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Fondo interbancario di tutela dei depositi: che cos’è?

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Il Fondo Interbancario di Tutela dei depositiè un consorzio tra banche che ha come scopo quello di tutelare, fino al limite di 100.000 euro, chi deposita denaro in uno qualunque degli istituti che operano sul suolo nazionale. Si tratta di un istituto nato nel 1987 al quale si aderiva fino al 2011 in via facoltativa e volontaria e che oggi invece è diventato consorzio obbligatorio per tutte le banche organizzate come Società per Azioni. Si tratta di un importantissimo istituto di tutela per piccoli e medi risparmiatori che funziona secondo modalità precise, che andremo ad indagare nel corso della guida di oggi.

La crisi delle banche scoppiata sul finire del 2015 ha decisamente acceso il dibattito sul tema, al punto da spingere molti a chiedersi se il fondo interbancario di tutela depositi sia effettivamente in grado di far fronte ad un default di sistema. Anche chi masticava poco di finanza, poi, ha conosciuto il consorzio e, giustamente, cerca maggiori lumi in merito.

Quali banche partecipano al fondo di tutela?

Al fondo di tutela devono contribuire e aderire tutti gli istituti bancari italiani che hanno come forma societaria la SPA. Per quanto riguarda invece le succursali di gruppi esteri che operano in Italia l’adesione non è obbligatoria ma volontaria e si somma alle tutele che vengono offerte dall’ordinamento di riferimento. L’unica tipologia bancaria che non è obbligata ad aderire al fondo di tutela è la banca di credito cooperativo, che aderiscono però ad un fondo analogo, chiamato Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo.

Nonostante per i gruppi stranieri dunque non sia poi obbligatorio iscriversi e aderire al consorzio, ad oggi tutte le banche che operano con sportelli aperti al pubblico nel nostro paese aderiscono al fondo di tutela interbancario.

Quanto tutela il Fondo?

Il fondo copre fino a 100.000 euro per depositante presso ogni singolo istituto bancario. Questo vuol dire che se la persona di Mario Rossi ha un conto deposito da 95.000 euro presso l’istituto A, e un conto corrente presso l’istituto B di 40.000 euro, verrà rimborsato in entrambi i casi.

Nel caso in cui invece i diversi conti dovessero cumularsi in capo allo stesso soggetto presso lo stesso istituto, vale il totale di 100.000 euro. Per intenderci, nel caso in cui Mario Rossi fosse titolare (o co-titolare) di due conti presso il medesimo istituto, per un totale di 60.000 euro più 50.000 euro, si vedrebbe riconosciuta comunque la tutela fino a 100.000 euro. La somma di 100.000 euro è così stabilita dal d.l. n. 49 24/03/2011, che stabilisce il limite di rimborso, come abbiamo detto poco prima, per correntista presso lo stesso istituto.

I conti coi-intestati e le persone giuridiche

Guida al fondo interbancario di tutela dei depositi
Per i conti cointestati fa fede invece il conto parziale per ogni sottoscrittore. Se saranno 2, il limite sarà di 200.000 euro. Il fondo di tutela opera anche nel caso in cui uno degli intestatari o dei cointestatari sia una persona giuridica e non una persona fisica. Per intenderci, il fondo di tutela opera anche nel caso in cui l’intestatario del conto sia una società, qualunque sia la configurazione che abbia assunto.

Quali conti sono coperti dal fondo di tutela?

Il fondo di tutela non opera ovviamente con ogni tipo di conto che potreste aver acceso in banca. IL fondo è operativo per:
  • conto corrente
  • conto deposito
  • deposito a risparmio nominativo
  • certificati di deposito nominativi
  • buoni fruttiferi
Non è invece prevista alcuna tutela, almeno da questo fondo di tutela interbancario, per:
  • certificati di deposito al portatore
  • libretti di risparmio al portatore
  • le somme investite in azioni, fondi azionari, obbligazioni, sia se emesse dalla banca stessa, sia se vendute per conto terzi
  • i fidi
  • i castelletti

Quali sono le funzioni del Fondo Interbancario di tutela?

Il primo obiettivo di questo fondo è ovviamente quello di tutelare il risparmio. Allo stesso tempo vi è una tutela per le banche, per evitare il fenomeno della corsa agli sportelli, in quanto il fondo stesso:
  • evita che facendo fronte ai prelievi con le sue sole sostanze, una banca possa trovarsi sottocapitalizzata
  • evita la chiusura degli sportelli, nel caso in cui le richieste di contante depositato siano superiori alle disponibilità della banca
  • aiuta il sistema nel suo complesso, al fine di ostacolare quei fenomeni di massa spesso non razionali che possono essere alimentati da notizie, per vere o false che siano
  • garantisce la salubrità del sistema in quanto tale, diminuendo nei risparmiatori la paura di non poter accedere ai fondi depositati
Si tratta dunque di uno strumento che agisce operando su entrambi i lati del rapporto banca-cliente e che non è disponibile soltanto in Italia, ma praticamente in tutti i paesi con economia bancaria sviluppata.

Il fondo potrebbe essere non adeguato?

Senza voler alimentare quelle che sono voci di corridoio che ciclicamente si fanno avanti ad ogni sofferenza di uno o più gruppi bancari italiani, è comunque doveroso rilevare che il fondo interbancario potrebbe non essere adeguato a restituire le somme depositate nel caso in cui a fallire siano più istituti bancari contemporaneamente.

Il fondo è stato già messo a dura prova con le recenti sofferenze di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti, CariFerrara anche la situazione dei correntisti sembra essere, almeno per il momento, piuttosto tranquilla.

Come si accede al fondo nel caso di fallimento dell’istituto bancario

Nel caso in cui l’istituto bancario presso il quale abbiamo acceso un mutuo dovesse diventare insolvente, non dobbiamo attivarci in alcun modo. Il rimborso infatti è completamente scisso dalla procedura fallimentare.

Il rimborso avviene attraverso procedure automatiche del fondo di garanzia interbancaria ed è dovuto entro 20 giorni, anche se si può ottenere comunque proroga di 10 giorni. Chi ha uno o più conti corrente presso l’istituto in sofferenza (o che ha aperto le procedure fallimentari) non deve dunque attivarsi, in quanto non viene ritenuto creditore verso l’istituto (e dunque non viene iscritto neanche nell’apposito registro), ma verrà semplicemente saldato dal Fondo Interbancario di Garanzia.

Il valore massimo stabilito dall’UE

La scelta del tetto di 100.000 euro non è autonoma del legislatore italiano, ma è stabilita dalle norme Europee attualmente vigenti.

Le norme si sono preoccupate di uniformare il livello di tutela in tutta l’area Euro e anche nei paesi che partecipano all’Unione pur non avendone adottato la moneta (è il caso del Regno Unito).

Per saperne di più

I testi legislativi da consultare per saperne di più sono i seguenti:
  • d. Lgs 385/1993, all’articolo 83, 96-bis e 96-ter
  • Testo Unico Bancario, articolo 96-bis
  • Direttiva CE 94/19, che è stata recepita nel nostro ordinamento con d.Lgs. 659/1996
  • Direttiva CE 2009/14, recepita nel nostro ordinamento con d.Lgs. 49/2011

Vivere e lavorare in Brasile: info documenti e permessi, quanto costa la vita?

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Non vi basta cambiare nazione ma volete cambiare anche continente? Allora, in questo caso, una delle mete che potrebbe fare al caso vostro è il famoso e colorato Brasile. Attenzione però, perché il processo burocratico da seguire per vivere e lavorare in Brasileè lungo e spesso faticoso. Non essendo in Europa, infatti, diventa molto più difficile architettare il tutto ma, non per questo, è impossibile.

Prima di prendere questa decisione vagliate dunque tutte le vostre possibilità e analizzate bene il da farsi. Come? Innanzitutto leggendo questo articolo, che vi fornirà grandi spunti di riflessione. Restano valide, comunque, le solite premesse che facciamo generalmente in tutti i post dedicati a chi ha intenzione di trasferirsi all’estero: valutate tutti gli essenziali aspetti che sviscereremo come il costo della vita e le possibilità di trovare (o mantenere) un impiego.
Lettura consigliata: Dove conviene investire all’estero?

Come vivere e lavorare in Brasile: focus

Se si decide di vivere all'estero, la prima cosa su cui ci si concentra è sicuramente l'aspetto occupazionale. A differenza di ciò che molti pensano, la disoccupazione in Brasile non è per niente elevata in termini percentuali. Il governo, complici anche i Mondiali di calcio ed i Giochi Olimpici del 2016, sta cercando di porre fine alla mancanza di importanti infrastrutture: di conseguenza la ricerca di professionisti qualificati e specializzati da parte delle aziende operanti nel settore è piuttosto florida. Se la vostra occupazione è molto specializzata sarà molto elevato anche il vostro stipendio. Tuttavia se possedete una laurea, questa non sarà riconosciuta spontaneamente e quindi dovrete iniziare un lungo iter per il riconoscimento del titolo di studio.
Ma partiamo dalle basi e scopriamo insieme tutto ciò che serve per vivere e lavorare in Brasile.
Prima di tutto è necessario un visto permanente, poiché con uno turistico o con un visto da studente non sarà possibile farsi assumere in maniera regolare; essi, inoltre, scadono dopo poco tempo. Il problema è che il visto permanente non viene rilasciato a tutti: dovete investire nel Paese aprendo un’attività oppure dimostrare di essere stati assunti come dirigenti o, ancora, di essere pensionati che decidono di trasferirsi. Il visto lavorativo, invece, ha la caratteristica di essere sostanzialmente collegato al contratto che firmate: in ogni caso, vale la pena che chiediate lumi al Consolato.

Una capito questo passaggio fondamentale dovrete concentrarvi sul dove trasferirvi. Il Brasile è composto da un territorio molto esteso, le città sono tante e le caratteristiche diverse. Il nostro consiglio è quindi quello di informarvi su dove è più richiesta la vostra professione e poi provare a visitare il luogo prima del trasferimento effettivo. Questo potrebbe evitarvi alcuni problemi o sgradevoli sorprese future. Solitamente i centri in cui è più facile trovare lavoro sono quelli delle grandi città: San Paolo, Rio de Janeiro, Belo Horizonte, eccetera.  Le piccole città hanno, però, certamente i loro vantaggi: poca criminalità, meno traffico e quindi meno inquinamento, meno sovraffollamento.

E per quanto riguarda la lingua?

Se volete davvero lavorare in modo serio, allora la conoscenza del portoghese sarà fondamentale. Potete decidere di impararla qui in Italia, ancora prima di partire, oppure di mettervi alla prova direttamente sul posto. Fortunatamente il portoghese non è poi così diverso dall'italiano e quindi non incontrerete insormontabili difficoltà nell'apprenderlo.

Costo della vita e clima: due aspetti importanti per vivere e lavorare in Brasile

Conviene trasferirsi in Brasile?Specie sulla costa, il climaè decisamente piacevole. Ciò comporta un risparmio sia sulle spese di riscaldamento che, più in generale, sul vestiario. Chi, inoltre, è solito investire tanti soldi in una vacanza al mare, probabilmente non avrà più questa spesa. Il costo della vitaè ancora abbordabile: occorrono dagli 800 ai 1200 euro circa (in Brasile c’è il Real: un euro vale circa 2,7 Real) al mese per vivere dignitosamente. Tuttavia il costo tende ad alzarsi sulle principali città e da diversi anni, vista la crescita economica che il Paese ha vissuto, sono aumentati anche i prezzi dei beni di prima necessità. Un tempo il Brasile era famoso per i rendimenti altissimi dei titoli di Stato: pare che il 10% netto di una volta sia ormai un miraggio ma, negli ultimi anni, si sono raggiunte comunque cifre decisamente più interessanti dei rendimenti dei BTP Italiani.

Conviene trasferirsi in Brasile?

Siamo alle conclusioni. E’ una scelta di vita perché si tratta di una nazione che si trova dall’altra parte del mondo, non proprio dietro l’angolo. Non possiamo dire noi, su due piedi, se è giusto o se è sbagliato: sta a voi comparare i pro ed i contro prima di tirare le somme. Se decidete di troncare definitivamente con l’Italia, la scelta può andar bene fermo restando che andrete incontro a diversi problemi inizialmente, nella fase di adattamento. Se volete emigrare da pensionati, conviene cercare piccoli centri più che metropoli consapevoli, però, che la qualità degli appartamenti e dei servizi potrebbe essere ancora diversa dalla nostra quando si lascia una città famosa. In Brasile, poi, esistono problemi molto simili ai nostri: la corruzione è ancora elevata e il livello di criminalità è piuttosto significativo.

Miglior conto deposito: confronto rendimento conti aprile 2016, interessi netti

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I risparmiatori sono sempre alla ricerca di modi per investire i risparmi: qual è il miglior conto deposito del momento? In questo articolo effettueremo un confronto tra i migliori conti deposito aggiornato al 2 aprile 2016: analizzeremo quale banca propone le condizioni migliori, calcolando il guadagno netto (interessi netti) corrisposto ai risparmiatori. Cerchiamo di capire ad oggi se questa soluzione rappresenta un investimento sicuro e redditizio oppure se conviene virare su altre possibilità.
=> Leggi anche: Tutti i conti in promozione: offerte aprile 2016
Conviene ancora vincolare il proprio denaro presso una banca oppure ci sono altre strade da tenere in considerazione? In alcuni casi forse si, in altri no: la guida, oltre ad aggiornare periodicamente i tassi proposti dai principali istituti, fornisce anche istruzioni utili per chi vuole investire oggi i risparmi su usufruendo di questo strumento.

Se siete giunti per la prima volta su Affari Miei, vi consigliamo la lettura della nostra sezione dedicata alla Finanza: troverete recensite le varie opportunità per gestire al meglio il proprio denaro in questo difficile momento di crisi economica per il nostro Paese.

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Conto deposito migliore

Miglior conto deposito aprile 2016: confronto conti, tutto ciò che bisogna sapere

Nei riferimenti che seguono, ci basiamo sui dati in nostro possesso alla luce delle recensioni effettuate e su quanto ad oggi stabilisce Il Sole 24 Ore nel suo noto comparatore. Prima di guardare agli interessi netti corrisposti, è necessario che controlliate una serie di aspetti contrattuali estremamente importanti ai fini della valutazione della bontà del vostro investimento. In particolare, suggeriamo di essere vigili sui seguenti particolari:
  • Controllare chi paga l’imposta di bollo: essa ammonta al 2 per mille della somma depositata (0,20%) e molto spesso (ma non sempre) viene pagata dalla banca quando è in corso una promozione tesa ad attirare nuovi clienti. Si tratta di un fatto non marginale se si sta valutando di investire i risparmi in un conto deposito. La nostra guida dedicata al bollo su conto corrente e conto deposito può chiarire ogni dubbio per chi non dovesse conoscere del tutto la materia;
  • Capitalizzazione degli interessi: essa può essere annuale, semestrale, trimestrale. Inoltre è possibile che gli interessi vengano dati in anticipo e si cumulino con il capitale iniziale oppure che vengano corrisposti a scadenza. Intuirete facilmente la differenza sostanziale che può esistere tra le varie opzioni perchè se gli interessi capitalizzano più volte durante l'anno vanno a sommarsi al capitale che, di volta in volta, si incrementa mediante il tasso promesso. Inoltre dare gli interessi in anticipo vuol dire incrementare il capitale, darli alla fine invece può non essere la stessa cosa. Alcune banche, poi, tendono per esempio a corrispondere gli interessi subito, a mo' di promozione, fermo restando che il denaro resti comunque vincolato fino alla scadenza: in questo caso gli introiti non vanno, però, a cumularsi con tutto il capitale che si sta vincolando;
  • Occhio alla tassazione degli interessi che sui conti deposito è al 26% contro il 12,50% dei BTP e dei BFP e il 20% del libretto postale. Abbiamo assistito ad un incremento negli ultimi anni che, unitamente al calo generalizzato dei tassi, sta rendendo spesso poco conveniente lo strumento del conto deposito. Esistono, tuttavia, delle eccezioni che sono legate ad offerte temporanee tese ad incrementare la clientela: oltre agli interessi, infatti, spesso le banche offrono dei veri e propri benefit ai nuovi sottoscrittori dal valore economico considerevole. In un mercato diventato sempre più dinamico, anche soluzioni che a primo acchito potrebbero sembrare "da supermercato" hanno, invece, il loro perchè: aumentare i clienti della banca e raccogliere quanto più denaro possibile.;
  • Sicurezza della banca: con le crisi di alcuni noti istituti del nostro Paese l'attenzione è sicuramente salita. Su questa pagina spieghiamo come scegliere una banca, fermo restando la garanzia del Fondo Interbancario di Tutela Depositi che copre i capitali fino a 100 mila euro.

Qual è la situazione attuale?

Da quando la BCE ha deciso di intervenire con il Qe, i tassi sono scesi decisamente su tutti quelli che vengono definiti generalmente "prodotti sicuri". I conti deposito non sono da meno e, infatti, i tassi proposti dalle banche appaiono decisamente meno appetibili rispetto a qualche anno fa. Tuttavia, sovente, vengono proposte offerte temporanee che risultano essere abbastanza interessanti se paragonate con il mercato generale le cui condizioni, appunto, non sono estremamente esaltanti. Ricordate un aspetto principale: conviene investire in uno strumento del genere nel momento in cui consente di proteggere i risparmi dall'inflazione. Se l'inflazione dovesse essere più alta del tasso di interesse netto, ci state perdendo. Negli ultimi anni abbiamo assistito al fenomeno che viene definito deflazione, visto che la crisi economica ha portato alla riduzione dei consumi ed in parte anche dei prezzi. Lo scopo del Quantitative easing, oltre ad incentivare i consumi e l'erogazione del credito alle famiglie, sotto forma di mutui e prestiti personali, ed alle imprese, è proprio quello di far ripartire anche l'inflazione: la previsione per i prossimi anni, quindi, dovrebbe andare nella logica di un tasso crescente che deve essere accompagnato, in sede di investimento, da un rendimento almeno paritetico. Parliamo pur sempre di una previsione perchè non siamo in grado, ad oggi, di dire con chiarezza se la politica attuata dalle istituzioni comunitarie possa davvero essere considerata valida ed azzeccata. Sarà la storia dei prossimi anni a dircelo. Questa premessa, in ogni caso, è d'obbligo perchè prima di investire i propri soldiè necessario capire con esattezza in quale cornice ci si sta muovendo. Solo una grossa mole di informazioni, infatti, può consentire agli investitori di poter effettuare scelte consapevoli ed in qualche modo orientate verso obiettivi ben definiti in fase di pianificazione. Quando dovete gestire i vostri soldi cercate sempre di essere attenti e parsimoniosi: pensate anche cinque minuti in più senza credere che agire con calma sia una perdita di tempo. Non è affatto vero perchè tantissimi risparmiatori si sono trovati nei guai proprio perchè non hanno adeguatamente valutato il da farsi e si sono fidati, purtroppo, di professionisti poco onesti. Questo vale in generale e può ritenersi valido anche come ragionamento generale per i conti deposito, sebbene essi siano da considerarsi comunque come un investimento relativamente più tranquillo e meno esposto alle fluttuazioni che caratterizzano i mercati azionari o obbligazionari.

Investire in un conto deposito: confronto tra i principali conti vincolati e liberi

Passiamo ora ai numeri, dopo aver adeguatamente introdotto il tema con il nostro stile schietto e senza peli sulla lingua. Ecco quali paiono essere le migliori soluzioni di aprile 2016. La stima viene fatta sulla base di un investimento minimo di 30 mila euro ed un deposito di 12 mesi nel caso di deposito vincolato e di 10 mila euro per 12 mesi caso di deposito libero.
Potrebbe anche interessare: Miglior conto corrente: confronto e consigli per la scelta 

Migliori conti a deposito vincolato

  • Banca Marche (qui nostra recensione su conto deposito Banca Marche): interessi netti con liquidazione posticipata 477,30 euro. L’imposta di bollo è a carico del cliente;
  • Banca IFIS: interessi netti con liquidazione posticipata pari a 332,25 euro. In questo caso l’imposta di bollo è a carico della banca sulle quote che vengono vincolate, la liquidazione degli interessi è trimestrale ed il tasso è garantito sulla base del non svincolo del denaro. Per approfondire, rimandiamo alla nostra recensione del conto deposito Rendimax.
  • IBL Banca - ContoSuIBL vincolato: il tasso lordo ammonta all'1,75 per cento ed il guadagno netto è di 328,63 euro con imposta di bollo a carico del cliente;
  • Conto Facto Standard: tasso lordo pari all'1,55%, guadagno netto 344,10 euro e imposta di bollo a carico della banca;
  • Conto deposito Banca Privata Leasing: si tratta di un conto ad interessi anticipati. Tasso lordo pari all'1,60%, imposta di bollo a carico dei clienti e guadagno netto pari a 294,35 euro;
  • Conto Time Deposit di Banca Santander: tasso lordo all'1,50% con imposta di bollo a carico del cliente. Il guadagno netto è di 273,10 euro;
  • Deposito Ripresa Vincolata della Banca della Provincia di Macerata: tasso lordo pari all'1,30% con imposta di bollo a carico del cliente. Guadagno netto di 227,95 euro.

    In più potete leggere le guide di Affari Miei su altri conti deposito che propongono le condizioni che trovate riportate schematicamente accanto:
  • Conto Italiano di Deposito MPS: 2,50% lordo sui depositi a 60 mesi per i nuovi clienti;
  • Conto Deposito Arancio ING Direct: in promozione per i nuovi clienti, interessi all'1,20% per vincoli da un anno;
  • Conto deposito CheBanca! propone il tasso lordo dell'1% annuo per i vincoli;
  • Contoforte.it di Banca Mediocredito FVG propone un tasso annuo lordo dell'1,50%;
  • InMediolanum, conto deposito banca Mediolanum: rendimento per depositi a dodici mesi pari all'1,25 per cento;
  • Banca DinAmica: interessi fino all'1,70% annuo lordo;
  • Conto deposito Privatbank: interessi annui al 2,20% lordo:
  • Conto deposito Youbanking di Banco Popolare: interessi annui 0,9%;
  • Conto Deposito Cash Parkdi Fineco: interessi pari allo 0,50 lordo;
  • Conto Deposito Unicredit: interessi allo 0,30% annuo.

Migliori conti a deposito libero

  • Findomestic: interessi netti garantiti pari a 111,03 euro, bollo gratuito per un anno e liquidazione semestrale;
  • Banca Santander: interessi netti pari a 91,02 euro. Gli interessi sono liquidati trimestralmente e l’imposta di bollo è a carico del cliente;
  • Banca Marche: interessi netti pari a 98,48 euro con liquidazione trimestrale ed imposta di bollo a carico del cliente.

Conto deposito migliore aprile 2016: conviene investire i risparmi?

Al di là dei numeri sommariamente esposti, va detto che i tempi sono quelli che sono sul mercato dei conti deposito, come accennato chiaramente nei paragrafi precedenti. Il quantitative easing della BCE non farà altro che ridurre la disponibilità delle banche a remunerare chi gli presta i soldi: tra l'altro proprio ad inizio settembre Mario Draghi ha detto che la misura potrebbe proseguire ancora a lungo per sostenere l'Europa e permetterle di uscire dalla crisi.

C’è un po’ di sbandamento tra gli investitori: ciò è testimoniato, secondo diversi analisti, dal fatto che i Bond del Tesoro emessi la scorsa primavera abbiano avuto un successo clamoroso pur non essendo le condizioni straordinarie. Se volete valutare un investimento di durata medio lunga, consigliamo la lettura degli articoli sui buoni fruttiferi postali indicizzati all'inflazione italiana e sui BTP Italia aggiornato all'ultima emissione: non si promette nulla di eclatante ma la possibilità di agganciare il rendimento netto all'inflazione, se credete che tornerà a crescere, può essere una variabile da tenere in considerazione per il futuro.

Affari Miei continuerà a monitorare il panorama dei conti deposito, aggiornando costantemente questa pagina e fornendo articoli quotidiani sulle varie prospettive che vengono a manifestarsi per i risparmiatori.
=> Non sai come investire i tuoi risparmi? Clicca qui per scaricare la guida di Affari Miei

Miglior conto corrente 2016: confronto online spese, costi, bollo e interessi di aprile

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Qual è il miglior conto corrente attualmente disponibile in Italia? Conviene fare un conto online? Abbiamo effettuato una valutazione per individuare le soluzioni più interessanti di aprile 2016. L’analisi tiene conto dei costi, dell’imposta di bollo, degli interessi (con calcolo del rendimento netto) e di tutte le condizioni che le banche propongono ai consumatori nel corso dell'anno che stiamo vivendo.

Nella sezione dedicata ai conti correnti, poi, sono disponibili le recensioni di Affari Miei di alcune proposte commerciali degli ultimi tempi. Sempre in tema di soldi, poi, invitiamo a consultare per un approfondimento le sezioni dedicate alle carte prepagate, ai conti deposito ed alla finanza. In questo modo, se siete interessati alla gestione del denaro, troverete diversi spunti e consigli elaborati sulla base di ciò che il mercato offre in questo 2016.

La scelta del conto corrente miglioreè un'attività che ogni giorno coinvolge tantissime persone: l'avvento dei conti online ha radicalmente cambiato il mercato ed abbattuto i costi, oltre ad aver concesso una semplicità mai vista prima. Su questa pagina cercheremo di capire tutto ciò che bisogna sapere prima di sottoscrivere un contratto di questo tipo e valuteremo le principali offerte attualmente attive.

Miglior conto corrente 2016: meglio online o in filiale? Come scegliere con consapevolezza

Confronta migliori conti correnti
Quando si parla di soldi, le valutazioni non devono essere ancorate soltanto al rendimento netto proposto ma a tutte le condizioni contrattuali ed alla solidità della banca: per approfondire vi consigliamo di tenervi aggiornati sulle banche a rischio e, in generale, suggeriamo la lettura del post su come scegliere una banca. Particolare attenzione va riservata ai costi fissi che gravano su un conto corrente. Generalmente i conti online hanno costi assai più bassi, specie se sottoscritti per essere usati soltanto in rete. Un conto può avere due tipi di spese classificate in questo modo:
  • canone fisso: si paga un canone mensile o annuo. Conviene per i clienti che effettuano tante operazioni;
  • canone variabile: non si paga il canone ma ogni operazione ha un prezzo (alcune possono anche essere gratuite). In questo caso, però, è necessario valutare attentamente quello che si ritiene possa essere il proprio profilo: se si devono svolgere poche operazioni, questa soluzione è la migliore.

Miglior conto corrente di aprile 2016: interessi netti garantiti

Per calcolare il rendimento netto (interessi lordi da cui sottrarre la ritenuta al 26%) e valutare le condizioni, ci siamo avvalsi dell'aiuto di un noto comparatore che permette di fare il confronto tra i conti migliori. La stima è effettuata su una giacenza media di 10 mila euro, con circa 60 operazioni annue (intensità di utilizzo: media) e con l’accredito dello stipendio mensile. Ecco i risultati che ci sono comparsi ordinati sulla base degli interessi netti. Per molti dei conti che elenchiamo trovate, linkata, anche la recensione specifica:
  • Conto di Banca Dinamica: la proposta vede un conto online a zero spese (in promozione) senza possibilità di effettuare operazioni allo sportello. La banca si accolla l’imposta di bollo e il tasso annuo d’interesse è all’1% per i primi tre mesi, dal quarto mese è necessario accreditare lo stipendio per mantenerlo. Interessi netti: 74,00 euro;
  • Hello Money di Hello Bank(Gruppo BNL Parisbas): il conto corrente è gratuito se gestito online. Gli interessi lordi sono dello 0,75% per giacenze che vanno dai 5 mila ai 24.999 euro e dell’1,25% per le cifre superiori. Imposta di bollo a carico del cliente, se si svolgono operazioni allo sportello il costo è variabile. In promozione fino al 15 dicembre, se si entra facendo accreditare uno stipendio o una pensione oppure depositando 3 mila euro, si può ottenere un buono Amazon da 150 euro.Interessi netti: 21,65 euro;
  • Conto Widiba: si tratta di un conto corrente online della nuova banca (rating: B21) che propone interessi netti pari a 14,80 euro. Per i clienti viene proposto un buono Amazon di 500 euro.
  • Conto InCreval: Credito Valtellinese propone un conto corrente con canone gratuito ed imposta di bollo a carico dell'istituto. Depositando la somma indicata gli interessi netti sono pari a 3,70 euro (tasso: 0,05% lordo);
  • Conto Webank: interessi netti 5,92 euro, imposta di bollo a carico del cliente pari a 34,20 euro.
=>Non sai come investire i tuoi risparmi? Clicca qui per scaricare la guida di Affari Miei

Conclusioni: cosa attendersi per il 2016?

In questa guida abbiamo visto brevemente una panoramica delle condizioni proposte da alcuni dei principali istituti ed abbiamo fornito gli strumenti di base, attraverso il suggerimento di articoli correlati all'argomento, per decidere in totale autonomia ed evitare fregature. Per ciò che concerne l'immediato futuro, possiamo dire sicuramente che le banche continueranno ad offrire tassi d'interesse relativamente bassi a causa della prosecuzione del quantitative easing di cui abbiamo scritto. Il conto corrente, comunque, serve essenzialmente per avere uno strumento veloce per gestire il proprio denaro e, visti i tempi che stiamo vivendo, per tenerlo al sicuro. E' pur vero che esiste il Fondo di Tutela Interbancaria dei Depositi e che i correntisti con capitali inferiori a 100 mila euro sono in qualche modo assicurati ma, per riposare più tranquillamente di notte, conviene valutare soprattutto la solidità dell'istituto che si va a scegliere.

Rinnovo Tessera Sanitaria scaduta 2016: come effettuarlo

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La Tessera Sanitariaè un documento personale che permette ai cittadini di usufruire dei servizi sanitari all’interno dei Paesi della Comunità Europea. Inoltre, è anche uno strumento all’Amministrazione Pubblica che lo sfrutta per monitorare la spesa sanitaria in Italia e controllare la quantità di medicinali prescritte dal medico curante al paziente. Per effettuare analisi, esami e visite mediche va dunque esibita la Tessera Sanitaria, sia che si tratti di strutture ospedaliere, ambulatoriali o riconosciute dal Sistema Sanitario Nazionale. Inoltre, la stessa tessera sanitaria va esibita in farmacia per acquistare farmaci dietro prescrizione. La tessera sanitaria dà anche diritto a specifici cicli di cure termali messe a disposizione dall’INPS. Cosa succede se la Tessera Sanitaria è scaduta? In questo articolo vedremo, tra i vari aspetti interessanti, come funziona con il rinnovo, chiarendo gli aspetti che riguardano la procedura da seguire nel 2016.

Tessera Sanitaria  all’estero

La Tessera Sanitariaè un documento indispensabile da portare dietro quando ci si reca all’estero, che dà diritto ai cittadini della Comunità Europea di ricevere gratuitamente assistenza medica e cure urgenti negli ospedali e nelle cliniche riconosciute sul territorio. Con l’esibizione della Tessera Sanitaria le spese mediche sostenute dalla struttura che cura il paziente verranno rimborsate dal Servizio Sanitario Nazionale Italiano secondo le norme previste dalla regione in cui risiede l’assistito.
In Italia la Tessera Sanitaria deve essere obbligatoriamente esibita in farmacia ogni volta che il cittadino presenta una ricetta medica o un’impegnativa scritta dal medico di base in cui avrà inserito il codice fiscale dell’assistito e relative esenzioni del ticket sanitario. Il farmacista deve obbligatoriamente emettere uno scontrino fiscale che attesta l’acquisto di farmaci e che il cittadino utilizzerà per dimostrare le spese mediche sostenute quando andrà a fare la dichiarazione dei redditi. Gli importi relativi agli scontrini sono validi per la detrazione Irpef. La Tessera Sanitaria non sostituisce comunque il libretto sanitario, che è obbligatorio per la prescrizione medica, per il cambio medico e per altre attività.

La Tessera Sanitaria contiene i dati anagrafici, il Codice Fiscale del cittadino e indica il comune di nascita mentre nel caso di cittadini stranieri indica lo Stato estero di nascita. La data di scadenza della tessera sanitaria generalmente è di 6 anni, per gli assistiti in via definitiva, o periodi inferiori nel caso si tratti di stranieri con permesso di soggiorno limitato.
Leggi anche => Fondo Est, come funziona con l'assistenza sanitaria - Smarrimento o furto della tessera sanitaria: cosa fare?
La Tessera Sanitaria viene rilasciata a tutti i cittadini titolari di Codice Fiscale che hanno diritto all’assistenza sanitaria da parte del Servizio Sanitario Nazionale e a tutti i nuovi nati a cui è stato attribuito il codice fiscale. L’invio della tessera Sanitaria per i nuovi nati avviene automaticamente ed è valida 1 anno. Alla sua scadenza, l’ASL di appartenenza invia una nuova Tessera. L’invio della Tessera Sanitaria è generato automaticamente subito dopo che la ASL comunica i dati di assistenza al Sistema TS.

Cosa fare se la Tessera Sanitaria non è mai arrivata?

Tessera Sanitaria Scaduta, info sul rinnovo
La tessera è in vigore il 1° gennaio 2004 e ad oggi dovrebbe essere stata recapitata a tutti i cittadini italiani che ne hanno diritto. Di solito la Tessera Sanitaria viene inviata automaticamente al cittadino quando la ASL comunica i dati di assistenza al Sistema TS, ma può capitare che per motivi di varia natura l’interessato non abbia mai ricevuto la Tessera Sanitaria. In tal caso, è possibile che ci siano stati degli errori al codice fiscale: se quest’ultimo non è corretto è opportuno rivolgersi agli uffici dell’Agenzia delle Entrate e richiederlo mostrando un documento d’identità valido. Se invece il codice fiscale è corretto, è necessario rivolgersi alla propria ASL per regolarizzare definitivamente la posizione comunicando i dati di assistenza al Sistema TS così da consentire l’emissione della Tessera Sanitaria. Per qualsiasi inconveniente è necessario controllare se si è iscritti alla ASL o se l'ASL di competenza ha provveduto ad inviare telematicamente i dati di assistenza al Sistema TS.

Tessera Sanitaria scaduta: come rinnovarla nel 2016?

La Tessera Sanitariaè generalmente valida 6 anni per gli assistiti ASL in via definitiva, mentre per i cittadini stranieri, che hanno permessi di soggiorno in scadenza o limitati per motivi che riguardano lo studio, il lavoro o l’assistenza, la Tessera Sanitaria è valida solo per il periodo di permanenza in Italia. Se sta per avvicinarsi la data di scadenzadella Tessera Sanitaria, non c’è nulla di cui preoccuparsi! La tessera sarà inviata automaticamente in busta chiusa dall’Agenzia delle Entrate e il cittadino la riceverà presso il proprio domicilio senza fare nulla. Una procedura che riguarda indistintamente tutti i cittadini avente diritto. Nel caso in cui, per qualsiasi eventualità, la Tessera sanitaria non dovesse essere recapitata, ci si può recare all'ASL più vicina per riferire l’accaduto. L’Asl provvederà immediatamente a rilasciare un certificato provvisorio sostitutivo, in attesa che l'Agenzia delle Entrate provveda a far recapitare al proprio domicilio una nuova tessera originale al malcapitato. Per chi invece volesse controllare online può verificare lo Stato di emissione su Portale Progetto Tessera Sanitaria nella sezione "Per vedere lo stato della mia Tessera Sanitaria". Per verificare se la procedura è in corso occorre essere in possesso del proprio codice fiscale.
Come richiedere online il duplicato se la tessera Sanitaria viene smarrita

Nel caso la Tessera Sanitaria venga smarrita, rubata o magari si sia deteriorata, il cittadino ha il diritto di richiedere un suo duplicato. Il cittadino può dunque richiedere l’emissione di una nuova tessera presentandosi con un documento d’identità in corso di validità. Anche i cittadini residenti all’estero possono richiedere il duplicato della tessera Sanitaria: per farlo, basta rivolgersi direttamente al Consolato italiano che si trova nel Paese di residenza. La Tessera Sanitaria sarà inviata nel domicilio scelto dal cittadino, o presso il domicilio in Italia o presso il consolato all’estero.
Dunque, nel caso la Tessera risultasse smarrita o anche danneggiata e illeggibile, il cittadino può richiederne il duplicato presso nelle seguenti sedi: agli Uffici dell’Agenzia delle Entrate, presso la propria ASL, all’ Agenzia delle Entrate richiesta online duplicato Tessera Sanitaria, o addirittura per telefono. Per comunicare la richiesta tramite telefono è disponibile il servizio automatico informativo con il numero telefonico 848.800.444 o il numero 800.030.070, attivo dal lunedì al sabato dalle ore 8 alle ore 20.

La richiesta di duplicato della Tessera sanitaria va fatta indicando il codice fiscale della persona che richiede il duplicato della Tessera sanitaria o, se non se ne è in possesso, i propri dati anagrafici. Il duplicato viene inviato presso il domicilio del cittadino che lo ha richiesto. 

Surroga mutuo BNL: Trasformamutuo, opinioni e recensione 2016

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Anche se è sempre più complicato riuscire ad ottenere un mutuo, esso rimane comunque uno delle soluzioni più scelte per effettuare spese economicamente importanti come l’acquisto di una casa o la ristrutturazione di un appartamento. Come funziona la surroga con BNL? Quel che forse non tutti sanno è che il mutuo non rimane uguale a se stesso per sempre ma può subire, se noi lo desideriamo, delle modificazioni nel corso del tempo. Questi cambiamenti possono avvenire grazie a vari procedimenti, primo tra tutti attraverso la surrogazione, ovvero attraverso un passaggio dalla banca originaria, dove si è stipulato il contratto, a una diversa e nuova. In questo articolo vedremo brevemente come funziona la surroga del mutuo, le proposte di BNL e le opinioni più rilevanti riguardo alla situazione del mercato in questo 2016.

Surroga mutuo BNL: come funziona?

Cosa dovrebbe portare il mutuatario a questa decisione? Innanzitutto i cambiamenti del mercato che potrebbero rendere i tassi e i tempi scelti in fase di contratto eccessivamente elevati o lunghi alla luce dei nuovi avvenimenti economici. Se si desidera, quindi, passare da una condizione non più favorevole ad una vantaggiosa è possibile effettuare la cosiddetta surroga.  Attenzione però, perché essa può essere effettuata, nella pratica, una sola volta. Il cliente non può decidere di esercitare questo diritto ogni qualvolta ne senta la necessità poiché i costi che le banche dovrebbero affrontare, per la perdita di un cliente, sono elevati.  In questo modo, inoltre, il nuovo istituto di credito saprà che il cliente non potrà cambiare idea nuovamente e quindi sarà propenso ad accettare la sua richiesta.
La surroga può essere di due tipologie: trilaterale o bilaterale. La prima è così denominata per la presenza di tre attori: banca originaria, nuova banca e soggetto debitore; la seconda ne prevede invece solo due: la nuova banca e il mutuatario, anche se successivamente l'istituto di credito precedentemente scelto dovrà rilasciare un'attestazione in cui afferma di non eliminare l'ipoteca.
E quando si parla di sostituzioneo di rinegoziazione a cosa si fa invece riferimento? Per sostituzione si intende quel procedimento che permette al mutuatario di estinguere il mutuo prima elaborato per poi crearne uno nuovo con caratteristiche differenti. Solitamente chi sceglie quest'opzione ha intenzione di richiedere una liquidità aggiuntiva. Anche questo procedimento può essere estremamente utile, tuttavia si rivela spesso costoso, a differenza della surrogazione che è totalmente gratuita. Aprendo un nuovo muto infatti, il cliente dovrà ritornare a far fronte ai costi bancari (perizia, istruttoria, polizza, ecc).

Brevemente, poi, vediamo cosa prevede la rinegoziazione: essa si può effettuare nel momento in cui il cliente desidera rimanere nello stesso istituto bancario con cui ha stipulato un contratto di mutuo, ma desidera anche modificare i termini di questo contratto. A differenza della surroga mutuo quindi non è possibile passare da una banca all'altra ma semplicemente si resta dove si è.
Il limite è che, a differenza della surrogazione, la banca non è obbligata ad accettare le richieste del cliente, che a quel punto quindi dovrà decidere se rimanere nella situazione precedente o effettuare un trasferimento ad un altro istituto.

È importante sottolineare, quindi, che qualsiasi surrogazione non prevede costi o richieste d'accettazione. La banca originaria non può rifiutare questo procedimento, a differenza della rinegoziazione.

Surroga Mutuo BNL: Trasformamutuo tasso fisso e variabile, opinioni offerte 2016

Trasformamutuo: surroga Mutuo BNL
Immagine tratta dal sito di BNL
L’opzione Trasformamutuo di BNL prevede in pratica due possibilità: la semplice surroga oppure la surroga con l’erogazione di nuova liquidità. E’ chiaro che nel primo caso semplicemente si passa dalla vecchia banca alla nuova mentre nel secondo caso si ricevono altri soldi per svolgere altre operazioni e, chiaramente, cambiano le condizioni contrattuali. La surroga va fatta, in genere, quando mancano ancora abbastanza anni alla scadenza originaria e le nuove previsioni contrattuali risultano essere più leggere sulla rata mensile. Le opinioni degli esperti, infatti, sono concordi nello sconsigliare di cambiare banca quando mancano pochi anni alla fine del rapporto. Sia che l’operazione si svolga come surroga mutuo a tasso fisso o a tasso variabile, questa riflessione può definirsi quasi universale.

Vediamo, adesso, su quali prodotti si applica l’opzione Trasformamutuo sulla surroga BNL:
  • Mutuo BNL Quasi Fisso: il tasso è variabile ma per tutta la durata del finanziamento è possibile beneficiare di riduzioni delle rate nel caso di momenti sfavorevoli sui mercati;
  • Mutuo BNL Spensierato: si tratta di un mutuo a tasso fisso per l’acquisto di una casa, la ristrutturazione o il completamento della costruzione;
  • Mutuo BNL Futuro Sereno: è un mutuo a tasso fisso con rate decrescenti per chi ha un reddito variabile. Si paga di più all’inizio, poi le rate tendono a calare;
  • Mutuo BNL Affitto più Tasso Fisso: le rate in questo caso sono crescenti e predeterminate ogni cinque anni;
  • Mutuo BNL Variabile: classico mutuo a tasso variabile per chi vuole beneficiare degli andamenti più favorevoli che può portare il mercato;
  • Mutuo BNL  Affitto Più: il prodotto è in questo caso a tasso variabile ma le rate sono predeterminate periodicamente, così da combinare i vantaggi delle fluttuazioni del mercato con la certezza delle risorse da impiegare.

Surroga mutuo online migliore: offerte tasso fisso e variabile 2016

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Surroga mutuo online migliore: offerte aprile 2016 - A differenza di quel che molti credono, un mutuo non è immodificabile, anzi, esistono diverse operazioni che permettono di andare a cambiare i termini del contratto e addirittura di andare a cambiare l'istituto di credito con cui era stato precedentemente stipulato. Tutte queste azioni sono più che lecite visto i numerosi cambiamenti economici che non solo annualmente ma anche mensilmente  si abbattono sui mercati. Se questa possibilità d'azione non esistesse, probabilmente ogni mutuatario si troverebbe a pagare delle rate con un tasso che andava bene dieci anni prima ma che ad oggi rasenta la follia.

Ma quali sono queste azioni fin'ora accennate? Stiamo parlando ovviamente di: surrogazione, rinegoziazione e sostituzione. Ora ci concentreremo in particolar modo sulla prima, la surrogazione. Scriviamo in un momento in cui il mercato dei mutui ha ripreso a correre grazie alla longa manus della BCE che, con il quantitative easing, sta cercando di far abbassare i tassi per dare una spinta all'immobiliare, alle ristrutturazioni ed ai consumi in generale.

Surroga Mutuo 2016: guida preliminare al cambiamento

Di cosa si tratta esattamente? La surroga mutuo non è altro che la possibilità di spostare il contratto del mutuo da un istituto bancario ad un altro per motivi di convenienza. Ciò significa che il cliente può richiedere preventivi ad altre banche e poi decidere quale soddisfa i suoi criteri e bisogni. La banca originaria non può opporre alcuna resistenza a questo cambiamento, neanche a livello economico, tant'è che questa operazione è completamente gratuita. Per quanto riguarda la banca ricevente invece, anch'essa non può pretendere il pagamento di spese dal cliente, tuttavia per il mutuatario deve essere ben chiaro una cosa: questo passaggio potrà accadere una sola volta con lo stesso mutuo. Non sarà assolutamente possibile, dopo aver effettuato il cambiamento, provare ad effettuarne un altro anni dopo o mesi dopo. Ciò ha un suo senso: per gli istituti di credito i clienti che abbandonano creano comunque delle spese di gestione e dei costi maggiori, la nuova banca ha quindi la necessità di sapere che il cliente in arrivo non abbandonerà anch'essa come la precedente.  Questo vuol dire quindi che, prima di effettuare il cambio tutti i parametri, devono essere ben analizzati così da non commettere errori irreparabili. Di quali parametri parliamo? Del tasso applicato e del numero di rate ancora da estinguere. Al momento coloro a cui conviene maggiormente effettuare una surrogazione sono chi ne ha acceso uno nell'anno 2008, poiché gli interessi andavano addirittura oltre il 5.50%-6%, ma anche a chi ne ha acceso uno nell'anno 2014, anche se avrebbe dei vantaggi minori rispetto ai precedenti. 
Attraverso la surrogazioneè inoltre possibile allungare il piano di ammortamento, riducendo in tal modo il valore della rata, al contrario è comunque possibile anche accorciare l'ammortamento ma in tal caso ovviamente la rata aumenterà, anche se attraverso dei tassi più bassi rispetto la banca precedente potrebbe esserci un'utile compensazione. A questo punto non resta quindi che girare per le varie banche e analizzare ciò che esse possono offrire: soprattutto online si trovano confronti tra i più importanti istituti. Ricordate comunque che la surrogazione non è l'unica soluzione adatta, in alcuni casi può essere molto più utile affidarsi ad operazioni come la sostituzione o la rinegoziazione. Quest'ultima rende anche possibile rimanere nella stessa banca originaria con delle variabili migliori. La sostituzione, invece, permette a chi ne ha bisogno di aumentare la liquidità del mutuo.

Miglior Mutuo Surroga 2016: confronto tra le principali offerte di aprile

Passiamo ora alla cosa che più ci interessa se conosciamo bene che cosa vuol dire mutuo surroga. Le principali offerte si possono raggruppare fondamentalmente in due blocchi: tasso fisso e tasso variabile. Ci avvaliamo del noto comparatore MutuiOnline per effettuare il calcolo che riportiamo di seguito:
Migliori offerte surroga mutuo online

Mutuo a tasso fisso
  • Importo di 100 mila euro con durata ventennale
  • Valore stimato dell’immobile 150 mila euro
  • Età del richiedente: 35 anni
  • Lavoro a tempo indeterminato
  • Reddito mensile della famiglia: 3 mila euro
Queste sono le soluzioni più convenienti:

  • Intesa San Paolo: Mutuo Domus Fisso – rata mensile 534,39 tasso 2,60% TAEG 2,72%
  • BNL: Trasformamutuo – rata mensile 554,60 tasso 3% TAEG 3,08%
  • IW Bank: Mutuo a Tasso Fisso– rata mensile 554,60 tasso 2,60% TAEG 3,07%
  • Hello Bank: Hello! Home Fisso – rata mensile 554,60 tasso 3% TAEG 3,08%
Mutuo a tasso variabile
  • Importo di 100 mila euro con durata ventennale
  • Valore stimato dell’immobile 150 mila euro
  • Età del richiedente: 35 anni
  • Lavoro a tempo indeterminato
  • Reddito mensile della famiglia: 3 mila euro
Ecco le soluzioni più convenienti:
  • Intesa San Paolo: Mutuo Domus Variabile – rata mensile 480,75 tasso 1,46% (Euribor a 1 mese + 1,60%) TAEG 1,56%. Spese di istruttoria e perizia azzerate.
  • Cariparma: Gran Mutuo Casa Semplice - rata mensile 483,19 euro tasso 1,51% (Euribor a 3 mesi + 1,60%) TAEG 1,56%. Zero spese di istruttoria e perizia.
  • IW Bank: Mutuo a Tasso Variabile Semprelight Surroga – rata mensile 489,47 euro tasso 1,65% (tasso finito senza altre spese) TAEG 1,61%. Zero spese di istruttoria e di perizia, spread decrescente.
  • Hello Bank: Hello! Home Variabile – rata mensile 485,36 euro tasso 1,56% (Euribor a 1 mese + 1,70%) TAEG 1,61% con spese di istruttoria e perizia azzerate.

Conclusioni: quale futuro per il mercato dei mutui?

Come scritto in apertura, il 2015 ha visto la ripresa delle erogazioni soprattutto grazie agli interventi varati dalla BCE. Nel breve periodo si prevedono tassi ancora bassi che cercheranno di spingere le famiglie ad accedere al credito. Il mercato immobiliare sta segnando i minimi storici per ciò che concerne i prezzi quindi, valutata la propria situazione personale, potrebbe la situazione risultare appetibile per realizzare il sogno di comprare casa.

Mutuo Bnl tasso fisso e variabile 2016: tutte le proposte

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Quali sono i vantaggi e gli svantaggi che derivano dal sottoscrivere un mutuo con BNL nel 2016? Conviene oppure no rivolgersi al gruppo BNL-Parisbas per l’acquisto della prima casa? In questo articolo cercheremo di capire le principali proposte commerciali del noto istituto, analizzando come sempre opinioni e recensioni riguardo gli aspetti chiave dei vari tipi di mutui che vengono proposti.

BNL propone mutui a tasso fisso ed a tasso variabile a seconda dell'esigenza che ha il cliente richiedente. La stabilità del tasso fisso, dunque, si contrappone alla maggiore dinamicità offerta dal tasso variabile: si tratta di una scelta, questa, sostanzialmente personale ma che non può prescindere dalle analisi delle condizioni.

Se siete interessati al mutuo surroga BNL, abbiamo scritto un articolo appositamente dedicato che traccia le condizioni nelle quali ci si può muovere e fornisce alcuni consigli pratici.
Leggi anche: Si può comprare casa senza mutuo?

Opinioni mutuo BNL: tutte le soluzioni a tasso fisso

Sono tre le opzioni che riguardano i mutui a tasso fisso che riportiamo di seguito:
  • Mutuo Spensierato: si tratta di un finanziamento a tasso fisso con rata costante. Fornisce la possibilità di pianificare la spesa nel medio lungo periodo ed è adatto, secondo la banca, per chi vuole comprare casa e godere della sicurezza che il tasso fisso offre;
  • Mutuo BNL Futuro Sereno: è pensato per le famiglie che hanno un reddito variabile. Le rate sono decrescenti, più alte nei primi anni e tendenti al ribasso negli anni successivi che, per chi lavora autonomamente o percepisce redditi comunque non sempre e solo dipendenti da uno stipendio ben definito, sono quelli meno pianificabili e più incerti;
  • Mutuo BNL Affitto più tasso fisso: le rate in questo caso sono crescenti e vengono predeterminate ogni cinque anni. E' pensato soprattutto per chi vive in affitto e vuole partire con una rata contenuta che, nel tempo, possa crescere gradualmente.

Mutuo BNL a tasso variabile

Due sono le opzioni proposte da BNL a tasso variabile:
  • Mutuo BNL Variabile: è il classico mutuo il cui importo della rata è legato all'andamento dei tassi sui mercati;
  • Mutuo BNL Affitto Più: molto simile al "cugino" a tasso fisso, prevede importi crescenti pianificati ogni cinque anni pur partendo da una base impostata sul tasso variabile.
Mutui BNL 2016: quale scegliere?
Immagine tratta dal sito di BNL
Le operazioni finanziabili con il mutuo BNLpossono riguardare sia l'acquisto e che la ristrutturazione di un immobile adibito ad uso abitativo. 

Conviene il mutuo BNL?

In questa fase in cui i tassi dei mutui sono bassi e pare che resteranno tali per un po', secondo diversi analisti conviene pensare al mutuo a tasso variabile, con tutti i rischi che però fanno seguito. I mutui nel 2015 hanno vissuto un vero e proprio boom e l'annuncio di Mario Draghi per la prosecuzione del quantitative easing non potrà che essere una buona notizia per chi sperava in tassi bassi, sebbene "aiutati" dalla BCE. Ovviamente il mutuo è un contratto bilaterale e, pertanto, prima di chiederlo bisogna assicurarsi che la banca sia disposta a concederlo: un fatto, questo, non sempre scontato vista la precarietà del lavoro e le garanzie richieste dagli istituti per tutelarsi da eventuali perdite.

Clarima prestiti e carte di credito: opinioni e funzionamento

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Clarimaè una società facente parte del gruppo bancario Unicredit dal 2009. Il gruppo è uno dei più importanti nel nostro Paese e può vantare milioni di clienti che posso interagire con la banca tramite le tante agenzie presenti su tutto il territorio. Grazie a questa società, il gruppo ha cercato di realizzare prodotti finanziari il più possibile in linea con le esigenze della propria clientela. In questo modo sono stati realizzati da Clarima prestiti e carte di credito per rispondere a questo tipo di domanda.

Prestito Clarima: garanzie, tempi e condizioni

Il prestito Clarimaè stato ideato proprio per rispondere ad un'esigenza ben precisa. Infatti spesso ci sono soggetti che vorrebbero accedere al mercato creditizio ma che sopportano grosse difficoltà nel farlo. In alcuni casi questo avviene per l'impossibilità di fornire garanzie, in altri casi perché il soggetto è disoccupato o segnalato come cattivo pagatore per dei debiti precedenti. In tutte queste situazioni, risulta molto difficile che una banca possa accordare un nuovo finanziamento. Per questo motivo una possibile soluzione potrebbe essere quella di utilizzare il prestito personale Clarima. La caratteristica principale di questi prestiti, infatti, è proprio la mancanza di particolare garanzie e di obblighi informativi. In sostanza, un prestito personale può essere accesso con facilità anche da persone che sarebbero escluse dalle normali procedure seguite per concedere un finanziamento. Nei casi tradizionali, infatti, vengono svolti tutta una serie di controlli sulla situazione reddituale e patrimoniale del soggetto richiedente, per verificare che esso sia in grado di rimborsare il prestito e presenti un profilo di rischio relativamente basso. Questo avviene perché anche le società finanziarie devono stare attente ai conti e non possono permettersi di investire in finanziamenti con un livello di rischio troppo alto. Questo esporrebbe anche loro stesse a dei possibili problemi di liquidità. Un prestito personale, invece, viene concesso semplicemente facendo riferimento alla possibilità del soggetto di dimostrare di percepire un reddito. In alcuni casi, inoltre, esso può essere accordato anche a disoccupati che non abbiano questa possibilità. In linea di massima, comunque, per poter richiedere un prestito Clarima, sarà sufficiente presentare la propria busta paga, in caso si sia lavoratori dipendenti. La banca provvederà ad effettuare solamente i calcoli relativi alla possibilità del cliente di rimborsare le rate periodiche. Il calcolo quindi si limiterà a capire se l'operazione sia fattibile ed, in secondo luogo, a valutare quale sia l'importo massimo erogabile. Il prestito Clarima può essere accordato per un importo che va dai 2 mila euro, fino ad arrivare ad un massimo di 30 mila euro. Ovviamente questo ventaglio idi possibilità, permette al cliente di effettuare una serie molto ampia di operazioni. L'altro vantaggio di questa tipologia di prestito, è infatti la non finalizzazione. Questo significa che il cliente non dovrà dare obbligatoriamente una spiegazione circa l'impiego che intende fare del capitale ricevuto. Anche questo è un punto molto importante, infatti il prestito potrebbe anche essere richiesto solo per poter superare un periodo particolarmente difficile dal punto di vista finanziario.

La velocità di erogazione del prestito Clarima lo rende uno strumento molto dinamico, adatto a sopperire a temporanee crisi economiche che necessitano di essere prontamente affrontate. Il cliente che lo desidera, potrà anche stipulare un'assicurazione che coprirà il rischio di non riuscire più a rimborsare le rate. A seconda della polizza richiesta, infatti, si potrà anche avere una totale copertura del debitore residuo, in casi gravi di infortunio o perdita del posto di lavoro. Sul sito della società è possibile effettuare un preventivo per verificare quali sarebbero le condizioni economiche applicate al contratto, tuttavia il tasso di interesse risulta essere abbastanza basso per la media di mercato. Bisogna, tuttavia, sottolineare che i tassi medi per i prestiti personali non sono molto economici. Questo avviene sempre per motivi legati al profilo di rischio dell'operazione. Ovviamente minori garanzie per la banca si traducono in un costo più altro dell'operazione per il cliente. Il rimborso delle rate potrà essere concordato con il cliente che sceglierà importi e tempi che possano rispettare le sue esigenze economiche. In ogni caso sarà anche possibile richiedere l'addebito direttamente sul proprio conto corrente. In questo modo non sarà necessario sempre ricordarsi la scadenza del pagamento e non si incorrerà in problemi di solvibilità.

Carte di credito Clarima: principali condizioni

Clarima ha anche realizzato carte di credito che possano essere utilizzate dai suoi clienti per effettuare qualunque tipologia di acquisto. Il circuito sul quale opera la carta Clarima è l'American Express ed è possibile richiederla ed ottenerla direttamente online. Infatti è presenta nella politica aziendale, la forte incentivazione degli strumenti tecnologici per produrre sempre servizi che siano il più possibile all'avanguardia. Questa convinzione si evince anche delle condizioni economiche che offre la carta di credito. Sono stati studiati, infatti, dei termini commerciali che potessero invogliare i clienti a provare questo servizio ed il risultato è qualitativamente apprezzabile.
Clarima Unicredit prestiti e carte di credito
Iniziando dalla quota annua che il cliente dovrebbe pagare, si può apprezzare il fatto che il primo anno il costo verrà sostenuto dalla società. Questo significa che il cliente inizierà a pagare la quota solamente dal secondo anno ed il costo della stessa sarà di 15 euro annui. L'addebito delle spese effettuate durante il mese, avviene il giorno 15 del mese successivo ed i limiti di utilizzo possono essere personalizzati per adattarsi alle esigenze del singolo cliente. Il pagamento può essere rateizzato direttamente sulla disponibilità della carte e questo è molto utile per chi voglia sfruttare a pieno la funzione della carta di credito. 

Nonostante la facilità di richiesta e di gestione di questo prodotto debba essere elogiata, si riscontra un tasso di interesse applicato alla rateizzazione abbastanza elevato. Nello specifico esso è del 14,50% e verrà applicato qualora si provvede al rimborso tramite rate. Questa tipologia di servizio permette di dilazionare il pagamento delle proprie spese, tuttavia è evidente che il costo sarà maggiore, proprio in virtù della componente di interessi che si andrà a pagare. Se si utilizza la carta Clarima per effettuare il rifornimento presso i distributori di benzina, non si pagherà alcuna commissione ed inoltre è possibile ottenere gratuitamente il saldo contabile direttamente online. Anche con questo prodotto della società è possibile stipulare un'apposita polizza assicurativa che copra il cliente da eventuali problemi futuri.

Prestiti cambializzati 2016: come funziona il prestito con cambiale

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I prestiti cambializzati sono una sottocategoria dei cosiddetti prestiti personali. Nel definire questa tipologia di prestito entra necessariamente in gioco l'importanza che assume la persona del soggetto richiedente. Come si evince dal nome, infatti, i prestiti personali sono strumenti che si caratterizzano per una forte componente di soggettività. In sostanza, non vi è una correlazione con l'utilizzo che si fa del capitale prestato, come invece avviene nei prestiti finalizzati, e non si ha nemmeno la presenza fisica di un bene o di un servizio. I prestiti finalizzati hanno come scopo ultimo quello di permettere al richiedente di acquistare un determinato bene presso un fornitore convenzionato con la società finanziaria. In questo caso chi eroga il prestito avrà anche la possibilità di rivalersi sul valore del bene in oggetto in caso di insolvenza del debitore. Il prestito personale, invece, risulta più rischioso, sotto questo punto di vista, per la banca che decide di accordarlo. Per questo motivo spesso vengono richieste delle garanzie accessorie di cui parleremo attentamente più avanti. Una volta che si è inquadrato il concetto di prestito cambializzato, occorre fare una precisazione molto importante per fornire un quadro completo ed esaustivo di questo strumento. Esso si bassa, infatti, sull'utilizzo delle cambialiper permettere il pagamento delle rate secondo il piano di ammortamento previsto. Le cambiali, quindi, assumo un ruolo centrale e non è possibile tralasciare la trattazione di questo concetto.

Che cosa sono le cambiali?

La cambiale, come indicato nel decreto numero 1669 del 1993, è un titolo di credito che viene solitamente utilizzato per dilazionare il pagamento di una certa somma di denaro. Questo documento attribuisce, a chi lo possiede, il diritto a ricevere una determinata prestazione e rientra nel novero dei cosiddetti titoli di credito. Capire bene questa definizione è fondamentale per comprendere il funzionamento del prestito cambializzato. Questo concetto, infatti, si ricollega a quello che viene solitamente definito l'unico difetto di questa tipologia di prestito. Se si richiede un prestito che sarà rimborsato tramite l'utilizzo di cambiali, infatti, ci si espone ad un rischio ben preciso. Qualora ci si trovi in una situazione di insolvenza, o anche solo di difficoltà economica, si sarà soggetti a possibili ritorsioni da parte della società che ha concesso il credito. Infatti, la natura della cambiale è quella di titolo esecutivo. Questo significa che il titolare del diritto di credito, ad esempio la banca, potrà richiedere il pignoramento dei beni del debitore fino a concorrenza della somma a lei ancora dovuta. Tutto questo è possibile in forza del titolo di credito sottostante il prestito, il quale non impone al creditore la necessità di provare di essere realmente titolare di quella situazione giuridica soggettiva. Se si procede con il protesto del titolo, il patrimonio del debitore sarà soggetto a vendita fino alla realizzazione di una somma congrua a soddisfare le richieste ancora pendenti del soggetto finanziatore.

Vantaggi dei prestiti cambializzati

Una volta che si è compreso a fondo questo concetto, si può passare alla trattazione di tutti gli aspetti positivi del prestito cambializzato, quelli che gli permettono oggi di essere ancora molto richiesto ed utilizzato sul mercato finanziario. Infatti, nel 2016 è previsto un notevole aumento di questo strumento, un trend che è iniziato già da circa un paio d'anni e che potrebbe riportarlo ai livelli di utilizzo che si registravano negli anni '70. In questo periodo, infatti, era largamente utilizzato il pagamento tramite cambiali e si richiedevano questi prestiti per una moltitudine di necessità finanziarie differenti. Essendo abbastanza semplice da ottenere, rispetto ad altri tipi di finanziamenti, quello cambializzato è spesso utilizzato senza un preciso scopo di acquisto. In sostanza, lo si utilizza anche per avere una liquidità immediata per affrontare problemi finanziari e temporanee impossibilità di percepire un reddito. Questo aumento è certamente da attribuire anche alla ritrovata fiducia nel mercato finanziario, da parte della maggioranza della popolazione. La crisi economica mondiale del 2008, infatti, aveva largamente minato la fiducia dell'opinione pubblica nei confronti del sistema credito e sopratutto di quello bancario. In seguito ad una lenta ripresa ed ai molti interventi normativi in materia di trasparenza bancaria, oggi si assiste ad una nuova, seppur timida, crescita della fiducia nel sistema finanziario. Questo aspetto è molto importante perché l'intero sistema creditizio si basa proprio su questo concetto, senza il quale non potrebbe reggersi in piedi tutto l'attuale funzionamento delle banche.
Funzionamento, interessi e requisiti prestiti cambializzati

L'economia moderna è molto complessa e necessita di trovare costantemente nuove soluzioni per reperire i fondi necessari per il suo funzionamento. Per questo motivo oggi nascono costantemente nuove tipologie di finanziamento e si assiste ad una crescente offerta di prodotti finanziari molto variegati. Nonostante questo fenomeno, il prestito fiduciario cambializzato ha mantenuto la sua funzione principale grazie alle sue caratteristiche di base. Esso, infatti, permette a tutti di ottenere un capitale, senza dover provvedere a rispondere a determinati requisiti obbligatori. Grazie a questo è molto spesso anche richiesto da precari o da disoccupati che incontrerebbero molte difficoltà nell'ottenimento di un altro tipo di prestito. Nel caso in cui si sia lavoratori autonomi, dipendenti o disoccupati, tuttavia, esistono differenti tipologie di garanzie richieste. Cerchiamo di carpire le principali differenze in questo senso. 
Un lavoratore autonomo può sempre richiedere un prestito cambializzato, l'unica regola che deve rispettare è quella di provare la percezione di un reddito. Per fare ciò gli sarà indispensabile consegnare il modello unico della dichiarazione dei redditi, riferito all'ultimo periodo fiscale valido. Inoltre, il soggetto dovrà anche essere titolare di una polizza assicurativa che sia di importo correlato al valore del finanziamento richiesto. 
Per i lavoratori dipendenti il procedimento è simile ma lievemente più semplice. In sostanza essi dovranno sempre provvedere a certificare il proprio reddito ma, in questo caso, potranno farlo semplicemente mostrando l'ultima busta paga ed il TFR già maturato. In questo caso non è necessaria la compresenza della polizza in quanto il profilo di rischio è già ridotto dal fatto che il soggetto sia titolare di un contratto da dipendente. 
Per quanto riguarda la posizione di un disoccupato, invece, le cose sono leggermente differenti. Infatti egli non potrà mai dimostrare di avere una certa entrata fissa e questo deve essere in qualche modo compensato per poter ottenere il prestito. In questo caso sarà premura del richiedente trovare qualcuno che si comporti da garante nel suo rapporto con la società finanziaria. In questo modo il rischio dell'operazione sarà mitigato dalla compresenza di due debitori che rispondono dell'obbligazione con due patrimoni differenti. Questo è sufficiente a permettere alla banca di effettuare il finanziamento. 

Semplicità del prestito cambializzato

In molte tipologie di prestito la procedura non è così semplice. Solitamente, infatti, le banche e tutti gli altri operatori del mercato dei capitali, svolgono indagini molto più accurate per verificare la solidità patrimoniale del soggetto debitore. In genere il processo assume questi connotati. Il cliente della banca presenta la richiesta di ottenere un finanziamento. La banca contatta la Centrale dei Rischi e verifica la solvibilità del cliente. Una volta che la procedura di controllo da esito positivo allora si procede con l'accredito della somma pattuita. La Centrale è un istituto molto importante che svolge il ruolo di archivio delle situazioni finanziarie di tutti i soggetti che fanno ricorso al mercato dei capitali. In sostanza ogni volta che viene concesso un qualsiasi tipo di finanziamento, la società che eroga l'importa comunica alla Centrale tutte le informazioni riguardanti quell'operazione. Periodicamente la banca informa l'istituto anche della puntualità del pagamento delle rate e degli eventuali problemi che siamo sorti durante il rapporto con il cliente. Tutte queste informazioni vengono immagazzinate ed attendo di essere nuovamente richieste. Quando un soggetto si presenta ad uno sportello per richiedere un nuovo finanziamento, l'istituto di credito non fa altro che richiedere la posizione debitoria di quel cliente alla Centrale dei Rischi. Essa fornisce tutte le indicazioni riguardanti i precedenti contratti del richiedente e permette alla banca di effettuare una valutazione molto accurata riguardo alla qualità dei pagamenti effettuati. Risulta abbastanza evidente che, qualora si abbiano avuti dei problemi con finanziamenti pregressi, si avranno grosse difficoltà ad ottenere nuovi capitali. Questo avviene perché la società finanziaria deve effettuare un'attenta analisi dei metodi in cui impieghi il proprio denaro. Ogni operazione di prestito, infatti, ha insita dentro di sé una certa componente di rischio. Questo rischio risiede, sostanzialmente, nella possibilità che il capitale prestato non venga più rimborsato. Per questo motivo quando l'istituto di credito si trova di fronte ad un cliente che ha già avuto difficoltà nel pagare le proprie rate, tende a non erogare ancora denaro. Questa procedura di verifica viene effettuata ogni volta che si richiede un nuovo prestito, tranne che nel caso di quelli cambializzati. In questo caso la maggior garanzia per la banca è offerta proprio dalle cambiali, come si è enunciato sopra, e per questo non viene effettuato il controllo presso la Centrale. Risulta abbastanza chiaro che se si hanno avuti dei problemi con il pagamento di un precedente prestito, la soluzione del cambializzato è molto utile per riuscire comunque ad ottenere una certa linea di credito. Inoltre non dovendo dare spiegazioni circa l'impiego dei fondi ricevuti, è possibile ottenere una certa somma che permetta di superare un brutto periodo, con discreta facilità.
Perchè conviene il prestito cambializzato

I prestiti cambializzati, quindi, svolgono anche un ruolo di accesso al credito secondario per tutti coloro che hanno difficoltà a trovare un finanziatore. In un'epoca di crisi finanziaria, questo strumento assume quantomai un'importante ruolo sociale. Esistono alcune limitazioni agli importi che si possono ottenere ed al periodo per il quale è possibile ottenere il prestito. Parlando degli importi occorre sottolineare che essi cambiano sia in base alle esigenze espresse dal cliente, sia in base alla sua categoria di consumatore. Infatti, essi varieranno se la richiesta dovesse essere fatta da un lavoratore autonomo oppure da uno dipendente. In generale i limiti fissati sono di circa 1500 euro per quanto riguarda il minimo erogabile e di 50 mila euro per il tetto massimo. Ovviamente ad importo maggiore sarà commisurata una rata maggiore per cui è sempre bene effettuare preventivamente dei calcoli realistici su quella che sia la necessità finanziaria precisa del richiedente. Il periodo che viene utilizzato per l'ammortamento del prestito può andare dai 36 mesi fino ad arrivare a 120. L'ammortamento di un prestito è quel periodo di tempo che serve per rimborsare il capitale ricevuto, pagando contestualmente anche gli interessi maturati. In sostanza prima di accordare il prestito si redige un prospetto che indica le tempistiche con le quali dovranno essere effettuati i pagamenti, le modalità (in questo caso cambiali) e l'importo da pagare. La rata sarà quindi composta da una quota di interessi e da una di capitale. Il rimborso può avvenire secondo metodi di ammortamento differenti, tuttavia il più utilizzato nel nostro Paese è quello che prevede delle rate costanti. Con questo concetto si intende dire che il pagamento sarà sempre uguale ogni mese ma, si badi bene, la composizione della rata non lo sarà mai. Infatti la banca, o altra società che abbia concesso il prestito, opterà per una quota di capitali decrescente. Questo significa che la composizione delle rate sarà sbilanciata lungo tutto il periodo dell'ammortamento. In sosta avviene che, nel primo periodo, le rate avranno una quota di interessi molto alta ed una di capitale inferiore. Questo rapporto andrà poi pian piano invertendosi durante il periodo di riferimento. Questo metodo serve a garantire all'istituto di credito di incamerare subito quello che è il suo guadagno, ovvero l'interesse, e rientrare pian piano del capitale prestato. 

Interessi sui prestiti cambializzati: quanto mi costa?

In merito a questo concetto occorre fare due considerazioni molto importanti. La prima riguarda il ricavo della banca e l'altra la possibilità di effettuare un'estinzione anticipata del prestito e la convenienza di questa operazione. La società che offre in prestito una certa somma si priva fisicamente di quel denaro per consegnarlo al cliente. Questa privazione è, a tutti gli effetti, un sacrificio che viene sopportato in vista di un probabile guadagno. Quando, in economia, si sopporta un sacrificio, esso deve essere sempre remunerato. Il ricavo della banca sta proprio in quel tasso di interesse che viene applicato alla somma prestata. In sostanza essa viene pagata per aver permesso al cliente di avere a disposizione una somma immediata anche se lui non ha ancora guadagnato l'intero importo. Questo permette a tutti di effettuare acquisti con un capitale che in realtà non si possiede ancora, rimandando al futuro il rimborso dello stesso. Questo principio sta alla base dell'economia moderna e permette un'allocazione delle risorse più efficiente. Infatti sarebbe paralizzante per l'economia, la situazione in cui chi voglia investire ed abbia le idee per farlo non disponga dei mezzi finanziari necessari. Il ruolo della banca è proprio quello di raccordo tra offerta e domanda di mezzi finanziari e l'interesse è il suo ricavo per svolgere questa funzione. Un altro aspetto molto importante che occorre trattare è la possibilità di estinguere anticipatamente un prestito. Anche nel caso di prestiti cambializzatiè possibile effettuare questa operazione ma, prima di arrivare a prendere questa decisione, occorre conoscere pro e contro e capire quando veramente sia conveniente comportarsi in questo modo. Cerchiamo quindi di rielaborare quanto sopra indicato e di dare una risposta esaustiva a questo quesito. L'operazione di rimborso anticipato consiste nel pagamento del debito residuo in quel preciso momento con il conseguente scioglimento dell'obbligo contrattuale nato in sede di accensione del prestito. Con questo strumento il debitore si libera dai suoi vincoli e potrà richiedere un nuovo finanziamento quando ne avrà bisogno. I principali vantaggi di questa operazione sono proprio questi ma ciò che spinge un soggetto ad effettuarla è il risparmio in termini di pagamento degli interessi. Infatti, secondo la logica della composizione delle rate sopra espressa, non si dovranno rimborsare gli interessi relativi alle rate future. Questo risparmio può essere notevole solamente se si effettua l'estinzione nei primi anni del finanziamento. Infatti risulta abbastanza evidente che nell'ultimo periodo dell'ammortamento la quota interesse delle rate sarà relativamente bassa e non sussiste quel grande risparmio che ci si potrebbe immaginare. Per questo motivo l'estinzione sarà tanto più vantaggiosa quanto prima venga messa in atto. Se si arriva alla fine del rapporto e si decide comunque di operare in questo senso, si potrebbe anche incorrere in un problema scomodo. Infatti si rischia di liberarsi di una liquidità di cui si dispone, in vista di un risparmio tutto sommato irrisorio. Se si è alla fine delle rate non conviene, quindi, effettuare questa operazione ma, anzi, è preferibile mantenere il capitale per poter eventualmente ottemperare a spese impreviste. Anche in questo caso però c'è un'eccezione. Se infatti si desidera richiedere un nuovo prestito, la compresenza di un precedente potrebbe far titubare la banca nell'erogazione. In questo caso allora potrebbe essere conveniente estinguere il rapporto pregresso in favore di una maggiore facilità nell'ottenimento del nuovo finanziamento, anche se il risparmio degli interessi dovesse essere veramente esiguo.


Come ottenere un prestito cambializzato: modalità di erogazione del finanziamento

Circa le modalità di erogazione di questo tipo di prestito, occorre fare alcune precisazioni. Innanzitutto è bene sottolineare che solitamente il capitale prestato viene consegnato al richiedente tramite assegno circolare o, al massimo, tramite bonifico su conto corrente. Occorre però precisare che non è necessario essere titolari di un conto per poter accedere ad un prestito cambializzato e, questa, è un'altra importante caratteristica che lo rende sempre più richiesto. Infatti i pagamenti verranno effettuati tramite cambiali e non sarà necessario effettuare operazioni su conto corrente. Il tasso di interessemassimo che può essere applicato, è di circa il 16% ma solitamente si trovano condizioni di mercato ben più favorevoli. In ogni caso, prima di prendere una decisione definitiva, sarebbe sempre consigliabile muoversi tra vari operatori e farsi fare differenti preventivi. Questo permette di verificare le che le condizioni offerte siano eque ed inoltre si potrà trovare l'operatore che offre il miglior tasso possibile.
Come ottenere prestiti cambializzati online

Per muoversi al meglio in questo senso è consigliabile valutare attentamente anche le preposte che molti operatori del settore offrono solo online. Molto spesso, infatti, vengono create apposite condizioni contrattuali solo per coloro che accendono il prestito tramite la rete. Questa è un'importante occasione per cercare di ridurre al minimo il costo dell'operazione ed ottenere velocemente il proprio prestito. Quando si calcola il costo dell'operazione, comunque, non bisogna prendere in considerazione solamente il tasso d'interesse. Così facendo, infatti, si rischierebbe di incorrere in spiacevoli errori e veder lievitare successivamente il costo dell'intera trattativa. Le componenti che incidono maggiormente sul rimborso di un finanziamento, infatti, sono anche altre. Nel caso in cui si sia lavoratori autonomi, ad esempio, e si richieda un prestito cambializzato, si dovrà tenere sempre sotto controllo le spese da sostenere obbligatoriamente per la stipulazione della polizza assicurativa di cui abbiamo parlato. Un'altra voce che troppo spesso non viene considerata è quella relativa all'acquisto delle cambiali. Sebbene questo costo non sia di importo elevatissimo, andrà anch'esso ad incidere sul totale da pagare e quindi deve essere debitamente calcolato. Infine, in tutti i contratti bancari, sono presenti alcune voci di costo che vengono chiamate di apertura pratica e registrazione del contratto. Tutti questi costi sommersi sono facilmente individuabili si si leggono i foglio informativi che ogni banca deve mostrare ai propri clienti. Sebbene possa sembrare un lavoro molto faticoso, questo è molto importante per accertarsi precisamente di quelle che saranno le spese da sostenere. Grazie alla legge in merito alla trasparenza bancaria. Ogni istituto di credito deve provvedere a comunicare queste informazioni ari richiedenti di un prestito ed inoltre devono anche essere ben visibili all'interno degli uffici commerciali. Per cui basterà recarsi presso la filiale della banca con la quale si è deciso di accendere il prestito e prendere bene visioni di tutte le condizioni contrattuali che verranno applicate. 

Solitamente è possibile farsi un'idea del vero costo di un finanziamento prendere in considerazione il Tasso Annuo Effettivo Globale, il TAEG. Questo indicatore, infatti, condensa al suo interno sia il valore degli interessi calcolati sul capitale, sia tutte le spese accessorie di cui si è appena discusso. Il Tasso Annuo Netto, il TAN, invece, fa riferimento solo alla componente degli interessi e non rappresenta in modo veritiero il reale costo dell'operazione. 

In ultima analisi indichiamo che il limite massimo di età, per richiedere un prestito cambializzato, è stato fissato a 70 anni, mentre quello minimo è, ovviamente, attestato a 18 anni.

Prestito Arancio Ing Direct: recensione e condizioni 2016

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Il prestito Arancio di Ing Directè uno strumento ideato per incontrare le esigenze della clientela nel migliore dei modi. Uno dei principali punti di forza di questo finanziamento, infatti, è proprio la flessibilità, oltre alla notorietà dell'istituto che vanta tantissimi conti correnti aperti sul web. Ai clienti è lasciata il massimo dell'autonomia delle determinazione di alcune caratteristiche di base. Quando si analizza un finanziamento, infatti, si deve considerare l'incidenza dell'importo richiesto, della durata del piano di ammortamento e delle possibili caratteristiche aggiuntive. Il noto istituto, per chi fosse interessato a conoscere altri prodotti, eroga diversi servizi molto famosi che abbiamo già recensito su queste pagine come il mutuo Arancio.

Tornando a noi, il prestito Arancio Ing Direct permette di non dover offrire nessun tipo di giustificazione circa il metodo in cui intende investire il denaro. Nei prestiti finalizzati, invece, viene sempre fatta richiesta di indicare precisamente come si intendono investire i fondi ricevuti. Questo è un aspetto molto importante perché permette di fare domanda solamente per poter superare un difficile momento finanziario, senza che vi sia la necessità di effettuare un grosso acquisto. Con questo tipo di prestito, inoltre, viene lasciata la possibilità al richiedente di scegliere quale sia il periodo di riferimento che più si adatta alle sue esigenze. Si può scegliere tra un rimborso che varia dai 12 agli 84 mesi. Questa scelta non deve essere sottovalutata perché è veramente molto importante. Infatti il costo totale dell'operazione dipenderà anche da questa scelta e non solamente dal tasso di interesse applicato. Se si opta per un periodo di tempo maggiore, si potrà avere una rata ovviamente più bassa. Questo è vero perché l'importo viene dilazionato su molte più rate e quindi si riesce ad ottenere dei pagamenti minimi. In questo caso, però il costo sarà maggiore perché gli interessi incideranno veramente molto di più sul totale del capitale prestato. Con un periodo di ammortamento inferiore, al contrario, si avranno rate ben più alte ma i costi saranno, complessivamente, più bassi. 
Il prestito Arancio Ing Direct può essere richiesto per un importo che varia dai 3 mila ai 30 mila euro. Grazie a questo range si può facilmente intuire come questo prestito personale possa essere utilizzato per differenti esigenze. Potrà essere richiesto per effettuare un acquisto anche abbastanza importante, oppure per riuscire a far fronte ad un temporaneo momento di difficoltà economica. La flessibilitàè ancora maggiormente accentuata per quanto riguarda la possibilità di gestire le proprie rate. Al cliente, quindi, è permesso di poter saltare fino a 3 rate senza costi e senza penalizzazione. Questo è uno strumento utilizzato per rendere il più dinamico possibile il prestito e per permettere a tutti di effettuare i propri pagamenti senza incorrere in spiacevoli conseguenza. Inoltre si potrà anche richiedere la riduzione dell'importo di ben due rate, sempre per migliorare la possibilità del cliente di gestire autonomamente il proprio prestito.

Il prestito Arancio di Ing Direct, inoltre, non prevede costi occulti che possano emergere durante il rapporto contrattuale. La normativa in materia di trasparenza dei contratti bancari è molto chiara ed obbliga gli intermediari a fornire tutte le informazioni necessarie al cliente per comprendere quali saranno le condizioni applicate al caso concreto. Per questo motivo i fogli informativi devono essere sempre ben visibili anche all'interno dei locali commerciali dell'intermediario finanziario. Ciò serve a garantire una comunicazione con il pubblico ottimale. Questo prestito, ad esempio, non prevede nessun costi di apertura della pratica e nemmeno quelli relativi alla gestione della stessa. 
ING Direct opinioni Prestito Arancio

L'imposta di bollo annuale viene azzerata dalla società e, come già detto, non sono presenti né costi per saltare la rata, né quelli per la sua riduzione. Esiste anche la possibilità di ottenere un vantaggio maggiore se si utilizzano più prodotti della società. Se si decide di accendere un prestito Arancio, si potrà infatti sfruttare la possibilità di utilizzare anche il Conto Corrente Arancio per gestirlo. Se su utilizzerà questo conto per addebitare il rimborso del prestito, infatti, si potrà godere di uno sconto dello 0,50% sul valore del TAN. Durante la richiesta del prestito, inoltre, la società mette a disposizione del cliente un esperto dedicato che sarà sempre a disposizione per aiutare, gratuitamente, il richiedente in tutte le fasi di apertura e gestione del Prestito Ing Direct. Esiste anche la possibilità di collegare un altro strumento al proprio prestito. Infatti si potrà optare per la stipulazione di un'apposita polizza che protegge il debitore da eventuali problemi di rimborso. Se, ad esempio, durante il piano di ammortamento del debito, si dovessero verificare cause di forza maggiore, come ad esempio la perdita del lavoro o un infortunio, l'assicurazione fornirà i mezzi necessari per pagare le rate di quel periodo. Inoltre verrà anche corrisposto un extra di 500 euro per far fronte ad eventuali spese. Qualora, invece, si dovesse assistere a casi di decesso o di invalidità totale e permanente, l'assicurazione coprirà l'importo relativo a tutto il debito residuo. Ovviamente questo servizio avrà un costo aggiuntivo ma sarà sempre compreso nella rata mensile del prestito Arancio. Questo permette di avere sempre tutto sotto controllo e di non dover sopportare costi aggiuntivi di importo rilevante.

Cenni su ING Direct

Ing Directè una società molto attiva sul mercato bancario italiano. In particolare è una delle principali protagoniste del sistema creditizio vincolato tramite il web. Offre una moltitudine di prodotti appositamente studiati per poter essere facilmente utilizzati tramite internet. Risulta in attività dal 2001 ed ha conquistato un pubblico di circa 1 milione di clienti in questi anni. Il volume delle sue attività è in costante crescita e si attesta, oggi, a circa 20 miliardi di euro. Grazie alla semplicità con cui presenta i suoi prodotti, è riuscita a conquistare una quota rilevante di mercato. I prodotti sono spiegati in modo semplice ed offrono condizioni che molto spesso sono tra le più vantaggiose presenti sul mercato. 

Tra i suoi strumenti sono presenti prestiti, il conto deposito, la possibilità di aprire conti correnti, accendere mutui e richiedere investimenti. Inoltre è molto apprezzata anche la possibilità di effettuare trading online sfruttando i software di internet banking della società. Questa funziona ha avuto un incremento di utilizzo notevole negli ultimi anni. La quasi totalità del volume d'affari di Ing Direct si svolge proprio tramite internet e solo una piccola parte è affidata alla rete di agenti presenti su tutto il territorio nazionale.

Prestito da 1000 euro con e senza garanzie: tutte le soluzioni del 2016

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La crisi economica iniziata nel 2008 ha colpito tutta la popolazione mondiale. La fiducia nel sistema creditizio globale è drasticamente calata ed è diventato anche molto difficile riuscire ad accedere a molte forme di finanziamento usuali. Questo problema è stato arginato cercando di trovare alcune soluzioni alternative per permettere a tutti di riuscire ad ottenere un'apertura di credito. A questo scopo sono cresciute moltissimo le richieste di un prestito da 1000 euro che, evidentemente, non serve per effettuare acquisti importanti ma semplicemente per riuscire a superare dei periodi momentanei di difficoltà economiche. Anche questi sono effetti della crisi, tuttavia si può trovare un lato positivo costatando che esiste una lenta crescita del numero di finanziamenti accordati. Questo significa che gli istituti di credito stanno iniziando a prestare nuovi capitali ai consumatori e ciò può essere un valido volano per l'economia di tutto il Paese.

I vantaggi dei prestiti di 1000 euro: garanzie ridotte e velocità di erogazione

Un piccolo prestito da 1000 euro possiede una serie di caratteristiche che lo rendono uno strumento molto utile ed anche molto dinamico. Tra queste ne esistono due che meritano di essere argomentate. Innanzitutto è bene sottolineare la possibilità di ottenere un piccolo prestito senza la necessità di fornire garanzie troppo gravose per il debitore. In un prestito tradizionale, di importo molto maggiore, infatti, sono molti i controlli che vengono effettuati dall'istituto di credito prima di concedere la linea di credito. Questo avviene perché la banca è una vera e propria azienda e deve scegliere con accortezza gli investimenti che intende fare. Se non si verificasse la qualità dei propri debitori, infatti, si rischierebbe di trovarsi in situazioni di insolvenza perché non vengono rispettati ti tempi di rimborso dei capitali prestati. Le garanzie che devono essere fornite per ottenere un prestito da 1000 euro, invece sono molto fievoli e possono ricondursi al massimo alla verifica della situazione reddituale del richiedente. Non si fa perciò riferimento alla situazione patrimoniale del soggetto ma semplicemente alla sua capacità di ottenere periodicamente un reddito soddisfacente per rimborsare il prestito ricevuto. Per questo motivo è molto spesso sufficiente fornire la propria busta paga, qualora si sia lavoratori dipendenti, per poter accedere ad un prestito di piccolo importo. Nel caso di lavoratori autonomi, invece, può essere richiesto il modello unico della dichiarazione dei redditi che permette alla società finanziaria di verificare che il soggetto è realmente in grado di rimborsare il finanziamento.

La seconda qualità di un prestito da 1000 euro di cui è necessario parlare è l'estrema facilità di accesso ed i tempi di erogazione previsti. Questi strumenti sono infatti studiati per essere efficienti, dinamici e di facile accesso. Dal momento della presentazione della domanda, a quello dell'erogazione del denaro passa veramente poco tempo, ovviamente se la richiesta viene accettata dall'intermediario finanziario. Uno dei finanziamenti di piccolo importo che sta vedendo aumentare notevolmente il numero delle domande, è certamente quello dei cambializzati. Questi sono studiati per permette a quasi tutte le persone di richiedere l'apertura di una linea di credito. La società che accetta di stipulare questo contratto, infatti, non chiede molte garanzie se non quello già indicate per verificare le posizione reddituale del richiedente. Nondimeno si può accedere a questo tipo di prestiti anche se non si è in gradi di presentare una dichiarazione dei redditi costante e sufficiente. Il prestito cambializzato si caratterizza, infatti, per la presenza delle cambiali che vengono utilizzate per il pagamento delle rate periodiche. Queste sono dei titoli di credito che hanno la grande qualità di essere anche titoli esecutivi. Ciò significa che il creditore non deve dimostrare l'esistenza del credito per potere agire in giudizio contro il debitore inadempiente. In questo modo il finanziatore si protegge contro eventuali problemi di insolvenza del soggetto che accende il prestito. Se costui, infatti, non dovesse essere in grado di adempiere puntualmente ai suoi obblighi contrattuali, il creditore potrà esercitare il potere insito nelle cambiali per aggredire il suo patrimonio ed ottenere il realizzo della somma ancora dovuta. 
Prestito da 1000 euro: guida definitiva
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Un'altra metodo per ottenere un prestito da 1000 euro se si è una casalinga, è quello di richiedere un prestito appositamente studiato per questa categoria di consumatori. Questi sono studiati proprio per chi non ha a disposizione un reddito costante da fornire come garanzia per ottenere credito. Bisogna ad onor del vero, sottolineare che questo metodo di finanziamento non è più molto utilizzato e sono molte le società che tendono a rifiutare questa possibilità. 

A seconda della propria categoria di appartenenza, comunque, esistono molteplici possibilità per ottenere un capitale in prestito. Questo è il caso, ad esempio, dei prestiti personali di piccolo importo che sono riservati ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche. Questi strumenti sono molto utili per riuscire ad ottenere una piccola somma di denaro che ha lo scopo di aiutare il richiedente a superare un periodo di spese impreviste. In questo caso esso può essere erogato solamente ai dipendenti pubblici, come ad esempio il piccolo prestito INPDAP che permette di gestire autonomamente il piano di ammortamento desiderato.

Come richiedere un prestito da 1000 euro: chi eroga il finanziamento?

Chiudiamo questa guida fornendo i riferimenti di specifiche ipotesi di prestiti di piccolo importo. Su questa pagina, che viene aggiornata costantemente, indichiamo le recensioni dei principali prodotti disponibili sul mercato.
Per restare aggiornati con le ultime novità dal settore dei prestiti personali, vi invitiamo a visitare spesso Affari Miei: troverete consigli utili tesi alla risoluzione di tutti i problemi che riguardano il vostro portafoglio.

Prestito Postepay Evolution SpecialCash: requisiti finanziamento senza busta paga

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In questo articolo capiremo come funziona il prestito Special Cash riservato ai titolari di Postepay Evolution. Il prestito personale senza busta paga dal ridotto importo va da un minimo di 750 euro ad un massimo di 1500 euro ed è ideale per chi necessita di ricevere un piccolo finanziamento veloce da restituire in tempi brevi e con piccoli importi mensili idonei a non gravare troppo sul bilancio familiare.

Che cos'è la Postepay Evolution: quanto costa e come funziona

La carta prepagata ha molte funzioni tipiche del conto corrente: ha l’IBAN che permette di inviare e riceve bonifici, consente di farsi accreditare lo stipendio e, fatto molto importante, con essa si può accedere al prestito Special Cash.

Prestito special cash e postepay evolutionConviene attivarla? I risultati a quasi un anno dal lancio sono decisamente positivi, recentemente Poste Italiane ha annunciato di aver attivato ben 1 milione di nuove prepagate. Per quanto concerne il mini prestito, scopriremo le opinioni ed i commenti su una soluzione che si presenta decisamente ideale per i piccoli acquisti per i quali è necessaria una certa liquidità.

Siamo di fronte ad una carta prepagata nominativa ricaricabile con IBAN con le medesime funzioni base di un conto corrente: è l’ideale per chi non deve svolgere molte operazioni ma ha solo la necessità di ricevere lo stipendio, fare bonifici, domiciliare le bollette e fare acquisti online. Il costo di emissione è pari a 5 euro anche se fino al 31 dicembre 2015 è prevista una promozione che consente l’attivazione gratuita. Il canone annuo, invece, è pari a 10 euro, in linea con la media degli altri prodotti sul mercato. E’ gratuito, poi, il prelievo presso i Postmat: un fatto assai vantaggioso se si considera che la posta si trova praticamente ovunque e, soprattutto nei centri di campagna o periferici, è radicata assai meglio delle banche.
Prima di analizzare il prestito con Postepay, potresti leggere anche le nostre guide ai prodotti di Poste Italiane:


Prestito senza busta paga Postepay Evolution SpecialCash: come ottenerlo, opinioni, requisiti e documenti

Dopo aver visto quanto costa la nuova Postepay, passiamo ad un altro vantaggio da non sottovalutare. SpecialCashè un prestito senza busta paga che può essere richiesto e concesso se titolari di Postepay. L’età del richiedente deve essere compresa fra 18 e 70 anni ed ottenere questa forma di credito è assai semplice: basta recarsi agli sportelli muniti di documenti, tessera sanitaria e documento attestante il reddito. L’importo del credito varia da 750 euro a 1500 euro secondo quanto segue nella tabella. La restituzione può avvenire mediante addebito sul conto corrente postale o bancario, pagamento di bollettini che vengono consegnati a casa del richiedente oppure tramite addebito sulla carta Postepay Evolution.

Importo credito
750,00 euro
1000,00 euro
1500,00 euro
Durata del contratto (numero di rate)
15 mesi
20 mesi
24 mesi
Commissione da pagare per l’erogazione
4,50 euro
6,00 euro
9,00 euro
Rata da pagare ogni mese
54,50 euro
56,00 euro
71,50 euro
Importo totale dovuto a Poste Italiane
835,50 euro
1138,00 euro
1734,00 euro

Special Cash è un prestito personale che si può ottenere anche senza busta paga: la mancata presentazione di un documento che attesti l'esistenza di un rapporto di lavoro non vuol dire che il prestito viene concesso senza garanzie perchè, in ogni caso, bisogna documentare la presenza di determinati redditi. In molti cercano un prestito da 1000 euro e può rappresentare una delle soluzioni più interessanti presenti sul mercato.

Tra i requisiti per ottenere il prestito Postepay, infine, per i cittadini stranieri sono richiesti: la residenza continuativa da almeno 12 mesi in Italia (36 mesi se lavoratori autonomi), la carta di soggiorno o il permesso di soggiorno in corso di validità, passaporto e documentazione che attesti l'esistenza di un rapporto di lavoro di almeno dodici mesi continuativi presso il medesimo datore di lavoro.

Prestito da 5000 euro con e senza garanzie: tempi di erogazione e funzionamento

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La situazione economica odierna di molte famiglie ha avuto la sua maggiore espressione nel notevole aumento di domanda per piccoli prestiti. Un prestito da 5000 mila euro, infatti, difficilmente ha lo scopo di effettuare un importante investimento, come potrebbe essere una macchina. Il più delle volte esso viene utilizzato per riuscire a far fronte a delle spese impreviste, non preventivate, che gravano in maniera troppo importante sulle finanze del nucleo familiari. Per riuscire a farvi fronte, molte persone decidono oggi di richiedere un prestito da cinquemila euro.

Un piccolo prestito come questo si basa sulla convinzione che tutta la pratica per ottenere il capitale sia semplificata e che si possa ottenere senza garanzie o con garanzie piuttosto blande. Questo è vero, almeno in parte, ed esiste la concreta possibilità di ottenere un finanziamento senza dover fornire troppe garanzie ed in un tempo piuttosto breve.
Il soggetto interessato presenta la propria domanda alla banca o alla società finanziaria che ha scelto ed attende un tempo relativamente breve per sapere l'esito. In quasi tutte le realtà odierne, inoltre, esiste la possibilità di effettuare questa procedura direttamente online. Richiedere un preventivo per un prestito da 5000 euro, quindi, diventa molto semplice grazie alle possibilità offerte dalla rete. Si possono effettuare velocemente delle comparazioni tra prodotti finanziari differenti e si possono anche valutare società competitrici. Quando si è riusciti a trovare le condizioni contrattuali che più si adattano alle proprie esigenze, inoltre, in molti casi si avrà anche la possibilità di effettuare la procedura direttamente online. Questo significa sia un risparmio di tempo per non dover recarsi alla filiale di competenza, sia un risparmio di burocrazia. Tuttavia le convenienze dei servizi online non finiscono qui. Infatti il settore creditizio è uno di quelli che ha subito la massima influenza dall'avvento di internet. In questo caso la grossa competitività tra i vari istituti di credito e l'enorme bacino di utenti che solo la rete può fare, hanno portato ad una diminuzione dei costi per i clienti. Infatti quasi tutte le società finanziarie, oggi, offrono un prestito da 5000 euro richiedibile online e molto spesso applicano alle operazione svolte tramite la rete, delle speciali condizioni contrattuali agevolate.
Come ottenere un prestito da 5000 euro

Come ottenere un prestito da cinquemila euro: ecco i principali istituti che lo erogano

Findomesticè una delle tante società italiane che forniscono questo tipo di strumenti. Essi sono veramente fondamentali perché sorreggono l'economia delle famiglie e dei piccoli imprenditori e permettono a tutto il Paese di continuare a crescere (sempre che ci si indebiti con la giusta razionalità). Questo è l'aspetto più sociale di questa forma di finanziamenti ma non bisogna dimenticare anche la loro funzione principale. In sostanza la società finanziaria mette in atto una vera e propria operazione di finanziamento che rappresenta, per lei, un investimento fruttifero. Il cliente riesce a ricevere il denaro di cui necessita per effettuare i suoi acquisti e non deve nemmeno dare indicazione del modo in cui intende utilizzarlo. Infatti un prestito da 5000 euro rientra nel novero dei prestiti personali, ovvero quei prestiti che si contrappongono ai finalizzati dove, invece, è necessario indicare con precisione l'utilizzo che si intende fare del capitale ricevuto. Il prestito cambializzatoè uno dei principali strumenti che rientrano nella prima categoria. Esso permette di ricevere piccole cifre in prestito anche se non si hanno i classici requisiti che richiederebbe una banca. Sebbene sia spesso necessario presentare almeno una situazione reddituale costante, infatti, questo tipo di prestito può essere erogato anche in favore di chi non la possieda. In alcuni casi, però, potrebbe essere richiesta dalla banca la presenza di un garante o di un fideiussore che assicuri il pagamento delle rate. Questa figura svolge il ruolo di vero e proprio debitore in solido con l'obbligato principale. La banca, così, sarà molto più incline a concedere comunque il prestito.

Anche Agos Ducatoè una società che offre moltissime soluzioni in merito ai prestiti di piccolo importo. Grazie alla sua offerta di strumenti molto variegati, inoltre, essa offre una gamma di personalizzazione importante ai suoi clienti. Si potrà, quindi, procedere a selezionare il piano di ammortamento che si adatta meglio alle proprie esigenze ed ottenere un tasso di interesse non troppo elevato. 

Qual è la situazione del mercato dei piccoli prestiti?

Sul mercato odierno, i tassi che vengono applicati ad un prestito da 5000 mila euro sono abbastanza elevati. Questo avviene principalmente per la mancanza di particolari e forti garanzie. Ovviamente il finanziatore vuole cercare di tutelarsi e ridurre al minimo la possibilità che il debitore si trovi in condizioni di insolvenza e non paghi. Per questo motivo molti prestiti di piccole dimensioni, tengono comunque a rispettare un certo livello di indebitamento personale che viene applicato anche, ad esempio alla cessione del quinto dello stipendio. Come si capisce chiaramente dal nome di questa operazione, la rata che si ottiene con questo strumento non potrà essere maggiore del 20% della retribuzione mensile del soggetto richiedente. Anche con gli altri piccoli prestiti, come ad esempio quello dedicato ai pensionati pubblici, oppure quello d'onore per gli studenti, si cerca sempre di mantenere un livello di indebitamento non troppo elevato rispetto al reddito. Questo permette al debitore di riuscire sempre a pagare le proprie rate senza trovarsi in particolari situazioni di difficoltà finanziaria.

Rataweb Agos Ducato: opinioni prestito personale

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Cerchiamo di analizzare il prodotto Rataweb Agos Ducato, in modo da fornire un quadro dettagliato in merito, prima però è necessario fare un richiamo informativo sulla società. Agosè una delle società finanziarie italiane più famose ed importanti dello scenario creditizio domestico. L'attività della società si concretizza nell'erogazione di prestiti di natura molto differente, al fine di poter offrire sempre un prodotto in linea con le specifiche esigenze dei clienti. Per questo motivo nella rosa dei prodotti dell'istituto sono presenti prestiti personali come Rataweb Agos Ducato, prestiti finalizzati, carte di credito ed anche operazioni di leasing.

L'istituto tedesco di qualità e finanza ha anche eletto la società la migliore per l'anno 2013 per quanto concerne la cura del servizio e la gestione del cliente acquisito. Il rapporto qualità-prezzo degli strumenti offerti e le comunicazioni trasparenti e lineari con la clientela, sono state tra le caratteristiche più importante che hanno portato a questo riconoscimento. La possibilità di ottenere prestiti in linea con le esigenze specifiche del caso concreto, è fortemente accentuata anche dalla presenza capillare della finanziaria su tutto il territorio nazionale. In questo modo, infatti, gli agenti sono sempre in grado di essere vicini al cliente e di proporre la soluzione che reputano più indicata. Sono stati studiati dei veri e propri pacchetti di servizi che integrano i vantaggi di differenti prodotti finanziari. In questo modo è stato possibile offrire un maggiore servizio ai clienti e poter seguirli in ogni passe dell'accensione del prestito. I punti di forza di questo operatore sono quindi la dedizione all'assistenza del cliente ed anche la dinamicità nella risoluzione dei possibili problemi che sorgono durante lo svolgimento del rapporto contrattuale. Anche i tempi molto brevi di erogazione dei capitali e di risposta alle lamentele, rendono la società in grado di operare con serietà e professionalità nel mercato finanziario odierno. Agos Ducato garantisce sempre la copertura totale delle operazioni poste in essere dai propri clienti, in qualsiasi giorno dell'anno ed a qualunque ora del giorno. Grazie anche agli investimenti effettuati in tecnologie sempre all'avanguardia, la società riesce oggi a gestire più di quattro milioni e mezzo di operazioni sempre nessun tipo di problema.

L'importanza dei prestiti personali

I prestiti personali si caratterizzano per due serie di motivi. Innanzitutto essi non sono provvisti di particolari forme di garanzie. Questa è una condizione molto importante che li rende spesso utilizzati da coloro che non sono in grado di accedere al mercato dei capitali tradizionale. Infatti, solitamente, le banche effettuano dei rigorosi controlli circa la solvibilità dei potenziali clienti. Questi controlli servono a mitigare il rischio di un'operazione finanziaria. In pratica si cerca di prestare il denaro solo a coloro che si è sicuri riusciranno a rimborsarlo. Questo viene fatto anche grazie al ricorso alla Centrale dei Rischi, un apposito istituto che ha il compito di raccogliere informazioni circa le posizioni debitorie di tutti i soggetti che entrano in contatto con il sistema creditizio. Una volta raccolte le informazioni, esse sono poi fornite alle banche che ne fanno richiesta per verificare il rispetto dei criteri di base per ottenere un finanziamento. Se si hanno avuti dei problemi nel rimborso di un precedente prestito, si sarà stati segnalati alla Centrale e potrebbe diventare molto difficile, se non impossibile, ottenere nuovi capitali. 
Recensione Rataweb Agos Ducato
Immagine di base tratta dal sito di Agos Ducato

Come funziona Rataweb di Agos Ducato: opinioni 2016

Per sopperire a questo problema, quindi, si può optare per rataweb Agos Ducato che essendo un prestito personale prevede meno forme di controllo. Un'altra importante caratteristica di questa tipologia di finanziamenti è che non sono finalizzati. In sostanza, questo significa che non sarà necessario, per il richiedente, fornire alcuna indicazione circa il metodo di utilizzo dei capitali prestati. In pratica non si dovranno fornire indicazioni di come verranno spesi i soldi, a differenza dei prestiti finalizzati in cui questa condizione è necessaria per poter accordare la domanda. 

Rataweb di Agos Ducato è un prestito personale molto flessibile e dai tempi di erogazione piuttosto rapidi. La maggior parte di questa dinamicità deriva dal fatto che il prodotto può essere utilizzato direttamente online. Grazie all'apposito tool, infatti, si potranno fare dei preventivi immediati circa il piano di ammortamento del proprio prestito e, qualora ci si ritenga soddisfatti, si può direttamente provvedere ad accendere il finanziamento. Facendo alcune verifiche si può immediatamente capire quale sarebbe la propria rata, in base all'importo di cui si necessita. Ad esempio per avere 30 mila euro da rimborsare in 120 rate, si dovrà pagare una rata mensile di 384 euro circa. Questo calcolo rataè stato effettuato applicando un tasso dell'8,91%, come indicato sul sito della finanziaria. In ogni caso è sempre molto utile poter effettuare preventivi differenti, perché è un modo per riuscire a capire l'incidenza dei costi sul valore totale dell'operazione. Questa trasparenza è molto importante per accrescere la fiducia nella società ed inoltre il cliente può effettuare tutti i suoi calcoli ancora prima di prendere in considerazione l'idea di accendere il prestito.


Prestito Agos Ducato: flessibilità: ulteriori strumenti di flessibilità

Rataweb di Agos Ducato permette anche di modificare l'importo di una rata con una semplice telefonata, senza dover sopportare alcun costo aggiuntivo. Questo è uno strumento molto utile per riuscire a superare dei momenti di temporanea difficoltà economica. In questo modo infatti, il cliente potrà riuscire a riorganizzare le proprie finanze e far fronte al pagamento di altri debiti. 

Rataweb di Agos Ducato, inoltre, offre anche la possibilità di saltare direttamente il pagamento di una mensilità se i problemi economici dovessero essere ancora più gravi. In questo modo il cliente è pienamente consapevole di poter contare su un attimo di respiro che gli permetterà di organizzare meglio le proprie spese, in modo da far fronte al pagamento il mese successivo. 

Per concludere viene offerta anche la possibilità di variare la durata del prestito in base alle esigenze del cliente. Tutti questi strumenti sono stati ideati proprio per rispondere a quella necessità di flessibilità e rapidità che l'azienda si era prefissata di colmare. Come già annunciato, infatti, la missione aziendale ricalca perfettamente questa linea di condotta ed è coerente con la realizzazione di prodotti specifici. Qualora il cliente dovesse avere perplessità circa alcune condizioni previste nel contratto, non dovrà fare altro che prendere subito contatto con la società, la quale offrirà l'esperienza dei suoi collaboratori per risolvere con velocità ogni sorta di problema.


Rata Bassotta: prestito cessione del quinto IBL Banca, guida 2016

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IBL Bancaè una delle realtà bancarie più famose ed importanti d'Italia. Deve la sua nomea alla specializzazione dei suoi servizi ed alla loro affidabilità. Per quanto concerne i conti di risparmio, essa si profila come uno dei leader del mercato del nostro Paese ed inoltre rappresenta uno dei più importanti punti di riferimento per le operazione di cessione del quinto. Proprio questo, infatti, è uno dei finanziamenti che offre con maggior successo. Il numero delle richieste è sempre in costante crescita e, ad oggi, sono moltissimi i clienti della banca che vogliono ricevere questo servizio. Le filiali del gruppo sono distribuite su tutto il territorio nazionale e, questo, permette alla banca di essere sempre disponibile per i propri clienti. Basta infatti recarsi presso la filiale più vicina, per ottenere tutte le informazioni di cui si necessita. Anche se la gamma dei servizi è sempre molto ampia, la società cerca sempre di sviluppare prodotti sempre più tecnologicamente avanzati ed in linea con le esigenze del mercato. Nonostante questo, IBL si è da sempre specializzata nella gestione delle attività legate a sue settori principali, quello dei prestiti personali e quello dei conti deposito. Questo ultimo viene implementato realizzando prodotti sia nelle formule vincolate, sia in quelle libere, tuttavia adesso cercheremo di analizzare nel dettaglio le caratteristiche dei finanziamenti personali offerti dalla società.

Rata Bassotta IBL: funzionamento cessione del quinto

La Rata Bassotta del prestito IBL Banca indica un piano di ammortamento abbastanza particolare. Infatti il rimborso avviene mediante il pagamento di rate periodiche e costanti, come in tutti i finanziamenti, tuttavia la società di impegna da sempre a tenere bassi gli importi. Da questo deriva il nome di rata bassotta e permette di capire come IBL sia sempre alla ricerca di soluzioni che possano aiutare il cliente a rispettare i propri impegni contrattuali. Infatti se si deve pagare un importo ridotto, si riscontrano minori difficoltà nella puntualità. Sono stati realizzati studi che hanno permesso di capire come un debito mensile superiore al 20-25% della retribuzione del soggetto, possa portare a gravi conseguenze di solvibilità scarsa. Per questo motivo gli strumenti della società vengono appositamente studiati per riuscire a rimanere dentro questo range di valori. In questo modo si ottengono due principali vantaggi, uno per l'azienda ed uno per il cliente. Da una parte, infatti, la società è quasi sempre sicura di poter contare su un pagamento puntuale e preciso, anche se di importo relativamente più basso, per effetto della rata bassotta. Dall'altra parte troviamo un debitore che non è attanagliato delle rate da pagare ed ha ancora una buona disponibilità finanziaria mensile che gli permette di far fronte, senza troppi problemi, a tutte le sue esigenze primarie. Questi sono gli stessi motivi che hanno portato anche all'esplosione dell'utilizzo della cessione del quinto dello stipendio.

Questo strumento ha avuto un notevole sviluppo da quando ha effettuato il suo primo approccio al nostro ordinamento giuridico. Sebbene sia stato, all'inizio, un po' tenuto in secondo piano, ad oggi sono moltissimi i richiedenti di un prestito che optano per la cessione del quinto quando si tratta di rimborsare il capitale. Questa tipologia di finanziamento funziona proprio perché assicura alle parte i due vantaggi di cui si è appena discusso. Inoltre per la società è ancora maggiore la convenienza. Infatti in questo caso non solo si potrà prevedere un rimborso quasi sicuramente puntuale, si potrà proprio esserne certi. Infatti l pagamento delle rate avviene alla fonte, per trattenuta sulla busta paga del lavoratore dipendente. Ciò significa che lo stipendio verrà direttamente accreditato senza il valore relativo alla rata da pagare. Per questo motivo non ci sarà alcuna possibilità di non effettuare un pagamento, salvo ovviamente il caso in cui il dipendente dovesse perdere il suo posto di lavoro. In ogni caso IBL si è specializzata anche in questa tipologia di finanziamento ed oggi assume un ruolo di leader di mercato per quanto essa. Limitando le aree di interesse e specializzandosi, IBL ha potuto contare su un alto livello di qualificazione del personale, e su altre sinergie molto convenienti. In particolare ha potuto perfezionare un'offerta mirata nei due settori di maggiore attività e questo ha portato alla realizzazione di prestiti con la rata bassotta di cui abbiamo parlato. Inoltre è stato realizzata un'apposita società, la IBL Assicura che offre polizze per la copertura di eventuali rischi connessi al rimborso dei prestiti. In particolare si potranno stipulare contratti assicurativi di diverso impatto, ad esempio che coprano il pagamento di alcune rate qualora il soggetto perda il posto di lavoro. Ma la personalizzazione dell'offerta è molto alta e si potrebbe anche provvedere a stipulare una polizza che assicuri il rimborso del debito residuo totale, qualora il soggetto debitore perda la vita. Sono molte le casistiche e sono altrettante le soluzioni.
Prestito e cessione del quinto con Rata Bassotta IBL
Immagine tratta dal canale Youtube della banca

Rata Bassotta su prestito personale IBL

IBL offre anche la Rata Bassotta per i prestiti personali e non solo per la cessione del quinto. Questo significa che esiste la possibilità per quasi tutti i soggetti di ottenere un finanziamento presso la società. Infatti i prestiti personali sono molto convenienti per quelle persone che hanno difficoltà ad accedere ad un finanziamento ordinario. Questo avviene perché se si è stati segnalati come cattivi pagatori, oppure non si possiedono garanzie molto forti, quasi tutte le banche tenderanno a rifiutare una nuova apertura di credito.

Con il prestito personale di IBL questo non avviene in quanto non è necessario poter offrire garanzie molto forti, basterà dare dimostrazione della propria situazione reddituale. Questo significa, per un lavoratore dipendente, presentare la propria busta paga. Da questa la IBL potrà verificare che siano rispettati i limiti posti al flusso finanziario di cui dispone il cliente e, successivamente, comunicherà quale sia l'importo massimo erogabile. Il periodo di rimborso può arrivare anche a 10 anni e questo è molto utile se si vuole tenere la rata bassotta. Infatti spalmare il debito su un periodo di tempo più lungo equivale a ridurre l'importo che si dovrà pagare ogni mese. In ogni caso è sempre bene tenere presente i costi totali dell'operazione, i quali sono anche dati dal tasso di interesse applicato. Per i prestiti personali, infatti, viene solitamente utilizzato un tasso più alto di quello medio di mercato.

Sava finanziamenti FCA Bank: prestiti e leasing

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Savaè una società operante sul mercato dei prestiti e dei finanziamenti finalizzati a partire già dal 1925. La sua lunga storia ha avuto un punto di notevole cambiamento pochi anni fa, quando dopo 90 anni di carriera si è fusa con FGA Capital per dar vita alla nuova FCA Bank. Il nome è quindi cambiato ma il settore e le attività svolte no. In particolare la società oggi è una vera e propria banca che offre finanziamenti per l'acquisto di autoveicoli del gruppo FCA ed anche di altri marchi molto importanti. La sua nascita è dovuta ad una joint venture tra Fiat Chrysler Automobiles e Crédit Agricole Consumer Finance che le ha permesso di essere molto efficiente e competitiva nel suo mercato di sbocco. Per questo motivo, oggi, Sava è una delle realtà italiane che possiede un notevole segmento di clientela rispetto al totale delle auto vendute. In sostanza vengono finanziati, infatti, molti acquisti di automobili per clienti privati che in questo modo possono disporre immediatamente di un bene che pagheranno in futuro. Cerchiamo adesso di analizzare meglio i servizi offerti dalla società.

Se il cliente desidera acquistare la propria auto, sia essa nuova o usata, non dovrà prendere prima contatti con il finanziatore. Infatti sarà sufficiente recarsi presso la propria concessionaria FCA e selezionare il modello che si vuole acquistare. Tutto il procedimento burocratico che sta dietro alla concessione del prestito, poi, verrà effettuato dai dipendenti del salone automobilistico che si mettono direttamente in contatto con il personale di Sava. In questo modo il cliente ottiene un servizio molto più rapido ed efficiente e tutte le operazioni sono rese più snelle dalla semplicità di comunicazione dei due uffici. Infatti le due società sono collegate e questo permette di ottenere una notevole sincronia nello svolgimento di queste operazioni. Una delle caratteristiche più importanti dei finanziamenti di Sava, è data dalla possibilità di personalizzazione del prestito. Infatti non sono richieste molte garanzie al cliente e si può studiare un piano di ammortamento appositamente calzante con le sue esigenze. Questo vuol dire che la rata ed il periodo di rimborso possono essere accordati in maniera tale da rendere più agevole il pagamento delle rate al cliente. Questo aspetto è molto importante per permettere all'acquirente di essere sempre in grado di adempiere ai suoi obblighi contrattuali.La società prenderà comunque in considerazione il profilo reddituale del richiedente. Infatti esso dovrà dare prova di avere un flusso di guadagno costante che sia sufficiente al rimborso del capitale prestato. In sostanza, se esso è un lavoratore dipendente, dovrà presentare la propria busta paga al momento della richiesta del finanziamento. In questo modo Sava potrà valutare se il soggetto sia realmente in grado di rimborsare i fondi ricevuti. In particolare non si verificano la situazione patrimoniale del soggetto ma è necessario capire quale sia l'importo massimo che esso potrà pagare. Esistono studi, infatti, che dimostrano che oltre la soglia del 25% della retribuzione mensile, un lavoratore incontra notevoli problemi nell'effettuare i pagamenti promessi. Per questo motivo si cerca sempre di gravare il meno possibile il cliente con una rata troppo alta e si cerca di rimanere il più possibile dentro questo limite. In questo modo la società potrà essere sicura di ricevere costantemente e puntualmente il pagamento richiesto ed inoltre il cliente potrà sempre contare su un reddito minimo che gli possa permettere comunque di far fronte alle sue spese quotidiane.

Una volta accettata la domanda del richiedente, si procede all'erogazione della somma pattuita. Questo avviene con la conclusione di un apposito contratto nella forma del prestito personale Credito Mio di Sava. Questo strumento è stato appositamente studiato per questa esigenza ed infatti possiede alcune caratteristiche molto interessanti. In primo luogo, come già enunciato, è caratterizzato da una notevole semplicità nella gestione della pratica. Il cliente dovrà, infatti, occuparsi di pochi aspetti relativi al finanziamento. Inoltre in questo prodotto non è prevista la maxi rata che invece è una costante in molti finanziamenti similari presenti sul mercato. Questo è stato fatto proprio per rispondere ad un esigenza precisa. La società ha voluto realizzare un finanziamento che fosse utile anche a quei soggetti che abbiano una ridotta disponibilità economica. Infatti si potrà utilizzare Credito Mio anche per acquistare auto usate dal prezzo relativamente basso. L'unico limite fissato è il pagamento di un piccolo importo iniziale che potrà comunque essere deciso al momento dell'acquisto. Ogni aspetto, quindi, viene prima discusso con il cliente che potrà opporre le sue eccezioni e chiedere condizioni differenti. In questo modo Sava pensa di poter offrire a tutti i suoi clienti un piano di ammortamento che sia il più possibile cucito sulle esigenze specifiche e non sia importo dalla finanziaria. Quando si discute del contratto, inoltre, molto spesso verranno proposte condizioni vantaggiose aggiuntive, dato che quasi per tutto l'anno la società mette in opera offerte speciali. In ogni caso questo verrà comunicato al cliente direttamente dal dipendente della concessionaria con il quale si parla per l'acquisto dell'auto. A titolo di esempio può essere riportato un caso di finanziamento dal valore di 13,500 euro. L'anticipo da versare al momento della scadenza della prima rata, sarà, in questo caso, di 3500 euro che verrà direttamente detratto dal valore del finanziamento. Il capitale erogato, quindi, è di 10900 euro che servirà per effettuare l'acquisto dell'auto. Se il cliente dovesse, sempre in questo esempio, optare per il rimborso in un periodo di 48 mesi, andrà a pagare una rata di 240 euro. Questi conti sono stati effettuati per fornire un'indicazione ma prima di accettare qualunque finanziamento è fondamentale chiedere maggiori informazioni in concessionaria. In ogni caso è già possibile effettuare alcune considerazione. In particolare è importante parlare del tasso di interesse applicato.

Sebbene non sia specificatamente indicato, si può facilmente intuire dai valori sopra riportati che esso è abbastanza contenuto. Questo è ancora più vero se si pensa che il finanziamento è comunque erogato sotto forma di prestito personale. Questa tipologia di finanziamenti, infatti, tendono ad avere un tasso di interesse più alto rispetto alla media del mercato creditizio. Questo avviene perché le banca e le società finanziarie corrono un rischio maggiore ad investire in questo modo, dato che le garanzie fornite dal cliente sono spesso esigue. Per questo motivo ad un maggior grado di rischio, si associa necessariamente un compenso maggiore per il finanziatore. In questo caso, quindi, la società è riuscita a mantenere comunque contenuti i costi per il cliente. Probabilmente questo è stato possibile grazie alla struttura societaria messa in atto. Infatti essendo Sava parte integrante di FCA probabilmente ha potuto contare su un numero di operazioni relativamente maggiore, assicurategli dalla casa madre.
FCA Bank finanziamenti Sava
Immagine tratta dal sito di FCA Bank

Sava fornisce anche dei servizi accessori ai clienti che decidono di acquistare un'auto con questo finanziamento. Infatti potrà esse stipulata una polizza che copra molti casi di insolvenza del cliente. Ad esempio si potrà scegliere di ricevere il pagamento di alcune rate qualora il soggetto perda il posto di lavoro. In altri casi invece, è possibile anche richiedere l'estinzione totale del debito residuo in caso di decesso del debitore. Questo strumento è molto utile perché permette al cliente di tutelare se stesso ed anche i propri eredi. Infatti in situazioni particolari di difficoltà economica, questa soluzione potrebbe realmente fare la differenza per il debitore. Esiste anche un'altra possibilità che è costituita dall'assicurazioneProtezione Vera. Questa polizza serve a coprire alcuni casi accessori in cui il soggetto potrebbe avere necessità di aiuto. Contempla, ad esempio, la marchiatura di alcuni componenti di base del veicolo in caso di furto oppure di incendio ed anche la perdita delle chiavi da parte del guidatore. Inoltre è possibile anche richiedere la copertura dei costo relativi al rifacimento dei documenti in caso di smarrimento, oppure per assicurare eventuali danni ai bagagli presenti all'interno della vettura. La società ha cercato, in questo caso, di fornire anche servizi accessori che potessero essere di ausilio rispetto alla funzione principale di finanziamento. Il cliente, in questo modo, percepisce una maggiore attenzione alle proprie esigenze ed è rassicurato in molti possibili casi in cui necessiterebbe di aiuto.


Sava finanziamenti: l'opzione del leasing

La compagnia è specializzata anche in un'altra tipologia di prestito, ovvero nelle operazioni di leasing. Questo viene concesso nel caso di acquisto di vetture del gruppo FCA, siano esse nuove oppure usate. Questa tipologia di finanziamento è molto utile qualora il cliente necessiti di un'auto sempre in ottime condizioni oppure sempre nuova. In questo modo, infatti, si potrà pagare un canone mensile che ha più o meno la funzione di affitto. Infatti la proprietà del mezzo passa al cliente solo quando questo dovesse riscattare l'auto alla fine del rapporto contrattuale. Tuttavia il riscatto non è obbligatorio ed è anche possibile scegliere di non acquistare mai l'auto. In questo caso il cliente restituirà il messo al concessionario ed accenderà un nuovo leasing per ottenere un'auto migliore oppure più nuova. Al termine di questo contratto l'operazione si può ripetere all'infinito. Ovviamente questa soluzione è molto utile per quei clienti che necessitano di avere sempre un mezzo affidabile per percorrere numerosi km all'anno. In alcuni casi viene anche effettuato il leasing se il cliente ha necessità di avere sempre un'immagine molto formale e per questo necessita costantemente del modello più nuovo disponibile.

Come diventare finanziere: quanto si guadagna? Focus sul percorso da seguire

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Come diventare finanziere? Vedremo, nel corso dell’articolo, come si entra in Guardia di Finanza, ricoprendo una delle posizioni più ambite negli ultimi anni. Sono numerosissimi, infatti, i giovani allievi che ogni anno partecipano alle selezioni per accedere al corpo militare. La crisi economica e le difficoltà a trovare lavoro, del resto, spingono in tanti verso la ricerca di un “lavoro sicuro” che possa consentire di vivere dignitosamente. Non gli si può dare torto, del resto, alla luce dei fatti che caratterizzano la nostra modesta attualità. 
Ma quanto guadagna un finanziere? Cercheremo di capire anche questo, valutando soprattutto le prospettive future in GdF.
Letture consigliate: Come diventare carabiniere? Passaggi da seguire - Come entrare in Polizia?
Prima di delineare la strada da seguire per arrivare al traguardo, non si può evitare di narrare, per sommi capi, di cosi si occupa la Guardia di Finanza. Essa svolge funzioni di pubblica sicurezza, di polizia giudiziaria e di polizia tributaria. Oltre ad eseguire mansioni di polizia economico-finanziaria, mette in atto anche attività di repressione del contrabbando, di lotta contro il traffico di sostanze stupefacenti e di costrizione contro reati di criminalità organizzata. La guardia di finanzia, inoltre, gestisce anche il controllo delle frontiere terresti e assume un ruolo di difese di quelle marittime. Dunque le attività svolte dal corpo militare sono fondate sulla serietà e sulla dedizione verso la propria patria.


Ma come si diventa finanzieri?È necessario iscriversi e superare il concorso di ammissione, presso l’accademia della guardia di finanzia di Bergamo o Roma, che si svolge ogni anno. Se superato, sarà obbligatorio proseguire con una ferma volontaria della durata di 3 anni in cui attenersi rigidamente alla normativa dei regolamenti militari. Attualmente sono all’incirca 70.000 militari, suddivisi in ufficiali, ispettori, sovraintendenti, appuntati e finanziari.
Definito il profilo professionale, non resta che descrivere le fasi per poter giungere a ricoprire tale immagine lavorativa.  Per potersi iscrivere al concorso di ammissione bisogna vantare alcuni requisiti specifici:
  • Godere di diritti politici e civili;
  • Non superare l’età massima di 26 anni;
  • Essere in possesso di diploma di istruzione secondaria di primo grado;
  • Presentare un’altezza non inferiore ai 165 cm per gli uomini, e non inferiore ai 161 cm per le donne;
  • Non essere stati imputati o condannati per delitti non colposi né sottoposti a misure di prevenzione;
  • Presentare qualità morali e di condotta, delineate per entrare nella guardia di finanza.
Se si è dotati delle caratteristiche appena elencate, si può procedere a candidarsi per il concorso che consente ai vincitori di diventare finanzieri. La selezione  si svolge in alcune fasi e prove stabilite; esse sono:
    Conviene diventare finanziere?
  • Prova preliminare: consiste in un test scritto, composto da 100 quesiti con risposta multipla, riguardante nozioni di carattere culturale, da svolgere entro 60 minuti
  • Prova fisica: consiste nell’esecuzione di alcuni esercizi obbligatori, come il salto in alto e la corsa del 1000 metri;
  • Prova attitudinale: si basa sulla realizzazione di alcuni test specifici, come l’ MMPI, MMPI-2;
  • Prova sanitaria: fondata su una visita medica generale, svolta presso strutture sanitarie della forza armata.
A questo punto non resta che stabilire quanto sia redditizio diventare finanziere. Il percorso da seguire, come descritto in precedenza, è abbastanza lungo, ma il risultato è piuttosto soddisfacente. Le risposte sono soggettive, ogni individuo è libero di seguire i propri sogni, mettendo da parte almeno parzialmente il mero compenso economico, che in questo caso non è assolutamente da sottovalutare. La possibilità di fare carriera coincide con gli scatti di retribuzione: se si ama svolgere questo lavoro, alla lunga, oltre a ricoprire incarichi di prestigio si può ambire a percepire uno stipendio di tutto rispetto. Come per ogni lavoro, però, consigliamo di anteporre la passione al mero obiettivo di fare soldi: solo in questo caso si può avere pazienza nell'attendere il raggiungimento dei primi risultati e nel migliorare costantemente. 

Nella sezione lavoro e formazione di Affari Miei si trovano tantissime guide che sono indirizzate proprio verso la crescita personale: vi consigliamo di leggerle, così da raccogliere informazioni importanti per migliorarvi professionalmente e chiarirvi le idee sul percorso che desiderate intraprendere.

Come entrare in Polizia: requisiti e procedura per diventare poliziotti

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Entrare a far parte delle forze dell’ordine, magari nel Corpo della Polizia di Stato, può essere l’ambizione di molte persone. Da quando il servizio militare non è più obbligatorio il modo per diventare agente di Polizia di Statoè quella di partecipare e vincere il relativo concorso. Di tale concorso si ha notizia tramite la Gazzetta Ufficiale, organo che riporta la versione integrale del bando, unico documento che deve essere preso in considerazione per sapere tutto quanto viene richiesto per poter partecipare. Tuttavia esistono dei requisiti e delle procedure da seguire per poter realizzare questo sogno: quindi come entrare in Polizia? In questo articolo affrontiamo proprio questo argomento, illustrando le modalità per diventare poliziotti.

Iniziamo con lo specificare quali sono le funzioni di coloro che lavorano in questo Corpo dello Stato. Il ruolo della Polizia di Stato è quello di tutelare l'esercizio della libertà e il rispetto dei diritti dei cittadini: per questo possiamo dire che il suo compito è quello di far osservare le leggi, preservare l'ordine pubblico e la pubblica sicurezza ed evitare che vengano commessi reati di varia natura. Una delle funzioni della Polizia di Stato, infine, è quella di essere di servizio in caso di calamità, incidenti o altro.

Come si compone la Polizia di Stato

La Polizia di Stato è attualmente suddivisa in tre aree professionali: la prima area riguarda il settore operativo, la seconda il settore tecnico e infine vi è l'area più istituzionale dei gruppi sportivi e musicali. Ad ognuna di queste aree corrispondono ruoli e qualifiche professionali definite dall'ordinamento di legge e per accedervi è necessario partecipare e superare un concorso pubblico. In linea di massima i concorsi più frequentati sono quelli che riguardano i posti dell'area operativa che prevedono ruoli e responsabilità gerarchiche: si tratta delle cariche di Agente, di Ispettore e infine di Commissario.

Ruoli nella Polizia di Stato: differenze

Abbiamo visto che questo Corpo Statale si divide in diversi rami. Vediamo insieme in cosa si differenziano. Coloro che lavorano nell’area operativa sono quelli che si occupano delle indagini e della criminalità semplice, lavorano quindi a diretto contatto con la gente. I poliziotti dell’area operativa compongono le squadre mobili e le unità volanti. In secondo luogo vi è l’area tecnica o professionale, i cui componenti lavorano in laboratorio, analizzando sostanze e lavorando nel ramo della balistica (armi). Infine vi è l’area dei gruppi sportivi o la banda musicale della Polizia di Stato. Al primo gruppo accedono atleti di rilevanza nazionale che abbiano conseguito importanti successi sportivi. Alla banda possono accedere soltanto diplomati al Conservatorio.

Requisiti per entrare nella Polizia di Stato

Quali sono i prerequisiti per accedere a questi concorsi? Innanzitutto è necessario essere in possesso di cittadinanza italiana. In secondo luogo bisogna essere in possesso di un titolo di studio minimo, ossia la licenza di scuola media inferire. Anche l’altezza costituisce un requisito: gli uomini devo raggiungere i 165 cm, mentre le donne devono essere alte almeno 161 cm. Infine chi partecipa al concorso non deve avere riportato condanne per delitti non colposi e non avere procedimenti penali in corso. Qualora si fosse in possessi di tutte queste caratteristiche, allora bisogna obbligatoriamente passare attraverso l'Esercito Italiano. Ciò in quanto bisogna presentare domanda come volontario in ferma per una durata di un anno: quindi, passato il primo ostacolo, bisogna fare un anno nell'Esercito. Alla fine della ferma, è possibile presentare domanda per la Polizia di Stato.

Concorso e requisiti per entrare in polizia

Procedimento per diventare poliziotto

In seguito alla presentazione di questa domanda ufficiale il candidato viene chiamato per sottoporsi alle visite mediche e per superare i test presso un Commissariato situato a Roma. Per conoscere gli esiti e proseguire ovviamente bisogna attendere la pubblicazione della graduatoria finale e, se si rientra nei posti da assegnare, si diventa poliziotti a tutti gli effetti. Prime di essere mandati a svolgere il servizio in un paese dell’Italia è necessario seguire un breve periodo di corsi formativi.

Requisiti per entrare in Polizia: novità del 2016

Sono state attualmente introdotte alcune novità circa i requisiti per entrare in questo Corpo. La possibilità di diventare agente, dal 2016, non passa più solo attraverso la ferma nelle forze armate. La novità è stata introdotta dall'art.10 del Decreto legislativo del 28 gennaio 2014, n. 8, il quale prevede, a partire dal 2016, concorsi pubblici non più riservati alle persone che hanno svolto servizio nelle Forze armate. Una delle novità del 2016/2017 è che saranno banditi concorsi con il 50 per cento dei posti disponibili destinati ai cittadini provenienti dalla “vita civile”. Questa percentuale aumenterà nel 2018, in quanto salirà al 75 per cento.

Cosa comporta questa innovazione? Questa modifica implica la possibilità rivolta ai civili di partecipare ai concorsi. Ovviamente l’accesso al ruolo iniziale degli agenti ed assistenti della Polizia di Stato prevede, comunque, il possesso di alcuni requisiti e il superamento di prove psico-fisiche, che si possono agevolmente trovare elencati su internet. Per il resto i requisiti rimangono gli stessi, ossia essere cittadini italiani e avere raggiunto la maggiore età (ma non aver superato i 30 anni), essere in possesso dei diritti politici e avere l’idoneità fisica, psichica e attitudinale. Inoltre restano requisiti fondamentali l’assenza di provvedimenti di espulsione dalle forze armate o da corpi militarmente organizzati o di destituzione da pubblici uffici, l’assenza di condanne per delitti non colposi o di misure di prevenzione a proprio carico, e le qualità morali e di condotta ex dall’ art. 35, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
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Le prove da superare per entrare nella Polizia

Come abbiamo detto, per diventare poliziotti bisogna superare alcune prove di efficienza mentale e fisica, dopo ave ottenuto il certificato medico di idoneità. Tali prove consistono in test di resistenza fisica, ossia corsa per 1000 metri, le trazioni alla sbarra e il salto in alto. Inoltre è richiesto ai candidati di sottoporsi ad alcuni accertamenti psico-fisici, per esempio un esame clinico generale, prove strumentali e di laboratorio, oltre che prove attitudinali. Tra queste ultime rientrano l’accertamento dell’attitudine del candidato al servizio di polizia attraverso batterie di test collettivi ed individuali ed un colloquio.

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Break even point: che cos’è e come si calcola

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In questo articolo approfondiamo l’argomento inerente il Break Even Point (o punto di pareggio): di che cosa si tratta? A cosa serve e come si calcola? Iniziamo dandone una definizione. In economia aziendale il Break Even Point è un valore che indica la quantità, (indicata in volumi di produzione o di fatturato) di prodotto venduto necessaria a coprire i costi precedentemente sostenuti per la produzione, al fine di chiudere il periodo di riferimento senza profitti né perdite: tale valore serve per individuare quindi il punto di pareggio e di equilibrio tra i costi totali e i ricavi totali di una azienda.

Tutte le imprese che devono sostenere costi fissi sono soggetti alla regola per cui, se le vendite sono basse allora ci sarà una perdita; viceversa, se il volume delle vendite è alto allora risulterà un guadagno. Quali sono i costi fissi che le imprese devono sostenere? Questi sono riferiti alla struttura organizzativa, ossia alle risorse umane amministrative, tecniche, commerciali e quant’altro, e alla struttura tecnica, quindi gli impianti, la struttura fisica in cui ha sede l’attività, i macchinari e le attrezzature, i mezzi di trasporto e tutto l’occorrente utile a mandare avanti l’attività e la produzione. Queste due strutture (organizzativa e tecnica) comportano naturalmente dei costi a cui abbiamo già accennato: l’imprenditore deve sapere approssimativamente quante vendite sono necessarie perché i costi della struttura organizzativa e di quella tecnica siano coperti e l’impresa non vada quindi in perdita. Per tenere sotto controllo questi dati viene determinato il fatturato di Break Even, tramite l’analisi tecnica aziendale: si tratta di individuare il volume di fatturato minimo che l’azienda deve raggiungere per non incorrere in perdite di gestione.
Calcolo Break Even Point

Come calcolare il Break Evenpoint: metodo grafico (o grafico di redditività)

La break evenanalysis, detta anche Bea, consiste in una tecnica utilizzata spesso nell'ambito della contabilità industriale. Questa tecnica ha come obiettivo centrale quello d'indagare l'andamento del reddito in funzione di una variabile connessa ai costi e ai ricavi: dai conteggi della break evenanalysis si ricava il punto di pareggio, il quale si calcola in due modi. Il primo metodo è quello grafico, il quale consente di comprendere la dipendenza del Break Even Point dalla struttura dei costi aziendali e, quindi, dalle scelte imprenditoriali da cui essi dipendono. Per adoperare questo metodo di calcolo occorre un piano cartesiano avente il fatturato come variabile indipendente (ossia sull’asse delle x), mentre i costi fissi dell’azienda vanno riprodotti come una retta parallela all’asse delle x, in quanto non variano al variare del fatturato. Invece, i costi variabili sono raffigurati con una retta inclinata positivamente, poiché aumentano con la crescita del fatturato. La conseguenza è che i costi totali sono raffigurabili con una retta inclinata positivamente che incrocia l’asse delle ordinate in corrispondenza dei costi fissi totali, perché vanno sostenuti anche in assenza di fatturato, sebbene questa ipotesi sia non auspicabile, poiché comporterebbe una perdita certa. L’intersezione di questa linea con la retta inclinata passante per il punto di origine determina il punto di pareggio. Qualora l’inclinazione della retta non fosse adeguata, allora le due linee non si incrocerebbero: questo caso implica che i costi variabili sono troppo alti e non si può ottenere un pareggio del bilancio. Qualora il fatturato dal grafico risultasse superiore rispetto al punto di pareggio, invece l’azienda avrebbe un guadagno.Dall’utilizzo di questo diagramma si possono dedurre alcune informazioni, ad esempio che per coprire i costi aziendali è necessario raggiungere un volume di quantità prodotte o vendute pari a quello individuato dal punto di pareggio, così da raggiungere un utile: soltanto con un volume superiore al punto di pareggio, l’azienda consegue utili. Un’altra considerazione che si può evincere da questo diagramma è che le imprese che hanno costi fissi elevati hanno un Break Even Point molto alto: per queste aziende, se si riducono i ricavi, l’azienda andrà in perdita, perché non è possibile ridurre i costi fissi. Infine questo diagramma di redditività permette di stabilire come si modifica il risultato aziendale al variare dei costi variabili, delle quantità prodotte e vendute, del livello dei prezzi di vendita e della struttura organizzativa e produttiva.

Punto di pareggio: metodo di calcolo analitico

Abbiamo illustrato il metodo grafico, così chiamato proprio perché fondato su un diagramma cartesiano. Il secondo metodo che può essere adoperato per calcolare il punto di pareggio è quello cosiddetto analitico. Questo consiste nello scrivere le formule che indicano i ricavi dell’attività e i costi totali, sfruttando questa volta non uno schema ma un calcolo matematico. Il calcolo in questione permette di determinare il Break Even Point attraverso l’equazione seguente:
Costi Fissi / (1 – Costi Variabili / Fatturato) = Break Even Point
Il metodo analitico si può applicare anche per le aziende che realizzando più prodotti. Per mostrarvi la formula del metodo da applicare stabiliamo che i prodotti dell’azienda sono indicati da Y e Z e la Q indica la quantità venduta, mentre la P si riferisce ai prezzi di vendita. CY e CZ indicano i costi di produzione dei due prodotti. CF rappresenta sempre i Costi Fissi. Con questi dati la formula di calcolo per trovare il punto di pareggio sarà questa:
PY x QY + PZ x QZ = CY x QY + CZ x QZ + CF
I passaggi di risoluzione portano ad ottenere
QY = CF / (PY – CY) – (PZ – CZ) / (PY – CY) x QZ
Questa formula permette di scoprire il numero di pezzi di Y che l’azienda deve vendere per raggiungere il pareggio: questo in funzione del numero di pezzi venduti del prodotto Z. Nel caso in cui il numero di pezzi di Y risultasse superiore a quella indicata dalla formula, il Breaking Even Point verrebbe superato e si avrebbe un utile.
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