed in che modo riuscire a costruirsi una rendita alternativa per arrotondare lo stipendio o sostituirlo del tutto.

Se questa è la prima visita ad Affari Miei fermatevi un attimo: non basterà la lettura di un articolo per 30 secondi per spiegarvi esattamente tutto quanto volete sapere. Nel corso delle nostre guide siamo soliti indicare tanti collegamenti, così da unire in un discorso solo tutto quanto abbiamo trattato nel tempo. Se non avete molti minuti da dedicare, salvate il sito nei preferiti e tornate con calma, così da poter afferrare gradualmente e con attenzione i concetti che vi sfuggono sulle attività redditizie online e capire come iniziare seriamente un secondo lavoro da casa.

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Secondo lavoro da casa: quali attività redditizie da fare online?
Nell’articolo dedicato ai lavori autonomi da casa abbiamo cercato di tracciare un quadro di quelle che sono le cose da fare per avviare un proprio progetto economicamente sostenibile. Prima di guardare quanto si guadagna avviando una nuova attività su internet, comunque, è bene che vi chiediate cosa siete in grado di fare, quali sono le vostre competenze. Non serve a niente prendersi in giro: se sapete usare il computer solo per accendere Facebook, è inutile che pensate di fare soldi online seriamente. Sottolineiamo questo passaggio perchè, anche grazie alla crescita del blog negli ultimi mesi, abbiamo ricevuto decine di e-mail di lettori che volevano che gli spiegassimo (gratuitamente, ovviamente, come se tutto questo fosse un gioco!) come si avvia un business sul web o come guadagnare qualche soldo. Il problema principale non è tanto la domanda, del tutto legittima ed alla quale rispondiamo volentieri se circostanziata. Dalle parole dei richiedenti abbiamo spesso percepito un'ignoranza di base del mondo di internet: un gap di conoscenza che non si può colmare leggendo per qualche minuto il nostro blog o altri spazi simili, né chiedendo (giuriamo, è successo davvero) dei "riassuntini" via mail che sintetizzassero tutto quanto cerchiamo di spiegare meticolosamente. E diciamo questo non perchè vogliamo essere scortesi ma semplicemente perchè molte delle richieste che ci giungono semplicemente non possono essere esaudite. Prima di dedicarvi a questo proposito, quindi, cercate di capire chiaramente quello che volete: studiate, spegnete Facebook e la televisione e concentratevi meglio, magari acquisendo materiale di base che vi spieghi che cos'è un motore di ricerca, che cos'è la SEO, come funzionano i social network e cose simili.

 
Tornando a noi, dopo una premessa più che necessaria, ci tocca purtroppo sottolineare che sono tante le promesse di attività redditizie online: “Ti faccio guadagnare 1000 euro al mese senza fare nulla” e roba simile che annuncia l'arrivo della ricchezza. Sono veritiere quelle promesse, ma per chi le fa: è il proponente che, giocando sull’ignoranza altrui del mezzo, guadagna senza fare alcunché. Quindi è bene che impariate almeno i rudimenti per smanettare con internet e creare un blog, usare i social network per lavoro, eccetera. Nella pagina contatti potete contattare Affari Miei: un consiglio non si nega a nessuno, purché ciò non diventi una consulenza o una richiesta di risoluzione di problemi esistenziali (si veda il paragrafo precedente ;-) ).
Molte volte per acquisire competenze del genere è necessario, oltre allo studio, anche la pratica. Per fare tutto ciò è bene che, dopo aver acquisito le prime conoscenze, iniziate a cimentarvi da soli: l’esperienza e le notti insonni sono la chiave del successo. Nessuno sa esattamente cosa fare, è la capacità di leggere gli eventi che determina tutto.

Per iniziare un secondo lavoro da casa non bisogna mai ‘buttarsi’ del tutto

E’ bene che, qualunque sia il vostro progetto, non vi ci tuffiate mai del tutto: sarebbe un salto nel vuoto. Ciò è sicuramente più faticoso perché comporta la necessità di non lasciare il lavoro (e lo stipendio) e di impegnarvi per tante ore al giorno: oltre a quanto già fate, dovete studiare e dedicare tempo alla vostra nuova attività. Questo, però, ridurrà i rischi derivanti dall’eventualità che non riusciate nell’impresa che vi siete prefissi. Se non avete un lavoro e scegliete un segmento in cui non occorre investire nulla, se non il tempo, allora il discorso cambia. In tanti sono riusciti ad inventarsi un lavoro proprio iniziando in questo modo.
Vuoi guadagnare online veramente? Scarica il nostro manuale, scoprirai come iniziare da zero a costruire il tuo business sul web!

Conclusioni: attività redditizie online, cosa conviene fare su internet?

Detto questo, come abbiamo scritto anche nelle guide dedicate alleidee per attività commerciali redditizie, non esiste una ricetta sicura per avere successo e fare soldi. Guardatevi intorno, siate creativi – non ci stancheremo mai di dirlo -  e potrete realizzare il sogno di trasformare le vostre passioni in un lavoro remunerativo.

La lettura degli articoli dedicati alle idee imprenditoriali, al guadagno online ed, in generale, al lavoro, vi aiuterà a trarre spunti utili per i vostri progetti futuri. Non abbiamo la ricetta per cambiare la vostra vita ma, condividendo informazioni, proviamo a darvi qualche idea per iniziare a provarci.
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